top of page

Cassazione Penale

Cassazione penale sez. IV, 11/10/2023, (ud. 11/10/2023, dep. 18/10/2023), n.42457

La massima

Ai fini della concedibilità o del diniego della fattispecie di lieve entità, il giudice è tenuto a complessivamente valutare tutti gli elementi indicati dalla norma, sia quelli concernenti l'azione (mezzi, modalità e circostanze della stessa), sia quelli che attengono all'oggetto materiale del reato (quantità e qualità delle sostanze stupefacenti oggetto della condotta criminosa), dovendo escludere la concedibilità della ipotesi autonoma attenuta quando anche uno solo di questi elementi porti ad escludere che la lesione del bene giuridico protetto sia di "lieve entità".

La sentenza integrale

RITENUTO IN FATTO 1.Con la sentenza in epigrafe la Corte di appello di Firenze ha riformato la sentenza pronunciata dal Tribunale di Firenze sotto il profilo del trattamento sanzionatorio rideterminando la pena in anni 5 e mesi 4 di reclusione ed Euro 20.000,00 di multa per il reato di cui all'art. 81 cpv c.p. e D.P.R. n. 309 del 1990, art. 73, per aver posto in essere plurime condotte di acquisto detenzione illecita di eroina, cocaina e cessioni in più occasioni di sostanze stupefacenti a V.A., C.M., A.E., G.F.. In (Omissis). 2.Avverso tale sentenza ha proposto ricorso, per mezzo dei difensori di fiducia, il ricorrente, deducendo i seguenti motivi. Ricorso Avv. Generoso Grasso: 2.1. Con il primo motivo deduce vizio di motivazione in quanto manifestamente illogica con riferimento alla riconducibilità del fatto contestato all'imputato. Si tratta di un quadro meramente indiziario che, in quanto non è caratterizzato da elementi gravi, precisi e concordanti, non assurge a prova e non supera il vaglio dell'oltre ogni ragionevole dubbio. In specie si contesta: - la riconducibilità all'imputato delle utenze di interesse investigativo e quindi il monitoraggio captativo con specifico riferimento al passaggio motivazionale di cui a fol 8 della sentenza impugnata; - la partecipazione dell'imputato, argomentata a fol 9/10 della sentenza impugnata, circa il concorso morale /materiale nella detenzione di gr 399,9 di eroina, condotta materialmente posta in essere dal fratello N., arrestato il flagranza, il (Omissis) che aveva trasportato la partita di eroina da Napoli a Pisa; si deduce un travisamento per omissione da parte della Corte distrettuale in quanto il fratello N. aveva vari interessi illeciti e quindi non necessariamente il ricorrente doveva essere il destinatario o comunque concorrente nell'attività illecita di acquisto detenzione e trasporto dei 400gr di stupefacente; il fatto che N. era stato fermato nei pressi dell'abitazione di M., che non era in casa, poteva essere del tutto occasionale; nessun requisito di rilevanza causale è stato acquisito anche in relazione al rafforzamento del proposito criminoso; -la carenza di concordanza di elementi indiziari; unico elemento indiziante è costituito dal legame parentale con il fratello N., arrestato per detenzione illegale di stupefacenti. 2.2. Con il secondo motivo deduce violazione di legge e vizio di motivazione in relazione al mancato riconoscimento dell'ipotesi di lieve entità delle azioni delittuose contestate. Si tratta di motivazione apodittica e apparente che non tiene conto delle modalità concrete e del contesto delle azioni illecite e della mancanza di un'organizzazione professionale; 2.3. Con il terzo motivo deduce violazione di legge e vizio di motivazione con riferimento al giudizio di concessione delle attenuanti generiche e alla omessa risposta alla richiesta difensiva che deduceva la necessità di tener conto di parametri positivi volti alla individualizzazione della pena; 2.4. Con il quarto motivo deduce vizio di motivazione e violazione di legge alla determinazione della pena base individuata in sette anni anziché nel minimo di 6 anni così come previsto a seguito della sentenza della Corte Costituzionale n. 32 del 2014; non viene indicato il reato che viene qualificato più grave e non viene esplicitata la motivazione per i singoli aumenti in continuazione; l'aumento di anni uno derivante dal cumulo giuridico è eccessivo e sproporzionato. 3. Ricorso Avvocato Massimo Parenti. Ha dedotto i seguenti motivi: 3.1.violazione di legge e vizio di motivazione con riferimento alla responsabilità per la condotta di detenzione in concorso con F.N. di gr 399,9 di eroina; manca la prova dell'accordo illecito o comunque del mandato all'acquisto dato da M. al fratello per il trasporto a Pisa del quantitativo di droga; la Corte territoriale ha argomentato in via presuntiva dai precedenti contatti e forniture intercorsi tra i fratelli, trascurando che il N. poteva intrattenere in via autonoma traffici di sostanze stupefacenti in Pisa; 3.2. mancanza grafica della motivazione con riferimento alla invocata concessione delle attenuanti generiche e alla mancata indicazione dei motivi che giustificano gli aumenti di pena a titolo di continuazione in relazione alle singole condotte delittuose anche perché non viene indicata l'ipotesi ritenuta più grave, 4. Il Procuratore generale in sede nella requisitoria scritta ha chiesto dichiararsi la inammissibilità dei ricorsi. CONSIDERATO IN DIRITTO 1.I motivi proposti sono infondati, poiché svolgono essenzialmente censure in fatto, pretendendo una rilettura di merito del compendio probatorio che è precluso alla Suprema Corte. E' noto, infatti, che nel momento del controllo di legittimità la Corte di cassazione non deve stabilire se la decisione di merito proponga effettivamente la migliore possibile ricostruzione dei fatti, né deve condividerne la giustificazione, dovendo limitarsi a verificare se questa giustificazione sia compatibile con il senso comune e con "i limiti di una plausibile opinabilità di apprezzamento", secondo una formula giurisprudenziale ricorrente (Sez. 5, n. 1004 del 30/11/1999, Rv. 215745; Sez. 2, n. 2436 del 21/12/1993, Rv. 196955). In tema di sindacato del vizio di motivazione, infatti, il compito del giudice di legittimità non è quello di sovrapporre la propria valutazione a quella compiuta dai giudici di merito in ordine all'affidabilità delle fonti di prova, bensì di stabilire se questi ultimi abbiano esaminato tutti gli elementi a loro disposizione, se abbiano fornito una corretta interpretazione di essi, dando esaustiva e convincente risposta alle deduzioni delle parti, e se abbiano esattamente applicato le regole della logica nello sviluppo delle argomentazioni che hanno giustificato la scelta di determinate conclusioni a preferenza di altre (Sez. U.,1312-1995, Clarke,Rv. 203428). 2.Nel caso di specie la Corte territoriale ha preso in esame tutte le deduzioni difensive ed è pervenuta alle sue conclusioni attraverso un itinerario logico-giuridico in nessun modo censurabile, sotto il profilo della razionalità, e sulla base di apprezzamenti di fatto non qualificabili in termini di contraddittorietà o di manifesta illogicità e perciò insindacabili in questa sede. Ciò si desume, in particolare, dalle considerazioni formulate dalla Corte territoriale nella sentenza impugnata dove a fol 8 puntualmente sono state fornite esaurienti risposte alle doglianze difensive riferite alla identificazione dell'utilizzatore delle utenze in questione. 2.1. La Corte territoriale trae argomento logico per ritenere che le utenze (Omissis), nel periodo preso in considerazione dal capo di imputazione, fosse in uso al ricorrente dall'esame dei messaggi intercettati con l'acquirente V., in cui si faceva il nome di M.; dall'osservazione di PG del 2 luglio 2013 in cui V. prende contatto con il conducente dell'autovettura Audi di colore nero che risultava in uso all'imputato; la stessa Audi poi incontrava anche A.M. il (Omissis) e l' A., fermato dopo l'incontro e trovato in possesso di sostanza stupefacente, eroina, affermava di averla acquistata da M., con il quale aveva preso contatti utilizzando come recapito l'utenza 3314525516; sempre dall'intercettazioni dell'acquirente V. si comprendeva che M. aveva in uso anche l'altra utenza che spesso utilizzava anche il fratello N.. Trattasi dunque di apparato esplicativo puntuale, coerente, privo di discrasie concettuali, del tutto idoneo a rendere intelligibile l'iter logico-giuridico seguito dal giudice e perciò a superare lo scrutinio di legittimità anche per quanto riguarda il coinvolgimento del ricorrente per il possesso della sostanza stupefacente rinvenuta nella disponibilità del F.N. pari a 399,9 gr. di eroina. La Corte a fol 10 illustra gli elementi oggettivi che supportano il giudizio di responsabilità: M. aveva venduto tutta la droga ed era in riserva e aveva con sé il denaro ottenuto dalla precedente fornitura che avrebbe consegnato al N. appena giunto in Toscana (il foglio rinvenuto nella disponibilità di N. rivelava le somme che M. doveva corrispondergli per le forniture pregresse, corroborando così un quadro accusatorio di pieno coinvolgimento nell'attività di illecita di acquisto e detenzione finalizzata allo spaccio). Ne' la Corte suprema può esprimere alcun giudizio sull'attendibilità delle acquisizioni probatorie, poiché questa prerogativa è attribuita al giudice di merito, con la conseguenza che le scelte da questo compiute, se coerenti sul piano logico come quelle contenute nella sentenza impugnata, accompagnate da un'esauriente analisi delle risultanze agli atti, si sottraggono al sindacato di legittimità (Sez. U. 25-11-1995, Facchini, Rv. 203767). 2.2.La Corte territoriale ha congruamente motivato la mancata qualificazione dei fatti delittuosi in ipotesi di lieve entità. Occorre considerare che, in riferimento alle condizioni per l'applicabilità dell'ipotesi di cui al D.P.R. n. 309 del 1990, art. 73, comma 5, secondo il prevalente orientamento espresso dalla giurisprudenza di legittimità, al quale il Collegio si conforma per condivise ragioni, ai fini della concedibilità o del diniego della fattispecie di lieve entità, il giudice è tenuto a complessivamente valutare tutti gli elementi indicati dalla norma, sia quelli concernenti l'azione (mezzi, modalità e circostanze della stessa), sia quelli che attengono all'oggetto materiale del reato (quantità e qualità delle sostanze stupefacenti oggetto della condotta criminosa), dovendo escludere la concedibilità della ipotesi autonoma ‘attenuta quando anche uno solo di questi elementi porti ad escludere che la lesione del bene giuridico protetto sia di "lieve entità" (cfr. Cass. Sez. 4, Sentenza n. 4948 del 22/01/2010, dep. 04/02/2010, Rv. 246649). Nel caso di specie a fol 11 la Corte territoriale ha valutato la reiterazione e l'organizzazione dell'attività criminosa, la diversità dello stupefacente ceduto, i quantitativi non modici, elementi capaci di favorire il proliferare del mercato della droga incompatibile con un giudizio di lieve offensività (fol 11). Significative sono anche le affermazioni contenute nella sentenza di primo grado che evidenzia, anche ai fini della congruità della pena, la personalità del ricorrente (militare di carriera), il ruolo assunto di gestore del patrimonio frutto dei proventi illeciti (conv 142 rit 260/13 dove si fa esplicito riferimento a bonifici bancari diretti al fratello N. che è di fatto "un suo subalterno"), all'attività illecita posta in essere, volta al proliferare del mercato della droga capace di soddisfare un ampio bacino di utenza. Nell'apprezzare la non sussumibilità dei fatti per i quali si procede nell'ambito applicativo dell'ipotesti di cui al D.P.R. n. 309 del 1990, art. 73, comma 5, le argomentazioni della Corte territoriale a fol 10/11, non presentano le dedotte aporie di ordine logico e risultano perciò immuni da censure rilevabili in sede di legittimità. La Corte territoriale, invero, nei termini sopra richiamati, ha soddisfatto l'obbligo motivazionale afferente alla qualificazione giuridica del fatto attraverso un'analisi globale e coerente delle risultanze processuali. 2.3. Infine come noto, in tema di valutazione dei vari elementi per la concessione delle attenuanti generiche, ovvero in ordine al giudizio di comparazione e per quanto riguarda la dosimetria della pena ed i limiti del sindacato di legittimità su detti punti, la giurisprudenza di questa Suprema Corte non solo ammette la c.d. motivazione implicita (Sez. VI 22 settembre 2003, n. 36382 Rv. 227142) o con formule sintetiche (tipo "si ritiene congrua", vedi Sez. VI 4 agosto 1998 n. 9120, Rv. 211583), ma afferma anche che le statuizioni relative al giudizio di comparazione tra circostanze aggravanti ed attenuanti, effettuato in riferimento ai criteri di cui all'art. 133 c.p., sono censurabili in cassazione solo quando siano frutto di mero arbitrio o ragionamento illogico (Sez. III 16 giugno 2004 n. 26908, Rv. 229298). I motivi relativi alla determinazione della pena sono infondati. La Corte territoriale con motivazione immune da vizi logici e contraddizioni ha dedicato al trattamento sanzionatorio uno specifico paragrafo, il 27, illustrando in maniera sintetica e con giudizio insindacabile i parametri attinenti alla oggettiva gravità dei fatti e alla personalità dell'imputato, dettagliatamente descritta dal primo giudice, al contesto operativo e organizzativo in cui sono maturate le condotte delittuose; ha operato valutazioni coerenti in base alle quali ha escluso implicitamente la concessione delle attenuanti generiche, considerato anche che la pena base individuata è di poco superiore al minimo edittale (un anno) e per le ipotesi di cessioni plurime è stata effettuato una aumento complessivo di un anno di reclusione, Sez. 1, n. 12624 del 12/02/2019 Ud. (dep. 21/03/2019) Rv. 275057 -01 La richiesta di concessione delle circostanze attenuanti generiche deve infatti per consolidato indirizzo interpretativo di questa Corte ritenersi disattesa con motivazione implicita allorché sia adeguatamente motivato il rigetto della richiesta di attenuazione del trattamento sanzionatorio con il richiamo alle circostanze del fatto alla personalità dell'imputato e ai criteri di cui all'art. 133 c.p.. Infine è giurisprudenza consolidata di questa Corte che in tema di determinazione della pena nel reato continuato, non sussiste obbligo di specifica motivazione per ogni singolo aumento, essendo sufficiente indicare le ragioni a sostegno della quantificazione della pena-base, vieppiù quando non è possibile dubitare del rispetto del limite legale del triplo della pena base ex art. 81 c.p., comma 1, in considerazione della misura contenuta degli aumenti di pena irrogati, e i reati posti in continuazione siano integrati da condotte criminose seriali ed omogenee (nella specie plurimi delitti di furto in abitazione e ai danni di capannoni industriali),cfr. Sez. 5 - n. 32511 del 14/10/2020 Ud. (dep. 19/11/2020) Rv. 279770 - 01. 3. Al rigetto dei motivi dei ricorsi consegue la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali. P.Q.M. Rigetta i ricorsi e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali. Così deciso in Roma, il 11 ottobre 2023. Depositato in Cancelleria il 18 ottobre 2023

Le altre sentenze

Espulsione dello straniero: va effettuato un bilanciamento tra l'interesse generale alla sicurezza sociale e l'interesse del singolo alla vita familiare
MAE: la decisione sulla consegna adottata oltre i termini previsti non comporta l'automatica caducazione della misura
Mancata traduzione dell'imputato: se non disposta o non eseguita determina una nullità assoluta e insanabile
Coltivazione di cannabis: Il reato è configurabile indipendentemente dalla quantità di principio attivo estraibile nell'immediatezza
Mandato di arresto europeo - Germania - Truffa e frode informatica
Concordato in appello: inammissibili ricorso relativo alla mancata valutazione delle condizioni di proscioglimento ai sensi dell'art. 129 c.p.p.
Patteggiamento: inammissibile il ricorso per cassazione con cui si deduca il vizio di violazione di legge per la mancata verifica dell'insussistenza di cause di proscioglimento ex art. 129 c.p.p.
Concordato: la mancata ammissione al concordato in sede di gravame può formare oggetto di motivo di ricorso
Riforma Cartabia: rimessa alle Sezioni Unite la questione sulla competenza del giudice di pace per il reato di lesioni volontarie personali
La causa di esclusione della procedibilità di cui all'art. 34 D.Lgs. n. 274 del 2000 trova applicazione anche in riferimento ai reati di pericolo astratto o presunto
Rapina impropria: ne risponde anche chi pur non avendo partecipato alla sottrazione della cosa la riceva immediatamente dopo
Rapina: ricorre l'aggravante del travisamento nel caso in cui l'agente indossi una mascherina
Rapina: l'uso dell'arma non assorbe l'aggravante del nesso teleologico per i reati connessi di detenzione o porto illegale di armi
Rapina impropria: l’immediatezza non richiede la contestualità temporale tra la sottrazione della cosa e l'uso della violenza
Rapina: è sufficiente l'utilizzo da parte dell'agente di un ridotto coefficiente di forza impeditiva contro la persona offesa
Rapina: per l'aggravante dell'uso delle armi è sufficiente l'utilizzo di un'arma giocattolo
Rapina: l'aggravante del luogo di privata dimora può applicarsi anche se il fatto si è svolto nell'abitazione dell'agente
Rapina: sussiste il concorso di persone in caso di promessa di acquistare i beni provenienti dal reato
Rapina e danno di speciale tenuità: non postula il solo modestissimo valore del bene mobile sottratto
Rapina: l'elemento oggettivo può essere costituito anche dal compimento di un'azione violenta nei confronti di una res
Rapina impropria: l'aggravante delle più persone riunite sussiste in caso di simultanea presenza di due compartecipi
L'elemento psicologico specifico nel delitto di rapina può essere integrato anche dal dolo concomitante o sopravvenuto
Rapina: legittima l'applicazione cumulativa dell'aggravante comune di cui all'art. 112, n. 1, c.p. e dell'aggravante speciale di cui all'art. 628, co. 1, c.p.
Rapina: sull'aggravante speciale delle più persone riunite
Tentativo di rapina impropria: sussiste se l'agente non conclude la condotta indipendente dalla propria volontà
Rapina: se commessa in luogo tale da ostacolare la pubblica o privata difesa l'aggravante ex art. 628 prevale su quella ex art. 61, n. 5 c.p.
Rapina impropria: sull'aggravante del nesso teleologico in caso di morte della persona offesa
Rapina: per l’aggravante delle più persone riunite è richiesta la presenza (nota alla vittima) di almeno due persone
Ricorso per cassazione: Sono inammissibili le doglianze relative a motivi rinunciati
MAE - Germania
Continuazione: non sussiste obbligo di specifica motivazione per ogni singolo aumento
Omesso versamento IVA: sull'interesse ad impugnare per ottenere assoluzione con formula piena
Omesso versamento IVA: sulla preclusione al patteggiamento per mancata estinzione del debito tributario
Omesso versamento IVA: il contribuente deve dimostrare l'inattendibilità della compilazione del quadro VL
Omesso versamento IVA: non è richiesta l'acquisizione al fascicolo del dibattimento della dichiarazione fiscale del contribuente
Omesso versamento IVA : configurabile il concorso con la bancarotta impropria mediante operazioni dolose
Omesso versamento IVA: il mancato incasso per inadempimento contrattuale di un cliente non esclude il dolo
Omesso versamento IVA: sulla responsabilità del liquidatore subentrato dopo la dichiarazione di imposta
Omesso versamento IVA: il mancato incasso di crediti non esclude la sussistenza del dolo
Omesso versamento IVA: la qualifica di legale rappresentante di società si acquisisce con l'atto di conferimento della nomina
Omesso versamento IVA: il mancato incasso per inadempimento contrattuale non esclude la sussistenza del dolo
Omesso versamento IVA: l'imposta dovuta è quella risultante dalla dichiarazione annuale del contribuente
Omesso versamento IVA: l'elevazione di un terzo dei termini di prescrizione non si applica ai reati ex artt. 10-ter e 11 del D.lgs. n. 74/2000
Fatture per operazioni inesistenti: se relative al medesimo periodo di imposta si configura un unico reato
Fatture per operazioni inesistenti: non rientra nella nozione di "altri documenti" la consulenza tecnica per ricerca di mercato
Fatture per operazioni inesistenti: sulla figura del cd. "autore mediato"
Fatture per operazioni inesistenti: sulla deroga al concorso di persone nel reato prevista dall' art. 9
Fatture per operazioni inesistenti: sussiste in caso di dichiarazione integrativa infedele presentata dopo l'accertamento fiscale
Fatture per operazione inesistenti: sulla configurabilità del reato associativo
Fatture per operazioni inesistenti: sui rapporti con il reato di cui all'art.8 d.lgs. 74/2000
Fatture per operazioni inesistenti: configurabile il concorso con il reato di dichiarazione infedele
Fatture per operazioni inesistenti: viola il divieto del bis in idem la contestazione di più reati in caso di molteplici fatture in un'unica dichiarazione
Dichiarazione fraudolenta: nel caso di reato commesso da singoli componenti del CdA ciascuno degli altri amministratori risponde per concorso
Dichiarazione fraudolenta: è un reato di natura istantanea
Dichiarazione fraudolenta: sull'intermediazione finanziaria e l'utilizzo di elementi passivi fittizi
Dichiarazione fraudolenta: configurabile il concorso con il reato di cui all'art. 10-quater D.lgs. 74/2000
Dichiarazione fraudolenta: sussiste in caso di fatture relative ad un negozio giuridico apparente
Dichiarazione fraudolenta: configurabile una pluralità di reati se la condotta riguardi sia la dichiarazione IVA che quella ai fini II.DD.
Dichiarazione fraudolenta: non opera la causa di esclusione della punibilità ex art. 131 bis c.p.
Fatture per operazioni inesistenti: si consuma nel momento di emissione della fattura
Fatture per operazioni inesistenti: sulla prova del dolo specifico
Fatture per operazioni soggettivamente inesistenti: rileva la sola identità individuale del soggetto
Fatture per operazioni inesistenti: si configura anche nell'ipotesi di fatture emesse a favore di ditte cartiere
Fatture per operazioni inesistenti: non è necessario che il fine di favorire l'evasione sia esclusivo
Fatture per operazioni inesistenti: sulla genericità della contestazione
Fatture per operazioni inesistenti e dichiarazione fraudolenta: sulla competenza territoriale
Fatture per operazioni inesistenti: sulla competenza territoriale in caso di più fatture
Fatture per operazioni inesistenti: il reato è configurabile anche nel caso di fatturazione solo soggettivamente falsa
Fatture per operazioni inesistenti: sul c.d. superbonus 110% e lo sconto in fattura
Fatture per operazioni inesistenti: l'evasione di imposta non è elemento costitutivo del reato
Fatture per operazioni inesistenti: sui rapporti con la bancarotta fraudolenta impropria
Fatture per operazioni inesistenti: sulla prova della posizione di amministratore di fatto
Fatture per operazioni inesistenti: questioni intertemporali
Fatture emesse per operazioni inesistenti: sui rapporti con il reato di autoriciclaggio
Fatture per operazioni inesistenti: sull'attenuante conseguente al pagamento dei debiti tributari
Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti: i rapporti con il reato di truffa ai danni dello Stato
Fatture o altri documenti per operazioni inesistenti: sulla competenza per territorio
Fatture per operazioni inesistenti: ha natura di reato comune
Fatture per operazioni inesistenti: se relative al medesimo periodo di imposta si configura un unico reato
Fatture per operazioni inesistenti: possono concorrere soggetti diversi dall'utilizzatore
Trasferimento fraudolento di valori: non è sufficiente dar conto della fittizia attribuzione della titolarità o disponibilità di denaro, beni o altre utilità
Intercettazioni: utilizzabili anche per gli ulteriori fatti-reato legati dal vincolo della continuazione
Abuso d'ufficio: se il pubblico ufficiale agisce del tutto al di fuori dell'esercizio delle sue funzioni non e' configurabile il reato
Concussione: non sussiste se la persona offesa ha eseguito un pagamento in quanto erroneamente convinta di esservi obbligata
Concussione: consiste in una condotta di prevaricazione abusiva idonea a costringere alla dazione o alla promessa
Tentata concussione: è indifferente il conseguimento in concreto del risultato di porre la vittima in stato di soggezione
Nullità: l'omessa valutazione di una memoria difensiva non determina alcuna nullità
Misure cautelari: valgono gli stessi principi che governano lo scrutinio di legittimità quanto al processo di cognizione
Induzione indebita: la condotta si configura come esortazione, persuasione, suggestione, inganno, impliciti messaggi, pressione morale
Concussione e induzione indebita: le differenze sta nel modo in cui si manifesta l'abuso della qualifica soggettiva
Metodo mafioso - condotte di estorsione ambientale
Tentativo di concussione: è necessario valutare la adeguatezza della condotta, valutando l'effetto di essa nel soggetto passivo
Concussione: vi è piena continuità normativa con il reato di induzione indebita a dare o promettere utilità di cui all'art. 319-quater c.p.
Sulla ammissibilità del concordato in appello
Atti sessuali con minorenne: non può essere disposta la sospensione dell'esecuzione della condanna
Violenza sessuale: può concorrere formalmente con il reato di concussione
Violenza sessuale: rileva ai fini del consenso l'assunzione di alcol da parte della persona offesa?
Violenza sessuale: la sussistenza del consenso all'atto va verificata in relazione al momento del compimento dell'atto
Violenza sessuale: in caso di errore sul consenso, l'onere della prova è a carico dell'imputato
Violenza sessuale: gli atti sessuali non convenzionati possono essere leciti?
Violenza sessuale: non ricorre l'attenuante della minore gravità del fatto nel caso in cui è perpetrata dal genitore ai danni del figlio
Violenza sessuale: non occorre che la violenza avvenga in modo brutale ed aggressivo
Violenza sessuale: sulla violazione della correlazione tra accusa e sentenza la condanna
Violenza sessuale: la coprofilia influisce sulla capacità di intendere e volere?
Violenza sessuale: sulla valutazione della prova indiziaria
Violenza sessuale: sussiste in caso di invio di foto intime su whatsapp dietro minaccia
Violenza sessuale: per la valutazione dell'attenuante della minore gravità è inconferente il fatto della commissione con abuso di relazione di ospitalità
Violenza sessuale: sulla configurabilità dell'abuso della condizione di inferiorità psico-fisica della vittima
Violenza sessuale: nella nozione di atti sessuali non rientrano gli atti di esibizionismo, di autoerotismo in presenza di terzi o di voyeurismo
Violenza sessuale: sull'aggravante la compromissione della libertà personale della vittima
Violenza sessuale: la condizione di inferiorità psichica della vittima può dipendere anche dalla minore età
Violenza sessuale: può concorrere con il delitto di sequestro di persona
Violenza sessuale: assorbe il reato di maltrattamenti se vi è coincidenza fra le condotte
Violenza sessuale: gli elementi per l'applicazione dell'attenuante della minore gravità del fatto si usano anche per la riduzione della pena
Violenza sessuale: anche le credenze esoteriche in grado di suggestionare la p.o. rientrano fra le condizioni di inferiorità psichica
Violenza sessuale: sulla procedibilità d'ufficio
Violenza sessuale: sull'abuso di autorità e posizione di preminenza
Violenza sessuale: sul divieto di concessione di misure alternative alla detenzione
Violenza sessuale: si configura aggravante speciale nel caso in cui la vittima sia stata provocata dall'autore del reato all'assunzione di sostanze alcoliche
Violenza sessuale: sull'applicazione del divieto di sospensione dell'esecuzione della pena
Violenza sessuale: sulla legittimità del diniego dell'attenuante del fatto di minore gravità
Violenza sessuale: sulla rilevanza della qualità di pubblico ufficiale ai fini di procedibilità d'ufficio
Violenza sessuale: sullo stato di inferiorità della vittima in caso di alterazione causata da alcool
Violenza sessuale: sull'accertamento della capacità a testimoniare del minore vittima di abuso
Violenza sessuale: se il concorrente non è presente sul luogo del delitto può concorrere solo moralmente
Atti sessuali con minorenne: integra il tentativo l'offerta di denaro a quattordicenne per compiere atti sessuali
Violenza sessuale: sussiste in caso di induzione a giochi erotici e rapporti sessuali virtuali
Violenza sessuale: sul tentativo in caso di assenza di contatto fisico con la vittima
Violenza sessuale: il medico può lecitamente compiere atti incidenti sulla sfera della libertà sessuale
Violenza sessuale: sulla configurabilità dell'attenuante del fatto di minore gravità
Violenza sessuale: può essere commesso in danno del coniuge, in costanza di convivenza
Violenza sessuale: se posto in essere da un militare nei confronti di un commilitone, concorre con quello di ingiuria militare
Violenza sessuale: per il dolo, non è necessario che la condotta sia finalizzata a soddisfare il piacere sessuale dell'agente
Violenza sessuale: sulla circostanza aggravante dell'abuso della qualità di ministro di un culto (sacerdote)
Violenza sessuale: sulla induzione a subire atti sessuali su persona in stato di inferiorità psichica
Violenza sessuale: la reazione violenta della vittima non rileva per l'attenuante di minore gravità
Violenza sessuale: deve procedersi a giudizio di comparazione nel caso in cui l'attenuante ad effetto speciale della minore gravità concorre con aggravante
Violenza sessuale: l'aggravante della minore gravità non può essere esclusa per la sussistenza di aggravanti
Violenza sessuale aggravata: misure alternative solo se si è sottoposti ad osservazione scientifica della personalità
Violenza sessuale: sul consenso e gli atti sessuali non convenzionali
Violenza sessuale: il consenso deve perdurare nel corso dell'intero rapporto senza soluzione di continuità
Violenza sessuale: professore bacia sulla guancia un'alunna dopo aver provato a farlo sulla bocca, condannato
Violenza sessuale: sulla diminuente prevista dall'art. 609-bis, comma 3, c.p.
Violenza sessuale: sulla diminuente prevista dall'art. 609-bis, comma 3, c.p.
Violenza sessuale: sulla procedibilità d'ufficio del reato
Stupefacenti: l'acquirente di modiche quantità deve essere sentito nel corso delle indagini preliminari come persona informata dei fatti
Travisamento della prova: richiede l'esistenza di una palese difformità dai risultati obiettivamente derivanti dall'assunzione della prova
Travisamento della prova: sussiste solo in caso di incontrovertibile e pacifica distorsione del significante
Ricorso per cassazione: alla Corte è preclusa la rilettura degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione
Ricorso per cassazione: inammissibili doglianze che sollecitano una differente comparazione dei significati da attribuire alle prove
Stupefacenti: la lieve entità va valutata con riferimento a tutti gli elementi concernenti l'azione
Stupefacenti: la lieve entità va accertata tenendo conto anche della personalità dell'indagato, dei mezzi, delle modalità e delle circostanze dell'azione
Ricorso per cassazione: sul termine perentorio di cinque giorni previsto dalla L. n. 69 del 2005, art. 22, comma 2.
Violenza sessuale: configurabile il tentativo se l'agente non ne ha raggiunto le zone genitali
Violenza sessuale di gruppo: non assorbe il delitto di tortura
Violenza sessuale: sussiste in caso di atti di autoerotismo commessi alla presenza di una persona?
Violenza sessuale: sulla ammissibilità dell'appello del pubblico ministero avverso la sentenza di condanna
Violenza sessuale: sulla configurabilità della circostanza aggravante della connessione teleologica con il reato di lesioni personali.
Violenza sessuale: sull'attenuante di cui all'art. 609-bis, comma 3, c.p.
Violenza sessuale: può concorrere con il delitto di riduzione in servitù?
Violenza sessuale: la condizione di inferiorità psichica della vittima al momento del fatto prescinde da fenomeni di patologia mentale
Violenza sessuale: sulla violazione del principio di correlazione tra accusa e sentenza
Violenza sessuale: è inutilizzabile la testimonianza assunta in violazione della C.D.. "Carta di Noto"?
Violenza sessuale: sul riconoscimento dell'attenuante della minore gravità, nel caso di più fatti in continuazione ai danni della medesima persona
Violenza sessuale di gruppo: le differenze con il concorso di persone nel delitto di violenza sessuale
Violenza sessuale: in tema di misure cautelari personali, il giudice non è tenuto a motivare circa la ricorrenza di specifiche e inderogabili esigenze investigative
Violenza sessuale: la disciplina di cui all'art. 190-bis c.p.p. si applica anche alla prova assunta nel corso di incidente probatorio
Violenza sessuale: sul riconoscimento della circostanza attenuante speciale del fatto di minore gravità
Concussione: l'analisi del giudice non può esaurirsi nella descrizione della condotta costrittiva ma deve verificarne l'efficacia coartante
Induzione indebita: la persuasione deve avere un valore condizionante più tenue a quella tipica della concussione
Bancarotta fraudolenta: non può essere sottoposto a sequestro preventivo finalizzato alla confisca il denaro di certa provenienza lecita
Bancarotta fraudolenta: sui pagamenti tra società infragruppo
Bancarotta fraudolenta: sulla rilevanza della restituzione ai soci dei versamenti conferiti in conto di aumento futuro di capitale
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di conferimento di denaro da impresa individuale fallita a società di cui l'imprenditore ha parte di quote
Bancarotta fraudolenta: il momento consumativo coincide con la sentenza di fallimento
Bancarotta fraudolenta: sussiste piena continuità normativa fra la previsione dell'art. 216 l. fall. e l'art. 322 d.lg. 12 gennaio 2019, n. 14
Bancarotta fraudolenta: legittima l'applicazione di misure cautelari personali prima della sentenza dichiarativa di fallimento
Bancarotta fraudolenta preferenziale: sul compenso dell'amministratore di una società
Bancarotta fraudolenta: può concorrere con il reato di autoriciclaggio
Bancarotta riparata: non è necessaria la restituzione dei singoli beni sottratti
Bancarotta semplice: sussiste in caso di operazioni di pura sorte o manifestamente imprudenti
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di cessione gratuita di un contratto di locazione finanziaria
Bancarotta fraudolenta: la provenienza illecita dei beni non esclude il reato
Bancarotta fraudolenta: la natura distrattiva di operazione infra-gruppo può essere esclusa in presenza di vantaggi compensativi
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di cessione aziendale a prezzo incongruo
Bancarotta fraudolenta: sulla responsabilità dei componenti del collegio sindacale di società fallita
Bancarotta fraudolenta: la parziale omissione del dovere annotativo è punita a titolo di dolo generico
Bancarotta fraudolenta: sulla omessa tenuta della contabilità
Bancarotta fraudolenta: non si ha pluralità di reati se le condotte tipiche realizzate mediante più atti siano tra loro omogenee
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di cessione di beni che rientrino nell’autonoma disponibilità della società fallita
Bancarotta fraudolenta: sui presupposti del concorso per omesso impedimento dell'evento
Bancarotta fraudolenta: il dolo generico può essere desunto dalla responsabilità dell'imputato per fatti di bancarotta patrimoniale
Bancarotta fraudolenta: il distacco del bene dal patrimonio può realizzarsi in qualsiasi forma
Bancarotta fraudolenta: sull'individuazione dell'oggetto materiale del reato
Bancarotta fraudolenta: in tema di concorso dell'extraneus nel reato
Bancarotta fraudolenta: i pagamenti in favore della controllante non integrano il reato
Bancarotta fraudolenta: sussiste anche in caso di esercizio di facoltà legittime
Bancarotta fraudolenta: sull’aggravante della cd. continuazione fallimentare
Bancarotta preferenziale: sul rilievo della compensazione volontaria
Bancarotta: l'assoluzione dalla bancarotta impropria in caso di falso in bilancio seguito da fallimento non interferisce sulla decisione per quella propria documentale

Stupefacenti: la lieve entità va valutata con riferimento a tutti gli elementi concernenti l'azione

bottom of page