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Cassazione Penale

Cassazione penale sez. VI, 28/06/2023, (ud. 28/06/2023, dep. 31/07/2023), n.33475

La massima

La condotta si configura come esortazione, persuasione, suggestione, inganno, impliciti messaggi, pressione morale, con più tenue valore condizionante, rispetto all'abuso costrittivo, della libertà di autodeterminazione del destinatario, il quale, disponendo di più ampi margini decisionali, talora finisce col prestare acquiescenza alla richiesta della prestazione non dovuta, perché motivato dalla prospettiva non tanto di evitare un male quanto di conseguire un tornaconto personale.

La sentenza integrale

RITENUTO IN FATTO 1. Con sentenza dell'8 novembre 2022 la Corte di appello di Palermo confermava quella del Tribunale di Agrigento di condanna dell'imputato N.F. alla pena di mesi 8 di reclusione per il delitto di tentata induzione indebita ex artt. 56 e 319 quater c.p. ("perché, in qualità di responsabile del settore infrastrutture stradali della Provincia di Agrigento, abusando dei poteri e delle qualità inerenti le procedure di controllo sui lotti di terreno di proprietà provinciale e di revoca delle autorizzazioni per l'apertura di passi carrabili, in particolare prospettando ai coniugi L.- L., titolari dell'autorizzazione per l'apertura di un passo carrabile rilasciata previo nulla osta dallo stesso N., che avrebbe attivato i poteri di controllo e revoca di detta autorizzazione se non avessero provveduto a ritirare l'istanza in autotutela per l'annullamento dell'asta pubblica inerente la vendita di un relitto stradale aggiudicata ai coniugi B.- R., poneva in essere atti diretti in modo non equivoco a costringere i coniugi L.- L. a ritirare l'istanza di autotutela, non riuscendo nell'intento per fatti estranei alla sua volontà"), così riqualificata l'originaria imputazione di concussione ex art. 317 c.p.. La Corte condivideva integralmente la ricostruzione probatoria della vicenda offerta dal primo giudice alla stregua delle acquisite deposizioni delle persone offese, costituitesi parti civili, considerate attendibili e riscontrate. In particolare, dal tenore della conversazione registrata fra presenti il 24 luglio 2014 da L.P. e da suo figlio M. presso gli uffici della Provincia agrigentina si desumeva chiaramente che, nel corso della stessa, N. indicava ai L. le possibili spiacevoli conseguenze, come la revoca dell'autorizzazione del 20 dicembre 2013 all'apertura del passo carrabile e la conseguente demolizione del cancello d'ingresso situati in realtà su una porzione di area demaniale, qualora i coniugi L.- L. non avessero ritirato in tempi brevi il ricorso in autotutela diretto alla revoca della vendita all'asta a favore dei confinanti R.- B. di un finitimo relitto stradale utile per il raggiungimento della necessaria cubatura, che era illegittima per il mancato rispetto dei termini di pubblicazione del bando (il ricorso in autotutela veniva in effetti accolto e la vendita annullata, secondo la testimonianza resa in prime cure dai funzionari provinciali G. e C.). La Corte riteneva che la condotta di N. fosse diretta non a mediare gli interessi contrapposti delle parti - secondo la versione difensiva - ma a indurre i coniugi L.- L. a una indebita prestazione, consistita nella rinuncia al pur fondato ricorso in autotutela, tuttavia non per danneggiare ingiustamente i predetti L.- L., né per avvantaggiare i confinanti R.- B., aggiudicatari del finitimo relitto stradale, rispetto ai quali non era stata accertata alcuna pregressa conoscenza o cointeressenza di N., bensì al fine di evitare qualsiasi "putativa responsabilità patrimoniale per danno erariale connesso al proprio erroneo operato", consistito nell'assenso tecnico al passo carraio su una porzione di terreno in realtà di proprietà demaniale, come egli stesso aveva potuto verificare insieme al capo cantoniere Rotolo. La cennata ricostruzione probatoria consentiva l'inquadramento dei fatti in termini di tentativo di induzione indebita ex artt. 56 e 319-quater c.p., introdotto dalla L. n. 190 del 2012, non portato a compimento per la resistenza opposta dai coniugi L.- L. alle pressioni dell'imputato. La prescrizione del reato non risultava maturata in considerazione del periodo di sospensione dei relativi termini di 502 giorni, per effetto dei rinvii delle udienze su richiesta del difensore o per l'adesione dello stesso alla proclamata astensione. 2. Il difensore di N. ha presentato ricorso per cassazione avverso la sentenza di appello e ne ha chiesto l'annullamento, censurandone la violazione di legge e il vizio di logicità della motivazione, sotto il duplice profilo, per un verso, dell'assenza di prova di un qualsiasi collegamento o cointeressenza del funzionario rispetto ai contrapposti interessi dei proprietari confinanti L.- L. e R.- B., tale da giustificare la finalizzazione dell'asserito abuso induttivo ad avvantaggiare gli uni o danneggiare gli altri, piuttosto che a svolgere un'opportuna azione di mediazione fra gli stessi. Peraltro, l'ipotesi prospettata dalla Corte distrettuale, quanto all'oggetto dell'indebita utilità che si assume perseguita dall'agente, non avrebbe trovato riscontro in atti e sarebbe frutto di un palese travisamento delle prove. In subordine, la difesa del ricorrente ha ribadito la tesi della sopravvenuta estinzione del reato per prescrizione. CONSIDERATO IN DIRITTO 1. Occorre premettere che la ricostruzione probatoria della vicenda è sostanzialmente incontroversa, emergendo dal diffuso e logico apparato argomentativo della decisione impugnata come la Corte distrettuale, nel confermare l'apprezzamento già espresso in punto di fatto dal primo giudice, abbia preso in esame e valutato le risultanze probatorie, dichiarative e documentali, nelle loro rispettive implicazioni. Muovendo dalle coerenti, attendibili e riscontrate dichiarazioni delle persone offese, costituite parti civili, entrambi i giudici del merito hanno fatto leva, in particolare, sui contenuti della conversazione registrata fra presenti il 24 luglio 2014 da L.P. e da suo figlio M. presso gli uffici della Provincia di Agrigento. Dal tenore della conversazione, letta alla luce della acquisita documentazione relativa alla pratica amministrativa, si desume con chiarezza che, nel corso della stessa, il funzionario responsabile, N.F., indicava a P. e L.M. le possibili spiacevoli conseguenze, come la revoca dell'autorizzazione del 20 dicembre 2013 all'apertura del passo carrabile e la conseguente demolizione del cancello d'ingresso, che aveva verificato essere parzialmente situati su terreno demaniale, qualora i coniugi L.- L. non avessero ritirato in tempi brevi il ricorso in autotutela diretto alla revoca della vendita all'asta a favore dei confinanti R.- B. di un finitimo relitto stradale utile per il raggiungimento della necessaria cubatura, che era a sua volta illegittima per il mancato rispetto dei termini di pubblicazione del bando (in effetti, il ricorso in autotutela veniva poi accolto e la vendita annullata). 2. In linea di diritto, dalla cennata ricostruzione probatoria emerge peraltro, ad avviso del Collegio, l'assenza di una prova certa in ordine al più rilevante degli elementi costitutivi del delitto di induzione indebita a dare o promettere utilità, previsto dall'art. 319-quater c.p., secondo il quale "... il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che, abusando della sua qualità o dei suoi poteri, induce taluno a dare o a promettere indebitamente, a lui o a un terzo, denaro o altra utilità, è punito...". In esso la condotta si configura come esortazione, persuasione, suggestione, inganno, impliciti messaggi, pressione morale, con più tenue valore condizionante, rispetto all'abuso costrittivo, della libertà di autodeterminazione del destinatario, il quale, disponendo di più ampi margini decisionali, talora finisce col prestare acquiescenza alla richiesta della prestazione non dovuta, perché motivato dalla prospettiva non tanto di evitare un male quanto di conseguire un tornaconto personale (Sez. U, n. 12228 del 24/10/2013, dep. 2014, Maldera, Rv. 258470; Sez. 6, n. 32594 del 14/05/2015, Nigro, Rv. 264424; Sez. 6, n. 50065 del 22/09/2015, De Napoli, Rv. 265750; Sez. 6, n. 9429 del 02/03/2016, Gaeta, Rv. 267277; v. anche Sez. 6, n. 33843 del 19/06/2008, Rv. 240795). Il che giustifica la previsione di una sanzione a suo carico nello schema descrittivo della fattispecie. Sicché, esso prescinde dalla legittimità o meno dell'attività compiuta, in quanto il requisito oggettivo del reato è integrato attraverso un atto realizzato per conseguire fini illeciti, in violazione dei principi di buon andamento e imparzialità della pubblica amministrazione. 3. Orbene, non vi è dubbio che l'imputato, responsabile del settore infrastrutture stradali della Provincia di Agrigento, abbia esercitato in maniera scorretta le attribuzioni del suo ufficio, distorcendone le finalità e gli obiettivi di intervento nelle procedure di controllo sui lotti di terreno di proprietà provinciale e di eventuale revoca delle autorizzazioni erroneamente concesse per l'apertura di passi carrabili. Trattasi di condotta - quella descritta nell'imputazione e probatoriamente accertata - frutto di un uso distorto del potere. Ma questo, pur costituendo un dato sintomatico dell'abuso della funzione da parte dell'agente, dev'essere tuttavia caratterizzato, secondo la previsione della norma incriminatrice, dalla correlata induzione di taluno a dare o a promettere indebitamente, a lui o a un terzo, denaro o "altra utilità", in considerazione di una qualche contropartita che la vittima avrebbe potuto trarre a sua volta dalla eventuale disponibilità offerta. Espressione, questa, che ricomprende qualsiasi bene che costituisca per la persona un vantaggio, non necessariamente economico, ma comunque giuridicamente apprezzabile. Esso può consistere in un dare o facere, di natura patrimoniale o non, purché rilevante e non coincidente con il vantaggio di natura istituzionale, che giovi esclusivamente alla pubblica amministrazione e persegua i fini di questa, poiché in tal caso non si determina la lesione dell'oggetto giuridico del reato, costituito dal buon andamento della stessa amministrazione (Sez. 6, n. 45135 del 25/09/2001, Riccardi, Rv. 220386; Sez. 6, n. 31978 del 27/03/2003, Molisso, Rv. 226219; Sez. 2, n. 45970 del 11/10/2013, Plotino, Rv. 257754; Sez. 6, n. 32237 del 13/03/2014, Novi, Rv. 260427). 4. Ciò posto, rileva il Collegio che, nel caso in esame, in entrambe le sentenze dei giudici di merito non risulta definito con chiarezza, né con assunti convergenti tali da consentirne la reciproca integrazione, il requisito determinante della indebita dazione o promessa di "altra utilità". Sicché, sul punto, la sentenza impugnata (come quella di prime cure) appare affetta da un palese vizio motivazionale. La decisione del primo giudice non optava per una soluzione univoca della questione, lasciando aperte una pluralità di ipotesi alternative: favorire la posizione dei coniugi B.- R., rispetto ai quali non era stata peraltro accertata alcuna pregressa conoscenza o cointeressenza di N.; danneggiare immotivatamente quella dei coniugi L.- L.; tenere fermi gli effetti della gara indetta dall'amministrazione per la vendita di una porzione di terreno demaniale nonostante la presenza di un palese vizio di legittimità. La Corte di appello, viceversa, ha concentrato l'attenzione su un unico profilo di carattere strettamente personale per l'agente, costruendolo nei seguenti termini: "fugare qualsivoglia putativa responsabilità patrimoniale per danno erariale connesso al proprio erroneo operato... di modo che il relitto stradale venisse definitivamente aggiudicato ai vicini, rimuovendo l'ostacolo della distanza con la proprietà pubblica". Trattasi, all'evidenza, di soluzioni incerte e contraddittorie, per taluni versi addirittura apodittiche e prive di adeguato apparato argomentativo. E ciò senza che fossero prese in considerazione e dialetticamente confutate dai giudici di merito le ulteriori ipotesi pure astrattamente configurabili: né quella del potenziale inquadramento della vicenda nel meno grave delitto di violenza privata ex art. 610 c.p., con riferimento alla finalizzazione della induzione a un generico fare o omettere qualcosa; né quella radicalmente antagonista prospettata dalla difesa, secondo cui N. avrebbe inteso svolgere esclusivamente una neutrale opera mediatrice fra le parti contrapposte, titolari entrambe di situazioni giuridiche illegittimamente acquisite su porzioni di area demaniale, non mirando affatto al perseguimento di alcuna indebita utilità per sé o per altri. 5. S'impone pertanto l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata per insussistenza del fatto, con specifico riguardo al determinante elemento costitutivo della illecita funzionalizzazione dell'operazione induttiva alla indebita dazione o promessa di "altra utilità". P.Q.M. Annulla senza rinvio la sentenza impugnata, perché il fatto non sussiste. Così deciso in Roma, il 28 giugno 2023. Depositato in Cancelleria il 31 luglio 2023

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Fatture per operazioni inesistenti: se relative al medesimo periodo di imposta si configura un unico reato
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Fatture per operazioni inesistenti: sussiste in caso di dichiarazione integrativa infedele presentata dopo l'accertamento fiscale
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Fatture per operazioni inesistenti: sui rapporti con il reato di cui all'art.8 d.lgs. 74/2000
Fatture per operazioni inesistenti: configurabile il concorso con il reato di dichiarazione infedele
Fatture per operazioni inesistenti: viola il divieto del bis in idem la contestazione di più reati in caso di molteplici fatture in un'unica dichiarazione
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Dichiarazione fraudolenta: sull'intermediazione finanziaria e l'utilizzo di elementi passivi fittizi
Dichiarazione fraudolenta: configurabile il concorso con il reato di cui all'art. 10-quater D.lgs. 74/2000
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Fatture per operazioni inesistenti: si consuma nel momento di emissione della fattura
Fatture per operazioni inesistenti: sulla prova del dolo specifico
Fatture per operazioni soggettivamente inesistenti: rileva la sola identità individuale del soggetto
Fatture per operazioni inesistenti: si configura anche nell'ipotesi di fatture emesse a favore di ditte cartiere
Fatture per operazioni inesistenti: non è necessario che il fine di favorire l'evasione sia esclusivo
Fatture per operazioni inesistenti: sulla genericità della contestazione
Fatture per operazioni inesistenti e dichiarazione fraudolenta: sulla competenza territoriale
Fatture per operazioni inesistenti: sulla competenza territoriale in caso di più fatture
Fatture per operazioni inesistenti: il reato è configurabile anche nel caso di fatturazione solo soggettivamente falsa
Fatture per operazioni inesistenti: sul c.d. superbonus 110% e lo sconto in fattura
Fatture per operazioni inesistenti: l'evasione di imposta non è elemento costitutivo del reato
Fatture per operazioni inesistenti: sui rapporti con la bancarotta fraudolenta impropria
Fatture per operazioni inesistenti: sulla prova della posizione di amministratore di fatto
Fatture per operazioni inesistenti: questioni intertemporali
Fatture emesse per operazioni inesistenti: sui rapporti con il reato di autoriciclaggio
Fatture per operazioni inesistenti: sull'attenuante conseguente al pagamento dei debiti tributari
Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti: i rapporti con il reato di truffa ai danni dello Stato
Fatture o altri documenti per operazioni inesistenti: sulla competenza per territorio
Fatture per operazioni inesistenti: ha natura di reato comune
Fatture per operazioni inesistenti: se relative al medesimo periodo di imposta si configura un unico reato
Fatture per operazioni inesistenti: possono concorrere soggetti diversi dall'utilizzatore
Trasferimento fraudolento di valori: non è sufficiente dar conto della fittizia attribuzione della titolarità o disponibilità di denaro, beni o altre utilità
Intercettazioni: utilizzabili anche per gli ulteriori fatti-reato legati dal vincolo della continuazione
Abuso d'ufficio: se il pubblico ufficiale agisce del tutto al di fuori dell'esercizio delle sue funzioni non e' configurabile il reato
Concussione: non sussiste se la persona offesa ha eseguito un pagamento in quanto erroneamente convinta di esservi obbligata
Concussione: consiste in una condotta di prevaricazione abusiva idonea a costringere alla dazione o alla promessa
Tentata concussione: è indifferente il conseguimento in concreto del risultato di porre la vittima in stato di soggezione
Nullità: l'omessa valutazione di una memoria difensiva non determina alcuna nullità
Misure cautelari: valgono gli stessi principi che governano lo scrutinio di legittimità quanto al processo di cognizione
Induzione indebita: la condotta si configura come esortazione, persuasione, suggestione, inganno, impliciti messaggi, pressione morale
Concussione e induzione indebita: le differenze sta nel modo in cui si manifesta l'abuso della qualifica soggettiva
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Tentativo di concussione: è necessario valutare la adeguatezza della condotta, valutando l'effetto di essa nel soggetto passivo
Concussione: vi è piena continuità normativa con il reato di induzione indebita a dare o promettere utilità di cui all'art. 319-quater c.p.
Sulla ammissibilità del concordato in appello
Atti sessuali con minorenne: non può essere disposta la sospensione dell'esecuzione della condanna
Violenza sessuale: può concorrere formalmente con il reato di concussione
Violenza sessuale: rileva ai fini del consenso l'assunzione di alcol da parte della persona offesa?
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Violenza sessuale: non ricorre l'attenuante della minore gravità del fatto nel caso in cui è perpetrata dal genitore ai danni del figlio
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Violenza sessuale: sulla violazione della correlazione tra accusa e sentenza la condanna
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Violenza sessuale: sulla configurabilità dell'abuso della condizione di inferiorità psico-fisica della vittima
Violenza sessuale: nella nozione di atti sessuali non rientrano gli atti di esibizionismo, di autoerotismo in presenza di terzi o di voyeurismo
Violenza sessuale: sull'aggravante la compromissione della libertà personale della vittima
Violenza sessuale: la condizione di inferiorità psichica della vittima può dipendere anche dalla minore età
Violenza sessuale: può concorrere con il delitto di sequestro di persona
Violenza sessuale: assorbe il reato di maltrattamenti se vi è coincidenza fra le condotte
Violenza sessuale: gli elementi per l'applicazione dell'attenuante della minore gravità del fatto si usano anche per la riduzione della pena
Violenza sessuale: anche le credenze esoteriche in grado di suggestionare la p.o. rientrano fra le condizioni di inferiorità psichica
Violenza sessuale: sulla procedibilità d'ufficio
Violenza sessuale: sull'abuso di autorità e posizione di preminenza
Violenza sessuale: sul divieto di concessione di misure alternative alla detenzione
Violenza sessuale: si configura aggravante speciale nel caso in cui la vittima sia stata provocata dall'autore del reato all'assunzione di sostanze alcoliche
Violenza sessuale: sull'applicazione del divieto di sospensione dell'esecuzione della pena
Violenza sessuale: sulla legittimità del diniego dell'attenuante del fatto di minore gravità
Violenza sessuale: sulla rilevanza della qualità di pubblico ufficiale ai fini di procedibilità d'ufficio
Violenza sessuale: sullo stato di inferiorità della vittima in caso di alterazione causata da alcool
Violenza sessuale: sull'accertamento della capacità a testimoniare del minore vittima di abuso
Violenza sessuale: se il concorrente non è presente sul luogo del delitto può concorrere solo moralmente
Atti sessuali con minorenne: integra il tentativo l'offerta di denaro a quattordicenne per compiere atti sessuali
Violenza sessuale: sussiste in caso di induzione a giochi erotici e rapporti sessuali virtuali
Violenza sessuale: sul tentativo in caso di assenza di contatto fisico con la vittima
Violenza sessuale: il medico può lecitamente compiere atti incidenti sulla sfera della libertà sessuale
Violenza sessuale: sulla configurabilità dell'attenuante del fatto di minore gravità
Violenza sessuale: può essere commesso in danno del coniuge, in costanza di convivenza
Violenza sessuale: se posto in essere da un militare nei confronti di un commilitone, concorre con quello di ingiuria militare
Violenza sessuale: per il dolo, non è necessario che la condotta sia finalizzata a soddisfare il piacere sessuale dell'agente
Violenza sessuale: sulla circostanza aggravante dell'abuso della qualità di ministro di un culto (sacerdote)
Violenza sessuale: sulla induzione a subire atti sessuali su persona in stato di inferiorità psichica
Violenza sessuale: la reazione violenta della vittima non rileva per l'attenuante di minore gravità
Violenza sessuale: deve procedersi a giudizio di comparazione nel caso in cui l'attenuante ad effetto speciale della minore gravità concorre con aggravante
Violenza sessuale: l'aggravante della minore gravità non può essere esclusa per la sussistenza di aggravanti
Violenza sessuale aggravata: misure alternative solo se si è sottoposti ad osservazione scientifica della personalità
Violenza sessuale: sul consenso e gli atti sessuali non convenzionali
Violenza sessuale: il consenso deve perdurare nel corso dell'intero rapporto senza soluzione di continuità
Violenza sessuale: professore bacia sulla guancia un'alunna dopo aver provato a farlo sulla bocca, condannato
Violenza sessuale: sulla diminuente prevista dall'art. 609-bis, comma 3, c.p.
Violenza sessuale: sulla diminuente prevista dall'art. 609-bis, comma 3, c.p.
Violenza sessuale: sulla procedibilità d'ufficio del reato
Stupefacenti: l'acquirente di modiche quantità deve essere sentito nel corso delle indagini preliminari come persona informata dei fatti
Travisamento della prova: richiede l'esistenza di una palese difformità dai risultati obiettivamente derivanti dall'assunzione della prova
Travisamento della prova: sussiste solo in caso di incontrovertibile e pacifica distorsione del significante
Ricorso per cassazione: alla Corte è preclusa la rilettura degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione
Ricorso per cassazione: inammissibili doglianze che sollecitano una differente comparazione dei significati da attribuire alle prove
Stupefacenti: la lieve entità va valutata con riferimento a tutti gli elementi concernenti l'azione
Stupefacenti: la lieve entità va accertata tenendo conto anche della personalità dell'indagato, dei mezzi, delle modalità e delle circostanze dell'azione
Ricorso per cassazione: sul termine perentorio di cinque giorni previsto dalla L. n. 69 del 2005, art. 22, comma 2.
Violenza sessuale: configurabile il tentativo se l'agente non ne ha raggiunto le zone genitali
Violenza sessuale di gruppo: non assorbe il delitto di tortura
Violenza sessuale: sussiste in caso di atti di autoerotismo commessi alla presenza di una persona?
Violenza sessuale: sulla ammissibilità dell'appello del pubblico ministero avverso la sentenza di condanna
Violenza sessuale: sulla configurabilità della circostanza aggravante della connessione teleologica con il reato di lesioni personali.
Violenza sessuale: sull'attenuante di cui all'art. 609-bis, comma 3, c.p.
Violenza sessuale: può concorrere con il delitto di riduzione in servitù?
Violenza sessuale: la condizione di inferiorità psichica della vittima al momento del fatto prescinde da fenomeni di patologia mentale
Violenza sessuale: sulla violazione del principio di correlazione tra accusa e sentenza
Violenza sessuale: è inutilizzabile la testimonianza assunta in violazione della C.D.. "Carta di Noto"?
Violenza sessuale: sul riconoscimento dell'attenuante della minore gravità, nel caso di più fatti in continuazione ai danni della medesima persona
Violenza sessuale di gruppo: le differenze con il concorso di persone nel delitto di violenza sessuale
Violenza sessuale: in tema di misure cautelari personali, il giudice non è tenuto a motivare circa la ricorrenza di specifiche e inderogabili esigenze investigative
Violenza sessuale: la disciplina di cui all'art. 190-bis c.p.p. si applica anche alla prova assunta nel corso di incidente probatorio
Violenza sessuale: sul riconoscimento della circostanza attenuante speciale del fatto di minore gravità
Concussione: l'analisi del giudice non può esaurirsi nella descrizione della condotta costrittiva ma deve verificarne l'efficacia coartante
Induzione indebita: la persuasione deve avere un valore condizionante più tenue a quella tipica della concussione
Bancarotta fraudolenta: non può essere sottoposto a sequestro preventivo finalizzato alla confisca il denaro di certa provenienza lecita
Bancarotta fraudolenta: sui pagamenti tra società infragruppo
Bancarotta fraudolenta: sulla rilevanza della restituzione ai soci dei versamenti conferiti in conto di aumento futuro di capitale
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di conferimento di denaro da impresa individuale fallita a società di cui l'imprenditore ha parte di quote
Bancarotta fraudolenta: il momento consumativo coincide con la sentenza di fallimento
Bancarotta fraudolenta: sussiste piena continuità normativa fra la previsione dell'art. 216 l. fall. e l'art. 322 d.lg. 12 gennaio 2019, n. 14
Bancarotta fraudolenta: legittima l'applicazione di misure cautelari personali prima della sentenza dichiarativa di fallimento
Bancarotta fraudolenta preferenziale: sul compenso dell'amministratore di una società
Bancarotta fraudolenta: può concorrere con il reato di autoriciclaggio
Bancarotta riparata: non è necessaria la restituzione dei singoli beni sottratti
Bancarotta semplice: sussiste in caso di operazioni di pura sorte o manifestamente imprudenti
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di cessione gratuita di un contratto di locazione finanziaria
Bancarotta fraudolenta: la provenienza illecita dei beni non esclude il reato
Bancarotta fraudolenta: la natura distrattiva di operazione infra-gruppo può essere esclusa in presenza di vantaggi compensativi
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di cessione aziendale a prezzo incongruo
Bancarotta fraudolenta: sulla responsabilità dei componenti del collegio sindacale di società fallita
Bancarotta fraudolenta: la parziale omissione del dovere annotativo è punita a titolo di dolo generico
Bancarotta fraudolenta: sulla omessa tenuta della contabilità
Bancarotta fraudolenta: non si ha pluralità di reati se le condotte tipiche realizzate mediante più atti siano tra loro omogenee
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di cessione di beni che rientrino nell’autonoma disponibilità della società fallita
Bancarotta fraudolenta: sui presupposti del concorso per omesso impedimento dell'evento
Bancarotta fraudolenta: il dolo generico può essere desunto dalla responsabilità dell'imputato per fatti di bancarotta patrimoniale
Bancarotta fraudolenta: il distacco del bene dal patrimonio può realizzarsi in qualsiasi forma
Bancarotta fraudolenta: sull'individuazione dell'oggetto materiale del reato
Bancarotta fraudolenta: in tema di concorso dell'extraneus nel reato
Bancarotta fraudolenta: i pagamenti in favore della controllante non integrano il reato
Bancarotta fraudolenta: sussiste anche in caso di esercizio di facoltà legittime
Bancarotta fraudolenta: sull’aggravante della cd. continuazione fallimentare
Bancarotta preferenziale: sul rilievo della compensazione volontaria
Bancarotta: l'assoluzione dalla bancarotta impropria in caso di falso in bilancio seguito da fallimento non interferisce sulla decisione per quella propria documentale

Induzione indebita: la condotta si configura come esortazione, persuasione, suggestione, inganno, impliciti messaggi, pressione morale

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