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Cassazione Penale

Cassazione penale sez. IV, 11/10/2023, (ud. 11/10/2023, dep. 18/10/2023), n.42465

La massima

Il reato di coltivazione di stupefacenti è configurabile indipendentemente dalla quantità di principio attivo estraibile nell'immediatezza, essendo sufficienti la conformità della pianta al tipo botanico previsto e la sua attitudine, anche per le modalità di coltivazione, a giungere a maturazione e a produrre sostanza ad effetto stupefacente.

La sentenza integrale

RITENUTO IN FATTO 1. G.G. ha presentato ricorso avverso la sentenza della Corte di appello di Palermo di cui in epigrafe che ha confermato la sentenza di condanna resa dal Tribunale di Termini Imerese alla pena di anni 4 di reclusione in relazione al reato di cui al D.P.R. n. 309 del 1990, artt. 73 e 80 per aver coltivato, in concorso con altri correi giudicati separatamente, una piantagione di cannabis indica, costituita da 3423 piante dalle quali erano ricavabili kg 303,277 di sostanza stupefacente, con l'aggravante della ingente quantità. 2. Con il primo motivo di ricorso ha lamentato violazione di legge e vizio di motivazione in quanto, pur essendo stata provata l'attività di bracciante agricolo del G. dal 2005 al 2019, si è ritenuto di fondare la responsabilità penale in maniera contraddittoria e illogica sul contenuto criptico di alcune conversazioni in particolare quelle del 19.06.2012 in cui si fa riferimento a "meloni e granturco"; 2.1. Con il secondo motivo di ricorso si lamenta la violazione di legge e il vizio di motivazione con riferimento al D.P.R. n. 309 del 1990, art. 80 in quanto il Giudice di merito ha dato rilievo agli esiti della perizia che ha esaminato solo 8 piante e non ha tenuto conto della relazione tecnica della polizia scientifica che aveva effettuato un'analisi su 47 piante e che aveva dato risultati diversi che non consentivano di ritenere provata la sussistenza dell'aggravante, il quanto il quantitativo di principio attivo risultava di 1,52296 kg ben inferiore a quello di 4,685 kg individuato dal perito. 2.2. Con il terzo motivo lamenta vizio di motivazione in relazione al trattamento sanzionatorio stante la mancata concessione delle attenuanti generiche motivata da un unico precedente lontano nel tempo e non specifico. 3.11 Procuratore Generale con memoria presentata ai sensi dell'art. 121 c.p.p. a sostegno della richiesta di rigetto. CONSIDERATO IN DIRITTO 1.I motivi dedotti sono infondati sostanzialmente reiterativi delle doglianze avanzate in appello cui la Corte territoriale ha dato puntuale risposta. 1.1. Con riferimento al primo motivo la decisione ha evidenziato l'esame dell'attività di osservazione, già descritta dal Giudice di primo grado a fol 9, la presenza di plurimi riferimenti contenuti nelle intercettazioni telefoniche con N. il proprietario del fondo (entrambi si dichiaravano sofddisfatti della crescita del granturco di cui non è stata rilevata traccia nel fondo); anzi il G. spiegava che il granturco era destinato alla vendita a (Omissis) (quartiere (Omissis) nota piazza di spaccio) e che la merce poteva essere venduta ad un prezzo variabile tra i cinque e gli otto Euro; prezzo che non può certo riferisi al granturco ma più plausibilmente alla cannabis; nelle conversazioni ambientali in carcere tra C., altro coimputato giudicato separatamente, e i suoi familiari, espressamente si fa riferimento al fatto che al momento dell'intervento della polizia giudiziaria G. (come era chiamato il G.) si era nascosto (fol da 5 a 8 della sentenza impugnata e fol 11 sentenza di primo grado). L'insieme di questi elementi ha corroborato, ad avviso dei giudici di merito, il coinvolgimento del G.G., cointeressato alla gestione della piantagione illecita, organizzata con autonomo sistema irriguo, situato nel pescheto di proprietà di N., di cui T.G. era affittuario e custode e il G.F., fratello del ricorrente, era piantumatore. Il motivo si presenta pertanto declinato in fatto nella parte in cui tenta di assegnare al contenuto delle intercettazioni un significato incerto in realtà inesistente visto che le stesse, consentono un riscontro individualizzante, fol 5 e 6. A fronte, pertanto, di motivazione giuridicamente corretta che analizza tutti i dati processuali a disposizione, effettuando un'analisi complessiva e convergente degli stessi, il ricorrente rivolge apodittiche censure attraverso cui si assume una avvenuta parcellizzazione delle emergenze da parte della Corte di merito, operazione che proprio il ricorrente pone in essere, attraverso un atomistico giudizio rivolto ai singoli e parziali estrapolazioni di conversazioni non inserite nel contesto probatorio, tacciato immotivatamente di illogicità ed incompletezza. 1.2. Quanto al secondo motivo va precisato che la Corte territorial a fol 11 ha dato conto del percorso argomentativo e tecnico basato su un accertamento idoneo a fondare la sussistenza di elementi quantitativi di cui all'art. 80 D.P.R. cit.; il dato è stato comunque rapportato alla concreta situazione ciò anche al fine di valutare implica anche l'oggettiva capacità che detta quantità incida in maniera considerevole sul mercato dello stupefacente del contesto di riferimento. La motivazione a fol 11 esente da vizi logici e idonea a far ritenere che i I principio attivo accertato sia comunque superiore a tale valore massimo espresso in milligrammi (Sez. 3, n. 35042 del 01/03/2016, Gjetja, Rv. 267873; Sez. 5, n. 10961 del 10/01/2013, Scognamiglio, Rv. 255221). E' stato affermato inoltre da questa Corte il principio condiviso dal Collegio che in tema di coltivazione non autorizzata di piante dalle quali sia ricavabile sostanza stupefacente, l'aggravante prevista dal D.P.R. n. 309 del 1990, art. 80, comma 2, va valutata formulando un giudizio prognostico sulla quantità di stupefacente ricavabile dalla piantagione all'esito del ciclo produttivo, in ragione del suo prevedibile sviluppo apprezzato ancorandosi ai valori minimi, secondo un criterio prudenziale imposto dalla natura proiettiva di tale giudizio, Sez. 6 - n. 49119 del 15/11/2022 Ud. (dep. 23/12/2022) Rv. 284566 - 01. Il reato di coltivazione di stupefacenti è configurabile indipendentemente dalla quantità di principio attivo estraibile nell'immediatezza, essendo sufficienti la conformità della pianta al tipo botanico previsto e la sua attitudine, anche per le modalità di coltivazione, a giungere a maturazione e a produrre sostanza ad effetto stupefacente(Sez. U, n. 12348 del 19/12/2019 Ud. (dep. 16/04/2020 Rv. 278624 - 02). La motivazione dei Giudici di merito risulta conforme a detti principi, dando conto del superamento dei limiti della cosiddetta "soglia minima" sulla base dell'accertamento tecnico del perito di ufficio che ha esaminato le sole foglie ed inflorescenze cioè le parti che contengono THC, prelevandole dall'apice, dal centro e dalla base su un campione di otto piante, recanti vario diametro e altezza ed appositamente essiccate e ha ricavato un peso complessivo di Kg 303,77 frutto della moltiplicazione del peso medio di gr. 88,6 per 3423 piante da cui è derivato il percentile medio di THC pari al 1,545% e il principio attivo stimato in 4,685 kg. La Corte territorial ha valutato per disattenderli con motivazione logica e coerente che i risultati della polizia scientifica che, operando ad altri fini, esaminò 47 piante, la cui rappresentatività non è però nota, in quanto si trattava di arbusti ancora allo stato vegetativo da cui vennero prelevate solo le parti apicali, anzi per tre di esse venne esaminata anche la parte delle radici con terriccio fusto e foglie, con la conseguenza che, afferma la Corte territoriale, il principio attivo appariva significatamente diluito e quindi non rappresentativo della capacità drogante (fol 11 e 12). Ciò detto nel caso in esame l'apparente discrasia tra l'accertamento del consulente tecnico (che avrebbe individuato un principio attivo di kg. 4,684) e quello ipotizzato dalla polizia scientifica (che coinciderebbe a kg. 1,52296), rileva ai soli fini del calcolo matematico, non avendo la Corte territoriale trascurato di ricorrere ad ulteriori parametri per la configurabilità dell'aggravante, come l'estensione e l'organizzazione professionale della piantagione. 1.3. Quanto al terzo motivo attinente al trattamento sanzionatorio q uesta Corte ha da tempo rilevato che rientra nella discrezionalità del giudice di merito la quantificazione della pena che è sufficiente possa essere effettuata dando conto dell'impiego dei criteri di cui all'art. 133 c.p. con espressioni di tipo sintetico (pena equa, congrua, adeguata), come pure con il richiamo alla gravità del reato o alla capacità a delinquere, essendo, invece, necessaria una specifica e dettagliata spiegazione del ragionamento seguito soltanto quando la pena sia di gran lunga superiore alla misura media di quella edittale (Sez. 2, n. 36104 del 27/04/2017, Mastro, Rv271243). Corretta risulta, altresì, la quantificazione della pena con motivazione logica, complete e ponderata dalla Corte di merito nella parte in cui ha condiviso, facendola propria, quella minimale individuata dal Tribunale nonostante il duplice intervento aggravatore delle circostanze (recidiva e art. 80, comma 2 D.P.R. cit.). Quanto alla determinazione della pena finale individuata in anni quattro di reclusione, la decisione ha dato conto della quantificazione della pena individuata sulla media della pena edittale, prevista dalla norma penale contestata, facendo riferimento alla gravità dei fatti, della gravità e specificità dei precedenti del G. (fol 15 sentenza di primo grado), alla mancanza di elementi utili ai fini della concessione delle attenuanti generiche (fol 12 e 13 sentenza impugnata), al la professionalità dimostrata nella gestione della piantagione, motivazione che, in quanto non illogica, non è sindacabile in sede di legittimità. 2. Il ricorso deve pertanto essere rigettato e il ricorrente condannato al pagamento delle spese processuali. P.Q.M. Rigetta il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali. Così deciso in Roma, il 11 ottobre 2023. Depositato in Cancelleria il 18 ottobre 2023

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Omesso versamento IVA: il contribuente deve dimostrare l'inattendibilità della compilazione del quadro VL
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Omesso versamento IVA : configurabile il concorso con la bancarotta impropria mediante operazioni dolose
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Omesso versamento IVA: il mancato incasso per inadempimento contrattuale non esclude la sussistenza del dolo
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Fatture per operazioni inesistenti: non rientra nella nozione di "altri documenti" la consulenza tecnica per ricerca di mercato
Fatture per operazioni inesistenti: sulla figura del cd. "autore mediato"
Fatture per operazioni inesistenti: sulla deroga al concorso di persone nel reato prevista dall' art. 9
Fatture per operazioni inesistenti: sussiste in caso di dichiarazione integrativa infedele presentata dopo l'accertamento fiscale
Fatture per operazione inesistenti: sulla configurabilità del reato associativo
Fatture per operazioni inesistenti: sui rapporti con il reato di cui all'art.8 d.lgs. 74/2000
Fatture per operazioni inesistenti: configurabile il concorso con il reato di dichiarazione infedele
Fatture per operazioni inesistenti: viola il divieto del bis in idem la contestazione di più reati in caso di molteplici fatture in un'unica dichiarazione
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Fatture per operazioni inesistenti: si consuma nel momento di emissione della fattura
Fatture per operazioni inesistenti: sulla prova del dolo specifico
Fatture per operazioni soggettivamente inesistenti: rileva la sola identità individuale del soggetto
Fatture per operazioni inesistenti: si configura anche nell'ipotesi di fatture emesse a favore di ditte cartiere
Fatture per operazioni inesistenti: non è necessario che il fine di favorire l'evasione sia esclusivo
Fatture per operazioni inesistenti: sulla genericità della contestazione
Fatture per operazioni inesistenti e dichiarazione fraudolenta: sulla competenza territoriale
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Fatture per operazioni inesistenti: l'evasione di imposta non è elemento costitutivo del reato
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Fatture per operazioni inesistenti: sulla prova della posizione di amministratore di fatto
Fatture per operazioni inesistenti: questioni intertemporali
Fatture emesse per operazioni inesistenti: sui rapporti con il reato di autoriciclaggio
Fatture per operazioni inesistenti: sull'attenuante conseguente al pagamento dei debiti tributari
Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti: i rapporti con il reato di truffa ai danni dello Stato
Fatture o altri documenti per operazioni inesistenti: sulla competenza per territorio
Fatture per operazioni inesistenti: ha natura di reato comune
Fatture per operazioni inesistenti: se relative al medesimo periodo di imposta si configura un unico reato
Fatture per operazioni inesistenti: possono concorrere soggetti diversi dall'utilizzatore
Trasferimento fraudolento di valori: non è sufficiente dar conto della fittizia attribuzione della titolarità o disponibilità di denaro, beni o altre utilità
Intercettazioni: utilizzabili anche per gli ulteriori fatti-reato legati dal vincolo della continuazione
Abuso d'ufficio: se il pubblico ufficiale agisce del tutto al di fuori dell'esercizio delle sue funzioni non e' configurabile il reato
Concussione: non sussiste se la persona offesa ha eseguito un pagamento in quanto erroneamente convinta di esservi obbligata
Concussione: consiste in una condotta di prevaricazione abusiva idonea a costringere alla dazione o alla promessa
Tentata concussione: è indifferente il conseguimento in concreto del risultato di porre la vittima in stato di soggezione
Nullità: l'omessa valutazione di una memoria difensiva non determina alcuna nullità
Misure cautelari: valgono gli stessi principi che governano lo scrutinio di legittimità quanto al processo di cognizione
Induzione indebita: la condotta si configura come esortazione, persuasione, suggestione, inganno, impliciti messaggi, pressione morale
Concussione e induzione indebita: le differenze sta nel modo in cui si manifesta l'abuso della qualifica soggettiva
Metodo mafioso - condotte di estorsione ambientale
Tentativo di concussione: è necessario valutare la adeguatezza della condotta, valutando l'effetto di essa nel soggetto passivo
Concussione: vi è piena continuità normativa con il reato di induzione indebita a dare o promettere utilità di cui all'art. 319-quater c.p.
Sulla ammissibilità del concordato in appello
Atti sessuali con minorenne: non può essere disposta la sospensione dell'esecuzione della condanna
Violenza sessuale: può concorrere formalmente con il reato di concussione
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Violenza sessuale: in caso di errore sul consenso, l'onere della prova è a carico dell'imputato
Violenza sessuale: gli atti sessuali non convenzionati possono essere leciti?
Violenza sessuale: non ricorre l'attenuante della minore gravità del fatto nel caso in cui è perpetrata dal genitore ai danni del figlio
Violenza sessuale: non occorre che la violenza avvenga in modo brutale ed aggressivo
Violenza sessuale: sulla violazione della correlazione tra accusa e sentenza la condanna
Violenza sessuale: la coprofilia influisce sulla capacità di intendere e volere?
Violenza sessuale: sulla valutazione della prova indiziaria
Violenza sessuale: sussiste in caso di invio di foto intime su whatsapp dietro minaccia
Violenza sessuale: per la valutazione dell'attenuante della minore gravità è inconferente il fatto della commissione con abuso di relazione di ospitalità
Violenza sessuale: sulla configurabilità dell'abuso della condizione di inferiorità psico-fisica della vittima
Violenza sessuale: nella nozione di atti sessuali non rientrano gli atti di esibizionismo, di autoerotismo in presenza di terzi o di voyeurismo
Violenza sessuale: sull'aggravante la compromissione della libertà personale della vittima
Violenza sessuale: la condizione di inferiorità psichica della vittima può dipendere anche dalla minore età
Violenza sessuale: può concorrere con il delitto di sequestro di persona
Violenza sessuale: assorbe il reato di maltrattamenti se vi è coincidenza fra le condotte
Violenza sessuale: gli elementi per l'applicazione dell'attenuante della minore gravità del fatto si usano anche per la riduzione della pena
Violenza sessuale: anche le credenze esoteriche in grado di suggestionare la p.o. rientrano fra le condizioni di inferiorità psichica
Violenza sessuale: sulla procedibilità d'ufficio
Violenza sessuale: sull'abuso di autorità e posizione di preminenza
Violenza sessuale: sul divieto di concessione di misure alternative alla detenzione
Violenza sessuale: si configura aggravante speciale nel caso in cui la vittima sia stata provocata dall'autore del reato all'assunzione di sostanze alcoliche
Violenza sessuale: sull'applicazione del divieto di sospensione dell'esecuzione della pena
Violenza sessuale: sulla legittimità del diniego dell'attenuante del fatto di minore gravità
Violenza sessuale: sulla rilevanza della qualità di pubblico ufficiale ai fini di procedibilità d'ufficio
Violenza sessuale: sullo stato di inferiorità della vittima in caso di alterazione causata da alcool
Violenza sessuale: sull'accertamento della capacità a testimoniare del minore vittima di abuso
Violenza sessuale: se il concorrente non è presente sul luogo del delitto può concorrere solo moralmente
Atti sessuali con minorenne: integra il tentativo l'offerta di denaro a quattordicenne per compiere atti sessuali
Violenza sessuale: sussiste in caso di induzione a giochi erotici e rapporti sessuali virtuali
Violenza sessuale: sul tentativo in caso di assenza di contatto fisico con la vittima
Violenza sessuale: il medico può lecitamente compiere atti incidenti sulla sfera della libertà sessuale
Violenza sessuale: sulla configurabilità dell'attenuante del fatto di minore gravità
Violenza sessuale: può essere commesso in danno del coniuge, in costanza di convivenza
Violenza sessuale: se posto in essere da un militare nei confronti di un commilitone, concorre con quello di ingiuria militare
Violenza sessuale: per il dolo, non è necessario che la condotta sia finalizzata a soddisfare il piacere sessuale dell'agente
Violenza sessuale: sulla circostanza aggravante dell'abuso della qualità di ministro di un culto (sacerdote)
Violenza sessuale: sulla induzione a subire atti sessuali su persona in stato di inferiorità psichica
Violenza sessuale: la reazione violenta della vittima non rileva per l'attenuante di minore gravità
Violenza sessuale: deve procedersi a giudizio di comparazione nel caso in cui l'attenuante ad effetto speciale della minore gravità concorre con aggravante
Violenza sessuale: l'aggravante della minore gravità non può essere esclusa per la sussistenza di aggravanti
Violenza sessuale aggravata: misure alternative solo se si è sottoposti ad osservazione scientifica della personalità
Violenza sessuale: sul consenso e gli atti sessuali non convenzionali
Violenza sessuale: il consenso deve perdurare nel corso dell'intero rapporto senza soluzione di continuità
Violenza sessuale: professore bacia sulla guancia un'alunna dopo aver provato a farlo sulla bocca, condannato
Violenza sessuale: sulla diminuente prevista dall'art. 609-bis, comma 3, c.p.
Violenza sessuale: sulla diminuente prevista dall'art. 609-bis, comma 3, c.p.
Violenza sessuale: sulla procedibilità d'ufficio del reato
Stupefacenti: l'acquirente di modiche quantità deve essere sentito nel corso delle indagini preliminari come persona informata dei fatti
Travisamento della prova: richiede l'esistenza di una palese difformità dai risultati obiettivamente derivanti dall'assunzione della prova
Travisamento della prova: sussiste solo in caso di incontrovertibile e pacifica distorsione del significante
Ricorso per cassazione: alla Corte è preclusa la rilettura degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione
Ricorso per cassazione: inammissibili doglianze che sollecitano una differente comparazione dei significati da attribuire alle prove
Stupefacenti: la lieve entità va valutata con riferimento a tutti gli elementi concernenti l'azione
Stupefacenti: la lieve entità va accertata tenendo conto anche della personalità dell'indagato, dei mezzi, delle modalità e delle circostanze dell'azione
Ricorso per cassazione: sul termine perentorio di cinque giorni previsto dalla L. n. 69 del 2005, art. 22, comma 2.
Violenza sessuale: configurabile il tentativo se l'agente non ne ha raggiunto le zone genitali
Violenza sessuale di gruppo: non assorbe il delitto di tortura
Violenza sessuale: sussiste in caso di atti di autoerotismo commessi alla presenza di una persona?
Violenza sessuale: sulla ammissibilità dell'appello del pubblico ministero avverso la sentenza di condanna
Violenza sessuale: sulla configurabilità della circostanza aggravante della connessione teleologica con il reato di lesioni personali.
Violenza sessuale: sull'attenuante di cui all'art. 609-bis, comma 3, c.p.
Violenza sessuale: può concorrere con il delitto di riduzione in servitù?
Violenza sessuale: la condizione di inferiorità psichica della vittima al momento del fatto prescinde da fenomeni di patologia mentale
Violenza sessuale: sulla violazione del principio di correlazione tra accusa e sentenza
Violenza sessuale: è inutilizzabile la testimonianza assunta in violazione della C.D.. "Carta di Noto"?
Violenza sessuale: sul riconoscimento dell'attenuante della minore gravità, nel caso di più fatti in continuazione ai danni della medesima persona
Violenza sessuale di gruppo: le differenze con il concorso di persone nel delitto di violenza sessuale
Violenza sessuale: in tema di misure cautelari personali, il giudice non è tenuto a motivare circa la ricorrenza di specifiche e inderogabili esigenze investigative
Violenza sessuale: la disciplina di cui all'art. 190-bis c.p.p. si applica anche alla prova assunta nel corso di incidente probatorio
Violenza sessuale: sul riconoscimento della circostanza attenuante speciale del fatto di minore gravità
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Bancarotta fraudolenta: non può essere sottoposto a sequestro preventivo finalizzato alla confisca il denaro di certa provenienza lecita
Bancarotta fraudolenta: sui pagamenti tra società infragruppo
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Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di conferimento di denaro da impresa individuale fallita a società di cui l'imprenditore ha parte di quote
Bancarotta fraudolenta: il momento consumativo coincide con la sentenza di fallimento
Bancarotta fraudolenta: sussiste piena continuità normativa fra la previsione dell'art. 216 l. fall. e l'art. 322 d.lg. 12 gennaio 2019, n. 14
Bancarotta fraudolenta: legittima l'applicazione di misure cautelari personali prima della sentenza dichiarativa di fallimento
Bancarotta fraudolenta preferenziale: sul compenso dell'amministratore di una società
Bancarotta fraudolenta: può concorrere con il reato di autoriciclaggio
Bancarotta riparata: non è necessaria la restituzione dei singoli beni sottratti
Bancarotta semplice: sussiste in caso di operazioni di pura sorte o manifestamente imprudenti
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di cessione gratuita di un contratto di locazione finanziaria
Bancarotta fraudolenta: la provenienza illecita dei beni non esclude il reato
Bancarotta fraudolenta: la natura distrattiva di operazione infra-gruppo può essere esclusa in presenza di vantaggi compensativi
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di cessione aziendale a prezzo incongruo
Bancarotta fraudolenta: sulla responsabilità dei componenti del collegio sindacale di società fallita
Bancarotta fraudolenta: la parziale omissione del dovere annotativo è punita a titolo di dolo generico
Bancarotta fraudolenta: sulla omessa tenuta della contabilità
Bancarotta fraudolenta: non si ha pluralità di reati se le condotte tipiche realizzate mediante più atti siano tra loro omogenee
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di cessione di beni che rientrino nell’autonoma disponibilità della società fallita
Bancarotta fraudolenta: sui presupposti del concorso per omesso impedimento dell'evento
Bancarotta fraudolenta: il dolo generico può essere desunto dalla responsabilità dell'imputato per fatti di bancarotta patrimoniale
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Bancarotta preferenziale: sul rilievo della compensazione volontaria
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Bancarotta fraudolenta: sui presupposti del concorso per omesso impedimento dell'evento dell'amministratore privo di delega
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Bancarotta fraudolenta: sul potere di amministrazione disgiunta
Bancarotta documentale: sui rapporti con la bancarotta impropria in caso di falso in bilancio seguito da fallimento
Bancarotta fraudolenta: i pagamenti in favore della controllante non integrano distrazione
Bancarotta: in caso di pluralità di delitti è illegale la pena determinata facendo applicazione dell'istituto della continuazione
Bancarotta fraudolenta: sui rapporti con il reato di autoriciclaggio

Coltivazione di cannabis: Il reato è configurabile indipendentemente dalla quantità di principio attivo estraibile nell'immediatezza

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