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Cassazione Penale

Cassazione penale sez. V, 27/06/2023, n.31186

La massima

Il sequestro preventivo finalizzato alla confisca diretta del denaro costituente profitto di un reato per il quale non è prevista la confisca per equivalente (nella specie, bancarotta fraudolenta patrimoniale) non può avere a oggetto denaro di certa provenienza lecita, percepito successivamente all'esecuzione del sequestro o, in caso di mancata adozione della misura cautelare reale, della confisca, qualora, essendo venuto meno nel patrimonio dell'imputato, al momento della cautela reale o dell'ablazione, qualsivoglia attivo dello stesso genere, sia impedita l'automatica confusione nel patrimonio stesso del denaro acquisito lecitamente dopo l'esecuzione della misura cautelare o di quella ablativa.

La sentenza integrale

RITENUTO IN FATTO 1. Con ordinanza deliberata il 15/11/2022, il Tribunale del riesame di Roma ha rigettato l'appello presentato nell'interesse di O.S. avverso il provvedimento del 30/03/2022 con il quale il Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Roma aveva rigettato l'istanza dello stesso O. di restituzione delle somme sequestrate corrispondenti agli emolumenti ricevuti (600 Euro mensili) e alla somma erogata dall'INPS a titolo di TFR (nella misura di un quinto, ossia di Euro 14.078,684). Il Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Roma in data 17/07/2020 aveva disposto, nei confronti di O. e ravvisando il fumus di due imputazioni di bancarotta fraudolenta per distrazione, il sequestro preventivo finalizzato alla confisca facoltativa dei saldi dei conti correnti e delle disponibilità finanziarie fino alla concorrenza di Euro 137.339,58. La difesa di O. aveva presentato istanza di restituzione delle somme apprese medio tempore, ossia dopo l'esecuzione del sequestro del 17/07/2020. Il rigetto dell'istanza da parte del G.I.P. veniva impugnato con appello rigettato dal Tribunale del riesame con l'ordinanza del 15/11/2022 oggetto del presente ricorso. 2. Avverso l'indicata ordinanza del 15/11/2022 del Tribunale del riesame di Roma ha infatti proposto ricorso per cassazione O.S., attraverso i difensori Avv.ti : e F., denunciando - nei termini di seguito enunciati nei limiti di cui all'art. 173, comma 1, disp. att. c.p.p. - violazione dell'art. 321, comma 2, c.p.p. e dell'art. 240, comma 1, c.p. Premesso che il sequestro disposto nei confronti del ricorrente è finalizzato alla confisca facoltativa del profitto dei reati di bancarotta fraudolenta di cui ai capi C) e D) del decreto che dispone il giudizio, sicché non si verte in ipotesi di sequestro finalizzato alla confisca per equivalente, la finalità della confisca diretta è assente qualora l'ablazione colpisca somme di denaro entrate nel patrimonio del destinatario certamente in base a un titolo lecito o a un credito sorto dopo la commissione del reato e non risulti che tali somme siano ricollegabili, anche indirettamente, all'illecito commesso. La sentenza delle Sezioni unite n. 42415 del 2021 riguardava somme di denaro, anche di provenienza lecita, già affluite sul conto corrente, laddove nel caso di specie sono state sequestrate somme affluite sul conto corrente di O. dopo l'avvenuta esecuzione del sequestro, sicché lo stesso vincolo del sequestro ha impedito il realizzarsi della "confusione" tra somme di provenienza illecita e somme di provenienza lecita. L'ordinanza impugnata ha applicato una disciplina che si attaglia solo al sequestro finalizzato alla confisca per equivalente, non prevista per i reati ascritti a O.. Le somme in parte corrisposte a titolo di TFR e in parte provenienti dallo stipendio percepito quale dipendente del sindacato (Omissis) non possono essere "confuse" con quelle apprese al momento dell'esecuzione del sequestro, sicché il Tribunale del riesame avrebbe dovuto annullare il sequestro preventivo finalizzato alla confisca diretta del profitto del delitto di bancarotta fraudolenta con riguardo alle somme affluite nel patrimonio del ricorrente in data successiva al 24/07/2020, data in cui fu eseguito il sequestro preventivo. CONSIDERATO IN DIRITTO 1. Il ricorso è solo parzialmente fondato. 2. Sez. U, n. 42415 del 27/05/2021, Rv. 282037 ha ribadito che la confisca del denaro costituente profitto o prezzo del reato, comunque rinvenuto nel patrimonio dell'autore della condotta, e che rappresenti l'effettivo accrescimento patrimoniale monetario conseguito, va sempre qualificata come diretta, e non per equivalente, in considerazione della natura fungibile del bene, con la conseguenza che non è ostativa alla sua adozione l'allegazione o la prova dell'origine lecita della specifica somma di denaro oggetto di apprensione. Di qui la sottolineatura che "per il denaro, il nesso di pertinenzialità col reato non può essere inteso come fisica identità della somma confiscata rispetto al provento del reato, ma consiste nella effettiva derivazione dal reato dell'accrescimento patrimoniale monetario conseguito dal reo, che sia ancora rinvenibile, nella stessa forma monetaria, nel suo patrimonio. E' tale incremento monetario che rappresenta il provento del reato suscettibile di ablazione, non il gruzzolo fisicamente inteso". Le Sezioni unite inoltre hanno puntualizzato che il "bene - denaro", quale numerarlo fungibile destinato ex lege a servire da mezzo di pagamento, è "ontologicamente e normativamente indifferente all'individuazione materiale del relativo supporto nummario: natura e funzione del denaro rendono recessiva la sua consistenza fisica, determinando la sua automatica confusione nel patrimonio del reo, che ne risulta correlativamente accresciuto", sicché "per la confisca del prezzo o del profitto del reato che sia consistente in una somma di denaro è quindi irrilevante che il numerarlo conseguito dall'autore - perciò stesso confuso nel suo patrimonio, al pari, del resto, di eventuali altre acquisizioni monetarie lecite - sia materialmente corrispondente a quello sottoposto a confisca". Scopo della misura, infatti, non è quello di "ritrovare sul conto corrente del reo le stesse banconote ab origine costituenti il prezzo o il profitto del reato, ma di realizzare l'ablazione della somma che sia già entrata nel patrimonio dell'autore a causa della commissione dell'illecito ed ivi sia ancora rinvenibile", sicché "risultano irrilevanti le vicende che abbiano in ipotesi interessato la somma riveniente dal reato, una volta che la stessa - intesa, come per sua natura, quale massa monetaria fungibile - sia stata reperita nel patrimonio del reo al momento dell'esecuzione della misura ablativa o, se del caso, del prodromico vincolo cautelare". Pertanto, "l'occultamento o il consumo eventuali del pretium delicti, ovvero la sua sostituzione con altro numerarlo anche di origine lecita - avrebbero ad oggetto un valore monetario già confluito nel patrimonio del reo e divenuto perciò, al pari degli altri dello stesso tipo ivi rinvenuti, una sua indistinguibile componente liquida, tutt'ora esistente al momento della confisca", laddove "l'eventuale trasformazione di quella componente monetaria rileverebbe solo in quanto essa abbia comportato, al momento della cautela reale o dell'ablazione, il venir meno nel patrimonio del reo di qualsivoglia attivo dello stesso genere". 3. La vicenda da ultimo messa in luce dalla sentenza n. 42415 del 2021 si attaglia al caso in esame, in quanto il sequestro originariamente disposto aveva "azzerato" le disponibilità di denaro sui conti correnti dell'imputato, sicché il successivo maturare dei crediti da lavoro presso un soggetto diverso dalla fallita e relativi al trattamento di fine rapporto non sono stati oggetto (o, come meglio si vedrà, possono non essere stati oggetto) di quella "confusione" il cui presupposto è che, al momento della cautela reale, non sia venuto meno, per riprendere le espressioni delle Sezioni unite "nel patrimonio del reo di qualsivoglia attivo dello stesso genere", posto che la fungibilità del denaro, ai fini del sequestro finalizzato alla confisca diretta del profitto dei fatti di bancarotta di cui O. è accusato, presuppone che la somma di denaro "sia stata reperita nel patrimonio del reo al momento dell'esecuzione della misura ablativa o, se del caso, del prodromico vincolo cautelare". Il che non è accaduto con riguardo alle somme percepite a diverso titolo successivamente all'esecuzione del sequestro. D'altra parte, a voler ammettere che il sequestro di somme di denaro finalizzato alla confisca diretta possa estendersi a somme di denaro lecitamente percepite successivamente all'esecuzione della misura, come puntualmente rilevato dal P.G. presso questa Corte nella sua memoria, "si finirebbe per confondere il sequestro "impeditivo" con il sequestro finalizzato alla confisca per equivalente". Deve quindi affermarsi il seguente principio di diritto: il sequestro preventivo finalizzato alla confisca diretta del denaro costituente profitto di un reato per il quale non è prevista la confisca per equivalente (nel caso di specie, il reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale) non può avere ad oggetto denaro di certa provenienza lecita percepito successivamente all'esecuzione del sequestro preventivo o, in caso di mancata adozione della misura cautelare reale, della confisca, qualora, essendo meno nel patrimonio dell'imputato, al momento della cautela reale o dell'ablazione, qualsivoglia attivo dello stesso genere, sia impedita l'automatica confusione nel patrimonio stesso del denaro acquisito lecitamente dopo l'esecuzione della misura cautelare o di quella ablativa. 4. Dunque, esclusa - salvo quanto si vedrà infra - la "confusione" tra denaro quale profitto del reato e denaro lecitamente percepito, si "riespande", per così dire, la necessaria individuazione del nesso di pertinenzialità tra la res sequestrata e il reato per il quale si procede. Ora, siffatto nesso deve senz'altro escludersi somme percepite a titolo di stipendio da un soggetto diverso dalla fallita successivamente al 24/07/2020: pertanto, in relazione a tali somme, l'ordinanza impugnata deve essere annullata. A diverse conclusioni, invece, deve giungersi con riguardo alle somme percepite a titolo di T.F.R., somme che, come si evince dall'ordinanza del G.I.P. del 30/03/2020 (in assenza di deduzioni di segno contrario proposte dal ricorso), sono state erogate a O. in ragione del pregresso rapporto con la società fallita, trattandosi dunque di somme ricollegabili a quelle originariamente qualificabili, alla luce delle imputazione elevate nei confronti del ricorrente, come indebiti incrementi stipendiali oggetto delle contestate distrazioni. In parte qua, pertanto, il ricorso deve essere rigettato. 5. Nella sua requisitoria, il Procuratore generale ha concluso per l'annullamento senza rinvio dell'ordinanza impugnata e del decreto del GIP presso il Tribunale di Roma in data 30/03/2022 di rigetto dell'istanza di dissequestro, limitatamente alle somme confluite sul conto corrente di O. a titolo di stipendio successivamente al 24/07/2020. Rileva, però, il Collegio che osta all'annullamento senza rinvio il rilievo, desunto dall'ordinanza del 30/03/2022, che, dopo il provvedimento di sequestro del 17/07/2020, risulta emesso un successivo decreto del Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Roma in data 12/11/2020: ora, la Corte non è in condizione di verificare l'oggetto e le vicende di tale decreto (eventuali impugnazioni, loro esito), il che si riflette sulla data a partire dalla quale le somme percepite a titolo di stipendio devono essere restituite a O., data che - proprio alla luce del decreto del 12/11/2020 - potrebbe essere successiva a quella 24/07/2020 in cui è stato eseguito il decreto del 17/07/2020. D'altra parte, la somma erogata a titolo di TFR risulta sequestrata nella misura di un quinto, sicché, rispetto alla somma rimanente - come si è visto ricollegabile a quelle originariamente qualificabili come indebiti incrementi stipendiali oggetto delle contestate distrazioni - è necessario verificare se si sia (e, in caso affermativo, a partire da quale data e in che misura) verificata quell-automatica confusione" che giustificherebbe il sequestro del denaro per il quale non è ostativa l'allegazione o la prova dell'origine lecita. Di qui la necessità di un annullamento con rinvio al Tribunale di Roma, che, operate le verifiche relative al citato decreto del 12/11/2020 e al rapporto tra la somma erogata a titolo di TFR e non sequestrata e le somme percepite a titolo di retribuzione, si uniformerà al principio di diritto sopra enunciato. Nel resto, ossia con riguardo alle somme percepite a titolo di T.F.R. sequestrate, il ricorso deve essere rigettato. P.Q.M. Annulla l'ordinanza impugnata limitatamente alle somme percepite a titolo di retribuzione e rinvia per nuovo giudizio al Tribunale di Roma. Rigetta il ricorso nel resto. Così deciso in Roma, il 27 giugno 2023. Depositato in Cancelleria il 18 luglio 2023

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Fatture per operazioni inesistenti: l'evasione di imposta non è elemento costitutivo del reato
Fatture per operazioni inesistenti: sui rapporti con la bancarotta fraudolenta impropria
Fatture per operazioni inesistenti: sulla prova della posizione di amministratore di fatto
Fatture per operazioni inesistenti: questioni intertemporali
Fatture emesse per operazioni inesistenti: sui rapporti con il reato di autoriciclaggio
Fatture per operazioni inesistenti: sull'attenuante conseguente al pagamento dei debiti tributari
Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti: i rapporti con il reato di truffa ai danni dello Stato
Fatture o altri documenti per operazioni inesistenti: sulla competenza per territorio
Fatture per operazioni inesistenti: ha natura di reato comune
Fatture per operazioni inesistenti: se relative al medesimo periodo di imposta si configura un unico reato
Fatture per operazioni inesistenti: possono concorrere soggetti diversi dall'utilizzatore
Trasferimento fraudolento di valori: non è sufficiente dar conto della fittizia attribuzione della titolarità o disponibilità di denaro, beni o altre utilità
Intercettazioni: utilizzabili anche per gli ulteriori fatti-reato legati dal vincolo della continuazione
Abuso d'ufficio: se il pubblico ufficiale agisce del tutto al di fuori dell'esercizio delle sue funzioni non e' configurabile il reato
Concussione: non sussiste se la persona offesa ha eseguito un pagamento in quanto erroneamente convinta di esservi obbligata
Concussione: consiste in una condotta di prevaricazione abusiva idonea a costringere alla dazione o alla promessa
Tentata concussione: è indifferente il conseguimento in concreto del risultato di porre la vittima in stato di soggezione
Nullità: l'omessa valutazione di una memoria difensiva non determina alcuna nullità
Misure cautelari: valgono gli stessi principi che governano lo scrutinio di legittimità quanto al processo di cognizione
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Concussione e induzione indebita: le differenze sta nel modo in cui si manifesta l'abuso della qualifica soggettiva
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Tentativo di concussione: è necessario valutare la adeguatezza della condotta, valutando l'effetto di essa nel soggetto passivo
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Sulla ammissibilità del concordato in appello
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Violenza sessuale: può concorrere formalmente con il reato di concussione
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Violenza sessuale: assorbe il reato di maltrattamenti se vi è coincidenza fra le condotte
Violenza sessuale: gli elementi per l'applicazione dell'attenuante della minore gravità del fatto si usano anche per la riduzione della pena
Violenza sessuale: anche le credenze esoteriche in grado di suggestionare la p.o. rientrano fra le condizioni di inferiorità psichica
Violenza sessuale: sulla procedibilità d'ufficio
Violenza sessuale: sull'abuso di autorità e posizione di preminenza
Violenza sessuale: sul divieto di concessione di misure alternative alla detenzione
Violenza sessuale: si configura aggravante speciale nel caso in cui la vittima sia stata provocata dall'autore del reato all'assunzione di sostanze alcoliche
Violenza sessuale: sull'applicazione del divieto di sospensione dell'esecuzione della pena
Violenza sessuale: sulla legittimità del diniego dell'attenuante del fatto di minore gravità
Violenza sessuale: sulla rilevanza della qualità di pubblico ufficiale ai fini di procedibilità d'ufficio
Violenza sessuale: sullo stato di inferiorità della vittima in caso di alterazione causata da alcool
Violenza sessuale: sull'accertamento della capacità a testimoniare del minore vittima di abuso
Violenza sessuale: se il concorrente non è presente sul luogo del delitto può concorrere solo moralmente
Atti sessuali con minorenne: integra il tentativo l'offerta di denaro a quattordicenne per compiere atti sessuali
Violenza sessuale: sussiste in caso di induzione a giochi erotici e rapporti sessuali virtuali
Violenza sessuale: sul tentativo in caso di assenza di contatto fisico con la vittima
Violenza sessuale: il medico può lecitamente compiere atti incidenti sulla sfera della libertà sessuale
Violenza sessuale: sulla configurabilità dell'attenuante del fatto di minore gravità
Violenza sessuale: può essere commesso in danno del coniuge, in costanza di convivenza
Violenza sessuale: se posto in essere da un militare nei confronti di un commilitone, concorre con quello di ingiuria militare
Violenza sessuale: per il dolo, non è necessario che la condotta sia finalizzata a soddisfare il piacere sessuale dell'agente
Violenza sessuale: sulla circostanza aggravante dell'abuso della qualità di ministro di un culto (sacerdote)
Violenza sessuale: sulla induzione a subire atti sessuali su persona in stato di inferiorità psichica
Violenza sessuale: la reazione violenta della vittima non rileva per l'attenuante di minore gravità
Violenza sessuale: deve procedersi a giudizio di comparazione nel caso in cui l'attenuante ad effetto speciale della minore gravità concorre con aggravante
Violenza sessuale: l'aggravante della minore gravità non può essere esclusa per la sussistenza di aggravanti
Violenza sessuale aggravata: misure alternative solo se si è sottoposti ad osservazione scientifica della personalità
Violenza sessuale: sul consenso e gli atti sessuali non convenzionali
Violenza sessuale: il consenso deve perdurare nel corso dell'intero rapporto senza soluzione di continuità
Violenza sessuale: professore bacia sulla guancia un'alunna dopo aver provato a farlo sulla bocca, condannato
Violenza sessuale: sulla diminuente prevista dall'art. 609-bis, comma 3, c.p.
Violenza sessuale: sulla diminuente prevista dall'art. 609-bis, comma 3, c.p.
Violenza sessuale: sulla procedibilità d'ufficio del reato
Stupefacenti: l'acquirente di modiche quantità deve essere sentito nel corso delle indagini preliminari come persona informata dei fatti
Travisamento della prova: richiede l'esistenza di una palese difformità dai risultati obiettivamente derivanti dall'assunzione della prova
Travisamento della prova: sussiste solo in caso di incontrovertibile e pacifica distorsione del significante
Ricorso per cassazione: alla Corte è preclusa la rilettura degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione
Ricorso per cassazione: inammissibili doglianze che sollecitano una differente comparazione dei significati da attribuire alle prove
Stupefacenti: la lieve entità va valutata con riferimento a tutti gli elementi concernenti l'azione
Stupefacenti: la lieve entità va accertata tenendo conto anche della personalità dell'indagato, dei mezzi, delle modalità e delle circostanze dell'azione
Ricorso per cassazione: sul termine perentorio di cinque giorni previsto dalla L. n. 69 del 2005, art. 22, comma 2.
Violenza sessuale: configurabile il tentativo se l'agente non ne ha raggiunto le zone genitali
Violenza sessuale di gruppo: non assorbe il delitto di tortura
Violenza sessuale: sussiste in caso di atti di autoerotismo commessi alla presenza di una persona?
Violenza sessuale: sulla ammissibilità dell'appello del pubblico ministero avverso la sentenza di condanna
Violenza sessuale: sulla configurabilità della circostanza aggravante della connessione teleologica con il reato di lesioni personali.
Violenza sessuale: sull'attenuante di cui all'art. 609-bis, comma 3, c.p.
Violenza sessuale: può concorrere con il delitto di riduzione in servitù?
Violenza sessuale: la condizione di inferiorità psichica della vittima al momento del fatto prescinde da fenomeni di patologia mentale
Violenza sessuale: sulla violazione del principio di correlazione tra accusa e sentenza
Violenza sessuale: è inutilizzabile la testimonianza assunta in violazione della C.D.. "Carta di Noto"?
Violenza sessuale: sul riconoscimento dell'attenuante della minore gravità, nel caso di più fatti in continuazione ai danni della medesima persona
Violenza sessuale di gruppo: le differenze con il concorso di persone nel delitto di violenza sessuale
Violenza sessuale: in tema di misure cautelari personali, il giudice non è tenuto a motivare circa la ricorrenza di specifiche e inderogabili esigenze investigative
Violenza sessuale: la disciplina di cui all'art. 190-bis c.p.p. si applica anche alla prova assunta nel corso di incidente probatorio
Violenza sessuale: sul riconoscimento della circostanza attenuante speciale del fatto di minore gravità
Concussione: l'analisi del giudice non può esaurirsi nella descrizione della condotta costrittiva ma deve verificarne l'efficacia coartante
Induzione indebita: la persuasione deve avere un valore condizionante più tenue a quella tipica della concussione
Bancarotta fraudolenta: non può essere sottoposto a sequestro preventivo finalizzato alla confisca il denaro di certa provenienza lecita
Bancarotta fraudolenta: sui pagamenti tra società infragruppo
Bancarotta fraudolenta: sulla rilevanza della restituzione ai soci dei versamenti conferiti in conto di aumento futuro di capitale
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di conferimento di denaro da impresa individuale fallita a società di cui l'imprenditore ha parte di quote
Bancarotta fraudolenta: il momento consumativo coincide con la sentenza di fallimento
Bancarotta fraudolenta: sussiste piena continuità normativa fra la previsione dell'art. 216 l. fall. e l'art. 322 d.lg. 12 gennaio 2019, n. 14
Bancarotta fraudolenta: legittima l'applicazione di misure cautelari personali prima della sentenza dichiarativa di fallimento
Bancarotta fraudolenta preferenziale: sul compenso dell'amministratore di una società
Bancarotta fraudolenta: può concorrere con il reato di autoriciclaggio
Bancarotta riparata: non è necessaria la restituzione dei singoli beni sottratti
Bancarotta semplice: sussiste in caso di operazioni di pura sorte o manifestamente imprudenti
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di cessione gratuita di un contratto di locazione finanziaria
Bancarotta fraudolenta: la provenienza illecita dei beni non esclude il reato
Bancarotta fraudolenta: la natura distrattiva di operazione infra-gruppo può essere esclusa in presenza di vantaggi compensativi
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di cessione aziendale a prezzo incongruo
Bancarotta fraudolenta: sulla responsabilità dei componenti del collegio sindacale di società fallita
Bancarotta fraudolenta: la parziale omissione del dovere annotativo è punita a titolo di dolo generico
Bancarotta fraudolenta: sulla omessa tenuta della contabilità
Bancarotta fraudolenta: non si ha pluralità di reati se le condotte tipiche realizzate mediante più atti siano tra loro omogenee
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di cessione di beni che rientrino nell’autonoma disponibilità della società fallita
Bancarotta fraudolenta: sui presupposti del concorso per omesso impedimento dell'evento
Bancarotta fraudolenta: il dolo generico può essere desunto dalla responsabilità dell'imputato per fatti di bancarotta patrimoniale
Bancarotta fraudolenta: il distacco del bene dal patrimonio può realizzarsi in qualsiasi forma
Bancarotta fraudolenta: sull'individuazione dell'oggetto materiale del reato
Bancarotta fraudolenta: in tema di concorso dell'extraneus nel reato
Bancarotta fraudolenta: i pagamenti in favore della controllante non integrano il reato
Bancarotta fraudolenta: sussiste anche in caso di esercizio di facoltà legittime
Bancarotta fraudolenta: sull’aggravante della cd. continuazione fallimentare
Bancarotta preferenziale: sul rilievo della compensazione volontaria
Bancarotta: l'assoluzione dalla bancarotta impropria in caso di falso in bilancio seguito da fallimento non interferisce sulla decisione per quella propria documentale

Bancarotta fraudolenta: non può essere sottoposto a sequestro preventivo finalizzato alla confisca il denaro di certa provenienza lecita

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