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Cassazione Penale

Cassazione penale , sez. II , 18/05/2023 , n. 27136

La massima

La competenza territoriale in ordine al delitto di cui all' art. 642 c.p. , nell'ipotesi di falsificazione della documentazione richiesta per la stipula di una polizza assicurativa, si determina nel luogo in cui ha sede legale la compagnia assicuratrice che riceve la documentazione falsa necessaria al perfezionamento del contratto.

La sentenza integrale

RITENUTO IN FATTO Il Tribunale di Milano con ordinanza del 20/02/2023 ha rimesso, ai sensi dell'art. 24-bis c.p.p., la questione concernente la competenza per territorio in ordine al reato di cui all'art. 642 c.p., comma 1, "in relazione all'ipotesi in cui venga in rilievo la sola falsità di uno o più documenti propedeutici alla stipula del contratto di assicurazione e non già quando la figura di reato sia integrata dalla denuncia di un falso sinistro (condotta che a differenza della prima si concretezza in un atto recettizio, motivo per il quale la competenza si radica nel luogo in cui il soggetto passivo riceve la richiesta risarcitoria)". 2. Il Pubblico ministero, nella persona del sostituto Procuratore generale Luigi Cuomo, con requisitoria del 19/04/2023, ha chiesto "che la Corte di cassazione voglia individuare la competenza territoriale in caso di realizzazione del reato di cui all'art. 642 c.p. mediante falso nel momento e nel luogo in cui la falsificazione è stata realizzata e, qualora ciò non sia possibile, mediante applicazione delle regole suppletive di cui all'art. 9 c.p.p." 3. Con memoria del 03/05/2023, la difesa dell'imputato B.D. ha indicato quale criterio per stabilire la competenza per territorio il luogo in cui il falso è stato realizzato, facendosi ricorso ai criteri supplettivi di cui all'art. 9 c.p.p. qualora ciò non sia possibile. In particolare, stante l'impossibilità, nel caso in esame, di determinare il luogo in cui i falsi sono stati realizzati e tenuto conto che anche il criterio di cui all'art. 9 c.p.p., comma 1, non è utilizzabile - non potendosi determinare con certezza il luogo in cui sia avvenuta una parte dell'azione e/o dell'omissione (ben potendo le sottoscrizioni essere avvenute in qualsiasi parte d'Italia) - doveva farsi ricorso necessariamente al criterio suppletivo indicato dall'art. 9 c.p.p., comma 2, che individua la competenza territoriale nel luogo di residenza di ognuno degli imputati. 4. Con memoria del 06/05/2023 la parte civile A. D. s.p.a., ritiene che la competenza per territorio debba individuarsi nel luogo di ricezione della documentazione falsa da parte della persona offesa che coinciderebbe con la sede legale della compagnia assicuratrice, ubicata in (Omissis). 5. In data 17/05/2023 perveniva certificato medico di uno degli imputati del processo nel corso del quale è stato sollevato l'incidente di competenza. CONSIDERATO IN DIRITTO 1. Preliminarmente va evidenziato che nessun rilievo assume ai fini della valida costituzione del contraddittorio dinanzi a questa Suprema Corte l'impedimento comunicato da uno degli imputati, considerato che nel giudizio di legittimità non è prevista la partecipazione personale delle parti ed il rapporto processuale si costituisce validamente con la regolare notifica dell'avviso di udienza al difensore abilitato al patrocinio avanti le giurisdizioni superiori (ex multis Sez. 6, n. 19012 del 28/03/2017, Besana, Rv. 269877 - 01; Sez. 5, n. 11621 del 23/01/2012, Grimaldi, Rv. 252471 - 01). 2. Rileva il Collegio che l'art. 642 c.p. è strutturato come una norma penale mista del tutto peculiare, la quale prevede tante ipotesi di reato quante sono le condotte ivi enucleate - vale a dire, cinque fattispecie delittuose: il danneggiamento dei beni assicurati e la falsificazione o alterazione della polizza o della documentazione richiesta per la stipulazione del contratto assicurativo, nel comma 1; la mutilazione fraudolenta della propria persona, la denuncia di un sinistro non avvenuto e la falsificazione o alterazione di elementi di prova o della documentazione relativi al sinistro, nel comma 2 - (Sez. 2, n. 1856 del 17/12/2013, dep. 2014, Unipol Assicurazioni s.p.a., Rv. 258012-01) e configura, secondo la dottrina prevalente e l'orientamento della Corte di legittimità, un reato di pericolo a consumazione anticipata. Pertanto, ai fini dell'integrazione della fattispecie criminosa non è richiesto il conseguimento di un effettivo vantaggio il quale non si identifica necessariamente nell'indennizzo, ma può consistere in qualsiasi altro beneficio connesso al contratto di assicurazione -, bensì che la condotta fraudolenta sia diretta ad ottenerlo e idonea a raggiungere lo scopo (ex multis Sez. 2, n. 8105 del 21/01/2016, P.G., Rv. 266235-01; Sez. 2, n. 48925 del 12/10/2016, Virgilio e altri, Rv. 268349 - 01; Sez. 1, n. 15198 del 14/03/2023, confl. comp., non mass.; Sez. 2, n. 12560 dell'08/03/2023, Mastropasqua, non mass.; Sez. 2, n. 43534 del 19/11/2021, Nitri, Rv. 282350 - 01). Infatti, a norma dell'art. 642 c.p., comma 2 "se il colpevole consegue l'intento, la pena è aumentata". Perciò, l'avere riscosso l'indennità di assicurazione o comunque un vantaggio derivante da un contratto di assicurazione configura un'aggravante speciale ad effetto comune e di natura oggettiva applicabile a tutte le ipotesi di reato previste ai sensi dell'art. 642 c.p. Il fatto che tale circostanza sia menzionata soltanto nell'ambito delle condotte di cui al comma 2 e non in quelle di cui al primo non ne limita l'applicazione con riguardo a tutte le ipotesi di reato contemplate dalla disposizione incriminatrice e ciò per un molteplice ordine di ragioni. In primo luogo, se si ha riguardo all'intento che il soggetto agente deve perseguire ("al fine di conseguire per sé o per altri l'indennizzo di un'assicurazione o comunque un vantaggio derivante da un contratto di assicurazione"), si tratta di finalità comune a tutte le fattispecie, le cui modalità di realizzazione si prestano causalmente a realizzare l'evento di danno che aggrava il reato. In tale direzione opera l'espresso richiamo a detto intento contenuto nel comma 2, mediante l'inciso "alla stessa pena soggiace chi al fine predetto". In secondo luogo, depone per una lettura coordinata dei due commi anche l'espressione "stessa pena" stabilita per ciascuna delle diverse ipotesi in cui può realizzarsi la frode assicurativa: una volta sancita per tutte le condotte l'identità del trattamento sanzionatorio riguardo alla fattispecie base, sulla scorta di un comune giudizio di disvalore, illogico sarebbe farne discendere un aggravamento di pena soltanto per alcune e non per altre, seppur foriere dello stesso risultato. Peraltro, sostenere che l'ambito di operatività di una disposizione sia definito unicamente dalla sua collocazione topografica condurrebbe a ritenere procedibili a querela della persona offesa soltanto le ipotesi di reato enucleate al comma 2, considerato che la condizione di procedibilità è ivi collocata, altrimenti pervenendosi ad una ingiustificata differenziazione del regime di procedibilità rispetto a condotte che invece sono dotate di stretta omogeneità causale ed eguale disvalore. 3. Venendo alla questione di competenza, deve rilevarsi che il luogo di consumazione del reato di cui all'art. 642 c.p. varia in rapporto alle differenti fattispecie delittuose delineate dalla norma in esame. Nel caso di specie, si configura un'ipotesi particolare di frode commessa nella cosiddetta fase "assuntiva", poiché la condotta contestata agli imputati è consistita nella falsificazione della documentazione prodromica alla stipulazione del contratto di assicurazione. In particolare, sono stati falsificati e poi trasmessi ad Allianz Direct s.p.a. copie di certificati di residenza e/o di certificati di proprietà dei veicoli, al fine di corrispondere un premio assicurativo inferiore rispetto al prezzo praticato in virtù della zona c.d. "ad alto rischio" di residenza degli imputati. Si e', dunque, al cospetto di una frode in contraendo, in conseguenza della quale la compagnia ha stipulato il contratto di assicurazione emettendo la relativa polizza. I documenti contraffatti, pertanto, risultano essere stati portati a conoscenza dell'assicurazione, in quanto allegati dalla parte quali necessari documenti contrattuali. Se si ha riguardo, pertanto, alle modalità di realizzazione di tale ipotesi truffaldina, fintanto che i documenti contraffatti restano nella esclusiva sfera del soggetto agente e non vengono portati a conoscenza del destinatario della richiesta di polizza, a supporto della richiesta stessa e al fine di essere valutati per la quotazione del premio, il reato non può dirsi "consumato". Il rilievo che trattasi di reato a consumazione anticipata ha quale conseguenza che il delitto si consumi a prescindere dal conseguimento dell'effettivo vantaggio patrimoniale da parte dell'agente (che, come detto, consiste nel pagamento di un premio inferiore e, semmai, rileva ai fini dell'aggravamento della pena), ma ciò non significa che si può prescindere nella ricostruzione della fattispecie dall'intento perseguito dall'agente che contraddistingue sul piano del disvalore la condotta di falso. Coglie nel segno, pertanto, quell'orientamento espresso dalla Procura generale presso questa Corte che, nel dirimere i contrasti insorti tra pubblici ministeri ai sensi degli artt. 54 c.p.p. e ss., ritiene il falso di cui all'art. 642 c.p. un atto unilaterale necessariamente recettizio, in quanto destinato a produrre effetto solo nel momento in cui giunge a conoscenza o comunque all'indirizzo della compagnia, involgendo la sfera giuridica della persona offesa potenzialmente lesa dalla condotta fraudolenta, poiché titolare del diritto patrimoniale compromesso tutelato dalla norma incriminatrice. L'anticipazione della punibilità dovuta alla ricostruzione della fattispecie quale reato di pericolo non può, infatti, prescindere da una verifica dell'idoneità della condotta a mettere in pericolo il bene protetto, altrimenti finendosi per punire l'intenzione e ciò contrasterebbe con il principio di offensività. Si tratta pur sempre di un'ipotesi di truffa e di un delitto che offende il patrimonio, in cui la falsità è destinata ad indurre in errore la compagnia. Così il reato sarà integrato tutte le volte in cui l'ufficio preposto della compagnia sia raggiunto, anche per il tramite degli intermediari a ciò abilitati, da una richiesta di polizza supportata da documenti falsi, si accorga immediatamente della falsità dei dati e non proceda all'emissione della polizza; ovvero, il documento falso, pur diretto alla compagnia, venga intercettato prima di giungere a questa per cause indipendenti dalla volontà del colpevole ovvero venga individuato presso i soggetti abilitati a fungere da intermediari. Il locus commissi delicti deve, dunque, essere individuato in quello di ricezione della documentazione falsa che coincide con la sede della compagnia che, nel caso in esame, ha sede in Milano. Di tale principio si rinviene conferma anche in un precedente arresto di questa Sezione in tema di frode assicurativa commessa mediante l'invio di documentazione falsa, al fine di corrispondere un premio inferiore, laddove, in motivazione, si afferma che "la competenza territoriale si determina nel luogo della consumazione che, nella fattispecie, coincide con il luogo in cui il soggetto passivo riceve quanto gli è stato spedito (cioè, la documentazione contrattuale falsa necessaria al perfezionamento della polizza); luogo coincidente con la sede legale (sita in (Omissis)) della compagnia assicuratrice, unico soggetto legittimato a disporre l'accensione della polizza" (Sez. 2, n. 25967 del 16/07/2020, Rusciello, non mass.). Di conseguenza, gli orientamenti della Procura generale citati dalla difesa di uno degli imputati a sostegno dell'eccezione di incompetenza per territorio, sollevata in via incidentale nel corso del giudizio di merito, non si rivelano decisivi, in quanto pertinenti, peraltro, a diversa fattispecie del reato di cui all'art. 642 c.p. relativa alla falsificazione della documentazione e degli elementi di prova relativi ad un sinistro (comma 2) verificatosi nello stesso circondario e ove ha sede la cancelleria del giudice di pace ove detti falsi documenti risultano essere stati depositati. 4. In conclusione, va dichiarata, ai sensi dell'art. 24-bis c.p.p., la competenza per territorio del Tribunale di Milano, a cui vanno trasmessi gli atti per l'ulteriore corso. P.Q.M. Dichiara la competenza territoriale del Tribunale di Milano al quale dispone trasmettersi gli atti per l'ulteriore corso. Così deciso in Roma, il 18 maggio 2023. Depositato in Cancelleria il 22 giugno 2023

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Violenza sessuale: sulla rilevanza della qualità di pubblico ufficiale ai fini di procedibilità d'ufficio
Violenza sessuale: sullo stato di inferiorità della vittima in caso di alterazione causata da alcool
Violenza sessuale: sull'accertamento della capacità a testimoniare del minore vittima di abuso
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Violenza sessuale: sussiste in caso di induzione a giochi erotici e rapporti sessuali virtuali
Violenza sessuale: sul tentativo in caso di assenza di contatto fisico con la vittima
Violenza sessuale: il medico può lecitamente compiere atti incidenti sulla sfera della libertà sessuale
Violenza sessuale: sulla configurabilità dell'attenuante del fatto di minore gravità
Violenza sessuale: può essere commesso in danno del coniuge, in costanza di convivenza
Violenza sessuale: se posto in essere da un militare nei confronti di un commilitone, concorre con quello di ingiuria militare
Violenza sessuale: per il dolo, non è necessario che la condotta sia finalizzata a soddisfare il piacere sessuale dell'agente
Violenza sessuale: sulla circostanza aggravante dell'abuso della qualità di ministro di un culto (sacerdote)
Violenza sessuale: sulla induzione a subire atti sessuali su persona in stato di inferiorità psichica
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Violenza sessuale aggravata: misure alternative solo se si è sottoposti ad osservazione scientifica della personalità
Violenza sessuale: sul consenso e gli atti sessuali non convenzionali
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Travisamento della prova: sussiste solo in caso di incontrovertibile e pacifica distorsione del significante
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Ricorso per cassazione: inammissibili doglianze che sollecitano una differente comparazione dei significati da attribuire alle prove
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Stupefacenti: la lieve entità va accertata tenendo conto anche della personalità dell'indagato, dei mezzi, delle modalità e delle circostanze dell'azione
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Violenza sessuale: sull'attenuante di cui all'art. 609-bis, comma 3, c.p.
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Violenza sessuale: sulla violazione del principio di correlazione tra accusa e sentenza
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Violenza sessuale: la disciplina di cui all'art. 190-bis c.p.p. si applica anche alla prova assunta nel corso di incidente probatorio
Violenza sessuale: sul riconoscimento della circostanza attenuante speciale del fatto di minore gravità
Concussione: l'analisi del giudice non può esaurirsi nella descrizione della condotta costrittiva ma deve verificarne l'efficacia coartante
Induzione indebita: la persuasione deve avere un valore condizionante più tenue a quella tipica della concussione
Bancarotta fraudolenta: non può essere sottoposto a sequestro preventivo finalizzato alla confisca il denaro di certa provenienza lecita
Bancarotta fraudolenta: sui pagamenti tra società infragruppo
Bancarotta fraudolenta: sulla rilevanza della restituzione ai soci dei versamenti conferiti in conto di aumento futuro di capitale
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di conferimento di denaro da impresa individuale fallita a società di cui l'imprenditore ha parte di quote
Bancarotta fraudolenta: il momento consumativo coincide con la sentenza di fallimento
Bancarotta fraudolenta: sussiste piena continuità normativa fra la previsione dell'art. 216 l. fall. e l'art. 322 d.lg. 12 gennaio 2019, n. 14
Bancarotta fraudolenta: legittima l'applicazione di misure cautelari personali prima della sentenza dichiarativa di fallimento
Bancarotta fraudolenta preferenziale: sul compenso dell'amministratore di una società
Bancarotta fraudolenta: può concorrere con il reato di autoriciclaggio
Bancarotta riparata: non è necessaria la restituzione dei singoli beni sottratti
Bancarotta semplice: sussiste in caso di operazioni di pura sorte o manifestamente imprudenti
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di cessione gratuita di un contratto di locazione finanziaria
Bancarotta fraudolenta: la provenienza illecita dei beni non esclude il reato
Bancarotta fraudolenta: la natura distrattiva di operazione infra-gruppo può essere esclusa in presenza di vantaggi compensativi
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di cessione aziendale a prezzo incongruo
Bancarotta fraudolenta: sulla responsabilità dei componenti del collegio sindacale di società fallita
Bancarotta fraudolenta: la parziale omissione del dovere annotativo è punita a titolo di dolo generico
Bancarotta fraudolenta: sulla omessa tenuta della contabilità
Bancarotta fraudolenta: non si ha pluralità di reati se le condotte tipiche realizzate mediante più atti siano tra loro omogenee
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di cessione di beni che rientrino nell’autonoma disponibilità della società fallita
Bancarotta fraudolenta: sui presupposti del concorso per omesso impedimento dell'evento
Bancarotta fraudolenta: il dolo generico può essere desunto dalla responsabilità dell'imputato per fatti di bancarotta patrimoniale
Bancarotta fraudolenta: il distacco del bene dal patrimonio può realizzarsi in qualsiasi forma
Bancarotta fraudolenta: sull'individuazione dell'oggetto materiale del reato
Bancarotta fraudolenta: in tema di concorso dell'extraneus nel reato
Bancarotta fraudolenta: i pagamenti in favore della controllante non integrano il reato
Bancarotta fraudolenta: sussiste anche in caso di esercizio di facoltà legittime
Bancarotta fraudolenta: sull’aggravante della cd. continuazione fallimentare
Bancarotta preferenziale: sul rilievo della compensazione volontaria
Bancarotta: l'assoluzione dalla bancarotta impropria in caso di falso in bilancio seguito da fallimento non interferisce sulla decisione per quella propria documentale
Bancarotta fraudolenta impropria per operazioni dolose: sul concorso dell'extraneus
Bancarotta fraudolenta: sui presupposti del concorso per omesso impedimento dell'evento dell'amministratore privo di delega
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di prelievo dalle casse sociali di somme asseritamente corrispondenti al credito vantato
Bancarotta fraudolenta: sul potere di amministrazione disgiunta
Bancarotta documentale: sui rapporti con la bancarotta impropria in caso di falso in bilancio seguito da fallimento
Bancarotta fraudolenta: i pagamenti in favore della controllante non integrano distrazione
Bancarotta: in caso di pluralità di delitti è illegale la pena determinata facendo applicazione dell'istituto della continuazione
Bancarotta fraudolenta: sui rapporti con il reato di autoriciclaggio

Truffa assicurativa: la competenza territoriale si determina nel luogo della sede legale di compagnia assicuratrice

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