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Cassazione Penale

Cassazione penale sez. V, 01/02/2023, n.7417

La massima

In tema di reati fallimentari, la consumazione del patrimonio in operazioni di pura sorte o manifestamente imprudenti integra il delitto di bancarotta semplice nel caso in cui tali operazioni si inquadrino nell'ambito di condotte tenute comunque nell'interesse dell'impresa, configurandosi, invece, il delitto di bancarotta fraudolenta nel caso in cui l'agente abbia dolosamente perseguito un interesse proprio o di terzi estranei all'impresa.

La sentenza integrale

RITENUTO IN FATTO 1. Con sentenza deliberata il 17/11/2020, il Tribunale di Messina dichiarava V.F.S. responsabile, quale amministratore di fatto di (Omissis) s.r.l. dichiarata fallita il 30/03/2012, dei seguenti reati: A) in concorso con gli amministratori di diritto R.M. e S.L. (entrambi deceduti), bancarotta fraudolenta documentale, per aver tenuto le scritture contabili della società in modo da non rendere possibile la ricostruzione del patrimonio e del movimento degli affari; B) bancarotta fraudolenta per distrazione di somme di denaro versate su una carta prepagata conferita a V. (circa 124 mila Euro), per aver conferito la somma di circa 91 mila Euro a beneficio di pubblici ufficiali per far compiere loro un atto contrario ai doveri d'ufficio. V. veniva condannato alla pena principale di anni 5 di reclusione, alle pene accessorie fallimentari per la durata di anni 10 e al risarcimento dei danni a favore della parte civile. Investita dall'impugnazione dell'imputato, con sentenza deliberata il 20/09/2021, la Corte di appello di Messina ha assolto V. dal reato sub A), per non aver commesso il fatto, ha dichiarato non doversi procedere nei suoi confronti per bis in idem limitatamente alla distrazione della somme di circa Euro 94 mila effettuata attraverso prelievi sulla carta di credito, ha rideterminato la pena principale in anni 3 e mesi 6 di reclusione e la durata delle pene accessorie fallimentari in anni 5, confermando nel resto la sentenza di primo grado e attribuendo all'imputato non già la qualifica di amministratore di fatto, ma il ruolo di concorrente con l'intraneus R.M.. 2. Avverso l'indicata sentenza della Corte di appello di Messina ha proposto ricorso per cassazione V.F.S., attraverso il difensore Avv. Autru Ryolo Carlo, articolando quattro motivi di seguito enunciati nei limiti di cui all'art. 173 disp. att. c.p.p., comma 1. 2.1. Il primo motivo denuncia violazione degli artt. 521 e 522 c.p.p., avendo la Corte di appello pronunciato sentenza per un fatto diverso da quello contestato. A differenza di quanto contestato per il delitto sub A), il P.M. riteneva che nella distrazione non era concorso l'amministratore di diritto R.M., che sarebbe rimasto estraneo all'attività posta in essere dall'imputato, mentre la sentenza di appello ha ritenuto V. responsabile quale concorrente esterno in concorso con l'amministratore di fatto, sicché è evidente la violazione del principio di correlazione tra accusa e sentenza, posto che nel caso di specie - a differenza dei casi di cui alle sentenze di legittimità richiamate dalla Corte di appello - non vi era originariamente la contestazione del concorso tra amministratore della società e imputato. 2.2. Il secondo motivo denuncia vizi di motivazione in ordine alla distrazione di circa 96 mila Euro, in quanto, esclusa la responsabilità di V. quale amministratore di fatto, la Corte di appello avrebbe dovuto individuare il ruolo dei concorrenti e le condotte integratrici del concorso, tanto più che non è dato ravvisare il concorso in relazione all'utilizzo di somme per scommesse e gioco d'azzardo. La motivazione della sentenza impugnata non spiega il percorso logico seguito per ritenere un'ipotesi distrattiva e di quali somme, in quanto, pur prendendo le mosse dalla sentenza del Tribunale di Marsala che ha assolto V. dal reato di corruzione, perché il fatto non sussiste, e lo ha condannato per il reato di appropriazione indebita, non trae da tale sentenza le dovute conseguenze; inoltre, ha ritenuto che le scommesse on line siano state effettuate da V., emergendo dalle dichiarazioni dei testi N. e T. che R. effettuava con regolarità tali scommesse. 2.3. Il terzo motivo denuncia mancanza di motivazione in relazione alla dedotta configurabilità, con riguardo alle somme utilizzate per scommesse e gioco d'azzardo, dell'ipotesi di bancarotta semplice. 2.4. Il quarto motivo denuncia mancanza di motivazione in relazione alla revoca delle statuizioni civili dedotta con l'atto di appello. 3. Con requisitoria scritta D.L. 28 ottobre 2020, n. 137, ex art. 23, comma 8, convertito, con modificazioni, dalla L. 18 dicembre 2020, n. 176 e succ. mod., il Sostituto Procuratore generale della Repubblica presso questa Corte di cassazione Dott.ssa Loy Maria Francesca ha concluso per l'inammissibilità del ricorso; il difensore dell'imputato ha presentato una memoria di replica alle conclusioni del P.G.. Diritto CONSIDERATO IN DIRITTO 1. La sentenza impugnata deve essere annullata, in quanto il ricorso e', sia pure parzialmente, fondato. 2. Il primo motivo non è fondato, poiché, come questa Corte ha avuto modo di chiarire, non integra la violazione del principio di correlazione tra reato contestato e reato ritenuto in sentenza, la decisione con la quale sia condannato un soggetto quale concorrente esterno in un reato di bancarotta fraudolenta, anziché quale amministratore di fatto, qualora rimanga immutata l'azione distrattiva ascritta (Sez. 5, n. 18770 del 22/12/2014, dep. 2015, Rv. 264073; conf. Sez. 5, n. 36155 del 30/04/2019, Meoli, Rv. 276779). Il ricorso contesta la conclusione del giudice di appello valorizzando alcuni aspetti della fattispecie concreta. Tuttavia, quanto all'impostazione del P.M. (comunque non decisiva), la deduzione è del tutto assertiva, mentre l'affermazione che nel caso di specie non era stato contestato il concorso tra amministratore di diritto e amministratore di fatto è smentita dall'esplicita menzione al capo B) della norma sul concorso, ossia l'art. 110 c.p. (oltre che, più diffusamente nel capo A, la cui formulazione risulta idonea a chiarire il significato del riferimento alla norma codicistica nel successivo capo di imputazione). 3. Il secondo motivo è parzialmente fondato. 3.1. Le doglianze relative al ruolo dei concorrenti non meritano accoglimento, in quanto già il capo di imputazione sub B), descrive la condotta dell'amministratore R. che aveva consegnato a V. la carta prepagata grazie alla quale sono stati effettuati gli esborsi qualificati come distrattivi (il che conferma la conclusione cui si è giunti con riguardo al primo motivo). 3.2. Le censure relative alla distrazione di 91.500 Euro utilizzati come prezzo della corruzione di alcuni pubblici funzionari sono fondate. La sentenza impugnata segnala che l'atto di appello richiamava una sentenza del Tribunale di Trapani che aveva assolto V. dalle accuse di corruzione nei confronti di alcuni pubblici funzionari, perché il fatto non sussiste, evidenziando che detta assoluzione riferita alle stesse somme non esclude la sussistenza del reato di bancarotta fraudolenta in quanto i due reati possono concorrere stante la diversa oggettività giuridica e la diversa struttura degli stessi. Nei termini indicati, la motivazione non è esente dal vizio denunciato, in quanto non puntualmente correlata alla fattispecie concreta: in presenza di una pronuncia di assoluzione perché il fatto non sussiste compito del giudice procedente - riscontrata l'irrevocabilità della pronuncia - è verificare in concreto la portata dell'accertamento sotteso alla decisione assolutoria in tutti i suoi profili fattuali (avuto riguardo, ad esempio, alle appropriazioni indebite cui fa riferimento il ricorso) e il conseguente effetto preclusivo rispetto al fatto distrattivo contestato. In parte qua, la motivazione della sentenza impugnata non è in linea con la disciplina degli effetti delle sentenze assolutorie. 3.3. Le ulteriori doglianze relative al fatto distrattivo collegato alle scommesse on line sono, invece, inammissibili. Il ricorso valorizza le deposizioni dei testi N. e T. lì dove riferiscono che R. effettuava con regolarità tali scommesse, ma il riferimento a dette dichiarazioni è del tutto aspecifico e non in linea con gli oneri di allegazione del ricorrente. 4. Il terzo motivo - relativo alla contestata distrazione delle somme utilizzate per scommesse e gioco d'azzardo - è fondato. Secondo l'insegnamento della giurisprudenza di legittimità, premesso che il combinato disposto della L. Fall., artt. 224 e 217 prevede il reato di bancarotta semplice, o impropria, in cui l'attività criminosa ha ad oggetto il patrimonio sociale, mentre non assume alcuna rilevanza il patrimonio personale dei soggetti titolari delle qualifiche indicate dalla disposizione, se è pur vero che il rinvio previsto dalla L. Fall., art. 224 non può estendersi a tutte le ipotesi contemplate dalla L. Fall., art. 217 che sono state definite per il fallimento di imprese individuali - rimanendovi dunque escluse le ipotesi non compatibili con la struttura societaria - non può ritenersi tuttavia che il rinvio operato dalla prima disposizione non sia applicabile alle ipotesi di cui alla L. Fall., art. 217, comma 1, n. 2: la circostanza che quest'ultima disposizione usi il possessivo "suo" riferendosi al patrimonio che l'imprenditore individuale abbia consumato in notevole parte in operazioni di pura sorte o manifestamente imprudenti - non è di per sé sufficiente per ritenere la norma non applicabile alle società, essendo evidente che il legislatore, mediante il rinvio della L. Fall., art. 224, ha inteso far riferimento al patrimonio della società e non certo ai patrimoni personali degli amministratori, direttori, sindaci o liquidatori, che non hanno rilevanza alcuna nelle ipotesi di bancarotta impropria, sicché ben può ritenersi ipotizzabile in astratto il reato di bancarotta semplice impropria nel caso in cui l'amministratore e i soggetti ad esso assimilati dalla L. Fall., art. 224, abbiano consumato una notevole parte del patrimonio sociale in operazioni di pura sorte o manifestamente imprudenti (Sez. 5, n. 894 del 05/12/1996, dep. 1997, Tonini, Rv. 206910). Va ribadita, dunque, la - astratta - configurabilità della bancarotta semplice impropria per operazioni di pura sorte, il che rende ragione della fondatezza del motivo, posto che, pur richiamando la stessa sentenza impugnata la censura articolata al riguardo dal ricorrente, ad essa non è stata fornita alcuna risposta, sicché anche per questa parte la sentenza impugnata deve essere annullata. Mette conto allora osservare che il discrimen tra tale fattispecie e quella di bancarotta fraudolenta per distrazione è stato individuato dalla giurisprudenza di legittimità nella "direzione" dell'interesse dell'agente, nel senso che quando l'agente pone in essere operazioni imprudenti idonee a configurare la bancarotta semplice di cui al n. 2 della L. Fall., art. 217, egli agisce con imprudenza, ma pur sempre nell'interesse dell'impresa, laddove nelle operazioni distrattive che integrano il delitto di bancarotta fraudolenta di cui alla L. Fall., art. 216, invece, l'agente agisce dolosamente perseguendo un interesse proprio o di terzi estranei all'impresa e, quindi, con la coscienza e volontà di porre in essere atti incompatibili con la salvaguardia del patrimonio aziendale ed in contrasto con l'interesse dei creditori alla conservazione delle garanzie patrimoniali (Sez. 5, n. 15850 del 26/06/1990, Bordoni, Rv. 185886). A tale principio di diritto dovrà uniformarsi il giudice del rinvio nell'affrontare il tema posto dall'atto di appello. 5. Pertanto, assorbito il quarto motivo, la sentenza impugnata deve essere annullata con rinvio per nuovo giudizio ad altra Sezione della Corte di appello di Messina. PQM P.Q.M. Annulla la sentenza impugnata con rinvio per nuovo giudizio ad altra sezione della Corte di appello di Messina. Così deciso in Roma, il 1 febbraio 2023. Depositato in Cancelleria il 21 febbraio 2023

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Fatture per operazioni inesistenti: sussiste in caso di dichiarazione integrativa infedele presentata dopo l'accertamento fiscale
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Fatture per operazioni inesistenti: viola il divieto del bis in idem la contestazione di più reati in caso di molteplici fatture in un'unica dichiarazione
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Dichiarazione fraudolenta: non opera la causa di esclusione della punibilità ex art. 131 bis c.p.
Fatture per operazioni inesistenti: si consuma nel momento di emissione della fattura
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Fatture per operazioni inesistenti: si configura anche nell'ipotesi di fatture emesse a favore di ditte cartiere
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Fatture per operazioni inesistenti e dichiarazione fraudolenta: sulla competenza territoriale
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Fatture per operazioni inesistenti: sul c.d. superbonus 110% e lo sconto in fattura
Fatture per operazioni inesistenti: l'evasione di imposta non è elemento costitutivo del reato
Fatture per operazioni inesistenti: sui rapporti con la bancarotta fraudolenta impropria
Fatture per operazioni inesistenti: sulla prova della posizione di amministratore di fatto
Fatture per operazioni inesistenti: questioni intertemporali
Fatture emesse per operazioni inesistenti: sui rapporti con il reato di autoriciclaggio
Fatture per operazioni inesistenti: sull'attenuante conseguente al pagamento dei debiti tributari
Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti: i rapporti con il reato di truffa ai danni dello Stato
Fatture o altri documenti per operazioni inesistenti: sulla competenza per territorio
Fatture per operazioni inesistenti: ha natura di reato comune
Fatture per operazioni inesistenti: se relative al medesimo periodo di imposta si configura un unico reato
Fatture per operazioni inesistenti: possono concorrere soggetti diversi dall'utilizzatore
Trasferimento fraudolento di valori: non è sufficiente dar conto della fittizia attribuzione della titolarità o disponibilità di denaro, beni o altre utilità
Intercettazioni: utilizzabili anche per gli ulteriori fatti-reato legati dal vincolo della continuazione
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Concussione: non sussiste se la persona offesa ha eseguito un pagamento in quanto erroneamente convinta di esservi obbligata
Concussione: consiste in una condotta di prevaricazione abusiva idonea a costringere alla dazione o alla promessa
Tentata concussione: è indifferente il conseguimento in concreto del risultato di porre la vittima in stato di soggezione
Nullità: l'omessa valutazione di una memoria difensiva non determina alcuna nullità
Misure cautelari: valgono gli stessi principi che governano lo scrutinio di legittimità quanto al processo di cognizione
Induzione indebita: la condotta si configura come esortazione, persuasione, suggestione, inganno, impliciti messaggi, pressione morale
Concussione e induzione indebita: le differenze sta nel modo in cui si manifesta l'abuso della qualifica soggettiva
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Concussione: vi è piena continuità normativa con il reato di induzione indebita a dare o promettere utilità di cui all'art. 319-quater c.p.
Sulla ammissibilità del concordato in appello
Atti sessuali con minorenne: non può essere disposta la sospensione dell'esecuzione della condanna
Violenza sessuale: può concorrere formalmente con il reato di concussione
Violenza sessuale: rileva ai fini del consenso l'assunzione di alcol da parte della persona offesa?
Violenza sessuale: la sussistenza del consenso all'atto va verificata in relazione al momento del compimento dell'atto
Violenza sessuale: in caso di errore sul consenso, l'onere della prova è a carico dell'imputato
Violenza sessuale: gli atti sessuali non convenzionati possono essere leciti?
Violenza sessuale: non ricorre l'attenuante della minore gravità del fatto nel caso in cui è perpetrata dal genitore ai danni del figlio
Violenza sessuale: non occorre che la violenza avvenga in modo brutale ed aggressivo
Violenza sessuale: sulla violazione della correlazione tra accusa e sentenza la condanna
Violenza sessuale: la coprofilia influisce sulla capacità di intendere e volere?
Violenza sessuale: sulla valutazione della prova indiziaria
Violenza sessuale: sussiste in caso di invio di foto intime su whatsapp dietro minaccia
Violenza sessuale: per la valutazione dell'attenuante della minore gravità è inconferente il fatto della commissione con abuso di relazione di ospitalità
Violenza sessuale: sulla configurabilità dell'abuso della condizione di inferiorità psico-fisica della vittima
Violenza sessuale: nella nozione di atti sessuali non rientrano gli atti di esibizionismo, di autoerotismo in presenza di terzi o di voyeurismo
Violenza sessuale: sull'aggravante la compromissione della libertà personale della vittima
Violenza sessuale: la condizione di inferiorità psichica della vittima può dipendere anche dalla minore età
Violenza sessuale: può concorrere con il delitto di sequestro di persona
Violenza sessuale: assorbe il reato di maltrattamenti se vi è coincidenza fra le condotte
Violenza sessuale: gli elementi per l'applicazione dell'attenuante della minore gravità del fatto si usano anche per la riduzione della pena
Violenza sessuale: anche le credenze esoteriche in grado di suggestionare la p.o. rientrano fra le condizioni di inferiorità psichica
Violenza sessuale: sulla procedibilità d'ufficio
Violenza sessuale: sull'abuso di autorità e posizione di preminenza
Violenza sessuale: sul divieto di concessione di misure alternative alla detenzione
Violenza sessuale: si configura aggravante speciale nel caso in cui la vittima sia stata provocata dall'autore del reato all'assunzione di sostanze alcoliche
Violenza sessuale: sull'applicazione del divieto di sospensione dell'esecuzione della pena
Violenza sessuale: sulla legittimità del diniego dell'attenuante del fatto di minore gravità
Violenza sessuale: sulla rilevanza della qualità di pubblico ufficiale ai fini di procedibilità d'ufficio
Violenza sessuale: sullo stato di inferiorità della vittima in caso di alterazione causata da alcool
Violenza sessuale: sull'accertamento della capacità a testimoniare del minore vittima di abuso
Violenza sessuale: se il concorrente non è presente sul luogo del delitto può concorrere solo moralmente
Atti sessuali con minorenne: integra il tentativo l'offerta di denaro a quattordicenne per compiere atti sessuali
Violenza sessuale: sussiste in caso di induzione a giochi erotici e rapporti sessuali virtuali
Violenza sessuale: sul tentativo in caso di assenza di contatto fisico con la vittima
Violenza sessuale: il medico può lecitamente compiere atti incidenti sulla sfera della libertà sessuale
Violenza sessuale: sulla configurabilità dell'attenuante del fatto di minore gravità
Violenza sessuale: può essere commesso in danno del coniuge, in costanza di convivenza
Violenza sessuale: se posto in essere da un militare nei confronti di un commilitone, concorre con quello di ingiuria militare
Violenza sessuale: per il dolo, non è necessario che la condotta sia finalizzata a soddisfare il piacere sessuale dell'agente
Violenza sessuale: sulla circostanza aggravante dell'abuso della qualità di ministro di un culto (sacerdote)
Violenza sessuale: sulla induzione a subire atti sessuali su persona in stato di inferiorità psichica
Violenza sessuale: la reazione violenta della vittima non rileva per l'attenuante di minore gravità
Violenza sessuale: deve procedersi a giudizio di comparazione nel caso in cui l'attenuante ad effetto speciale della minore gravità concorre con aggravante
Violenza sessuale: l'aggravante della minore gravità non può essere esclusa per la sussistenza di aggravanti
Violenza sessuale aggravata: misure alternative solo se si è sottoposti ad osservazione scientifica della personalità
Violenza sessuale: sul consenso e gli atti sessuali non convenzionali
Violenza sessuale: il consenso deve perdurare nel corso dell'intero rapporto senza soluzione di continuità
Violenza sessuale: professore bacia sulla guancia un'alunna dopo aver provato a farlo sulla bocca, condannato
Violenza sessuale: sulla diminuente prevista dall'art. 609-bis, comma 3, c.p.
Violenza sessuale: sulla diminuente prevista dall'art. 609-bis, comma 3, c.p.
Violenza sessuale: sulla procedibilità d'ufficio del reato
Stupefacenti: l'acquirente di modiche quantità deve essere sentito nel corso delle indagini preliminari come persona informata dei fatti
Travisamento della prova: richiede l'esistenza di una palese difformità dai risultati obiettivamente derivanti dall'assunzione della prova
Travisamento della prova: sussiste solo in caso di incontrovertibile e pacifica distorsione del significante
Ricorso per cassazione: alla Corte è preclusa la rilettura degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione
Ricorso per cassazione: inammissibili doglianze che sollecitano una differente comparazione dei significati da attribuire alle prove
Stupefacenti: la lieve entità va valutata con riferimento a tutti gli elementi concernenti l'azione
Stupefacenti: la lieve entità va accertata tenendo conto anche della personalità dell'indagato, dei mezzi, delle modalità e delle circostanze dell'azione
Ricorso per cassazione: sul termine perentorio di cinque giorni previsto dalla L. n. 69 del 2005, art. 22, comma 2.
Violenza sessuale: configurabile il tentativo se l'agente non ne ha raggiunto le zone genitali
Violenza sessuale di gruppo: non assorbe il delitto di tortura
Violenza sessuale: sussiste in caso di atti di autoerotismo commessi alla presenza di una persona?
Violenza sessuale: sulla ammissibilità dell'appello del pubblico ministero avverso la sentenza di condanna
Violenza sessuale: sulla configurabilità della circostanza aggravante della connessione teleologica con il reato di lesioni personali.
Violenza sessuale: sull'attenuante di cui all'art. 609-bis, comma 3, c.p.
Violenza sessuale: può concorrere con il delitto di riduzione in servitù?
Violenza sessuale: la condizione di inferiorità psichica della vittima al momento del fatto prescinde da fenomeni di patologia mentale
Violenza sessuale: sulla violazione del principio di correlazione tra accusa e sentenza
Violenza sessuale: è inutilizzabile la testimonianza assunta in violazione della C.D.. "Carta di Noto"?
Violenza sessuale: sul riconoscimento dell'attenuante della minore gravità, nel caso di più fatti in continuazione ai danni della medesima persona
Violenza sessuale di gruppo: le differenze con il concorso di persone nel delitto di violenza sessuale
Violenza sessuale: in tema di misure cautelari personali, il giudice non è tenuto a motivare circa la ricorrenza di specifiche e inderogabili esigenze investigative
Violenza sessuale: la disciplina di cui all'art. 190-bis c.p.p. si applica anche alla prova assunta nel corso di incidente probatorio
Violenza sessuale: sul riconoscimento della circostanza attenuante speciale del fatto di minore gravità
Concussione: l'analisi del giudice non può esaurirsi nella descrizione della condotta costrittiva ma deve verificarne l'efficacia coartante
Induzione indebita: la persuasione deve avere un valore condizionante più tenue a quella tipica della concussione
Bancarotta fraudolenta: non può essere sottoposto a sequestro preventivo finalizzato alla confisca il denaro di certa provenienza lecita
Bancarotta fraudolenta: sui pagamenti tra società infragruppo
Bancarotta fraudolenta: sulla rilevanza della restituzione ai soci dei versamenti conferiti in conto di aumento futuro di capitale
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di conferimento di denaro da impresa individuale fallita a società di cui l'imprenditore ha parte di quote
Bancarotta fraudolenta: il momento consumativo coincide con la sentenza di fallimento
Bancarotta fraudolenta: sussiste piena continuità normativa fra la previsione dell'art. 216 l. fall. e l'art. 322 d.lg. 12 gennaio 2019, n. 14
Bancarotta fraudolenta: legittima l'applicazione di misure cautelari personali prima della sentenza dichiarativa di fallimento
Bancarotta fraudolenta preferenziale: sul compenso dell'amministratore di una società
Bancarotta fraudolenta: può concorrere con il reato di autoriciclaggio
Bancarotta riparata: non è necessaria la restituzione dei singoli beni sottratti
Bancarotta semplice: sussiste in caso di operazioni di pura sorte o manifestamente imprudenti
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di cessione gratuita di un contratto di locazione finanziaria
Bancarotta fraudolenta: la provenienza illecita dei beni non esclude il reato
Bancarotta fraudolenta: la natura distrattiva di operazione infra-gruppo può essere esclusa in presenza di vantaggi compensativi
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di cessione aziendale a prezzo incongruo
Bancarotta fraudolenta: sulla responsabilità dei componenti del collegio sindacale di società fallita
Bancarotta fraudolenta: la parziale omissione del dovere annotativo è punita a titolo di dolo generico
Bancarotta fraudolenta: sulla omessa tenuta della contabilità
Bancarotta fraudolenta: non si ha pluralità di reati se le condotte tipiche realizzate mediante più atti siano tra loro omogenee
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di cessione di beni che rientrino nell’autonoma disponibilità della società fallita
Bancarotta fraudolenta: sui presupposti del concorso per omesso impedimento dell'evento
Bancarotta fraudolenta: il dolo generico può essere desunto dalla responsabilità dell'imputato per fatti di bancarotta patrimoniale
Bancarotta fraudolenta: il distacco del bene dal patrimonio può realizzarsi in qualsiasi forma
Bancarotta fraudolenta: sull'individuazione dell'oggetto materiale del reato
Bancarotta fraudolenta: in tema di concorso dell'extraneus nel reato
Bancarotta fraudolenta: i pagamenti in favore della controllante non integrano il reato
Bancarotta fraudolenta: sussiste anche in caso di esercizio di facoltà legittime
Bancarotta fraudolenta: sull’aggravante della cd. continuazione fallimentare
Bancarotta preferenziale: sul rilievo della compensazione volontaria
Bancarotta: l'assoluzione dalla bancarotta impropria in caso di falso in bilancio seguito da fallimento non interferisce sulla decisione per quella propria documentale

Bancarotta semplice: sussiste in caso di operazioni di pura sorte o manifestamente imprudenti

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