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Codice di procedura penale

2023

Art. 11 c.p.p. - Competenza per i procedimenti riguardanti i magistrati

1. I procedimenti in cui un magistrato assume la qualità di persona sottoposta ad indagini, di imputato ovvero di persona offesa o danneggiata dal reato, che secondo le norme di questo capo sarebbero attribuiti alla competenza di un ufficio giudiziario compreso nel distretto di corte d'appello in cui il magistrato esercita le proprie funzioni o le esercitava al momento del fatto, sono di competenza del giudice, ugualmente competente per materia, che ha sede nel capoluogo del distretto di corte di appello determinato dalla legge.

2. Se nel distretto determinato ai sensi del comma 1 il magistrato stesso è venuto ad esercitare le proprie funzioni in un momento successivo a quello del fatto, è competente il giudice che ha sede nel capoluogo del diverso distretto di corte d'appello determinato ai sensi del medesimo comma 1.

3. I procedimenti connessi a quelli in cui un magistrato assume la qualità di persona sottoposta ad indagini, di imputato ovvero di persona offesa o danneggiata dal reato sono di competenza del medesimo giudice individuato a norma del comma 1.

Art. 1 c.p.p. - Giurisdizione penale
Art. 2 c.p.p. - Cognizione del giudice
Art. 3 c.p.p. - Questioni pregiudiziali
Art. 4 c.p.p. - Regole per la determinazione della competenza
Art. 5 c.p.p. - Competenza della corte di assise
Art. 6 c.p.p. - Competenza del tribunale
Art. 8 c.p.p. - Regole generali
Art. 7 c.p.p. - Competenza del pretore.
Art. 9 c.p.p. - Regole suppletive
Art. 10 c.p.p. - Competenza per reati commessi all'estero
Art. 11 c.p.p. - Competenza per i procedimenti riguardanti i magistrati
Art. 11-bis c.p.p. - Competenza per i procedimenti riguardanti i magistrati della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo
Art. 12 c.p.p. - Casi di connessione
Art. 13 c.p.p. - Connessione di procedimenti di competenza di giudici ordinari e speciali
Art. 14 c.p.p.- Limiti alla connessione nel caso di reati commessi da minorenni.
Art. 15 c.p.p. - Competenza per materia determinata dalla connessione.
Art. 16 c.p.p. - Competenza per territorio determinata dalla connessione.
Art. 17 c.p.p. - Riunione di processi.
Art. 18 c.p.p. - Separazione di processi
Art. 19 c.p.p. - Provvedimenti sulla riunione e separazione.
Art. 20 c.p.p. - Difetto di giurisdizione
Art. 21 c.p.p. - Incompetenza
Art. 22 c.p.p.- Incompetenza dichiarata dal giudice per le indagini preliminari
Art. 23 c.p.p.- Incompetenza dichiarata nel dibattimento di primo grado
Art. 24 c.p.p. - Decisioni del giudice di appello sulla competenza.
Art. 24-bis c.p.p. - Rinvio pregiudiziale alla Corte di cassazione per la decisione sulla competenza per territorio
Art. 25 c.p.p. - Effetti delle decisioni della corte di cassazione sulla giurisdizione e sulla competenza.
Art. 26 c.p.p. - Prove acquisite dal giudice incompetente
Art. 27 c.p.p. - Misure cautelari disposte dal giudice incompetente
Art. 28 c.p.p. - Casi di conflitto
Art. 29 c.p.p. - Cessazione del conflitto
Art. 30 c.p.p. - Proposizione del conflitto
Art. 31 c.p.p. - Comunicazione al giudice in conflitto
Art. 32 c.p.p. - Risoluzione del conflitto
Art. 33 c.p.p. - Capacità del giudice
Art. 33-bis c.p.p. - Attribuzioni del tribunale in composizione collegiale
Art. 33-ter c.p.p. - Attribuzioni del tribunale in composizione monocratica
Art. 33-quater c.p.p. - Effetti della connessione sulla composizione del giudice
Art. 33-quinquies c.p.p. - Inosservanza delle disposizioni sulla composizione collegiale o monocratica del tribunale
Art. 33-sexies c.p.p. - Inosservanza dichiarata nell'udienza preliminare
Art. 33-septies c.p.p.- Inosservanza dichiarata nel dibattimento di primo grado
Art. 33-octies c.p.p. - Inosservanza dichiarata dal giudice di appello o dalla Corte di Cassazione
Art. 33-nonies c.p.p. - Validità delle prove acquisite.
Art. 34 c.p.p. - Incompatibilità determinata da atti compiuti nel procedimento
Art. 35 c.p.p. - Incompatibilità per ragioni di parentela, affinità o coniugio
Art. 36 c.p.p. - Astensione
Art. 37 c.p.p. - Ricusazione
Art. 38 c.p.p. - Termini e forme per la dichiarazione di ricusazione
Art. 39 c.p.p. - Concorso di astensione e di ricusazione
Art. 40 c.p.p. - Competenza a decidere sulla ricusazione
Art. 41 c.p.p. - Decisione sulla dichiarazione di ricusazione
Art. 42 c.p.p. - Provvedimenti in caso di accoglimento della dichiarazione di astensione o ricusazione
Art. 43 c.p.p. - Sostituzione del giudice astenuto o ricusato
Art. 44 c.p.p.- Sanzioni in caso di inammissibilità o di rigetto della dichiarazione di ricusazione
Art. 45 c.p.p. - Casi di rimessione
Art. 46 c.p.p. - Richiesta di rimessione
Art. 47 c.p.p. - Effetti della richiesta
Art. 48 c.p.p. - Decisione
Art. 49 c.p.p. - Nuova richiesta di rimessione
Art. 50 c.p.p. - Azione penale
Art. 51 - Uffici del pubblico ministero. Attribuzioni del procuratore della Repubblica distrettuale
Art. 52 - Astensione
Art. 53 - Autonomia del pubblico ministero nell'udienza. Casi di sostituzione
Art. 54 - Contrasti negativi tra pubblici ministeri
Art. 54-bis - Contrasti positivi tra uffici del pubblico ministero
Art. 54-ter - Contrasti tra pubblici ministeri in materia di criminalità organizzata
Art. 54-quater - Richiesta di trasmissione degli atti a un diverso pubblico Ministero
Art. 55 - Funzioni della polizia giudiziaria
Art. 56 c.p.p. - Servizi e sezioni di polizia giudiziaria
Art. 57 c.p.p. - Ufficiali e agenti di polizia giudiziaria
Art. 58 c.p.p. - Disponibilità della polizia giudiziaria
Art. 59 c.p.p. - Subordinazione della polizia giudiziaria
Art. 60 c.p.p. - Assunzione della qualità di imputato
Art. 61 c.p.p. - Estensione dei diritti e delle garanzie dell'imputato
Art. 62 c.p.p. - Divieto di testimonianza sulle dichiarazioni dell'imputato
Art. 63 c.p.p. - Dichiarazioni indizianti
Art. 64 c.p.p. - Regole generali per l'interrogatorio
Art. 65 c.p.p. - Interrogatorio nel merito
Art. 66 c.p.p. - Verifica dell'identità personale dell'imputato
Art. 67 c.p.p. - Incertezza sull'età dell'imputato
Art. 68 c.p.p. - Errore sull'identità fisica dell'imputato
Art. 69 c.p.p. - Morte dell'imputato
Art. 70 c.p.p. - Accertamenti sulla capacità dell'imputato
Art. 71 c.p.p. - Sospensione del procedimento per incapacità dell'imputato
Art. 72 c.p.p. - Revoca dell'ordinanza di sospensione
Art. 72 bis c.p.p. - Definizione del procedimento per incapacità irreversibile dell’imputato
Art. 73 c.p.p. - Provvedimenti cautelari
Art. 74 c.p.p. - Legittimazione all'azione civile
Art. 75 c.p.p. - Rapporti tra azione civile e azione penale
Art. 76 c.p.p. - Costituzione di parte civile
Art. 77 c.p.p. - Capacità processuale della parte civile
Art. 78 c.p.p. - Formalità della costituzione di parte civile
Art. 79 c.p.p. - Termine per la costituzione di parte civile
Art. 80 c.p.p. - Richiesta di esclusione della parte civile
Art. 81 c.p.p. - Esclusione di ufficio della parte civile
Art. 82 c.p.p. - Revoca della costituzione di parte civile
Art. 83 c.p.p. - Citazione del responsabile civile
Art. 84 c.p.p. - Costituzione del responsabile civile
Art. 85 c.p.p. - Intervento volontario del responsabile civile
Art. 86 c.p.p. - Richiesta di esclusione del responsabile civile
Art. 87 c.p.p. - Esclusione di ufficio del responsabile civile
Art. 88 c.p.p. - Effetti dell'ammissione o dell'esclusione della parte civile o del responsabile civile
Art. 89 c.p.p. - Citazione del civilmente obbligato per la pena pecuniaria
Art. 90 c.p.p. - Diritti e facoltà della persona offesa dal reato
Art. 90-bis c.p.p. - Informazioni alla persona offesa
Art. 90-bis.1. c.p.p. - Informazioni alla vittima di cui all'articolo 42, comma 1, lettera b), del decreto legislativo attuativo della legge 27 settembre 2021, n. 134
Art. 90-ter c.p.p. - Comunicazioni dell'evasione e della scarcerazione
Art. 90-quater c.p.p. - Condizione di particolare vulnerabilità
Art. 91 c.p.p. - Diritti e facoltà degli enti e delle associazioni rappresentativi di interessi lesi dal reato
Art. 92 c.p.p. - Consenso della persona offesa
Art. 93 c.p.p. - Intervento degli enti o delle associazioni
Art. 94 c.p.p. - Termine per l'intervento
Art. 95 c.p.p. - Provvedimenti del giudice
Art. 96 c.p.p. - Difensore di fiducia
Art. 97 c.p.p. - Difensore di ufficio
Art. 98 c.p.p. - Patrocinio dei non abbienti.
Art. 99 c.p.p. - Estensione al difensore dei diritti dell'imputato
Art. 100 c.p.p. - Difensore delle altre parti private
Art. 101 c.p.p. - Difensore della persona offesa
Art. 102 c.p.p. - Sostituto del difensore
Art. 103 c.p.p. - Garanzie di libertà del difensore
Art. 104 c.p.p. - Colloqui del difensore con l'imputato in custodia cautelare
Art. 105 c.p.p. - Abbandono e rifiuto della difesa
Art. 106 c.p.p. - Incompatibilità della difesa di più imputati nello stesso procedimento
Art. 107 c.p.p. - Non accettazione, rinuncia o revoca del difensore
Art. 108 c.p.p. - Termine per la difesa
Art. 109 c.p.p. - Lingua degli atti
Art. 110 c.p.p. - Forma degli atti
Art. 111 c.p.p. - Data e sottoscrizione degli atti
Art. 111-bis c.p.p. - Deposito telematico
Art. 111-ter c.p.p. - Fascicolo informatico e accesso agli atti
Art. 112 c.p.p. - Surrogazione di copie agli originali mancanti
Art. 113 c.p.p. - Ricostituzione di atti
Art. 114 c.p.p. - Divieto di pubblicazione di atti e di immagini
Art. 115 c.p.p. - Violazione del divieto di pubblicazione
Art. 115-bis c.p.p. - Garanzia della presunzione di innocenza
Art. 116 c.p.p. - Copie, estratti e certificati
Art. 117 c.p.p. - Richiesta di copie di atti e di informazioni da parte del pubblico ministero
Art. 118 c.p.p. - Richiesta di copie di atti e di informazioni da parte del ministro dell'interno
Art. 118-bis c.p.p. - Richiesta di copie di atti e di informazioni da parte del Presidente del Consiglio dei ministri.
Art. 119 c.p.p. - Partecipazione del sordo, muto o sordomuto ad atti del procedimento.
Art. 120 c.p.p. - Testimoni ad atti del procedimento
Art. 121 c.p.p. - Memorie e richieste delle parti
Art. 122 c.p.p. - Procura speciale per determinati atti
Art. 123 c.p.p. - Dichiarazioni e richieste di persone detenute o internate
Art. 124 c.p.p. - Obbligo di osservanza delle norme processuali.
Art. 125 c.p.p. - Forme dei provvedimenti del giudice
Art. 126 c.p.p. - Assistenza al giudice
Art. 127 c.p.p. - Procedimento in camera di consiglio
Art. 128 c.p.p. - Deposito dei provvedimenti del giudice
Art. 129 c.p.p. - Obbligo della immediata declaratoria di determinate cause di non punibilità
Art. 129-bis c.p.p. - Accesso ai programmi di giustizia riparativa
Art. 130 c.p.p. - Correzione di errori materiali
Art. 131 c.p.p. - Poteri coercitivi del giudice
Art. 132 c.p.p. - Accompagnamento coattivo dell'imputato
Art. 133 c.p.p. - Accompagnamento coattivo di altre persone
Art. 133-bis c.p.p. - Disposizione generale
Art. 133-ter c.p.p. - Modalità e garanzie della partecipazione a distanza
Art. 134 c.p.p. - Modalità di documentazione
Art. 135 c.p.p. - Redazione del verbale
Art. 136 c.p.p. - Contenuto del verbale
Art. 137 c.p.p. - Sottoscrizione del verbale
Art. 138 c.p.p. - Trascrizione del verbale redatto con il mezzo della stenotipia
Art. 139 c.p.p. - Riproduzione fonografica o audiovisiva
Art. 140 - Modalità di documentazione in casi particolari
Art. 141 c.p.p. - Dichiarazioni orali delle parti
Art. 141-bis c.p.p. - Modalità di documentazione dell'interrogatorio di persona in stato di detenzione
Art. 142 c.p.p. - Nullità dei verbali
Art. 143 c.p.p. - Nomina dell'interprete
Art. 143-bis c.p.p. - Altri casi di nomina dell'interprete
Art. 144 c.p.p. - Incapacità e incompatibilità dell'interprete
Art. 145 c.p.p. - Ricusazione e astensione dell'interprete
Art. 146 c.p.p. - Conferimento dell'incarico
Art. 147 c.p.p. - Termine per le traduzioni scritte. Sostituzione dell'interprete
Art. 148 c.p.p. - Organi e forme delle notificazioni
Art. 149 c.p.p. - Notificazioni urgenti a mezzo del telefono e del telegrafo
Art. 150 c.p.p. - Forme particolari di notificazione disposte dal giudice
Art. 151 c.p.p. - Notificazioni richieste dal pubblico ministero
Art. 152 c.p.p. - Notificazioni richieste dalle parti private
Art. 153 c.p.p. - Notificazioni e comunicazioni al pubblico ministero
Art. 153-bis c.p.p. - Domicilio del querelante. Notificazioni al querelante
Art. 154 c.p.p. - Notificazioni alla persona offesa, alla parte civile, al responsabile civile e al civilmente obbligato per la pena pecuniaria
Art. 155 c.p.p. - Notificazioni per pubblici annunzi alle persone offese
Art. 156 c.p.p. - Notificazioni all'imputato detenuto
Art. 157 c.p.p. - Prima notificazione all'imputato non detenuto
Art. 157-bis c.p.p. - Notifiche all'imputato non detenuto successive alla prima
Art. 157-ter c.p.p. - Notifiche degli atti introduttivi del giudizio all'imputato non detenuto
Art. 158 c.p.p. - Prima notificazione all'imputato in servizio militare
Art. 159 c.p.p. - Notificazioni all'imputato in caso di irreperibilità
Art. 160 c.p.p. - Efficacia del decreto di irreperibilità
Art. 161 c.p.p. - Domicilio dichiarato, eletto o determinato per le notificazioni
Art. 162 c.p.p. - Comunicazione del domicilio dichiarato o del domicilio eletto
Art. 163 c.p.p. - Formalità per le notificazioni nel domicilio dichiarato o eletto
Art. 164 c.p.p. - Efficacia della dichiarazione e dell'elezione di domicilio
Art. 165 c.p.p. - Notificazioni all'imputato latitante o evaso
Art. 166 c.p.p. - Notificazioni all'imputato interdetto o infermo di mente
Art. 167 c.p.p. - Notificazioni ad altri soggetti
Art. 168 c.p.p. - Relazione di notificazione
Art. 169 c.p.p. - Notificazioni all'imputato all'estero
Art. 170 c.p.p. - Notificazioni col mezzo della posta

La Relazione
L'articolo 11 disciplina la competenza per i procedimenti riguardanti i magistrati. Il testo dell'articolo è stato redatto in attuazione della direttiva 18, la quale si riferisce esplicitamente all'art. 41-bis del codice vigente, introdotto con la legge 22 dicembre 1980, n. 879.

La direttiva 18 ha consentito di superare alcuni problemi sorti nell'applicazione dell'art. 41-bis e di risolvere contrasti nella giurisprudenza. È stata inclusa esplicitamente l'ipotesi del magistrato che assume la qualità di danneggiato dal reato, contrastando con il precedente orientamento giurisprudenziale che tendeva a non applicare l'articolo 41-bis a tale situazione. Inoltre, la disposizione risulta applicabile anche ai procedimenti riguardanti il pretore e il conciliatore, di competenza di un giudice superiore, eliminando il vuoto normativo che era stato oggetto di una questione di illegittimità costituzionale dichiarata inammissibile dalla Corte costituzionale con sentenza n. 232 del 30 luglio 1984.

Si è mantenuto il riferimento all'ufficio in cui il magistrato esercitava le funzioni al momento del fatto, introdotto dall'art. 41-bis, al fine di risolvere alcuni problemi sorti nell'applicazione dell'art. 60 precedentemente vigente.

Con il comma 2 è stata introdotta un'eccezione riguardante i reati commessi in udienza, come previsto dalla delega, con la clausola di salvezza delle norme sull'astensione e sulla ricusazione.

Si è anche esaminata l'opportunità di inserire una disposizione analoga all'attuale art. 48-ter c.p.p. per i casi di connessione di procedimenti, alcuni dei quali riguardanti magistrati. Tuttavia, questa proposta è stata abbandonata a causa della sostanziale coincidenza tra le ipotesi dell'art. 12 del Progetto e quelle per le quali l'art. 48-ter fa salva l'applicazione delle regole sulla connessione. Non è stato ritenuto opportuno derogare alla disciplina sulla connessione, considerando anche il limitato ambito in cui essa trova applicazione in base all'art. 12 del Progetto.

Nelle disposizioni di attuazione, al fine di determinare il distretto vicino, sarà formulata una previsione analoga a quella dell'art. 5 della legge 22 dicembre 1980, n. 879.

Massime
Cassazione penale , sez. II , 30/06/2022 , n. 30199
La speciale competenza stabilita dall' art. 11 c.p.p. ha natura funzionale e deve essere valutata nel momento in cui è emesso il decreto che dispone il giudizio, sicché, ove legittimamente ritenuta, eventuali successive modifiche delle condizioni che la determinano non influiscono su di essa, in ossequio al principio di economia processuale della perpetuatio iurisdictionis.

Cassazione penale , sez. II , 24/02/2022 , n. 23311
Ai fini dell'operatività della regola derogatoria alla competenza territoriale nei procedimenti in cui un magistrato onorario (nella specie, giudice di pace) assume la qualità di indagato, di imputato ovvero di persona offesa o danneggiata dal reato, occorre avere riguardo, allorché il magistrato abbia cessato di esercitare le funzioni nel luogo in cui il reato è stato commesso, al momento in cui è intervenuto l'atto formale di revoca da parte del Consiglio superiore della magistratura e non a quello, diverso, in cui di fatto sia cessato l'esercizio delle funzioni nel predetto luogo.

Cassazione penale , sez. I , 24/03/2021 , n. 41787
È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell' art. 633, comma 1, c.p.p. in relazione agli artt. 111 e 3 Cost. nella parte in cui non prevede l'applicazione dei criteri di cui all' art. 11 c.p.p. anche per l'individuazione del giudice competente per la revisione nel processo penale militare, atteso che la previsione di una unica corte di appello militare con competenza nazionale garantisce l'accesso al mezzo di impugnazione straordinaria e l'imparzialità dell'organo giudicante.

Cassazione penale , sez. V , 08/10/2020 , n. 33146
In tema di misure di prevenzione, è ammissibile la richiesta di revocazione della confisca presentata nella cancelleria di corte di appello incompetente, poichè, in applicazione del principio generale del favor impugnationis di cui all' art. 568, comma 5, cod. proc. pen. , valido anche per la revisione ex art. 630 e seguenti cod. proc. pen. , alla cui disciplina l' art. 28 del d.lgs. 6 settembre 2011 n. 159 fa rinvio, l'istanza deve essere trasmessa al giudice competente, individuato secondo i criteri di cui all' art. 11 cod. proc. pen.

Cassazione penale , sez. V , 03/10/2019 , n. 3241
La regola declinata dall' art. 11, comma 3, c.p.p. , che estende la disciplina derogatoria della competenza per i reati nei quali sia parte un magistrato anche ai procedimenti connessi a quelli in cui il magistrato assume una delle qualità di cui al comma 1 del medesimo articolo, non trova applicazione nel procedimento di prevenzione in quanto, in tale ipotesi, la competenza si radica, in stretta correlazione con il criterio dell'attualità della pericolosità sociale, nel luogo in cui, al momento della decisione, la pericolosità si manifesti. (Fattispecie relativa a misura di prevenzione applicata a persona imputata di corruzione in concorso nel procedimento penale con un magistrato).

Cassazione penale , sez. I , 03/05/2019 , n. 25387
In tema di competenza nei procedimenti riguardanti i magistrati, la disciplina stabilita dall' art. 11 c.p.p. ha natura eccezionale, limitata alle ipotesi in cui un magistrato assume la qualità di indagato, di imputato ovvero di persona offesa o danneggiata dal reato; ne consegue che essa è riferita soltanto alla fase delle indagini preliminari e al procedimento di cognizione e non ammette interpretazioni estensive o analogiche, che ne consentano l'applicazione anche nella fase esecutiva. (In applicazione del principio la Corte ha annullato senza rinvio l'ordinanza di concessione della detenzione domiciliare nella parte in cui individuava ai sensi dell' art. 11 c.p.p. il magistrato di sorveglianza competente a concedere ogni autorizzazione.)

Cassazione penale , sez. V , 25/10/2018 , n. 53218
L'eccezione di incompetenza per territorio nei procedimenti riguardanti magistrati deve essere proposta entro la fase degli atti preliminari al giudizio, ai sensi dell' art. 21, comma 2, cod. proc. pen. , e non dopo che il giudizio sia stato incardinato e abbia avuto inizio, atteso che la verifica della preclusione alla sua proposizione, non riguardando la persona del giudice, bensì l'ufficio giudiziario e il suo collegamento con la cognizione del reato, va compiuta, per una ragionevole scelta del legislatore, in limine judicii. (In motivazione la Corte ha altresì precisato che anche la speciale competenza stabilita dall' art. 11, comma 3, cod. proc. pen. per i procedimenti connessi a quello riguardante magistrati ha natura di competenza per territorio, ed è pertanto rilevabile entro i termini di cui all' art. 21, comma 2, cod. proc. pen. ).

Cassazione penale , sez. II , 26/09/2018 , n. 46770
In tema di sostituzione del giudice incompatibile, non è abnorme il provvedimento con cui il tribunale, investito del processo ai sensi dell' art. 43, comma 2, cod. proc. pen. , dispone la trasmissione degli atti al pubblico ministero, in quanto detto provvedimento, pur assunto in violazione della norma processuale che prevede in tal caso (diversamente da quello previsto dall' art. 23 cod. proc. pen. ), la prosecuzione del processo dinanzi al giudice individuato ai sensi dell' art. 11 cod. proc. pen. , non si colloca al di fuori del sistema normativo e non determina l'indebita stasi del procedimento, essendo possibile per il pubblico ministero esercitare nuovamente l'azione penale, senza incorrere in alcuna nullità.

Cassazione penale , sez. V , 12/03/2018 , n. 18110
La deroga alle regole generali della competenza per territorio nei procedimenti in cui un magistrato assume la qualità di indagato, di imputato ovvero di persona offesa o danneggiata dal reato si applica anche al magistrato onorario il cui incarico sia connotato dalla stabilità, intesa come continuità riconosciuta formalmente per un arco temporale significativo, in quanto tale caratteristica, essendo sufficiente a radicarlo istituzionalmente nell'ambito territoriale di riferimento, è idonea, di conseguenza, a determinare nei suoi confronti il pericolo di un non imparziale esercizio della giurisdizione.(Fattispecie in cui la Corte ha applicato il principio al magistrato onorario che, successivamente alla cessazione dei termini per la conferma nell'incarico, era stato prorogato formalmente in conseguenza di periodici provvedimenti normativi, senza soluzione di continuità, per diversi anni, pur non svolgendo in concreto le funzioni giurisdizionali).

Cassazione penale , sez. V , 01/03/2018 , n. 21128
In tema di competenza per i procedimenti riguardanti i magistrati, l'operatività dell' art. 11 cod. proc. pen. è subordinata alla condizione che il magistrato assuma formalmente la qualità di imputato ovvero di persona offesa o danneggiata dal reato. (Fattispecie in cui la Corte ha escluso ricorressero gli estremi per applicare l' art. 11 cod. proc. pen. in un procedimento penale per diffamazione nel quale i minori persone offese erano stati rappresentati, ai fini della costituzione di parte civile, dal solo padre e non anche dalla madre che era magistrato in servizio nel distretto di Corte d'appello sede del processo).

Cassazione penale , sez. I , 27/10/2016 , n. 55084
In tema di competenza nei procedimenti riguardanti i magistrati, la disciplina stabilita dall'art. 11 c.p.p. ha natura eccezionale, limitata alle ipotesi in cui un magistrato assume la qualità di indagato, di imputato ovvero di persona offesa o danneggiata dal reato; ne consegue che essa è riferita soltanto alla fase delle indagini preliminari e al procedimento di cognizione e non ammette interpretazioni estensive o analogiche, che ne consentano l'applicazione anche nella fase esecutiva.


Cassazione penale , sez. V , 25/09/2014 , n. 42854
Ai fini della determinazione della competenza relativa a procedimenti connessi a quelli riguardanti magistrati, si applicano le regole ordinarie, e non invece la disposizione di cui all'art. 11 comma 3 c.p.p., quando il procedimento connesso è ancora in fase di indagini e quello relativo ad appartenenti all'ordine giudiziario è stato definito con archiviazione, perché tale vicenda determina il venir meno del rapporto di connessione. (In applicazione del principio, la Corte ha ritenuto che, una volta intervenuta l'archiviazione del procedimento riguardante magistrati, il procedimento connesso doveva essere trattato dall'A.G. competente secondo le regole ordinarie).
Fonte:
CED Cassazione penale 2015

Cassazione penale , sez. V , 29/04/2014 , n. 26563
La speciale competenza stabilita dall'art. 11, comma 3, c.p.p. per i procedimenti connessi a quello riguardante magistrati ha natura di competenza per territorio ed è, pertanto, rilevabile, ai sensi dell'art. 21, comma 2, c.p.p., prima della conclusione della udienza preliminare o, se questa manchi, entro il termine previsto dall'art. 491, comma 1, c.p.p.

Cassazione penale , sez. II , 20/02/2014 , n. 13296
Ai fini della determinazione della competenza relativa a procedimenti connessi a quelli riguardanti magistrati, si applicano le regole ordinarie, e non invece la disposizione di cui all'art. 11, comma 3, c.p.p., quando il procedimento connesso è ancora in fase di indagini e quello relativo ad appartenenti all'ordine giudiziario è stato definito con archiviazione, perché tale vicenda determina il venir meno del rapporto di connessione. (In applicazione del principio, la Corte ha ritenuto che, una volta intervenuta l'archiviazione del procedimento riguardante magistrati, l'a.g. originariamente incompetente per il procedimento connesso non poteva essere più privata della trattazione di quest'ultimo).

Cassazione penale , sez. II , 07/05/2013 , n. 36365
In tema di competenza per i procedimenti riguardanti i magistrati, l'operatività dell'art. 11 c.p.p. è subordinata alla condizione che il magistrato, nell'ambito del procedimento od in procedimento penale riguardante reato connesso, assuma formalmente la qualità di imputato ovvero di persona offesa o danneggiata dal reato.

Cassazione penale , sez. VI , 02/04/2012 , n. 13182
La speciale competenza stabilita dall'art. 11 c.p.p. per i procedimenti in cui un magistrato assume la qualità di indagato, di imputato ovvero di persona offesa o danneggiata dal reato ha natura funzionale, e non semplicemente territoriale, con conseguente rilevabilità, anche di ufficio, del relativo vizio in ogni stato e grado del procedimento.

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