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Cassazione Penale

Cassazione penale sez. II, 12/02/2021, n.9876

La massima

In tema di esercizio dell'azione penale con citazione diretta a giudizio, il rinvio previsto dall'art. 550 c.p.p. alla pena della reclusione non superiore nel massimo a quattro anni, è "fisso" in quanto, stante l'inderogabiità del principio "tempus regit actum" in ambito processuale, va riferito alla norma vigente al momento dell'esercizio dell'azione penale e non già a quella di diritto sostanziale concretamente applicabile all'imputato, sulla base dei criteri che regolano la successione delle leggi penali del tempo.(Fattispecie relativa al reato di cui all'art. 642 c.p., la cui pena - in data successiva alla consumazione ma antecedente all'esercizio dell'azione penale - era stata aumentata nel massimo edittale a cinque anni, in cui la Corte ha annullato la sentenza emessa a seguito di citazione diretta a giudizio).

La sentenza integrale

RITENUTO IN FATTO 1. La Corte di appello di Torino, confermava la responsabilità del ricorrente per il reato previsto dall'art. 642 c.p., consumato in (OMISSIS). 2. Avverso tale sentenza proponeva ricorso per cassazione il difensore che deduceva: 2.1. violazione di legge: alla data in cui il pubblico ministero esercitava l'azione penale la soglia massima della pena prevista per il reato di cui all'art. 642 c.p. era di cinque anni (la soglia di pena era stata elevata con D.L. 24 gennaio 2012, n. 1) sicché l'azione penale avrebbe dovuto essere esercitata con la "richiesta di rinvio a giudizio" e non con il "decreto di citazione diretta" riservato ai reati co pena edittale massima non superiore a quattro anni; la Corte di appello aveva erroneamente ritenuto corretta la scelta di procedere con citazione diretta sulla base del fatto che al ricorrente, tenuto conto di quanto prescritto dall'art. 2 c.p., avrebbe dovuto applicarsi una pena edittale massima di quattro anni, senza tenere in considerazione che la successione delle leggi nel tempo in ambito processuale é regolata dal principio del tempus regit actum; 2.2. violazione di legge e vizio di motivazione in ordine al riconoscimento delle recidiva che la Corte di appello riteneva sulla base della esistenza dei precedenti, senza effettuare alcuna valutazione in ordine all'accrescimento della pericolosità. CONSIDERATO IN DIRITTO 1. Il ricorso é fondato. 1. In via preliminare il collegio rileva che l'illegittima applicazione dell'art. 550 c.p.p., é stata regolarmente eccepita dal ricorrente entro il termine previsto dall'art. 550 c.p.p., comma 3 e respinta dal giudice monocratico innanzi al quale il ricorrente era stato citato a giudizio ai sensi dell'art. 550 c.p.. Sempre in via preliminare il collegio osserva che la violazione delle regole previste dall'art. 550 c.p.p., lede il diritto di difesa solo se l'illegittimità genera una contrazione della garanzie processuali attraverso l'eliminazione della fase dell'udienza preliminare; diverso é il caso in cui l'errore nella scelta della forma di esercizio dell'azione penale renda il rito "più garantito" attraverso la celebrazione dell'udienza preliminare anche nei casi in cui la stessa non é prevista. Non a caso l'art. 550 c.p.p., comma 3, prevede una nullità relativa limitatamente al caso in cui si sia proceduto con citazione diretta invece che con richiesta di rinvio a giudizio e non nel caso inverso. Sul punto si é condivisibilmente rilevato che il rito che contempla l'udienza preliminare rappresenta "un'alternativa procedimentale maggiormente garantita per l'imputato, sicché l'eventuale passaggio per l'udienza preliminare, anche ove essa non fosse stata necessaria, non determina alcuna nullità" (Sez. U, Sentenza n. 48590 del 18/04/2019 Cc. (dep. 29/11/2019) Rv. 277304). E che la Corte costituzionale - chiamata a pronunciarsi sulla questione di costituzionalità dell'art. 33- sexies c.p.p., prospettata con riferimento agli artt. 2,34 e 111 Cost., relativamente alla mancata previsione della restituzione in termini dell'imputato per la richiesta di riti alternativi nel caso in cui il giudice dell'udienza preliminare abbia erroneamente disposto il rinvio a giudizio, anziché ordinare la restituzione degli atti al pubblico ministero affinché procedesse con citazione diretta - ha escluso il dubbio di costituzionalità osservando che il rito con udienza preliminare offre, nel suo complesso, maggiori garanzie all'imputato rispetto al rito con citazione diretta, sicché deve escludersi che l'adozione della sequenza processuale non richiesta per il titolo di reato, ma comunque più garantita, possa comportare la violazione dei diritti della difesa (Corte Cost., ord. n. 183 del 2003). 1.2. Ciò posto occorre chiedersi se la modificazione in peius della forbice edittale del reato per cui si procede, intervenuta in un tempo successivo alla sua consumazione, ma antecedente all'esercizio dell'azione penale nei casi in cui tale modifica si risola in una aumento del massimo edittale in misura superiore ai quattro anni imponga la necessità di esercitare l'azione penale con la richiesta di rinvio a giudizio o se, invece, debba procedersi con citazione diretta (come ritenuto nel caso in esame dai giudici di merito). In altri termini occorre chiedersi se il rinvio disposto dall'art. 550 c.p.p. al massimo edittale debba intendersi come "fisso" ovvero individuabile in quello previsto dalla legge penale nel momento in cui si esercita l'azione penale o, invece, come "mobile", ovvero riferibile alla pena applicabile all'imputato sulla base dei criteri indicati dall'art. 2 c.p.. Il collegio ribadisce l'inderogabilità del principio del tempus regit actum che regola i rapporti di successione di leggi nel tempo in ambito procedurale anche nei casi in cui la norma di procedura faccia riferimento a limiti di pena indicati da norme sostanziali (Sez. 3, Sentenza n. 18297 del 04/03/2020 Cc. (dep. 16/06/2020) Rv. 279238 - 01; Sez. U, Sentenza n. 48590 del 18/04/2019 Cc. (dep. 29/11/2019) Rv. 277304 - 02; Sez. U, Sentenza n. 44895 del 17/07/2014 Cc. (dep. 28/10/2014) Rv. 260927 - 01). Così in relazione al reato di atti persecutori, con giurisprudenza che si condivide ed alla quale si intende dare continuità, la Cassazione ha affermato che quando é in predicato la successione di leggi processuali nel tempo, non opera il principio di retroattività della legge più favorevole ritenendo legittima la citazione diretta a giudizio per un reato di "stalking" commesso prima della modifica normativa che, aumentando il limite edittale della pena, ha introdotto la necessità dell'udienza preliminare (Sez. 5, Sentenza n. 35588 dei 03/04/2017 Ud. (dep. 19/07/2017) Rv. 271207 - 01). La norma del codice di procedura penale che regola i casi in cui é necessario procedere con citazione diretta distinguendoli da quelli in cui si procede con il la richiesta di rinvio a giudizio é di stretta procedura non versandosi in uno dei casi in cui la norma seppur qualificata come procedurale ha le caratteristiche della norma sostanziale (come nel caso dell'art. 442 che correla alla procedura scelta il trattamento sanzionatorio: norma ritenuta inquadrabile come "sostanziale dalla Corte Europea dei diritti umani nel caso Scoppola v. Italia, GC del 17 settembre 2009). Il principio del tempus regit actum svolge l'essenziale funzione di ordinare la successione di leggi nel tempo in ambito procedurale garantendo l'applicazione uniforme delle regole processuali che subirebbero confusive ed ingestibili discontinuità ove si procedesse alla importazione in ambiente processuale del principio della lex mitior che regola la successione delle leggi penali nel tempo in ambito sostanziale. 1.3. Si ritiene pertanto che il rinvio contenuto nell'art. 550 c.p.p., al limite di pena dei quattro anni debba essere inteso come "fisso", ovvero riferito alla norma vigente nel momento in cui si esercita l'azione penale, e non come "mobile" ovvero collegato alla norma di diritto penale sostanziale in concreto applicabile all'imputato sulla base dei criteri che regolano la successione delle leggi penali nel tempo indicati dall'art. 2 c.p.. Tuttavia nei casi in cui l'errore nella scelta della forma di esercizio dell'azione penale si risolva in un accrescimento delle garanzie, ovvero nella celebrazione dell'udienza preliminare, non si verifica alcuna lesione del diritto di difesa; diversamente nei casi in cui - come in quello in esame - l'erronea scelta di procedere con citazione diretta privi l'imputato della garanzia processuale correlata alla celebrazione dell'udienza preliminare si verifica una lesione del diritto difesa che configura una nullità con regime di eccepibilità vincolato (la nullità deve essere eccepita entro il termine indicato dall'art. 550 c.p.p., comma 3); sicché ove, come nel caso di specie tale termine sia rispettato deve essere dichiarata la nullità dell'atto di esercizio dell'azione penale e degli atti conseguenti (sentenze di primo e di secondo grado). 1.4. La sentenza impugnata e quella di primo grado devono essere pertanto annullate e gli atti devono essere trasmessi al pubblico ministero presso il Tribunale di Torino per l'ulteriore corso. P.Q.M. Annulla senza rinvio la sentenza impugnata e quella di primo grado disponendosi la trasmissione degli atti al pubblico ministero presso il Tribunale di Torino per l'ulteriore corso. Così deciso in Roma, il 12 febbraio 2021. Depositato in Cancelleria il 12 marzo 2021

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Dichiarazione fraudolenta: sussiste in caso di fatture relative ad un negozio giuridico apparente
Dichiarazione fraudolenta: configurabile una pluralità di reati se la condotta riguardi sia la dichiarazione IVA che quella ai fini II.DD.
Dichiarazione fraudolenta: non opera la causa di esclusione della punibilità ex art. 131 bis c.p.
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Fatture per operazioni inesistenti: sulla prova del dolo specifico
Fatture per operazioni soggettivamente inesistenti: rileva la sola identità individuale del soggetto
Fatture per operazioni inesistenti: si configura anche nell'ipotesi di fatture emesse a favore di ditte cartiere
Fatture per operazioni inesistenti: non è necessario che il fine di favorire l'evasione sia esclusivo
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Fatture per operazioni inesistenti: sulla competenza territoriale in caso di più fatture
Fatture per operazioni inesistenti: il reato è configurabile anche nel caso di fatturazione solo soggettivamente falsa
Fatture per operazioni inesistenti: sul c.d. superbonus 110% e lo sconto in fattura
Fatture per operazioni inesistenti: l'evasione di imposta non è elemento costitutivo del reato
Fatture per operazioni inesistenti: sui rapporti con la bancarotta fraudolenta impropria
Fatture per operazioni inesistenti: sulla prova della posizione di amministratore di fatto
Fatture per operazioni inesistenti: questioni intertemporali
Fatture emesse per operazioni inesistenti: sui rapporti con il reato di autoriciclaggio
Fatture per operazioni inesistenti: sull'attenuante conseguente al pagamento dei debiti tributari
Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti: i rapporti con il reato di truffa ai danni dello Stato
Fatture o altri documenti per operazioni inesistenti: sulla competenza per territorio
Fatture per operazioni inesistenti: ha natura di reato comune
Fatture per operazioni inesistenti: se relative al medesimo periodo di imposta si configura un unico reato
Fatture per operazioni inesistenti: possono concorrere soggetti diversi dall'utilizzatore
Trasferimento fraudolento di valori: non è sufficiente dar conto della fittizia attribuzione della titolarità o disponibilità di denaro, beni o altre utilità
Intercettazioni: utilizzabili anche per gli ulteriori fatti-reato legati dal vincolo della continuazione
Abuso d'ufficio: se il pubblico ufficiale agisce del tutto al di fuori dell'esercizio delle sue funzioni non e' configurabile il reato
Concussione: non sussiste se la persona offesa ha eseguito un pagamento in quanto erroneamente convinta di esservi obbligata
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Misure cautelari: valgono gli stessi principi che governano lo scrutinio di legittimità quanto al processo di cognizione
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Violenza sessuale: sussiste in caso di invio di foto intime su whatsapp dietro minaccia
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Violenza sessuale: sull'aggravante la compromissione della libertà personale della vittima
Violenza sessuale: la condizione di inferiorità psichica della vittima può dipendere anche dalla minore età
Violenza sessuale: può concorrere con il delitto di sequestro di persona
Violenza sessuale: assorbe il reato di maltrattamenti se vi è coincidenza fra le condotte
Violenza sessuale: gli elementi per l'applicazione dell'attenuante della minore gravità del fatto si usano anche per la riduzione della pena
Violenza sessuale: anche le credenze esoteriche in grado di suggestionare la p.o. rientrano fra le condizioni di inferiorità psichica
Violenza sessuale: sulla procedibilità d'ufficio
Violenza sessuale: sull'abuso di autorità e posizione di preminenza
Violenza sessuale: sul divieto di concessione di misure alternative alla detenzione
Violenza sessuale: si configura aggravante speciale nel caso in cui la vittima sia stata provocata dall'autore del reato all'assunzione di sostanze alcoliche
Violenza sessuale: sull'applicazione del divieto di sospensione dell'esecuzione della pena
Violenza sessuale: sulla legittimità del diniego dell'attenuante del fatto di minore gravità
Violenza sessuale: sulla rilevanza della qualità di pubblico ufficiale ai fini di procedibilità d'ufficio
Violenza sessuale: sullo stato di inferiorità della vittima in caso di alterazione causata da alcool
Violenza sessuale: sull'accertamento della capacità a testimoniare del minore vittima di abuso
Violenza sessuale: se il concorrente non è presente sul luogo del delitto può concorrere solo moralmente
Atti sessuali con minorenne: integra il tentativo l'offerta di denaro a quattordicenne per compiere atti sessuali
Violenza sessuale: sussiste in caso di induzione a giochi erotici e rapporti sessuali virtuali
Violenza sessuale: sul tentativo in caso di assenza di contatto fisico con la vittima
Violenza sessuale: il medico può lecitamente compiere atti incidenti sulla sfera della libertà sessuale
Violenza sessuale: sulla configurabilità dell'attenuante del fatto di minore gravità
Violenza sessuale: può essere commesso in danno del coniuge, in costanza di convivenza
Violenza sessuale: se posto in essere da un militare nei confronti di un commilitone, concorre con quello di ingiuria militare
Violenza sessuale: per il dolo, non è necessario che la condotta sia finalizzata a soddisfare il piacere sessuale dell'agente
Violenza sessuale: sulla circostanza aggravante dell'abuso della qualità di ministro di un culto (sacerdote)
Violenza sessuale: sulla induzione a subire atti sessuali su persona in stato di inferiorità psichica
Violenza sessuale: la reazione violenta della vittima non rileva per l'attenuante di minore gravità
Violenza sessuale: deve procedersi a giudizio di comparazione nel caso in cui l'attenuante ad effetto speciale della minore gravità concorre con aggravante
Violenza sessuale: l'aggravante della minore gravità non può essere esclusa per la sussistenza di aggravanti
Violenza sessuale aggravata: misure alternative solo se si è sottoposti ad osservazione scientifica della personalità
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Violenza sessuale: sulla diminuente prevista dall'art. 609-bis, comma 3, c.p.
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Violenza sessuale: sulla procedibilità d'ufficio del reato
Stupefacenti: l'acquirente di modiche quantità deve essere sentito nel corso delle indagini preliminari come persona informata dei fatti
Travisamento della prova: richiede l'esistenza di una palese difformità dai risultati obiettivamente derivanti dall'assunzione della prova
Travisamento della prova: sussiste solo in caso di incontrovertibile e pacifica distorsione del significante
Ricorso per cassazione: alla Corte è preclusa la rilettura degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione
Ricorso per cassazione: inammissibili doglianze che sollecitano una differente comparazione dei significati da attribuire alle prove
Stupefacenti: la lieve entità va valutata con riferimento a tutti gli elementi concernenti l'azione
Stupefacenti: la lieve entità va accertata tenendo conto anche della personalità dell'indagato, dei mezzi, delle modalità e delle circostanze dell'azione
Ricorso per cassazione: sul termine perentorio di cinque giorni previsto dalla L. n. 69 del 2005, art. 22, comma 2.
Violenza sessuale: configurabile il tentativo se l'agente non ne ha raggiunto le zone genitali
Violenza sessuale di gruppo: non assorbe il delitto di tortura
Violenza sessuale: sussiste in caso di atti di autoerotismo commessi alla presenza di una persona?
Violenza sessuale: sulla ammissibilità dell'appello del pubblico ministero avverso la sentenza di condanna
Violenza sessuale: sulla configurabilità della circostanza aggravante della connessione teleologica con il reato di lesioni personali.
Violenza sessuale: sull'attenuante di cui all'art. 609-bis, comma 3, c.p.
Violenza sessuale: può concorrere con il delitto di riduzione in servitù?
Violenza sessuale: la condizione di inferiorità psichica della vittima al momento del fatto prescinde da fenomeni di patologia mentale
Violenza sessuale: sulla violazione del principio di correlazione tra accusa e sentenza
Violenza sessuale: è inutilizzabile la testimonianza assunta in violazione della C.D.. "Carta di Noto"?
Violenza sessuale: sul riconoscimento dell'attenuante della minore gravità, nel caso di più fatti in continuazione ai danni della medesima persona
Violenza sessuale di gruppo: le differenze con il concorso di persone nel delitto di violenza sessuale
Violenza sessuale: in tema di misure cautelari personali, il giudice non è tenuto a motivare circa la ricorrenza di specifiche e inderogabili esigenze investigative
Violenza sessuale: la disciplina di cui all'art. 190-bis c.p.p. si applica anche alla prova assunta nel corso di incidente probatorio
Violenza sessuale: sul riconoscimento della circostanza attenuante speciale del fatto di minore gravità
Concussione: l'analisi del giudice non può esaurirsi nella descrizione della condotta costrittiva ma deve verificarne l'efficacia coartante
Induzione indebita: la persuasione deve avere un valore condizionante più tenue a quella tipica della concussione
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Bancarotta fraudolenta: sui pagamenti tra società infragruppo
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Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di conferimento di denaro da impresa individuale fallita a società di cui l'imprenditore ha parte di quote
Bancarotta fraudolenta: il momento consumativo coincide con la sentenza di fallimento
Bancarotta fraudolenta: sussiste piena continuità normativa fra la previsione dell'art. 216 l. fall. e l'art. 322 d.lg. 12 gennaio 2019, n. 14
Bancarotta fraudolenta: legittima l'applicazione di misure cautelari personali prima della sentenza dichiarativa di fallimento
Bancarotta fraudolenta preferenziale: sul compenso dell'amministratore di una società
Bancarotta fraudolenta: può concorrere con il reato di autoriciclaggio
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Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di cessione gratuita di un contratto di locazione finanziaria
Bancarotta fraudolenta: la provenienza illecita dei beni non esclude il reato
Bancarotta fraudolenta: la natura distrattiva di operazione infra-gruppo può essere esclusa in presenza di vantaggi compensativi
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di cessione aziendale a prezzo incongruo
Bancarotta fraudolenta: sulla responsabilità dei componenti del collegio sindacale di società fallita
Bancarotta fraudolenta: la parziale omissione del dovere annotativo è punita a titolo di dolo generico
Bancarotta fraudolenta: sulla omessa tenuta della contabilità
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Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di cessione di beni che rientrino nell’autonoma disponibilità della società fallita
Bancarotta fraudolenta: sui presupposti del concorso per omesso impedimento dell'evento
Bancarotta fraudolenta: il dolo generico può essere desunto dalla responsabilità dell'imputato per fatti di bancarotta patrimoniale
Bancarotta fraudolenta: il distacco del bene dal patrimonio può realizzarsi in qualsiasi forma
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Bancarotta fraudolenta: in tema di concorso dell'extraneus nel reato
Bancarotta fraudolenta: i pagamenti in favore della controllante non integrano il reato
Bancarotta fraudolenta: sussiste anche in caso di esercizio di facoltà legittime
Bancarotta fraudolenta: sull’aggravante della cd. continuazione fallimentare
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Bancarotta: l'assoluzione dalla bancarotta impropria in caso di falso in bilancio seguito da fallimento non interferisce sulla decisione per quella propria documentale

Truffa assicurativa: annullata sentenza emessa a seguito di citazione diretta a giudizio

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