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Cassazione Penale

Cassazione penale sez. V, 26/04/2022, n.26412

La massima

In caso di pluralità di delitti di bancarotta, è illegale la pena determinata facendo applicazione dell'istituto della continuazione in luogo dell'aggravante della c.d. continuazione fallimentare. (Fattispecie in cui la Corte ha affermato l'illegalità della pena in quanto l'applicazione della continuazione aveva comportato la sottrazione delle attenuanti generiche, pur riconosciute, al giudizio di comparazione con l'aggravante della continuazione fallimentare).

La sentenza integrale

RITENUTO IN FATTO 1. Con la sentenza impugnata del 22 giugno 2021, la Corte d'appello di Catania ha confermato la decisione del Tribunale di Caltagirone del 16 giugno 2015, con la quale F.F. è stata condannata alla pena ritenuta di giustizia per i reati di bancarotta patrimoniale, preferenziale e documentale, alla medesima ascritti ai capi a), b) e c) della rubrica, nella qualità di legale rappresentante di (OMISSIS) s.r.l., dichiarata fallita con sentenza del 7 luglio 2010. 2. Avverso la sentenza indicata ha proposto ricorso l'imputata per mezzo del difensore, Avv. Carmelo Passanisi, affidando le proprie censure a quattro motivi, di seguito enunciati nei limiti di cui all'art. 173 disp. att. c.p.p., comma 1. 2.1. Con il primo motivo, si deduce vizio della motivazione in riferimento all'elemento psicologico richiesto per il reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale di cui al capo a) ed al conseguente diniego di qualificazione giuridica del fatto ex art. 217 L. Fall., in difetto di prova della volontà di distrazione e della "consapevolezza che le operazioni che si compiono sul patrimonio sociale siano idonee a cagionare un danno ai creditori". Sul punto, la Corte territoriale ha - ad avviso del ricorrente - trascurato la sostanziale ingenuità delle condotte dell'imputata, pur rilevata dal Tribunale, svolgendo valutazioni del tutto presuntive e meramente reiterative dell'iter giustificativo rassegnato in primo grado. 2.2. Con il secondo motivo, si articolala analoga censura quanto al reato di bancarotta preferenziale sub b) per avere, anche sul punto, la Corte territoriale sterilizzato le deduzioni difensive, rivolte alla dimostrazione della finalità di prosecuzione dell'attività d'impresa sottesa alla contestata operazione di cessione dei crediti in compensazione de pagamento dei canoni di locazione dei locali aziendali, con conseguente apodittica affermazione della sussistenza del dolo specifico di fattispecie, peraltro ritenuto in forma eventuale. Per altro verso, la motivazione sostenuta per la ricostruzione del dolo eventuale s'appalesa illogicamente rappresentata, nella misura in cui è orientata a sostenere l'irrilevanza del requisito finalistico richiesto per la bancarotta preferenziale, sovrapponendo piani invece di segno contrario ed in tal modo sterilizzando lo scopo salvifico perseguito attraverso l'adempimento. 2.3. Con il terzo motivo, si deduce l'estinzione del reato di cui al capo b), già prescritto alla data di deliberazione della sentenza impugnata. 2.4. Con il quarto motivo, si articola vizio della motivazione in relazione alla fattispecie documentale, contestata ai sensi dell'ultima parte dell'art. 216, comma 1, n. 2 L. Fall., per avere la Corte territoriale depotenziato il rinvenimento presso la sede sociale, in sede di inventario, del registro dei beni ammortizzabili e del libro degli inventari, in tal guisa trascurando la mera negligenza dell'imputata e, in conseguenza, incorrendo in errore sulla qualificazione giuridica del fatto, anche tenuto conto che alla F. non è stato contestato di aver omesso la consegna della contabilità, come invece ritenuto nella sentenza impugnata. Per altro verso, si deduce come proprio siffatta discrasia nella ricostruzione del fatto addebitato giustificasse la richiesta di rinnovazione dell'istruttoria ex art. 603 c.p.p., ingiustificatamente respinta. RITENUTO IN DIRITTO La sentenza impugnata deve essere annullata, d'ufficio, limitatamente ai punti relativi alla durata delle pene accessorie fallimentari ed all'incremento di pena determinato, ai sensi dell'art. 81 c.p., comma 2. Il solo motivo afferente il reato sub b) supera il vaglio di ammissibilità ed impone, in conseguenza, il rilievo della prescrizione, maturata - e non rilevata dalla Corte d'appello - il 7 maggio 2018, tenuto conto della sospensione, pari a giorni 180, in seguito a rinvii disposti su istanza di parte. Nel resto, il ricorso è inammissibile. 1. Il secondo motivo è infondato. 1.1. Questa Corte ha già affermato come la compensazione volontaria, pur consentita in linea generale dall'art. 1252 c.c. e dall'art. 56L. Fall., può integrare il reato di cui all'art. 216, comma 3, L. Fall. nei casi in cui l'accordo sia raggiunto durante la fase di insolvenza e sia finalizzato a favorire alcuni creditori con danno per gli altri (Sez. 5, n. 16983 del 05/03/2014, Liori, Rv. 262903); e, nel caso in esame, la cessione di beni a F.S., a titolo di compensazione del credito dal medesimo vantato per i canoni di locazione della sede sociale, è stata ritenuta sorretta - al pari del versamento della somma di oltre 22.0000,00 in favore di F.S.B. - dal prescritto dolo specifico, in considerazione non solo del momento di irriducibile criticità aziendale (in prossimità della fase liquidatoria di (OMISSIS) s.r.l.), ma anche alla riconducibilità delle società coinvolte al medesimo nucleo familiare; il che, oltre ad escludere una più che ragionevole finalizzazione salvifica delle operazioni, rende ragione del dolo specifico di fattispecie, consistente nella volontà di recare un vantaggio al creditore soddisfatto, con l'accettazione della eventualità di un danno per gli altri secondo lo schema del dolo eventuale (Sez. 5, n. 54465 del 05/06/2018, M., Rv. 274188). 1.2. A fronte di siffatta argomentazione, la ricorrente adduce la necessità delle predette operazioni preferenziali perché volte, in via esclusiva o prevalente, alla salvaguardia della attività sociale o imprenditoriale, ma non contrasta il momento in cui gli atti dispositivi sono stati posti in essere, né si confronta con la prossimità degli enti beneficiati, in tal modo eludendo la formulazione di un giudizio predittivo, in termini di ragionevolezza, del risultato di evitare il fallimento. Le censure, pertanto, non colgono nel segno, né introducono, con la necessaria evidenza, circostanze idonee ad escludere l'esistenza del fatto, la commissione del medesimo da parte dell'imputata e la sua rilevanza penale, sì da legittimare la pronuncia di una statuizione liberatoria a norma dell'art. 129 c.p.p., comma 2, (Sez. U, n. 35490 del 28/05/2009, Tettamanti, Rv. 244274). Si impone, pertanto, in relazione al capo b) l'immediata declaratoria di estinzione del reato per prescrizione. 2. Il primo ed il secondo motivo sono proposti fuori dei casi previsti dalla legge. 2.1. In riferimento alla bancarotta patrimoniale sub a), la ricorrente assume che la prova del dolo sarebbe stata risolta nella mera consistenza del passivo, laddove, invece, le conformi sentenze di merito hanno rimarcato come nei cinque anni della gestione dell'imputata alcuna posta attiva, rinveniente dai beni risultanti dal bilancio, fosse stata contabilizzata; ed alla continuità e sistematicità della condotta distrattiva è stato ricondotto il dolo generico, consistente nella consapevole volontà di imprimere al patrimonio sociale una destinazione diversa da quella di garanzia delle obbligazioni contratte (Sez. U, n. 22474 del 31/03/2016, Passerelli, 266805), con motivazione corretta in diritto e che non evidenzia cadute di logicità, rilevanti in questa sede. Per altro verso, è proprio la sistematica distrazione dei beni annotati in bilancio e non rinvenuti, ovvero del corrispettivo derivante dalla alienazione, a rendere del tutto ultroneo, nel caso al vaglio, il ricorso ad ulteriori indici di fraudolenza (Sez. 5, n. 38396 del 23/06/2017, Sgaramella, Rv. 270763), trattandosi di condotta del tutto idonea, secondo massime di consolidata esperienza commerciale, a dar corpo, da un lato, alla prognosi postuma di concreta messa in pericolo dell'integrità del patrimonio dell'impresa, funzionale ad assicurare la garanzia dei creditori, e, dall'altro, all'accertamento in capo all'agente della consapevolezza e volontà della condotta in concreto pericolosa. Del tutto ragionevolmente è stata, pertanto, esclusa l'ipotesi di bancarotta semplice, in presenza di operazioni dismissive che hanno comportato, in totale assenza di vantaggi, un notevole depauperamento economico-finanziario della società, dichiarata poco dopo fallita, atteso che le operazioni imprudenti, realizzate pur sempre nell'interesse dell'impresa, sono quelle in tutto o in parte aleatorie o frutto di scelte avventate, tali da rendere palese a prima vista che il rischio affrontato non è proporzionato alle possibilità di successo (Sez. 5, n. 34292 del 02/10/2020, Olivieri, Rv. 279973); caratteri, questi ultimi, esclusi ex se dalla sistematica sottrazione di beni o del loro corrispettivo. Né il discorso giustificativo soffre cadute di logicità nella misura in cui - sul punto della personalizzazione del trattamento sanzionatorio - s'è rilevata l'Ingenuità" dell'imputata, trattandosi di notazione che - se esclude la artata pianificazione della decozione - nondimeno s'appalesa non incoerente con la consapevolezza della pericolosità della sistematica distrazione e con la volontà di destinazione a fini extrasociali delle utilità. 2.2. La correlazione con la bancarotta patrimoniale sub a) esplicita, altresì, nella complessiva motivazione della sentenza impugnata, anche il dolo del reato di cui al capo 4). Sul tema della bancarotta documentale - reputata sussistente a ragione del rinvenimento, postumo e casuale, del libro giornale, del libro mastro e del libro degli inventari, peraltro tenuti in modo incompleto - il correlativo motivo di ricorso non si confronta in alcun modo con la complessiva e specifica condotta accertata e con la ratio decidendi esplicata nella sentenza impugnata, rivendicando anche stavolta un profilo di mera colpa che è, invece, argomentativamente smentito dalla relazione funzionale tra omessa consegna della contabilità ed occultamento delle risorse distratte, il che sostanzia - nel caso al vaglio - la descrizione di un vero e proprio dolo specifico, anche ultroneo rispetto alla fattispecie contestata ai sensi della seconda ipotesi dell'art. 216, comma 1 n. 2, L. Fall.. Anche al riguardo, il ricorso rivendica un profilo di colpa che è logicamente escluso dalle strumentali condotte distrattive e che finisce per assegnare una valenza retroattiva al rinvenimento successivo della contabilità, irregolarmente tenuta e mai consegnata dall'imputata, nella consapevolezza che quantomeno le modalità della tenuta (annotazioni discontinue; parti mancanti) potesse rendere impossibile la ricostruzione delle vicende del patrimonio. Sicché del tutto incensurabile si rivela, altresì, il provvedimento reiettivo della perizia che, nel giudizio di appello, può essere disposta soltanto se il giudice ritenga di non essere in grado di decidere allo stato degli atti (Sez. 3, n. 7259 del 30/11/2017, dep. 2018, S., Rv. 273653). Il primo ed il quarto motivo sono, pertanto, aspecifici, in quanto finiscono per risolversi nella pedissequa reiterazione di quelli già dedotti in appello e puntualmente disattesi dalla corte di merito, dovendosi gli stessi considerare non specifici ma soltanto apparenti, nella misura in cui omettono di assolvere la tipica funzione di una critica argomentata avverso la sentenza oggetto di ricorso (Sez. U, n. 8825 del 27/10/2016, dep. 2017, Galtelli, Rv. 268822). 3. E', invece, illegalmente determinato il complessivo trattamento sanzionatorio. Non dipendendo l'inammissibilità del ricorso dalla sua tardività (n. 47766 del 26/06/2015, Butera, Rv. 265106), la Corte deve rilevare d'ufficio l'illegalità tanto della determinazione della pena, che delle sanzioni accessorie. 3.1. Quanto alla determinazione della pena principale, già il dispositivo della sentenza di primo grado (nonché, in linea con esso, la motivazione della decisione) ha applicato l'istituto della continuazione tra i reati di bancarotta, in luogo dell'aggravante della cd. continuazione fallimentare ex art. 219, comma 2, n. 1), L. Fall.; di conseguenza, pur applicando le circostanze attenuanti generiche, le ha sottratte al giudizio di comparazione ed ha, comunque, erroneamente operato sulla pena base l'aumento a norma dell'art. 81 c.p.. Si verte, dunque, in ipotesi di "pena illegale", che ricorre - non già qualora il trattamento sanzionatorio sia di per sé complessivamente legittimo e il vizio attenga al percorso argomentativo attraverso il quale il giudice è giunto alla conclusiva determinazione dell'entità della condanna - ma quando, come nel caso di specie, la pena, così come indicata nel dispositivo, non sia per legge irrogabile (Sez. 2, n. 22136 del 19/02/2013, Nisi, Rv. 255729; conf. Sez. 6, n. 20275 del 07/05/2013, Rv. 257010; Sez. U, n. 40986 del 19/07/2018; con specifico riferimento all'ipotesi in esame, Sez. 5, n. 48361 del 17/09/2018, Rv. 274182). Di conseguenza, in parte qua, la sentenza impugnata deve essere annullata con rinvio ad altra Sezione della Corte di appello di Catania che, fermo il divieto di reformatio in peius, determinerà la pena principale eliminando la quota riferita alla disciplina dettata dall'art. 81 c.p., restando l'assorbimento del disvalore aggiuntivo espresso dalla pluralità dei fatti di cui all'art. 219, comma 2, n. 1), L. fall. (Sez. U, n. 21039 del 27/01/2011, Loy). 3.2. Per gli stessi motivi, la Corte deve rilevare d'ufficio l'ulteriore profilo di illegalità, che investe la determinazione della durata delle pene accessorie. Invero, la sentenza n. 222 del 2018 della Corte costituzionale ha dichiarato l'illegittimità costituzionale del R.D. 16 marzo 1942, n. 267, art. 216, u.c., (Disciplina del fallimento, del concordato preventivo e della liquidazione coatta amministrativa), nella parte in cui dispone: "la condanna per uno dei fatti previsti dal presente articolo importa per la durata di dieci anni l'inabilitazione all'esercizio di una impresa commerciale e l'incapacità per la stessa durata ad esercitare uffici direttivi presso qualsiasi impresa", anziché: "la condanna per uno dei fatti previsti dal presente articolo importa l'inabilitazione all'esercizio di una impresa commerciale e l'incapacità ad esercitare uffici direttivi presso qualsiasi impresa fino a dieci anni". Si verte in ipotesi di pena illegale rilevabile d'ufficio dal giudice di legittimità, in quanto, indipendentemente dal fatto che le pene concretamente irrogate rientrino nella cornice edittale della norma così come manipolata dal giudice delle leggi, il procedimento di commisurazione si è basato su una norma dichiarata incostituzionale (cfr. Sez. U, n. 33040 del 26/02/2015,.lazouli, Rv. 264205; Sez. U, n. 37107 del 26/02/2015, Marcon, Rv. 264857). Dopo la pronuncia della Corte costituzionale, sono intervenute, a chiarirne la portata, le Sezioni unite, che, hanno affermato il principio in forza del quale le pene accessorie per le quali la legge indica un termine di durata non fissa devono essere determinate in concreto dal giudice in base ai criteri di cui all'art. 133 c.p. (Sez. U., n. 28910 del 28/02/2019, Suraci). 4. La sentenza impugnata deve essere, pertanto, annullata con rinvio limitatamente al trattamento sanzionatorio, con rinvio ad altra Sezione della Corte di appello di Catania. P.Q.M. Annulla senza rinvio la sentenza impugnata, limitatamente al reato di cui al capo b), estinto per prescrizione. Annulla la medesima sentenza, quanto al trattamento sanzionatorio, con rinvio per nuovo esame sul punto ad altra sezione della Corte di appello di Catania. Dichiara inammissibile nel resto il ricorso. Così deciso in Roma, il 26 aprile 2022. Depositato in Cancelleria il 8 luglio 2022

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Omesso versamento IVA : configurabile il concorso con la bancarotta impropria mediante operazioni dolose
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Omesso versamento IVA: il mancato incasso di crediti non esclude la sussistenza del dolo
Omesso versamento IVA: la qualifica di legale rappresentante di società si acquisisce con l'atto di conferimento della nomina
Omesso versamento IVA: il mancato incasso per inadempimento contrattuale non esclude la sussistenza del dolo
Omesso versamento IVA: l'imposta dovuta è quella risultante dalla dichiarazione annuale del contribuente
Omesso versamento IVA: l'elevazione di un terzo dei termini di prescrizione non si applica ai reati ex artt. 10-ter e 11 del D.lgs. n. 74/2000
Fatture per operazioni inesistenti: se relative al medesimo periodo di imposta si configura un unico reato
Fatture per operazioni inesistenti: non rientra nella nozione di "altri documenti" la consulenza tecnica per ricerca di mercato
Fatture per operazioni inesistenti: sulla figura del cd. "autore mediato"
Fatture per operazioni inesistenti: sulla deroga al concorso di persone nel reato prevista dall' art. 9
Fatture per operazioni inesistenti: sussiste in caso di dichiarazione integrativa infedele presentata dopo l'accertamento fiscale
Fatture per operazione inesistenti: sulla configurabilità del reato associativo
Fatture per operazioni inesistenti: sui rapporti con il reato di cui all'art.8 d.lgs. 74/2000
Fatture per operazioni inesistenti: configurabile il concorso con il reato di dichiarazione infedele
Fatture per operazioni inesistenti: viola il divieto del bis in idem la contestazione di più reati in caso di molteplici fatture in un'unica dichiarazione
Dichiarazione fraudolenta: nel caso di reato commesso da singoli componenti del CdA ciascuno degli altri amministratori risponde per concorso
Dichiarazione fraudolenta: è un reato di natura istantanea
Dichiarazione fraudolenta: sull'intermediazione finanziaria e l'utilizzo di elementi passivi fittizi
Dichiarazione fraudolenta: configurabile il concorso con il reato di cui all'art. 10-quater D.lgs. 74/2000
Dichiarazione fraudolenta: sussiste in caso di fatture relative ad un negozio giuridico apparente
Dichiarazione fraudolenta: configurabile una pluralità di reati se la condotta riguardi sia la dichiarazione IVA che quella ai fini II.DD.
Dichiarazione fraudolenta: non opera la causa di esclusione della punibilità ex art. 131 bis c.p.
Fatture per operazioni inesistenti: si consuma nel momento di emissione della fattura
Fatture per operazioni inesistenti: sulla prova del dolo specifico
Fatture per operazioni soggettivamente inesistenti: rileva la sola identità individuale del soggetto
Fatture per operazioni inesistenti: si configura anche nell'ipotesi di fatture emesse a favore di ditte cartiere
Fatture per operazioni inesistenti: non è necessario che il fine di favorire l'evasione sia esclusivo
Fatture per operazioni inesistenti: sulla genericità della contestazione
Fatture per operazioni inesistenti e dichiarazione fraudolenta: sulla competenza territoriale
Fatture per operazioni inesistenti: sulla competenza territoriale in caso di più fatture
Fatture per operazioni inesistenti: il reato è configurabile anche nel caso di fatturazione solo soggettivamente falsa
Fatture per operazioni inesistenti: sul c.d. superbonus 110% e lo sconto in fattura
Fatture per operazioni inesistenti: l'evasione di imposta non è elemento costitutivo del reato
Fatture per operazioni inesistenti: sui rapporti con la bancarotta fraudolenta impropria
Fatture per operazioni inesistenti: sulla prova della posizione di amministratore di fatto
Fatture per operazioni inesistenti: questioni intertemporali
Fatture emesse per operazioni inesistenti: sui rapporti con il reato di autoriciclaggio
Fatture per operazioni inesistenti: sull'attenuante conseguente al pagamento dei debiti tributari
Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti: i rapporti con il reato di truffa ai danni dello Stato
Fatture o altri documenti per operazioni inesistenti: sulla competenza per territorio
Fatture per operazioni inesistenti: ha natura di reato comune
Fatture per operazioni inesistenti: se relative al medesimo periodo di imposta si configura un unico reato
Fatture per operazioni inesistenti: possono concorrere soggetti diversi dall'utilizzatore
Trasferimento fraudolento di valori: non è sufficiente dar conto della fittizia attribuzione della titolarità o disponibilità di denaro, beni o altre utilità
Intercettazioni: utilizzabili anche per gli ulteriori fatti-reato legati dal vincolo della continuazione
Abuso d'ufficio: se il pubblico ufficiale agisce del tutto al di fuori dell'esercizio delle sue funzioni non e' configurabile il reato
Concussione: non sussiste se la persona offesa ha eseguito un pagamento in quanto erroneamente convinta di esservi obbligata
Concussione: consiste in una condotta di prevaricazione abusiva idonea a costringere alla dazione o alla promessa
Tentata concussione: è indifferente il conseguimento in concreto del risultato di porre la vittima in stato di soggezione
Nullità: l'omessa valutazione di una memoria difensiva non determina alcuna nullità
Misure cautelari: valgono gli stessi principi che governano lo scrutinio di legittimità quanto al processo di cognizione
Induzione indebita: la condotta si configura come esortazione, persuasione, suggestione, inganno, impliciti messaggi, pressione morale
Concussione e induzione indebita: le differenze sta nel modo in cui si manifesta l'abuso della qualifica soggettiva
Metodo mafioso - condotte di estorsione ambientale
Tentativo di concussione: è necessario valutare la adeguatezza della condotta, valutando l'effetto di essa nel soggetto passivo
Concussione: vi è piena continuità normativa con il reato di induzione indebita a dare o promettere utilità di cui all'art. 319-quater c.p.
Sulla ammissibilità del concordato in appello
Atti sessuali con minorenne: non può essere disposta la sospensione dell'esecuzione della condanna
Violenza sessuale: può concorrere formalmente con il reato di concussione
Violenza sessuale: rileva ai fini del consenso l'assunzione di alcol da parte della persona offesa?
Violenza sessuale: la sussistenza del consenso all'atto va verificata in relazione al momento del compimento dell'atto
Violenza sessuale: in caso di errore sul consenso, l'onere della prova è a carico dell'imputato
Violenza sessuale: gli atti sessuali non convenzionati possono essere leciti?
Violenza sessuale: non ricorre l'attenuante della minore gravità del fatto nel caso in cui è perpetrata dal genitore ai danni del figlio
Violenza sessuale: non occorre che la violenza avvenga in modo brutale ed aggressivo
Violenza sessuale: sulla violazione della correlazione tra accusa e sentenza la condanna
Violenza sessuale: la coprofilia influisce sulla capacità di intendere e volere?
Violenza sessuale: sulla valutazione della prova indiziaria
Violenza sessuale: sussiste in caso di invio di foto intime su whatsapp dietro minaccia
Violenza sessuale: per la valutazione dell'attenuante della minore gravità è inconferente il fatto della commissione con abuso di relazione di ospitalità
Violenza sessuale: sulla configurabilità dell'abuso della condizione di inferiorità psico-fisica della vittima
Violenza sessuale: nella nozione di atti sessuali non rientrano gli atti di esibizionismo, di autoerotismo in presenza di terzi o di voyeurismo
Violenza sessuale: sull'aggravante la compromissione della libertà personale della vittima
Violenza sessuale: la condizione di inferiorità psichica della vittima può dipendere anche dalla minore età
Violenza sessuale: può concorrere con il delitto di sequestro di persona
Violenza sessuale: assorbe il reato di maltrattamenti se vi è coincidenza fra le condotte
Violenza sessuale: gli elementi per l'applicazione dell'attenuante della minore gravità del fatto si usano anche per la riduzione della pena
Violenza sessuale: anche le credenze esoteriche in grado di suggestionare la p.o. rientrano fra le condizioni di inferiorità psichica
Violenza sessuale: sulla procedibilità d'ufficio
Violenza sessuale: sull'abuso di autorità e posizione di preminenza
Violenza sessuale: sul divieto di concessione di misure alternative alla detenzione
Violenza sessuale: si configura aggravante speciale nel caso in cui la vittima sia stata provocata dall'autore del reato all'assunzione di sostanze alcoliche
Violenza sessuale: sull'applicazione del divieto di sospensione dell'esecuzione della pena
Violenza sessuale: sulla legittimità del diniego dell'attenuante del fatto di minore gravità
Violenza sessuale: sulla rilevanza della qualità di pubblico ufficiale ai fini di procedibilità d'ufficio
Violenza sessuale: sullo stato di inferiorità della vittima in caso di alterazione causata da alcool
Violenza sessuale: sull'accertamento della capacità a testimoniare del minore vittima di abuso
Violenza sessuale: se il concorrente non è presente sul luogo del delitto può concorrere solo moralmente
Atti sessuali con minorenne: integra il tentativo l'offerta di denaro a quattordicenne per compiere atti sessuali
Violenza sessuale: sussiste in caso di induzione a giochi erotici e rapporti sessuali virtuali
Violenza sessuale: sul tentativo in caso di assenza di contatto fisico con la vittima
Violenza sessuale: il medico può lecitamente compiere atti incidenti sulla sfera della libertà sessuale
Violenza sessuale: sulla configurabilità dell'attenuante del fatto di minore gravità
Violenza sessuale: può essere commesso in danno del coniuge, in costanza di convivenza
Violenza sessuale: se posto in essere da un militare nei confronti di un commilitone, concorre con quello di ingiuria militare
Violenza sessuale: per il dolo, non è necessario che la condotta sia finalizzata a soddisfare il piacere sessuale dell'agente
Violenza sessuale: sulla circostanza aggravante dell'abuso della qualità di ministro di un culto (sacerdote)
Violenza sessuale: sulla induzione a subire atti sessuali su persona in stato di inferiorità psichica
Violenza sessuale: la reazione violenta della vittima non rileva per l'attenuante di minore gravità
Violenza sessuale: deve procedersi a giudizio di comparazione nel caso in cui l'attenuante ad effetto speciale della minore gravità concorre con aggravante
Violenza sessuale: l'aggravante della minore gravità non può essere esclusa per la sussistenza di aggravanti
Violenza sessuale aggravata: misure alternative solo se si è sottoposti ad osservazione scientifica della personalità
Violenza sessuale: sul consenso e gli atti sessuali non convenzionali
Violenza sessuale: il consenso deve perdurare nel corso dell'intero rapporto senza soluzione di continuità
Violenza sessuale: professore bacia sulla guancia un'alunna dopo aver provato a farlo sulla bocca, condannato
Violenza sessuale: sulla diminuente prevista dall'art. 609-bis, comma 3, c.p.
Violenza sessuale: sulla diminuente prevista dall'art. 609-bis, comma 3, c.p.
Violenza sessuale: sulla procedibilità d'ufficio del reato
Stupefacenti: l'acquirente di modiche quantità deve essere sentito nel corso delle indagini preliminari come persona informata dei fatti
Travisamento della prova: richiede l'esistenza di una palese difformità dai risultati obiettivamente derivanti dall'assunzione della prova
Travisamento della prova: sussiste solo in caso di incontrovertibile e pacifica distorsione del significante
Ricorso per cassazione: alla Corte è preclusa la rilettura degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione
Ricorso per cassazione: inammissibili doglianze che sollecitano una differente comparazione dei significati da attribuire alle prove
Stupefacenti: la lieve entità va valutata con riferimento a tutti gli elementi concernenti l'azione
Stupefacenti: la lieve entità va accertata tenendo conto anche della personalità dell'indagato, dei mezzi, delle modalità e delle circostanze dell'azione
Ricorso per cassazione: sul termine perentorio di cinque giorni previsto dalla L. n. 69 del 2005, art. 22, comma 2.
Violenza sessuale: configurabile il tentativo se l'agente non ne ha raggiunto le zone genitali
Violenza sessuale di gruppo: non assorbe il delitto di tortura
Violenza sessuale: sussiste in caso di atti di autoerotismo commessi alla presenza di una persona?
Violenza sessuale: sulla ammissibilità dell'appello del pubblico ministero avverso la sentenza di condanna
Violenza sessuale: sulla configurabilità della circostanza aggravante della connessione teleologica con il reato di lesioni personali.
Violenza sessuale: sull'attenuante di cui all'art. 609-bis, comma 3, c.p.
Violenza sessuale: può concorrere con il delitto di riduzione in servitù?
Violenza sessuale: la condizione di inferiorità psichica della vittima al momento del fatto prescinde da fenomeni di patologia mentale
Violenza sessuale: sulla violazione del principio di correlazione tra accusa e sentenza
Violenza sessuale: è inutilizzabile la testimonianza assunta in violazione della C.D.. "Carta di Noto"?
Violenza sessuale: sul riconoscimento dell'attenuante della minore gravità, nel caso di più fatti in continuazione ai danni della medesima persona
Violenza sessuale di gruppo: le differenze con il concorso di persone nel delitto di violenza sessuale
Violenza sessuale: in tema di misure cautelari personali, il giudice non è tenuto a motivare circa la ricorrenza di specifiche e inderogabili esigenze investigative
Violenza sessuale: la disciplina di cui all'art. 190-bis c.p.p. si applica anche alla prova assunta nel corso di incidente probatorio
Violenza sessuale: sul riconoscimento della circostanza attenuante speciale del fatto di minore gravità
Concussione: l'analisi del giudice non può esaurirsi nella descrizione della condotta costrittiva ma deve verificarne l'efficacia coartante
Induzione indebita: la persuasione deve avere un valore condizionante più tenue a quella tipica della concussione
Bancarotta fraudolenta: non può essere sottoposto a sequestro preventivo finalizzato alla confisca il denaro di certa provenienza lecita
Bancarotta fraudolenta: sui pagamenti tra società infragruppo
Bancarotta fraudolenta: sulla rilevanza della restituzione ai soci dei versamenti conferiti in conto di aumento futuro di capitale
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di conferimento di denaro da impresa individuale fallita a società di cui l'imprenditore ha parte di quote
Bancarotta fraudolenta: il momento consumativo coincide con la sentenza di fallimento
Bancarotta fraudolenta: sussiste piena continuità normativa fra la previsione dell'art. 216 l. fall. e l'art. 322 d.lg. 12 gennaio 2019, n. 14
Bancarotta fraudolenta: legittima l'applicazione di misure cautelari personali prima della sentenza dichiarativa di fallimento
Bancarotta fraudolenta preferenziale: sul compenso dell'amministratore di una società
Bancarotta fraudolenta: può concorrere con il reato di autoriciclaggio
Bancarotta riparata: non è necessaria la restituzione dei singoli beni sottratti
Bancarotta semplice: sussiste in caso di operazioni di pura sorte o manifestamente imprudenti
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di cessione gratuita di un contratto di locazione finanziaria
Bancarotta fraudolenta: la provenienza illecita dei beni non esclude il reato
Bancarotta fraudolenta: la natura distrattiva di operazione infra-gruppo può essere esclusa in presenza di vantaggi compensativi
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di cessione aziendale a prezzo incongruo
Bancarotta fraudolenta: sulla responsabilità dei componenti del collegio sindacale di società fallita
Bancarotta fraudolenta: la parziale omissione del dovere annotativo è punita a titolo di dolo generico
Bancarotta fraudolenta: sulla omessa tenuta della contabilità
Bancarotta fraudolenta: non si ha pluralità di reati se le condotte tipiche realizzate mediante più atti siano tra loro omogenee
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di cessione di beni che rientrino nell’autonoma disponibilità della società fallita
Bancarotta fraudolenta: sui presupposti del concorso per omesso impedimento dell'evento
Bancarotta fraudolenta: il dolo generico può essere desunto dalla responsabilità dell'imputato per fatti di bancarotta patrimoniale
Bancarotta fraudolenta: il distacco del bene dal patrimonio può realizzarsi in qualsiasi forma
Bancarotta fraudolenta: sull'individuazione dell'oggetto materiale del reato
Bancarotta fraudolenta: in tema di concorso dell'extraneus nel reato
Bancarotta fraudolenta: i pagamenti in favore della controllante non integrano il reato
Bancarotta fraudolenta: sussiste anche in caso di esercizio di facoltà legittime
Bancarotta fraudolenta: sull’aggravante della cd. continuazione fallimentare
Bancarotta preferenziale: sul rilievo della compensazione volontaria
Bancarotta: l'assoluzione dalla bancarotta impropria in caso di falso in bilancio seguito da fallimento non interferisce sulla decisione per quella propria documentale

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