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Cassazione Penale

Cassazione penale , sez. III , 05/07/2018 , n. 47459

La massima

Il delitto di emissione di fatture per operazioni inesistenti, previsto dall' art. 8 d.lg. 10 marzo 2000, n. 74 , è reato istantaneo che si consuma nel momento di emissione della fattura ovvero, ove si abbiano plurimi episodi nel medesimo periodo di imposta, nel momento di emissione dell'ultima di esse, non essendo richiesto che il documento pervenga al destinatario, né che quest'ultimo lo utilizzi. (Fattispecie in cui la Suprema Corte, ai fini della decorrenza del termine di prescrizione del reato, ha tenuto conto della data riportata sulla fattura, in assenza di altri elementi da cui desumere la data reale di emissione del documento).

La sentenza integrale

RITENUTO IN FATTO 1. Il difensore di M.F. ha proposto ricorso per cassazione avverso la sentenza della Corte di appello di Lecce, Sezione distaccata di Taranto, del 10 luglio 2017 con la quale, in parziale riforma della sentenza del Tribunale di Taranto del 14 dicembre 2015, ha dichiarato non doversi procedere in ordine al reato di cui al D.Lgs. n. 74 del 2000, art. 2 di cui al capo B) della rubrica limitatamente all'anno (OMISSIS), perchè estinto per intervenuta prescrizione; la Corte di appello di Lecce ha confermato nel resto la sentenza di primo grado. Con il primo motivo, la difesa ha dedotto il vizio di violazione di legge, in relazione agli artt. 129 e 157 c.p., per non avere dichiarato anche l'estinzione del reato per intervenuta prescrizione del reato di cui al capo A) quanto alla fattura n. 3 del (OMISSIS). Rileva la difesa che il ricorrente è stato condannato per il delitto di cui al D.Lgs. n. 74 del 2000, art. 8, contestato al capo a) di imputazione, limitatamente alla fattura n. 3 del (OMISSIS) nonchè per il delitto di cui al D.Lgs. n. 74 del 2000, art. 2, contestato al capo b), limitatamente agli anni d'imposta (OMISSIS) e (OMISSIS). Ritiene però la difesa che il reato ex D.Lgs. n. 74 del 2000, art. 8 sia a consumazione istantanea e che il termine di prescrizione decorra dall'emissione delle fatture per operazioni inesistenti. Per la difesa, poichè la fattura oggetto del capo di imputazione è stata emessa il (OMISSIS), anche a voler considerare per intero il periodo di interruzione del corso della prescrizione dal 20 luglio 2015 al 14 dicembre 2015, il reato si è estinto per prescrizione dal (OMISSIS). 2. Con il secondo motivo, la difesa ha dedotto il vizio di violazione di legge in relazione all'applicazione del D.Lgs. n. 74 del 2000, art. 13-bis in ordine alla determinazione della pena e all'applicazione delle pene accessorie. Rileva la difesa che il Tribunale di Taranto, pur riconoscendo l'applicabilità dell'attenuante ex D.Lgs. n. 74 del 2000, art. 13-bis, comma 1, ha condannato l'imputato alla pena di mesi 6 di reclusione, alle pene accessorie (l'interdizione dagli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese per sei mesi, dalla capacità di contrattare con la PA e dalle funzioni di rappresentanza e assistenza in materia tributaria), con durata di un anno, ed alle pene di cui al D.Lgs. n. 74 del 2000, art. 2, lett. d) ed e). Rileva però la difesa che le contestazioni mosse all'imputato erano tutte precedenti al (OMISSIS) e, pertanto, la pena base da cui partire doveva essere quella prevista sia dal D.Lgs. n. 74 del 2000, art. 2, comma 3 (la reclusione da sei mesi a due anni) che dal D.Lgs. n. 74 del 2000, art. 8(la reclusione da sei mesi a due anni). Rileva la difesa che i commi citati sono stati abrogati dal D.L. 13 agosto 2011, n. 138, art. 2, comma 36 vicies semel, lett. g), convertito dalla L. 14 settembre 2011, n. 148 prevedendo altresì che le modifiche al D.Lgs. n. 74 del 2000, artt. 2 e 8 si applicavano ai fatti successivi alla data di entrata in vigore della legge di conversione del D.L. n. 138 del 2011. Segnala la difesa di aver proposto appello sul punto chiedendo la rideterminazione della pena e l'inapplicabilità delle pene accessorie anche per effetto della applicata circostanza attenuante di cui al D.Lgs. n. 74 del 2000, art. 13-bis, comma 1; la Corte di appello di Lecce ha però confermato le pene principali ed accessorie. La difesa ha quindi chiesto di annullare la sentenza impugnata. CONSIDERATO IN DIRITTO 1. Il primo motivo è fondato. 1.1. Va premesso che secondo il costante orientamento della giurisprudenza, il delitto di emissione di fatture per operazioni inesistenti, previsto dal D.Lgs. n. 74 del 2000, art. 8, si perfeziona nel momento di emissione della singola fattura ovvero, ove si abbiano plurimi episodi nel corso del medesimo periodo di imposta, nel momento di emissione dell'ultimo di essi (Cass. Sez. 3, n. 6264 del 14/01/2010, Ventura, Rv. 246193). Cfr. anche Cass. Sez. 3, n. 25816 del 21/04/2016, De Roia, Rv. 267664, che ha affermato che il delitto di emissione di fatture per operazioni inesistenti è reato istantaneo che si consuma nel momento in cui l'emittente perde la disponibilità della fattura, non essendo richiesto che il documento pervenga al destinatario, nè che quest'ultimo lo utilizzi (Fattispecie nella quale la Corte ha ritenuto successiva alla consumazione del reato, e quindi irrilevante ai fini della insussistenza della condotta, la emissione di una nota di credito per errata fatturazione, intervenuta venti giorni dopo l'accertamento del reato da parte dell'Agenzia delle Entrate). 1.2. Dalla lettura delle sentenze di merito non emerge la data di reale emissione della fattura sicchè, in assenza di altri elementi, può tenersi conto di quella riportata sul documento, trattandosi anche di decisione favorevole al ricorrente. Pertanto, tenuto conto anche dei periodi di sospensione della prescrizione dal 20 luglio al 14 dicembre 2015, il reato si è estinto per prescrizione il (OMISSIS), cioè prima della sentenza di appello; va altresì rimarcato che la difesa in sede di conclusioni nel giudizio di appello aveva chiesto in subordine di dichiarare l'estinzione dei reati per prescrizione. Pertanto, la sentenza impugnata va annullata senza rinvio limitatamente al reato sub a) residuo, per essere il medesimo estinto per prescrizione; va altresì disposta l'eliminazione della relativa pena. 2. Anche il secondo motivo sulla pena è fondato. 2.1. Va premesso che per il residuo reato sub capo b), relativo all'anno (OMISSIS), l'importo delle imposte evase indicato nel capo di imputazione è di Euro 30.000,00. Pertanto, tenuto conto dell'epoca del commesso reato, in base al testo del D.Lgs. n. 74 del 2000, art. 2 in vigore dal 15 aprile 2000 al 16 settembre 2011, la pena applicabile per l'ammontare degli elementi passivi fittizi è quella del D.Lgs. n. 74 del 2000, art. 2, comma 3, cioè la reclusione da sei mesi a due anni. Va ribadito il principio espresso da Cass. Sez. 3, con la sentenza n. 5720 del 07/01/2016, Scarfato, Rv. 265948 per il quale la fattispecie di cui al D.Lgs. n. 74 del 2000, art. 2, comma 3 è applicabile ai fatti anteriori al 14 settembre 2011, in quanto abrogata dal D.L. n. 138 del 2011, convertito dalla L. n. 148 del 2011, ed ha natura di circostanza attenuante del reato di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti di cui al D.Lgs. n. 74 del 2000, art. 2, comma 1 e non di fattispecie autonoma di reato. 2.2. Nel giudizio di merito è stata ritenuta sussistente anche la circostanza attenuante di cui al D.Lgs. n. 74 del 2000, art. 13-bis, che prevede una diminuzione di pena fino alla metà. Va ricordato che l'art. 63 c.p., comma 3 prevede che "Quando per una circostanza la legge stabilisce una pena di specie diversa da quella ordinaria del reato o si tratta di circostanza ad effetto speciale, l'aumento o la diminuzione per le altre circostanze non opera sulla pena ordinaria del reato, ma sulla pena stabilita per la circostanza anzidetta. Sono circostanze ad effetto speciale quelle che importano un aumento o una diminuzione della pena superiore ad un terzo"; l'art. 63 c.p., comma 4 dispone che "Se concorrono più circostanze attenuanti tra quelle indicate nel secondo capoverso di questo articolo, si applica soltanto la pena meno grave stabilita per le predette circostanze; ma il giudice può diminuirla". 2.3. Pertanto, contrariamente a quanto ritenuto dalla Corte di appello, il giudice di primo grado aveva correttamente determinato la pena, tenuto conto della data del commesso reato, in base alla pena meno grave stabilita dal D.Lgs. n. 74 del 2000, art. 2, comma 2; erroneamente invece la Corte di appello di Lecce non ha rideterminato la pena dopo aver dichiarato la prescrizione di uno dei reati eliminandone la parte relativa. Va per altro rilevato che la determinazione della pena in primo grado è avvenuta senza alcuna indicazione dei passaggi effettuati dal giudice. Pertanto, per il solo residuo reato sub capo b), relativo all'anno (OMISSIS), si s'impone l'annullamento con rinvio alla Corte di appello di Lecce, per la rideterminazione del trattamento sanzionatorio secondo i principi di diritto prima espressi. 3. E' fondato il motivo anche in relazione alle pene accessorie; il Tribunale di Taranto ha infatti riconosciuto la sussistenza della circostanza attenuante ex D.Lgs. n. 74 del 2000, art. 13-bis ma non ne ha tratto la dovuta conseguenza sulla inapplicabilità delle pene accessorie. Il D.Lgs. n. 74 del 2000, art. 13-bis, comma 1 prevede infatti che "Fuori dai casi di non punibilità, le pene per i delitti di cui al presente decreto sono diminuite fino alla metà e non si applicano le pene accessorie indicate nel D.Lgs. n. 74 del 2000, art. 12 se, prima della dichiarazione di apertura del dibattimento di primo grado, i debiti tributari, comprese sanzioni amministrative e interessi, sono stati estinti mediante integrale pagamento degli importi dovuti, anche a seguito delle speciali procedure conciliative e di adesione all'accertamento previste dalle norme tributarie". Sul punto deve pertanto disporsi l'annullamento della sentenza impugnata senza rinvio con riferimento alle pene accessorie che si eliminano. P.Q.M. Annulla la sentenza impugnata: senza rinvio limitatamente al reato sub a), per essere il medesimo estinto per prescrizione con eliminazione della relativa pena; senza rinvio con riferimento alle pene accessorie; con rinvio alla Corte di appello di Lecce in relazione alla rideterminazione del trattamento sanzionatorio quanto al reato residuo. Così deciso in Roma, il 5 luglio 2018. Depositato in Cancelleria il 18 ottobre 2018

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Fatture per operazioni inesistenti: configurabile il concorso con il reato di dichiarazione infedele
Fatture per operazioni inesistenti: viola il divieto del bis in idem la contestazione di più reati in caso di molteplici fatture in un'unica dichiarazione
Dichiarazione fraudolenta: nel caso di reato commesso da singoli componenti del CdA ciascuno degli altri amministratori risponde per concorso
Dichiarazione fraudolenta: è un reato di natura istantanea
Dichiarazione fraudolenta: sull'intermediazione finanziaria e l'utilizzo di elementi passivi fittizi
Dichiarazione fraudolenta: configurabile il concorso con il reato di cui all'art. 10-quater D.lgs. 74/2000
Dichiarazione fraudolenta: sussiste in caso di fatture relative ad un negozio giuridico apparente
Dichiarazione fraudolenta: configurabile una pluralità di reati se la condotta riguardi sia la dichiarazione IVA che quella ai fini II.DD.
Dichiarazione fraudolenta: non opera la causa di esclusione della punibilità ex art. 131 bis c.p.
Fatture per operazioni inesistenti: si consuma nel momento di emissione della fattura
Fatture per operazioni inesistenti: sulla prova del dolo specifico
Fatture per operazioni soggettivamente inesistenti: rileva la sola identità individuale del soggetto
Fatture per operazioni inesistenti: si configura anche nell'ipotesi di fatture emesse a favore di ditte cartiere
Fatture per operazioni inesistenti: non è necessario che il fine di favorire l'evasione sia esclusivo
Fatture per operazioni inesistenti: sulla genericità della contestazione
Fatture per operazioni inesistenti e dichiarazione fraudolenta: sulla competenza territoriale
Fatture per operazioni inesistenti: sulla competenza territoriale in caso di più fatture
Fatture per operazioni inesistenti: il reato è configurabile anche nel caso di fatturazione solo soggettivamente falsa
Fatture per operazioni inesistenti: sul c.d. superbonus 110% e lo sconto in fattura
Fatture per operazioni inesistenti: l'evasione di imposta non è elemento costitutivo del reato
Fatture per operazioni inesistenti: sui rapporti con la bancarotta fraudolenta impropria
Fatture per operazioni inesistenti: sulla prova della posizione di amministratore di fatto
Fatture per operazioni inesistenti: questioni intertemporali
Fatture emesse per operazioni inesistenti: sui rapporti con il reato di autoriciclaggio
Fatture per operazioni inesistenti: sull'attenuante conseguente al pagamento dei debiti tributari
Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti: i rapporti con il reato di truffa ai danni dello Stato
Fatture o altri documenti per operazioni inesistenti: sulla competenza per territorio
Fatture per operazioni inesistenti: ha natura di reato comune
Fatture per operazioni inesistenti: se relative al medesimo periodo di imposta si configura un unico reato
Fatture per operazioni inesistenti: possono concorrere soggetti diversi dall'utilizzatore
Trasferimento fraudolento di valori: non è sufficiente dar conto della fittizia attribuzione della titolarità o disponibilità di denaro, beni o altre utilità
Intercettazioni: utilizzabili anche per gli ulteriori fatti-reato legati dal vincolo della continuazione
Abuso d'ufficio: se il pubblico ufficiale agisce del tutto al di fuori dell'esercizio delle sue funzioni non e' configurabile il reato
Concussione: non sussiste se la persona offesa ha eseguito un pagamento in quanto erroneamente convinta di esservi obbligata
Concussione: consiste in una condotta di prevaricazione abusiva idonea a costringere alla dazione o alla promessa
Tentata concussione: è indifferente il conseguimento in concreto del risultato di porre la vittima in stato di soggezione
Nullità: l'omessa valutazione di una memoria difensiva non determina alcuna nullità
Misure cautelari: valgono gli stessi principi che governano lo scrutinio di legittimità quanto al processo di cognizione
Induzione indebita: la condotta si configura come esortazione, persuasione, suggestione, inganno, impliciti messaggi, pressione morale
Concussione e induzione indebita: le differenze sta nel modo in cui si manifesta l'abuso della qualifica soggettiva
Metodo mafioso - condotte di estorsione ambientale
Tentativo di concussione: è necessario valutare la adeguatezza della condotta, valutando l'effetto di essa nel soggetto passivo
Concussione: vi è piena continuità normativa con il reato di induzione indebita a dare o promettere utilità di cui all'art. 319-quater c.p.
Sulla ammissibilità del concordato in appello
Atti sessuali con minorenne: non può essere disposta la sospensione dell'esecuzione della condanna
Violenza sessuale: può concorrere formalmente con il reato di concussione
Violenza sessuale: rileva ai fini del consenso l'assunzione di alcol da parte della persona offesa?
Violenza sessuale: la sussistenza del consenso all'atto va verificata in relazione al momento del compimento dell'atto
Violenza sessuale: in caso di errore sul consenso, l'onere della prova è a carico dell'imputato
Violenza sessuale: gli atti sessuali non convenzionati possono essere leciti?
Violenza sessuale: non ricorre l'attenuante della minore gravità del fatto nel caso in cui è perpetrata dal genitore ai danni del figlio
Violenza sessuale: non occorre che la violenza avvenga in modo brutale ed aggressivo
Violenza sessuale: sulla violazione della correlazione tra accusa e sentenza la condanna
Violenza sessuale: la coprofilia influisce sulla capacità di intendere e volere?
Violenza sessuale: sulla valutazione della prova indiziaria
Violenza sessuale: sussiste in caso di invio di foto intime su whatsapp dietro minaccia
Violenza sessuale: per la valutazione dell'attenuante della minore gravità è inconferente il fatto della commissione con abuso di relazione di ospitalità
Violenza sessuale: sulla configurabilità dell'abuso della condizione di inferiorità psico-fisica della vittima
Violenza sessuale: nella nozione di atti sessuali non rientrano gli atti di esibizionismo, di autoerotismo in presenza di terzi o di voyeurismo
Violenza sessuale: sull'aggravante la compromissione della libertà personale della vittima
Violenza sessuale: la condizione di inferiorità psichica della vittima può dipendere anche dalla minore età
Violenza sessuale: può concorrere con il delitto di sequestro di persona
Violenza sessuale: assorbe il reato di maltrattamenti se vi è coincidenza fra le condotte
Violenza sessuale: gli elementi per l'applicazione dell'attenuante della minore gravità del fatto si usano anche per la riduzione della pena
Violenza sessuale: anche le credenze esoteriche in grado di suggestionare la p.o. rientrano fra le condizioni di inferiorità psichica
Violenza sessuale: sulla procedibilità d'ufficio
Violenza sessuale: sull'abuso di autorità e posizione di preminenza
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Violenza sessuale: si configura aggravante speciale nel caso in cui la vittima sia stata provocata dall'autore del reato all'assunzione di sostanze alcoliche
Violenza sessuale: sull'applicazione del divieto di sospensione dell'esecuzione della pena
Violenza sessuale: sulla legittimità del diniego dell'attenuante del fatto di minore gravità
Violenza sessuale: sulla rilevanza della qualità di pubblico ufficiale ai fini di procedibilità d'ufficio
Violenza sessuale: sullo stato di inferiorità della vittima in caso di alterazione causata da alcool
Violenza sessuale: sull'accertamento della capacità a testimoniare del minore vittima di abuso
Violenza sessuale: se il concorrente non è presente sul luogo del delitto può concorrere solo moralmente
Atti sessuali con minorenne: integra il tentativo l'offerta di denaro a quattordicenne per compiere atti sessuali
Violenza sessuale: sussiste in caso di induzione a giochi erotici e rapporti sessuali virtuali
Violenza sessuale: sul tentativo in caso di assenza di contatto fisico con la vittima
Violenza sessuale: il medico può lecitamente compiere atti incidenti sulla sfera della libertà sessuale
Violenza sessuale: sulla configurabilità dell'attenuante del fatto di minore gravità
Violenza sessuale: può essere commesso in danno del coniuge, in costanza di convivenza
Violenza sessuale: se posto in essere da un militare nei confronti di un commilitone, concorre con quello di ingiuria militare
Violenza sessuale: per il dolo, non è necessario che la condotta sia finalizzata a soddisfare il piacere sessuale dell'agente
Violenza sessuale: sulla circostanza aggravante dell'abuso della qualità di ministro di un culto (sacerdote)
Violenza sessuale: sulla induzione a subire atti sessuali su persona in stato di inferiorità psichica
Violenza sessuale: la reazione violenta della vittima non rileva per l'attenuante di minore gravità
Violenza sessuale: deve procedersi a giudizio di comparazione nel caso in cui l'attenuante ad effetto speciale della minore gravità concorre con aggravante
Violenza sessuale: l'aggravante della minore gravità non può essere esclusa per la sussistenza di aggravanti
Violenza sessuale aggravata: misure alternative solo se si è sottoposti ad osservazione scientifica della personalità
Violenza sessuale: sul consenso e gli atti sessuali non convenzionali
Violenza sessuale: il consenso deve perdurare nel corso dell'intero rapporto senza soluzione di continuità
Violenza sessuale: professore bacia sulla guancia un'alunna dopo aver provato a farlo sulla bocca, condannato
Violenza sessuale: sulla diminuente prevista dall'art. 609-bis, comma 3, c.p.
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Violenza sessuale: sulla procedibilità d'ufficio del reato
Stupefacenti: l'acquirente di modiche quantità deve essere sentito nel corso delle indagini preliminari come persona informata dei fatti
Travisamento della prova: richiede l'esistenza di una palese difformità dai risultati obiettivamente derivanti dall'assunzione della prova
Travisamento della prova: sussiste solo in caso di incontrovertibile e pacifica distorsione del significante
Ricorso per cassazione: alla Corte è preclusa la rilettura degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione
Ricorso per cassazione: inammissibili doglianze che sollecitano una differente comparazione dei significati da attribuire alle prove
Stupefacenti: la lieve entità va valutata con riferimento a tutti gli elementi concernenti l'azione
Stupefacenti: la lieve entità va accertata tenendo conto anche della personalità dell'indagato, dei mezzi, delle modalità e delle circostanze dell'azione
Ricorso per cassazione: sul termine perentorio di cinque giorni previsto dalla L. n. 69 del 2005, art. 22, comma 2.
Violenza sessuale: configurabile il tentativo se l'agente non ne ha raggiunto le zone genitali
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Violenza sessuale: sussiste in caso di atti di autoerotismo commessi alla presenza di una persona?
Violenza sessuale: sulla ammissibilità dell'appello del pubblico ministero avverso la sentenza di condanna
Violenza sessuale: sulla configurabilità della circostanza aggravante della connessione teleologica con il reato di lesioni personali.
Violenza sessuale: sull'attenuante di cui all'art. 609-bis, comma 3, c.p.
Violenza sessuale: può concorrere con il delitto di riduzione in servitù?
Violenza sessuale: la condizione di inferiorità psichica della vittima al momento del fatto prescinde da fenomeni di patologia mentale
Violenza sessuale: sulla violazione del principio di correlazione tra accusa e sentenza
Violenza sessuale: è inutilizzabile la testimonianza assunta in violazione della C.D.. "Carta di Noto"?
Violenza sessuale: sul riconoscimento dell'attenuante della minore gravità, nel caso di più fatti in continuazione ai danni della medesima persona
Violenza sessuale di gruppo: le differenze con il concorso di persone nel delitto di violenza sessuale
Violenza sessuale: in tema di misure cautelari personali, il giudice non è tenuto a motivare circa la ricorrenza di specifiche e inderogabili esigenze investigative
Violenza sessuale: la disciplina di cui all'art. 190-bis c.p.p. si applica anche alla prova assunta nel corso di incidente probatorio
Violenza sessuale: sul riconoscimento della circostanza attenuante speciale del fatto di minore gravità
Concussione: l'analisi del giudice non può esaurirsi nella descrizione della condotta costrittiva ma deve verificarne l'efficacia coartante
Induzione indebita: la persuasione deve avere un valore condizionante più tenue a quella tipica della concussione
Bancarotta fraudolenta: non può essere sottoposto a sequestro preventivo finalizzato alla confisca il denaro di certa provenienza lecita
Bancarotta fraudolenta: sui pagamenti tra società infragruppo
Bancarotta fraudolenta: sulla rilevanza della restituzione ai soci dei versamenti conferiti in conto di aumento futuro di capitale
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di conferimento di denaro da impresa individuale fallita a società di cui l'imprenditore ha parte di quote
Bancarotta fraudolenta: il momento consumativo coincide con la sentenza di fallimento
Bancarotta fraudolenta: sussiste piena continuità normativa fra la previsione dell'art. 216 l. fall. e l'art. 322 d.lg. 12 gennaio 2019, n. 14
Bancarotta fraudolenta: legittima l'applicazione di misure cautelari personali prima della sentenza dichiarativa di fallimento
Bancarotta fraudolenta preferenziale: sul compenso dell'amministratore di una società
Bancarotta fraudolenta: può concorrere con il reato di autoriciclaggio
Bancarotta riparata: non è necessaria la restituzione dei singoli beni sottratti
Bancarotta semplice: sussiste in caso di operazioni di pura sorte o manifestamente imprudenti
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di cessione gratuita di un contratto di locazione finanziaria
Bancarotta fraudolenta: la provenienza illecita dei beni non esclude il reato
Bancarotta fraudolenta: la natura distrattiva di operazione infra-gruppo può essere esclusa in presenza di vantaggi compensativi
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di cessione aziendale a prezzo incongruo
Bancarotta fraudolenta: sulla responsabilità dei componenti del collegio sindacale di società fallita
Bancarotta fraudolenta: la parziale omissione del dovere annotativo è punita a titolo di dolo generico
Bancarotta fraudolenta: sulla omessa tenuta della contabilità
Bancarotta fraudolenta: non si ha pluralità di reati se le condotte tipiche realizzate mediante più atti siano tra loro omogenee
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di cessione di beni che rientrino nell’autonoma disponibilità della società fallita
Bancarotta fraudolenta: sui presupposti del concorso per omesso impedimento dell'evento
Bancarotta fraudolenta: il dolo generico può essere desunto dalla responsabilità dell'imputato per fatti di bancarotta patrimoniale
Bancarotta fraudolenta: il distacco del bene dal patrimonio può realizzarsi in qualsiasi forma
Bancarotta fraudolenta: sull'individuazione dell'oggetto materiale del reato
Bancarotta fraudolenta: in tema di concorso dell'extraneus nel reato
Bancarotta fraudolenta: i pagamenti in favore della controllante non integrano il reato
Bancarotta fraudolenta: sussiste anche in caso di esercizio di facoltà legittime
Bancarotta fraudolenta: sull’aggravante della cd. continuazione fallimentare
Bancarotta preferenziale: sul rilievo della compensazione volontaria
Bancarotta: l'assoluzione dalla bancarotta impropria in caso di falso in bilancio seguito da fallimento non interferisce sulla decisione per quella propria documentale

Fatture per operazioni inesistenti: si consuma nel momento di emissione della fattura

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