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Cassazione Penale

Cassazione penale , sez. III , 24/11/2021 , n. 9440

La massima

In caso di emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti relative al medesimo periodo di imposta, si configura un unico reato, che si consuma alla data dell'ultima fattura, pur se l'emissione sia avvenuta nella veste di legale rappresentante di società diverse.

La sentenza integrale

RITENUTO IN FATTO 1. Con sentenza del 24 novembre 2020, la Corte d'appello di Trieste ha confermato la sentenza del Tribunale di Pordenone del 16 aprile 2018, con la quale l'imputato era stato condannato per reati di cui al D.Lgs. n. 74 del 2000, art. 8 e, in particolare, per avere: F) in qualità di amministratore della società "M.G. Montaggi L.O. & C s.n.c.", al fine di consentire a terzi, segnatamente alla società destinataria Tematika s.n.c., l'evasione delle imposte sui redditi e sul valore aggiunto, emesso nei confronti di quest'ultima la fattura n. (OMISSIS), relativa ad operazioni inesistenti.; I) per avere emesso in data (OMISSIS) una fattura relativa ad operazioni inesistenti, quale titolare della ditta individuale "STUDIO TEMATIKA C. Rag. S.", al fine di consentire a terzi, segnatamente a "M.G. Montaggi L.O. & C s.n.c.", l'evasione delle imposte sui redditi e sul valore aggiunto. 2. Avverso la sentenza l'imputato ha proposto, tramite il difensore, ricorso per cassazione, chiedendone l'annullamento. 2.1. Con una prima doglianza, si deduce la violazione degli artt. 157 e 161 c.p. e dell'art. 129 c.p.p. in ordine alla mancata declaratoria di estinzione per intervenuta prescrizione del reato contestato al capo I). Secondo la prospettazione difensiva, la Corte d'appello di Trieste avrebbe omesso di rilevare l'intervenuta prescrizione, sebbene il termine massimo, determinato ex art. 161 c.p. in 7 anni e mesi 6, risultasse ampiamente superato al momento della pronuncia della sentenza d'appello, perché il reato di cui al capo I) risulterebbe essere stato commesso in data (OMISSIS). 2.2. Si deducono, in secondo luogo, vizi della motivazione in relazione alla valutazione delle prove e dell'attendibilità delle dichiarazioni rese dai coindagati, con particolare riferimento al superamento del "ragionevole dubbio" e alla violazione del principio di non colpevolezza. In particolare, dalla ricostruzione operata dalla difesa emerge che, fino ai primi mesi del (OMISSIS), Tematika s.n.c. forniva a MG Montaggi s.n.c. il servizio di elaborazione dei dati contabili dei propri dipendenti. Nel mentre, i sigg.ri. O. (socio di MG Montaggi, Tematika s.n.c. ed Euromontaggi), B. (socio di Euromontaggi) e C. (socio di Tematika s.n.c., di Euromontaggi e titolare della ditta individuale Tematika di S.C.) avevano progettato di riunire le proprie competenze e i propri settori di attività sotto MG Montaggi s.n.c. e avevano contestualmente proposto ai dipendenti storici di entrare a far parte della nuova compagine sociale, mutandone altresì il nome in MG Service. In conseguenza di tale cambiamento, i rapporti tra Tematika s.n.c. e MG Montaggi s.n.c. - si erano invertiti, con quest'ultima che, assunti i tre dipendenti contabili precedentemente in forza a Tematika s.n.c., era diventata fornitrice del servizio di elaborazione dei dati anche per tutti quelli che restavano formalmente, per tutto il (OMISSIS), clienti di Tematika s.n.c e che sarebbero poi dovuti passare gradualmente alla nuova "MG Service s.n.c.". Pertanto, secondo la difesa, sarebbe coerente con questa inversione il fatto che MG Service s.n.c. avesse addebitato a Tematika s.n.c. le fatture n. (OMISSIS) del (OMISSIS) in relazione al servizio di elaborazione delle contabilità svolto nell'interesse dei suoi clienti. Inoltre, si afferma che le dichiarazioni rese dagli altri soci (che erano risultati coindagati di O. e C. in relazione a questo capo d'imputazione) trovano palese smentita in plurimi elementi documentali acquisiti nel corso dell'istruttoria (nella visura MG Service s.nc., nella visura Tematika s.n.c., nella dichiarazione resa dall'imputato il 23 marzo 2012 e nei PVC del 22 novembre 2013) e che l'unico riscontro esterno, consistente nella "nota di accredito" unilateralmente predisposta dagli stessi soci rimasti dopo l'uscita dalla compagine sociale dell'imputato e di O. e su suggerimento del nuovo consulente, non è idoneo a far propendere per la tesi accusatoria. Si sottolinea, infatti, che tale rinuncia riguardava un credito che si era rivelato di difficile esigibilità, in quanto Tematika s.n.c. si trovava in liquidazione da quasi un anno, e che al tempo stesso avrebbe consentito il recupero dell'imposta. In aggiunta, si afferma che la Corte d'appello di Trieste avrebbe errato nell'interpretare sia la dichiarazione dell'imputato datata 23/03/2012 sia le risultanze dei PVC. Quanto al primo aspetto, i giudici avrebbero omesso di considerare che, nella seconda pagina del documento considerato "confessorio", l'imputato conferma che le tre fatture oggetto di imputazione "sono relative a servizi realmente svolti"; quanto al secondo aspetto, invece, non si sarebbe considerato che MG Service s.n.c. aveva realmente effettuato il servizio di elaborazione contabile per i clienti di Tematika s.n.c., e si sarebbero così stravolte le risultanze emerse dai PVC dell'Agenzia dell'Entrate che, ad avviso della difesa, attestavano come le fatture (OMISSIS) del (OMISSIS) erano state regolarmente pagate e si riferivano ad operazioni effettivamente erogate. 2.3. In terzo luogo, si lamenta la mancanza o manifesta illogicità della motivazione in relazione alla sussistenza dell'elemento materiale e del dolo specifico, nonché la violazione del D.Lgs. n. 74 del 2000, art. 8. La sentenza d'appello sarebbe infatti, in relazione a quest'ultimo punto, del tutto illogica, in quanto, se l'imputato fosse stato davvero animato da un intento di evasione, la registrazione della fattura (OMISSIS) - secondo la difesa - "sarebbe stata la prima operazione che egli avrebbe dovuto compiere per Tematika". 2.4. Con una quarta doglianza, si deducono la violazione dell'art. 62 c.p., n. 4), artt. 62-bis e 81 c.p. e la manifesta illogicità della motivazione, per travisamento dei fatti in ordine al mancato riconoscimento della circostanza attenuante del danno/lucro di speciale tenuità e delle circostanze attenuanti generiche. A parere della difesa, infatti, i singoli reati conservano, all'interno della disciplina della continuazione, la loro autonomia in relazione alla sussistenza delle circostanze, anche in ossequio al principio del favor rei. Quanto invece alle circostanze attenuanti generiche, la difesa ribadisce che l'imputato non ha riportato condanne definitive per reati tributari e che pertanto la Corte d'appello ha errato sul punto, travisando i fatti. 2.5. Con un quinto motivo di doglianza, introdotto con la memoria difensiva depositata in data 8 novembre 2021, la difesa lamenta la mancata assunzione di prove decisive, in violazione degli artt. 507 e 603 c.p.p. in quanto l'imputato, pur nell'impossibilità di fornire prova documentale del passaggio a MG Service s.n.c. dei dipendenti contabili di Tematika s.n.c., aveva indicato chiaramente i loro nominativi. In particolare, ad avviso della difesa, la Corte d'appello, dopo aver acquisito la documentazione attestante l'assunzione della sig.ra V., avrebbe dovuto, anziché ipotizzare che la stessa fosse stata assunta per tenere la contabilità interna di MG Service, utilizzare tale documentazione come ineludibile elemento probatorio in merito alla veridicità delle dichiarazioni dell'imputato. In aggiunta, qualora la Corte avesse continuato a nutrire ulteriori dubbi circa le assunzioni degli impiegati da parte di MG Service, l'unica possibile alternativa sarebbe stata, secondo la tesi difensiva, quella di sentire la sig.ra V. e gli altri dipendenti sul punto, come del resto aveva richiesto lo stesso Procuratore generale presso la Corte d'appello nelle sue conclusioni. Con la stessa memoria, il difensore ha insistito per l'annullamento della sentenza impugnata e ha prodotto in allegato gli atti e i documenti processuali richiamati. CONSIDERATO IN DIRITTO 1. I fatti contestati devono essere qualificati come unico reato, con conseguente eliminazione dell'aumento per la continuazione; il ricorso deve essere dichiarato infondato nel resto. 1.1. Il primo motivo di doglianza - con cui si deduce la violazione degli artt. 157 e 161 c.p. e dell'art. 129 c.p.p. in ordine alla mancata declaratoria di estinzione per intervenuta prescrizione del reato contestato al capo I) - è inammissibile. Deve preliminarmente rilevarsi che, sebbene quest'ultimo sia contestato come commesso in data (OMISSIS), tanto i giudici di primo grado quanto i giudici di appello hanno in realtà errato nella qualificazione giuridica del fatto. Deve rilevarsi che il reato D.Lgs. n. 74 del 2000, ex art. 8 commesso nella veste di legale rappresentante di diverse società o di titolare di diverse ditte, che si concretizzi nell'emanazione di fatture per operazioni inesistenti in diversi periodi dello stesso anno di imposta per conto di più società o ditte, deve essere ritenuto unico e il suo momento consumativo è quello dell'emanazione dell'ultima fattura. Infatti, la disposizione incriminatrice non punisce un reato proprio ma un reato comune e non fa riferimento alle diverse vesti eventualmente assunte dal reo, così che l'emissione di fatture per operazioni inesistenti deve essere valutata complessivamente a suo carico, con riferimento all'intero anno di imposta. Fatta questa premessa, occorre sottolineare che, rispetto alla richiesta di declaratoria di estinzione per prescrizione del reato di cui al capo I), basata su una scorretta qualificazione giuridica del fatto, il risultato pratico perseguito dal ricorrente è comunque raggiunto, in quanto quest'ultimo, poiché il reato deve essere considerato unitario, non dovrà più subire - per il fatto indicato al capo I) -l'applicazione del disposto aumento di pena di un mese di reclusione. In conclusione, il fatto va qualificato come un unico reato, con eliminazione dell'aumento di pena per continuazione, pari ad un mese di reclusione. 1.2. Il secondo motivo di ricorso, con cui si deducono vizi della motivazione in relazione alla valutazione delle prove e dell'attendibilità delle dichiarazioni rese dai coindagati, con particolare riferimento al superamento del "ragionevole dubbio" e alla violazione del principio di non colpevolezza, è infondato. A tale proposito, occorre preliminarmente rilevare che i tanto i giudici di primo grado quanto i giudici di appello hanno correttamente ricostruito la vicenda e gli accadimenti societari verificatisi sotto la gestione O. - C.. In particolare, con riferimento al reato di cui al capo F), la Corte d'appello ha correttamente sottolineato che: da un lato, a favore dell'inesistenza della fattura deponeva la circostanza che la stessa era stata fornita nella verifica fiscale non dalla società destinataria (Tematika), bensì da quella emittente (MG Service); dall'altro, la nota di accredito costitutiva un grave indizio a carico dell'imputato, posto che, nel rinunciarvi, la società MG Service avrebbe abbandonato ogni pretesa su un credito di non poco valore. In aggiunta, veniva correttamente sottolineato dai giudici di appello che la nota di accredito era emessa dopo un'attenta analisi condotta da professionisti terzi rispetto alla società, i quali, pertanto, ben difficilmente si sarebbero prestati ad una operazione di falsificazione della realtà. Quanto alle dichiarazioni dell'imputato, le stesse sono state sconfessate non solo dalle dichiarazioni rese dai coindagati, delle quali parte ricorrente sostiene genericamente l'inattendibilità, ma anche dalla stessa attività di controllo svolta dai professionisti nominati dagli stessi soci. Analogamente, con riferimento al reato di cui al capo I), la Corte d'appello ha ben evidenziato come le circostanze portassero a considerare come inesistente la fattura emessa in data (OMISSIS). In particolare, deponevano in tal senso tanto il fatto che la fattura presentasse un difetto grafico sospetto, tale da lasciare intendere che il documento fosse stato formato il giorno stesso della verifica da parte della Guardia di Finanza, quanto le varie versioni sulla natura della fattura rilasciate dall'imputato, tra loro contrastanti. 1.3. Il terzo motivo di ricorso, relativo all'illogicità della motivazione in relazione alla sussistenza dell'elemento materiale e del dolo specifico, è inammissibile per genericità. Ciononostante, occorre sottolineare che la Corte d'appello ha correttamente e logicamente motivato la sentenza con riferimento alla sussistenza dell'elemento soggettivo, non solo alla luce del complessivo quadro indiziario, che aveva portato a ritenere inesistenti le fatture de quibus, ma anche in relazione alla complessa ricostruzione della vicenda societaria dalla Corte stessa operata. E, quanto al profilo oggettivo, è sufficiente richiamare le considerazioni appena svolte circa la correttezza della motivazione del provvedimento impugnato. 1.4. La quarta doglianza, relativa al mancato riconoscimento della circostanza attenuante del danno/lucro di speciale tenuità e delle circostanze attenuanti generiche, è inammissibile. Quanto alla mancata concessione delle attenuanti generiche, occorre sottolineare che l'art. 62-bis c.p., u.c. dispone che "in ogni caso, l'assenza di precedenti condanne per altri reati a carico del condannato non può essere, per ciò solo, posta a fondamento della concessione delle circostanze di cui al comma 1"; e l'imputato non richiama compiutamente elementi positivi di giudizio diversi dalla mera incensuratezza. A ciò deve aggiungersi che, come ben evidenziato dai giudici di merito, l'imposta evasa ammonta ad un importo che non può considerarsi modesto e che deve essere considerato il ruolo, tutt'altro che secondario, rivestito dall'imputato nell'attività di emissione di fatture relative ad operazioni inesistenti. 1.5. Anche l'ultima doglianza, relativa alla mancata assunzione di prova decisiva, deve essere dichiarata inammissibile, posta l'inidoneità di tale prova ad incidere sulla gravità e convergenza dell'intero quadro istruttorio, come sopra descritto. P.Q.M. Qualificati i fatti come unico reato ai sensi del D.Lgs. n. 74 del 2000, art. 8 annulla senza rinvio la sentenza impugnata limitatamente all'aumento della pena per continuazione pari ad un mese di reclusione, aumento di pena che elimina. Rigetta nel resto il ricorso. Così deciso in Roma, il 26 novembre 2021. Depositato in Cancelleria il 21 marzo 2022

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Dichiarazione fraudolenta: non opera la causa di esclusione della punibilità ex art. 131 bis c.p.
Fatture per operazioni inesistenti: si consuma nel momento di emissione della fattura
Fatture per operazioni inesistenti: sulla prova del dolo specifico
Fatture per operazioni soggettivamente inesistenti: rileva la sola identità individuale del soggetto
Fatture per operazioni inesistenti: si configura anche nell'ipotesi di fatture emesse a favore di ditte cartiere
Fatture per operazioni inesistenti: non è necessario che il fine di favorire l'evasione sia esclusivo
Fatture per operazioni inesistenti: sulla genericità della contestazione
Fatture per operazioni inesistenti e dichiarazione fraudolenta: sulla competenza territoriale
Fatture per operazioni inesistenti: sulla competenza territoriale in caso di più fatture
Fatture per operazioni inesistenti: il reato è configurabile anche nel caso di fatturazione solo soggettivamente falsa
Fatture per operazioni inesistenti: sul c.d. superbonus 110% e lo sconto in fattura
Fatture per operazioni inesistenti: l'evasione di imposta non è elemento costitutivo del reato
Fatture per operazioni inesistenti: sui rapporti con la bancarotta fraudolenta impropria
Fatture per operazioni inesistenti: sulla prova della posizione di amministratore di fatto
Fatture per operazioni inesistenti: questioni intertemporali
Fatture emesse per operazioni inesistenti: sui rapporti con il reato di autoriciclaggio
Fatture per operazioni inesistenti: sull'attenuante conseguente al pagamento dei debiti tributari
Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti: i rapporti con il reato di truffa ai danni dello Stato
Fatture o altri documenti per operazioni inesistenti: sulla competenza per territorio
Fatture per operazioni inesistenti: ha natura di reato comune
Fatture per operazioni inesistenti: se relative al medesimo periodo di imposta si configura un unico reato
Fatture per operazioni inesistenti: possono concorrere soggetti diversi dall'utilizzatore
Trasferimento fraudolento di valori: non è sufficiente dar conto della fittizia attribuzione della titolarità o disponibilità di denaro, beni o altre utilità
Intercettazioni: utilizzabili anche per gli ulteriori fatti-reato legati dal vincolo della continuazione
Abuso d'ufficio: se il pubblico ufficiale agisce del tutto al di fuori dell'esercizio delle sue funzioni non e' configurabile il reato
Concussione: non sussiste se la persona offesa ha eseguito un pagamento in quanto erroneamente convinta di esservi obbligata
Concussione: consiste in una condotta di prevaricazione abusiva idonea a costringere alla dazione o alla promessa
Tentata concussione: è indifferente il conseguimento in concreto del risultato di porre la vittima in stato di soggezione
Nullità: l'omessa valutazione di una memoria difensiva non determina alcuna nullità
Misure cautelari: valgono gli stessi principi che governano lo scrutinio di legittimità quanto al processo di cognizione
Induzione indebita: la condotta si configura come esortazione, persuasione, suggestione, inganno, impliciti messaggi, pressione morale
Concussione e induzione indebita: le differenze sta nel modo in cui si manifesta l'abuso della qualifica soggettiva
Metodo mafioso - condotte di estorsione ambientale
Tentativo di concussione: è necessario valutare la adeguatezza della condotta, valutando l'effetto di essa nel soggetto passivo
Concussione: vi è piena continuità normativa con il reato di induzione indebita a dare o promettere utilità di cui all'art. 319-quater c.p.
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Violenza sessuale: la sussistenza del consenso all'atto va verificata in relazione al momento del compimento dell'atto
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Violenza sessuale: per la valutazione dell'attenuante della minore gravità è inconferente il fatto della commissione con abuso di relazione di ospitalità
Violenza sessuale: sulla configurabilità dell'abuso della condizione di inferiorità psico-fisica della vittima
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Violenza sessuale: sull'aggravante la compromissione della libertà personale della vittima
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Violenza sessuale: si configura aggravante speciale nel caso in cui la vittima sia stata provocata dall'autore del reato all'assunzione di sostanze alcoliche
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Violenza sessuale: sulla legittimità del diniego dell'attenuante del fatto di minore gravità
Violenza sessuale: sulla rilevanza della qualità di pubblico ufficiale ai fini di procedibilità d'ufficio
Violenza sessuale: sullo stato di inferiorità della vittima in caso di alterazione causata da alcool
Violenza sessuale: sull'accertamento della capacità a testimoniare del minore vittima di abuso
Violenza sessuale: se il concorrente non è presente sul luogo del delitto può concorrere solo moralmente
Atti sessuali con minorenne: integra il tentativo l'offerta di denaro a quattordicenne per compiere atti sessuali
Violenza sessuale: sussiste in caso di induzione a giochi erotici e rapporti sessuali virtuali
Violenza sessuale: sul tentativo in caso di assenza di contatto fisico con la vittima
Violenza sessuale: il medico può lecitamente compiere atti incidenti sulla sfera della libertà sessuale
Violenza sessuale: sulla configurabilità dell'attenuante del fatto di minore gravità
Violenza sessuale: può essere commesso in danno del coniuge, in costanza di convivenza
Violenza sessuale: se posto in essere da un militare nei confronti di un commilitone, concorre con quello di ingiuria militare
Violenza sessuale: per il dolo, non è necessario che la condotta sia finalizzata a soddisfare il piacere sessuale dell'agente
Violenza sessuale: sulla circostanza aggravante dell'abuso della qualità di ministro di un culto (sacerdote)
Violenza sessuale: sulla induzione a subire atti sessuali su persona in stato di inferiorità psichica
Violenza sessuale: la reazione violenta della vittima non rileva per l'attenuante di minore gravità
Violenza sessuale: deve procedersi a giudizio di comparazione nel caso in cui l'attenuante ad effetto speciale della minore gravità concorre con aggravante
Violenza sessuale: l'aggravante della minore gravità non può essere esclusa per la sussistenza di aggravanti
Violenza sessuale aggravata: misure alternative solo se si è sottoposti ad osservazione scientifica della personalità
Violenza sessuale: sul consenso e gli atti sessuali non convenzionali
Violenza sessuale: il consenso deve perdurare nel corso dell'intero rapporto senza soluzione di continuità
Violenza sessuale: professore bacia sulla guancia un'alunna dopo aver provato a farlo sulla bocca, condannato
Violenza sessuale: sulla diminuente prevista dall'art. 609-bis, comma 3, c.p.
Violenza sessuale: sulla diminuente prevista dall'art. 609-bis, comma 3, c.p.
Violenza sessuale: sulla procedibilità d'ufficio del reato
Stupefacenti: l'acquirente di modiche quantità deve essere sentito nel corso delle indagini preliminari come persona informata dei fatti
Travisamento della prova: richiede l'esistenza di una palese difformità dai risultati obiettivamente derivanti dall'assunzione della prova
Travisamento della prova: sussiste solo in caso di incontrovertibile e pacifica distorsione del significante
Ricorso per cassazione: alla Corte è preclusa la rilettura degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione
Ricorso per cassazione: inammissibili doglianze che sollecitano una differente comparazione dei significati da attribuire alle prove
Stupefacenti: la lieve entità va valutata con riferimento a tutti gli elementi concernenti l'azione
Stupefacenti: la lieve entità va accertata tenendo conto anche della personalità dell'indagato, dei mezzi, delle modalità e delle circostanze dell'azione
Ricorso per cassazione: sul termine perentorio di cinque giorni previsto dalla L. n. 69 del 2005, art. 22, comma 2.
Violenza sessuale: configurabile il tentativo se l'agente non ne ha raggiunto le zone genitali
Violenza sessuale di gruppo: non assorbe il delitto di tortura
Violenza sessuale: sussiste in caso di atti di autoerotismo commessi alla presenza di una persona?
Violenza sessuale: sulla ammissibilità dell'appello del pubblico ministero avverso la sentenza di condanna
Violenza sessuale: sulla configurabilità della circostanza aggravante della connessione teleologica con il reato di lesioni personali.
Violenza sessuale: sull'attenuante di cui all'art. 609-bis, comma 3, c.p.
Violenza sessuale: può concorrere con il delitto di riduzione in servitù?
Violenza sessuale: la condizione di inferiorità psichica della vittima al momento del fatto prescinde da fenomeni di patologia mentale
Violenza sessuale: sulla violazione del principio di correlazione tra accusa e sentenza
Violenza sessuale: è inutilizzabile la testimonianza assunta in violazione della C.D.. "Carta di Noto"?
Violenza sessuale: sul riconoscimento dell'attenuante della minore gravità, nel caso di più fatti in continuazione ai danni della medesima persona
Violenza sessuale di gruppo: le differenze con il concorso di persone nel delitto di violenza sessuale
Violenza sessuale: in tema di misure cautelari personali, il giudice non è tenuto a motivare circa la ricorrenza di specifiche e inderogabili esigenze investigative
Violenza sessuale: la disciplina di cui all'art. 190-bis c.p.p. si applica anche alla prova assunta nel corso di incidente probatorio
Violenza sessuale: sul riconoscimento della circostanza attenuante speciale del fatto di minore gravità
Concussione: l'analisi del giudice non può esaurirsi nella descrizione della condotta costrittiva ma deve verificarne l'efficacia coartante
Induzione indebita: la persuasione deve avere un valore condizionante più tenue a quella tipica della concussione
Bancarotta fraudolenta: non può essere sottoposto a sequestro preventivo finalizzato alla confisca il denaro di certa provenienza lecita
Bancarotta fraudolenta: sui pagamenti tra società infragruppo
Bancarotta fraudolenta: sulla rilevanza della restituzione ai soci dei versamenti conferiti in conto di aumento futuro di capitale
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di conferimento di denaro da impresa individuale fallita a società di cui l'imprenditore ha parte di quote
Bancarotta fraudolenta: il momento consumativo coincide con la sentenza di fallimento
Bancarotta fraudolenta: sussiste piena continuità normativa fra la previsione dell'art. 216 l. fall. e l'art. 322 d.lg. 12 gennaio 2019, n. 14
Bancarotta fraudolenta: legittima l'applicazione di misure cautelari personali prima della sentenza dichiarativa di fallimento
Bancarotta fraudolenta preferenziale: sul compenso dell'amministratore di una società
Bancarotta fraudolenta: può concorrere con il reato di autoriciclaggio
Bancarotta riparata: non è necessaria la restituzione dei singoli beni sottratti
Bancarotta semplice: sussiste in caso di operazioni di pura sorte o manifestamente imprudenti
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di cessione gratuita di un contratto di locazione finanziaria
Bancarotta fraudolenta: la provenienza illecita dei beni non esclude il reato
Bancarotta fraudolenta: la natura distrattiva di operazione infra-gruppo può essere esclusa in presenza di vantaggi compensativi
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di cessione aziendale a prezzo incongruo
Bancarotta fraudolenta: sulla responsabilità dei componenti del collegio sindacale di società fallita
Bancarotta fraudolenta: la parziale omissione del dovere annotativo è punita a titolo di dolo generico
Bancarotta fraudolenta: sulla omessa tenuta della contabilità
Bancarotta fraudolenta: non si ha pluralità di reati se le condotte tipiche realizzate mediante più atti siano tra loro omogenee
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di cessione di beni che rientrino nell’autonoma disponibilità della società fallita
Bancarotta fraudolenta: sui presupposti del concorso per omesso impedimento dell'evento
Bancarotta fraudolenta: il dolo generico può essere desunto dalla responsabilità dell'imputato per fatti di bancarotta patrimoniale
Bancarotta fraudolenta: il distacco del bene dal patrimonio può realizzarsi in qualsiasi forma
Bancarotta fraudolenta: sull'individuazione dell'oggetto materiale del reato
Bancarotta fraudolenta: in tema di concorso dell'extraneus nel reato
Bancarotta fraudolenta: i pagamenti in favore della controllante non integrano il reato
Bancarotta fraudolenta: sussiste anche in caso di esercizio di facoltà legittime
Bancarotta fraudolenta: sull’aggravante della cd. continuazione fallimentare
Bancarotta preferenziale: sul rilievo della compensazione volontaria
Bancarotta: l'assoluzione dalla bancarotta impropria in caso di falso in bilancio seguito da fallimento non interferisce sulla decisione per quella propria documentale

Fatture per operazioni inesistenti: se relative al medesimo periodo di imposta si configura un unico reato

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