top of page

Scheda del reato di concussione

Competenza per materia: per il reato di concussione è competente il tribunale in composizione collegiale.

Udienza preliminare: per il reato di concussione è prevista l'udienza preliminare.

Procedibilità: il reato di concussione è procedibile d'ufficio.

Arresto: per il reato di concussione l'arresto è facoltativo.

Fermo: per il reato di concussione è consentito il fermo.

Custodia cautelare in carcere: per il reato di concussione è consentita la custodia cautelare in carcere.

Prescrizione: il reato di concussione si prescrive in dodici anni.

1. Che cos'è e come è punito il reato di concussione?

Il reato di concussione è un delitto previsto dall'art. 317 del codice penale e punisce il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio che, abusando della sua qualità o dei suoi poteri, costringe taluno a dare o a promettere indebitamente, a lui o ad un terzo, denaro od altra utilità.

Il reato è punito con la reclusione da sei a dodici anni.

Il delitto di concussione è un reato contro la pubblica amministrazione

ha natura plurioffensiva, poiché lede:

  • da una parte, il prestigio, il buon andamento e l'imparzialità dell'amministrazione;

  • dall'altra, la sfera privatistica del cittadino offesa nell'integrità del patrimonio.

Da ciò deriva che soggetti passivi del reato in esame sono sia la pubblica amministrazione, sia la persona che dà o promette al concussore.

Il reato di concussione è un reato proprio e come tale può essere commesso soltanto da un soggetto che rivesta la qualità di pubblico ufficiale o di incaricato di un pubblico servizio.

 

1.1 La struttura del reato di concussione

Dal punto di vista strutturale, gli elementi che caratterizzano il reato di concussione sono:

  • l'abuso da parte del pubblico agente della qualità o dei poteri inerenti alla carica o alla funzione;

  • l'esercizio di una pressione psichica sul privato;

  • l'indebita promessa o dazione ad opera del privato di denaro od altra utilità.

Ai fini della configurabilità del reato occorre una costrizione prodotta dal pubblico ufficiale (con l'abuso della sua qualità o dei suoi poteri) per effetto della quale si realizza la promessa o la dazione indebita.

Semplificando, il delitto di concussione si sviluppa attraverso una successione di azioni concatenate: abuso delle qualità o dei poteri > costrizione > promessa o dazione.

1.2 L'abuso delle qualità o dei poteri

In primo luogo, per configurarsi il delitto di concussione è necessario che il soggetto agente realizzi un abuso della qualità rivestita o dei poteri esercitati.

Si ha abuso della qualità quando il pubblico ufficiale si avvale indebitamente del proprio status, facendo "pesare" sul privato cittadino la posizione ricoperta.

L'abuso della qualità, dunque, prescinde dall'esercizio da parte del soggetto agente dei propri poteri, ma sicuramente postula la possibilità di esercitarli per danneggiare o favorire il soggetto passivo.

Ad esempio, pensiamo al carabiniere che dopo aver cenato in un ristorante con la fidanzata, si avvicini al titolare e qualificandosi come carabiniere, pretenda di non pagare il conto

Si ha abuso dei poteri quando il soggetto pubblico esercita o minaccia di esercitare indebitamente le attribuzioni inerenti all'ufficio od al servizio.

In questo caso, il soggetto attivo non si limita a "sfruttare" la sua posizione per ottenere un vantaggio ma esercita o minaccia di utilizzare indebitamente i poteri derivanti dalla propria posizione di pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio per danneggiare il soggetto passivo.

Pensiamo al finanziere che dopo aver cenato in un ristorante con un amico, si avvicini al titolare e chieda di non pagare il conto, minacciando in caso contrario di effettuare un controllo ispettivo il giorno seguente.

 

1.3 La costrizione

L'abuso della qualità o dei poteri non bastano però a ritenere configurato il reato di concussione.

La fattispecie criminosa in esame, infatti, richiede l'esercizio di una pressione psichica, la cd. costrizione, da parte del pubblico ufficiale nei confronti del privato.

Cosa si intende per costrizione?

La risposta non è semplice, né immediata.

Le modalità attraverso le quali si realizza il comportamento concussorio non possono essere predeterminate e sfuggono alla possibilità di essere inquadrate in una rigida categoria.

La costrizione può avvenire anche attraverso messaggi simbolici, semplici segnali, idonei a creare quel timore nel soggetto passivo in grado di indurlo all'atto di disposizione.

Pensiamo al caso, ad esempio, in cui il mezzo adottato dal soggetto attivo appaia così deviante rispetto alla condotta descritta dall'art. 317 c.p. da far ritenere che sia la stessa vittima ad offrire l'utilità al pubblico ufficiale; ovvero, ancora, quando pur in assenza di un'esplicita minaccia, il privato sia determinato a tenere un comportamento, che liberamente non avrebbe assunto, dal timore di subire un danno" (Cass., VI, 94/197095).

Ciò che rileva ai fini della sussistenza della costrizione è la presenza di una condotta del pubblico agente che abbia ingenerato nel privato il cd. metus publicae potestatis, ovvero un vero e proprio stato di paura o di timore determinato dalla situazione di preminenza di cui usufruisce il pubblico ufficiale (cfr. ex plurimis: Cass. 26 agosto 1997, Grigolo).

 

1.3 La promessa o dazione

L'ultimo requisito è rappresentato dall'evento del reato, ovvero dall'indebita dazione o promessa da parte del concusso di denaro od altra utilità.

La dazione va individuata nel passaggio di una cosa dalla disponibilità di un soggetto a quella di un altro (va ricompresa anche la ritenzione che si configura quando il pubblico agente trattiene presso di sé la cosa altrui di cui sia già in possesso).

La promessa è rappresentata dalla manifestazione di un impegno ad effettuare una determinata prestazione futura.

La promessa non richiede particolari formalità, basta che appaia seria e credibile, pur presentando tratti sfumati.

Fonte: Tribunale Catanzaro sez. II, 29/12/2008

Previous
Next
bottom of page