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Cassazione Penale

Cassazione penale sez. II, 04/02/2021, n.9553

La massima

In tema di frode assicurativa, la falsificazione della documentazione richiesta per la stipulazione di un contratto di assicurazione, prevista dall'art. 642 c.p. può essere integrata tanto da una falsità materiale quanto da una falsità ideologica, atteso che la previsione normativa, a differenza da quelle in tema di delitti di falso, non distingue espressamente tra i due tipi di falsità.

La sentenza integrale

RITENUTO IN FATTO 1. Il difensore di D.N.N. propone ricorso avverso la sentenza della Corte di appello di Roma del 17 luglio 2018, che aveva rideterminato la pena alla quale la D.N. era stata condannata per il reato di cui all'art. 642 c.p. perché , al fine di conseguire un vantaggio, determinato dall'indennizzo assicurativo, non dichiarava in sede di stipula del contratto assicurativo che la propria autovettura BMW era incidentata e non marciante, assicurando il veicolo per un valore non corrispondente alla reale valutazione e, percependo dall'assicurazione l'indennizzo di Euro 21.150,00, a seguito del furto del citato veicolo. 1.1 Il difensore osserva che l'art. 642 c.p., prevede, al comma 1, le ipotesi di falsificazione o alterazione della polizza o della documentazione richiesta per la stipulazione di un contratto assicurativo, per cui la dottrina ha sostenuto che restano escluse dal novero delle condotte punibili tutte le ipotesi di falso ideologico e che le eventuali ipotesi di falsità ideologiche possono eventualmente integrare ipotesi tentate o consumate di truffa, per cui le dichiarazioni non vere rese dall'assicurato al momento di stipula della polizza possono integrare il delitto di cui all'art. 640, e non quello di cui all'art. 642 c.p.; rileva inoltre che l'imputata aveva un interesse concreto alla riqualificazione giuridica del fatto, non solo per la diversa previsione della pena comminata dai due reati, ma anche perché il momento consumativo non poteva essere anticipato al momento in cui la D.N. aveva stipulato la polizza, quanto semmai al successivo periodo in cui la vettura era stata trafugata da soggetti rimasti ignoti; riqualificato il reato nella previsione di cui all'art. 640 c.p., difettava dunque la prova in capo all'imputata nel concorso del furto dell'autovettura, e quindi l'imputata avrebbe dovuto essere assolta perché il fatto non sussiste o non costituisce reato, non potendosi ritenere la D.N. responsabile di una circostanza non ancora accaduta e non prevedibile al momento della stipulazione della polizza, dovendosi invece inquadrare la fattispecie in una mera vicenda civilistica di restituzione del maggior indennizzo incassato rispetto all'effettivo valore del mezzo assicurato al momento del furto. 1.2 Il difensore rileva poi una serie di elementi non considerati dalla sentenza impugnata: la D.N. aveva fornito all'agenzia assicurativa, al momento della stipula della polizza, l'atto di voltura al PRA con indicato il valore del veicolo all'acquisto, pari ad Euro 5.700,00, e tale circostanza emergeva dalla semplice lettura della polizza assicurativa; mancava la prova dell'intento fraudolento, visto che il teste C. aveva dichiarato di avere eseguito i lavori di carrozzeria per Euro 9.000,00 e che la vettura era stata rubata a lavori completati; l'asserito intento fraudolento era di fatto superato e sconfessato dalla circostanza che al momento del furto la vettura era custodita dal carrozziere per le riparazioni Il difensore rileva che la Corte di appello aveva ritenuto indice della illiceità della condotta della ricorrente il fatto che la stessa avesse assicurato un bene che non poteva svolgere la funzione propria e che sarebbe rimasto fermo a lungo, senza considerare che la L. n. 990 del 1969, prevede la copertura assicurativa obbligatoria anche per i veicoli non circolanti e che la polizza non può essere sospesa allorché il veicolo sia lasciato fermo, essendo necessario che venga ritirato dalla circolazione. Il difensore osserva che la Corte di appello aveva ritenuto che nessuna rilevanza poteva avere il fatto che l'assicurazione avesse a disposizione l'atto di acquisto della BMW dove era indicato il prezzo pagato perché "come evidenziato dai testi esaminati, tale prezzo può essere determinato in base ad una molteplicità di fattori -quali i rapporti personali tra le parti - indipendenti dal valore di mercato del bene"; tale ragionamento era contraddittorio, illogici ed apodittico in quanto in aperto contrasto con le dichiarazioni rese dal teste R., che aveva venduto la autovettura alla D.N. secondo una stima fatta dalla stessa parte venditrice, a riprova che non vi era alcun rapporto personale tra le parti tale da determinare arbitrariamente il prezzo di compravendita del mezzo; se l'intento della D.N. fosse stato quello d; frodare l'assicurazione non avrebbe fornito all'assicurazione la voltura al PRA da cui poteva chiaramente evincersi l'effettivo prezzo di acquisto della BMW; al contrario, tale circostanza dimostrava la prova della mancanza di dolo nel comportamento della ricorrente (sul punto si richiamavano le dichiarazioni della ricorrente, secondo cui nessuno le aveva mai chiesto il valore del mezzo). Il difensore richiama poi le dichiarazioni della teste P., dipendente dell'agenzia assicurativa, secondo cui quando la polizza assicurativa viene stipulata dopo l'acquisto del mezzo si deve dichiarare che non ha circolato, rilevando quindi che la compagnia assicurativa non era stata diligente in quanto non aveva chiesto alla D.N. di esplicitare le ragioni per le quali il mezzo non aveva circolato. Il difensore eccepisce l'illogicità dell'affermazione della Corte di appello secondo cui la D.N. non aveva offerto la restituzione di quanto ricevuto indebitamente, senza considerare che nessuna prova vi era che la compagnia assicurativa avesse chiesto, a distanza di anni, la restituzione dell'indennizzo, che avesse agito per la risoluzione del contratto per eccessiva onerosità della prestazione o che avesse ricalcolato il premio dovuto nell'ipotesi di minor valore del veicolo assicurato; a riprova di ciò soccorreva quanto dichiarato dal teste M., che aveva riferito che dopo il furto nessuna "richiesta quantitativa" vi era stata da parte della D.N. e che l'assicurazione aveva liquidato il danno autonomamente e basandosi alle condizioni di polizza e sul valore commerciale risultante dalla rivista "Quattroruote", dichiarazioni che confermavano il difetto motivazionale e l'illogicità della pronuncia impugnata, solo considerando che anche in caso di maggior valore assicurato la compagnia avrebbe liquidato il danno basandosi sulle stime delle riviste di settore e non sulle dichiarazioni rese dall'assicurato al momento di stipula della polizza. Il Procuratore generale depositava note scritte, chiedendo l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata perché il fatto non é previsto dalla legge come reato. L'Avv. A., nell'interesse della parte civile ZURICH INSURANCE P.L.C., depositava note scritte nelle quali chiedeva di rigettare o dichiarare inammissibile il ricorso e la condanna dell'imputata alle spese di assistenza e difesa per questo grado di giudizio. Il difensore dell'imputata depositava note scritte nelle quali chiedeva l'annullamento della sentenza impugnata e, in subordine, dichiararsi il reato estinto per prescrizione. CONSIDERATO IN DIRITTO 1. La sentenza impugnata deve essere annullata per essere il reato estinto per intervenuta prescrizione, con conferma delle statuizioni civili. 2. Va preliminarmente osservato che il ricorso non presenta profili di totale inammissibilità tale, dunque, da non consentire di rilevare l'intervenuta prescrizione, posto che solleva la questione della possibilità di ritenere configurato il reato di cui all'art. 642 c.p., anziché quello di cui all'art. 640 c.p., anche in caso di falso ideologico. Pertanto, sussistono i presupposti, discendenti dalla intervenuta instaurazione di un valido rapporto processuale di impugnazione, per rilevare e dichiarare le cause di non punibilità a norma dell'art. 129 c.p.p., maturate, come nel caso di specie, successivamente alla sentenza impugnata. Ed invero per il reato ascritto all'imputata, anche volendo considerare la data del 12 gennaio 2012, quale indicata nella contestazione, come quella di commissione del fatto, il termine di prescrizione risulta spirato il 12 luglio 2019, non risultando dagli atti ipotesi di sospensione. La sentenza impugnata per tale causa deve essere quindi annullata senza rinvio, non emergendo dagli atti in modo assolutamente non contestabile elementi idonei ad escludere l'esistenza del fatto, la rilevanza penale di esso e la non commissione del medesimo da parte dell'imputato. (Sez. U, n. 35490 del 28/05/2009, Tettamanti, Rv. 244274). La pronuncia di condanna alle statuizioni civili impone peraltro di esaminare il ricorso agli effetti di quest'ultime, non essendo sufficiente, ai fini della conferma della condanna al risarcimento del danno, dare atto della insussistenza dei presupposti per l'applicazione dell'art. 129 c.p.p., comma 2, (tra tante, Sez. 5, n. 10952 del 09/11/2012, dep. 2013, Gambardella, Rv. 255331). Le censure articolate dalla ricorrente non hanno tuttavia fondamento. 1.1 Il primo motivo di ricorso, relativo alla possibilità di inquadrare la fattispecie nel reato di cui all'art. 640 c.p., anziché in quello di cui all'art. 642 c.p., perché nella specie ricorre una ipotesi di falso ideologico non merita accoglimento; si deve infatti rilevare che l'art. 642 c.p., punisce chiunque falsifica o altera una polizza o la documentazione richiesta per la stipulazione di un contratto di assicurazione e, vista, la mancanza di qualsiasi specificazione nella norma, non si vede perché la falsificazione di cui si parla debba essere soltanto quella materiale e non anche quella ideologica; del resto il legislatore, quando ha inteso distinguere la falsità materiale da quella ideologica, lo ha fatto espressamente (vedi reati di falso dall'art. 476 c.p., in avanti). A tale letterale argomento, se ne può aggiungere uno ulteriore, e cioé che lo scopo dell'art. 642 c.p., é la tutela dell'assicuratore, intesa come truffa "speciale", essendo pacifico che la falsificazione o alterazione dei documenti richiesti per la stipulazione del contratto di assicurazione rientri nell'ambito operativo della frode assicurativa e non della truffa, posto che l'art. 642 c.p., comma 1, specifica che il raggiro o artifizio consiste nella falsificazione della documentazione richiesta per la stipulazione del contratto di assicurazione; di conseguenza, non si comprende per quale ragione dovrebbero essere sanzionati soltanto i falsi materiali e non anche quelli ideologici, che spesso sono ancora più insidiosi. Relativamente ai rimanenti motivi di ricorso, gli stessi propongono una rilettura degli elementi fattuali non consentita in questa sede. Sono infatti precluse alla Corte di legittimità sia la rilettura degli elementi di fatto posti a fondamento delle decisione impugnata che l'autonoma adozione di nuovi e diversi parametri di ricostruzione e valutazione dei fatti, ritenuti maggiormente plausibili o dotati di una maggiore capacità esplicativa, dovendosi essa limitare al controllo se la motivazione dei giudici di merito sia intrinsecamente razionale e capace di rappresentare e spiegare l'iter logico seguito (Sez. Un., sent. n. 12 del 31/5/2000, Jakani, Rv. 216260). Nel caso in esame non si rinvengono manifeste illogicità nel ragionamento esposto dai giudici della Corte d'appello, in quanto esso risponde ai parametri sopra indicati e risulta, pertanto, tale da sottrarsi al sindacato di questa Corte (cfr. Sez. 1, sent. n. 23568 del 4/5/2016, n. m.): la Corte territoriale ha infatti spiegato che la dichiarazione sul valore dell'autovettura deve essere riferita all'imputata in quanto la stessa ha sottoscritto il contratto di assicurazione nel quale era indicato il valore assicurato in Euro 23.500,00, "del tutto irrealistico per un bene acquistato per poche migliaia di Euro a causa dei gravi danni subiti" (pag.4 sentenza impugnata). Per quanto precede, la sentenza impugnata deve essere annullata senza rinvio, perché il reato é estinto per prescrizione, con la conferma delle statuizioni civili e la condanna della ricorrente al pagamento delle spese sostenute dalla parte civile nel grado, in virtù del principio di soccombenza. P.Q.M. Annulla senza rinvio la sentenza impugnata perché il reato é estinto per prescrizione. Conferma le statuizioni civili e condanna la ricorrente al pagamento delle spese sostenute nel grado dalla parte civile Zurich Insurance PLC che liquida in complessivi Euro 3.510,00 oltre accessori di legge. Così deciso in Roma, il 4 febbraio 2021. Depositato in Cancelleria il 10 marzo 2021

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Continuazione: non sussiste obbligo di specifica motivazione per ogni singolo aumento
Omesso versamento IVA: sull'interesse ad impugnare per ottenere assoluzione con formula piena
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Omesso versamento IVA: non è richiesta l'acquisizione al fascicolo del dibattimento della dichiarazione fiscale del contribuente
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Omesso versamento IVA: il mancato incasso per inadempimento contrattuale di un cliente non esclude il dolo
Omesso versamento IVA: sulla responsabilità del liquidatore subentrato dopo la dichiarazione di imposta
Omesso versamento IVA: il mancato incasso di crediti non esclude la sussistenza del dolo
Omesso versamento IVA: la qualifica di legale rappresentante di società si acquisisce con l'atto di conferimento della nomina
Omesso versamento IVA: il mancato incasso per inadempimento contrattuale non esclude la sussistenza del dolo
Omesso versamento IVA: l'imposta dovuta è quella risultante dalla dichiarazione annuale del contribuente
Omesso versamento IVA: l'elevazione di un terzo dei termini di prescrizione non si applica ai reati ex artt. 10-ter e 11 del D.lgs. n. 74/2000
Fatture per operazioni inesistenti: se relative al medesimo periodo di imposta si configura un unico reato
Fatture per operazioni inesistenti: non rientra nella nozione di "altri documenti" la consulenza tecnica per ricerca di mercato
Fatture per operazioni inesistenti: sulla figura del cd. "autore mediato"
Fatture per operazioni inesistenti: sulla deroga al concorso di persone nel reato prevista dall' art. 9
Fatture per operazioni inesistenti: sussiste in caso di dichiarazione integrativa infedele presentata dopo l'accertamento fiscale
Fatture per operazione inesistenti: sulla configurabilità del reato associativo
Fatture per operazioni inesistenti: sui rapporti con il reato di cui all'art.8 d.lgs. 74/2000
Fatture per operazioni inesistenti: configurabile il concorso con il reato di dichiarazione infedele
Fatture per operazioni inesistenti: viola il divieto del bis in idem la contestazione di più reati in caso di molteplici fatture in un'unica dichiarazione
Dichiarazione fraudolenta: nel caso di reato commesso da singoli componenti del CdA ciascuno degli altri amministratori risponde per concorso
Dichiarazione fraudolenta: è un reato di natura istantanea
Dichiarazione fraudolenta: sull'intermediazione finanziaria e l'utilizzo di elementi passivi fittizi
Dichiarazione fraudolenta: configurabile il concorso con il reato di cui all'art. 10-quater D.lgs. 74/2000
Dichiarazione fraudolenta: sussiste in caso di fatture relative ad un negozio giuridico apparente
Dichiarazione fraudolenta: configurabile una pluralità di reati se la condotta riguardi sia la dichiarazione IVA che quella ai fini II.DD.
Dichiarazione fraudolenta: non opera la causa di esclusione della punibilità ex art. 131 bis c.p.
Fatture per operazioni inesistenti: si consuma nel momento di emissione della fattura
Fatture per operazioni inesistenti: sulla prova del dolo specifico
Fatture per operazioni soggettivamente inesistenti: rileva la sola identità individuale del soggetto
Fatture per operazioni inesistenti: si configura anche nell'ipotesi di fatture emesse a favore di ditte cartiere
Fatture per operazioni inesistenti: non è necessario che il fine di favorire l'evasione sia esclusivo
Fatture per operazioni inesistenti: sulla genericità della contestazione
Fatture per operazioni inesistenti e dichiarazione fraudolenta: sulla competenza territoriale
Fatture per operazioni inesistenti: sulla competenza territoriale in caso di più fatture
Fatture per operazioni inesistenti: il reato è configurabile anche nel caso di fatturazione solo soggettivamente falsa
Fatture per operazioni inesistenti: sul c.d. superbonus 110% e lo sconto in fattura
Fatture per operazioni inesistenti: l'evasione di imposta non è elemento costitutivo del reato
Fatture per operazioni inesistenti: sui rapporti con la bancarotta fraudolenta impropria
Fatture per operazioni inesistenti: sulla prova della posizione di amministratore di fatto
Fatture per operazioni inesistenti: questioni intertemporali
Fatture emesse per operazioni inesistenti: sui rapporti con il reato di autoriciclaggio
Fatture per operazioni inesistenti: sull'attenuante conseguente al pagamento dei debiti tributari
Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti: i rapporti con il reato di truffa ai danni dello Stato
Fatture o altri documenti per operazioni inesistenti: sulla competenza per territorio
Fatture per operazioni inesistenti: ha natura di reato comune
Fatture per operazioni inesistenti: se relative al medesimo periodo di imposta si configura un unico reato
Fatture per operazioni inesistenti: possono concorrere soggetti diversi dall'utilizzatore
Trasferimento fraudolento di valori: non è sufficiente dar conto della fittizia attribuzione della titolarità o disponibilità di denaro, beni o altre utilità
Intercettazioni: utilizzabili anche per gli ulteriori fatti-reato legati dal vincolo della continuazione
Abuso d'ufficio: se il pubblico ufficiale agisce del tutto al di fuori dell'esercizio delle sue funzioni non e' configurabile il reato
Concussione: non sussiste se la persona offesa ha eseguito un pagamento in quanto erroneamente convinta di esservi obbligata
Concussione: consiste in una condotta di prevaricazione abusiva idonea a costringere alla dazione o alla promessa
Tentata concussione: è indifferente il conseguimento in concreto del risultato di porre la vittima in stato di soggezione
Nullità: l'omessa valutazione di una memoria difensiva non determina alcuna nullità
Misure cautelari: valgono gli stessi principi che governano lo scrutinio di legittimità quanto al processo di cognizione
Induzione indebita: la condotta si configura come esortazione, persuasione, suggestione, inganno, impliciti messaggi, pressione morale
Concussione e induzione indebita: le differenze sta nel modo in cui si manifesta l'abuso della qualifica soggettiva
Metodo mafioso - condotte di estorsione ambientale
Tentativo di concussione: è necessario valutare la adeguatezza della condotta, valutando l'effetto di essa nel soggetto passivo
Concussione: vi è piena continuità normativa con il reato di induzione indebita a dare o promettere utilità di cui all'art. 319-quater c.p.
Sulla ammissibilità del concordato in appello
Atti sessuali con minorenne: non può essere disposta la sospensione dell'esecuzione della condanna
Violenza sessuale: può concorrere formalmente con il reato di concussione
Violenza sessuale: rileva ai fini del consenso l'assunzione di alcol da parte della persona offesa?
Violenza sessuale: la sussistenza del consenso all'atto va verificata in relazione al momento del compimento dell'atto
Violenza sessuale: in caso di errore sul consenso, l'onere della prova è a carico dell'imputato
Violenza sessuale: gli atti sessuali non convenzionati possono essere leciti?
Violenza sessuale: non ricorre l'attenuante della minore gravità del fatto nel caso in cui è perpetrata dal genitore ai danni del figlio
Violenza sessuale: non occorre che la violenza avvenga in modo brutale ed aggressivo
Violenza sessuale: sulla violazione della correlazione tra accusa e sentenza la condanna
Violenza sessuale: la coprofilia influisce sulla capacità di intendere e volere?
Violenza sessuale: sulla valutazione della prova indiziaria
Violenza sessuale: sussiste in caso di invio di foto intime su whatsapp dietro minaccia
Violenza sessuale: per la valutazione dell'attenuante della minore gravità è inconferente il fatto della commissione con abuso di relazione di ospitalità
Violenza sessuale: sulla configurabilità dell'abuso della condizione di inferiorità psico-fisica della vittima
Violenza sessuale: nella nozione di atti sessuali non rientrano gli atti di esibizionismo, di autoerotismo in presenza di terzi o di voyeurismo
Violenza sessuale: sull'aggravante la compromissione della libertà personale della vittima
Violenza sessuale: la condizione di inferiorità psichica della vittima può dipendere anche dalla minore età
Violenza sessuale: può concorrere con il delitto di sequestro di persona
Violenza sessuale: assorbe il reato di maltrattamenti se vi è coincidenza fra le condotte
Violenza sessuale: gli elementi per l'applicazione dell'attenuante della minore gravità del fatto si usano anche per la riduzione della pena
Violenza sessuale: anche le credenze esoteriche in grado di suggestionare la p.o. rientrano fra le condizioni di inferiorità psichica
Violenza sessuale: sulla procedibilità d'ufficio
Violenza sessuale: sull'abuso di autorità e posizione di preminenza
Violenza sessuale: sul divieto di concessione di misure alternative alla detenzione
Violenza sessuale: si configura aggravante speciale nel caso in cui la vittima sia stata provocata dall'autore del reato all'assunzione di sostanze alcoliche
Violenza sessuale: sull'applicazione del divieto di sospensione dell'esecuzione della pena
Violenza sessuale: sulla legittimità del diniego dell'attenuante del fatto di minore gravità
Violenza sessuale: sulla rilevanza della qualità di pubblico ufficiale ai fini di procedibilità d'ufficio
Violenza sessuale: sullo stato di inferiorità della vittima in caso di alterazione causata da alcool
Violenza sessuale: sull'accertamento della capacità a testimoniare del minore vittima di abuso
Violenza sessuale: se il concorrente non è presente sul luogo del delitto può concorrere solo moralmente
Atti sessuali con minorenne: integra il tentativo l'offerta di denaro a quattordicenne per compiere atti sessuali
Violenza sessuale: sussiste in caso di induzione a giochi erotici e rapporti sessuali virtuali
Violenza sessuale: sul tentativo in caso di assenza di contatto fisico con la vittima
Violenza sessuale: il medico può lecitamente compiere atti incidenti sulla sfera della libertà sessuale
Violenza sessuale: sulla configurabilità dell'attenuante del fatto di minore gravità
Violenza sessuale: può essere commesso in danno del coniuge, in costanza di convivenza
Violenza sessuale: se posto in essere da un militare nei confronti di un commilitone, concorre con quello di ingiuria militare
Violenza sessuale: per il dolo, non è necessario che la condotta sia finalizzata a soddisfare il piacere sessuale dell'agente
Violenza sessuale: sulla circostanza aggravante dell'abuso della qualità di ministro di un culto (sacerdote)
Violenza sessuale: sulla induzione a subire atti sessuali su persona in stato di inferiorità psichica
Violenza sessuale: la reazione violenta della vittima non rileva per l'attenuante di minore gravità
Violenza sessuale: deve procedersi a giudizio di comparazione nel caso in cui l'attenuante ad effetto speciale della minore gravità concorre con aggravante
Violenza sessuale: l'aggravante della minore gravità non può essere esclusa per la sussistenza di aggravanti
Violenza sessuale aggravata: misure alternative solo se si è sottoposti ad osservazione scientifica della personalità
Violenza sessuale: sul consenso e gli atti sessuali non convenzionali
Violenza sessuale: il consenso deve perdurare nel corso dell'intero rapporto senza soluzione di continuità
Violenza sessuale: professore bacia sulla guancia un'alunna dopo aver provato a farlo sulla bocca, condannato
Violenza sessuale: sulla diminuente prevista dall'art. 609-bis, comma 3, c.p.
Violenza sessuale: sulla diminuente prevista dall'art. 609-bis, comma 3, c.p.
Violenza sessuale: sulla procedibilità d'ufficio del reato
Stupefacenti: l'acquirente di modiche quantità deve essere sentito nel corso delle indagini preliminari come persona informata dei fatti
Travisamento della prova: richiede l'esistenza di una palese difformità dai risultati obiettivamente derivanti dall'assunzione della prova
Travisamento della prova: sussiste solo in caso di incontrovertibile e pacifica distorsione del significante
Ricorso per cassazione: alla Corte è preclusa la rilettura degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione
Ricorso per cassazione: inammissibili doglianze che sollecitano una differente comparazione dei significati da attribuire alle prove
Stupefacenti: la lieve entità va valutata con riferimento a tutti gli elementi concernenti l'azione
Stupefacenti: la lieve entità va accertata tenendo conto anche della personalità dell'indagato, dei mezzi, delle modalità e delle circostanze dell'azione
Ricorso per cassazione: sul termine perentorio di cinque giorni previsto dalla L. n. 69 del 2005, art. 22, comma 2.
Violenza sessuale: configurabile il tentativo se l'agente non ne ha raggiunto le zone genitali
Violenza sessuale di gruppo: non assorbe il delitto di tortura
Violenza sessuale: sussiste in caso di atti di autoerotismo commessi alla presenza di una persona?
Violenza sessuale: sulla ammissibilità dell'appello del pubblico ministero avverso la sentenza di condanna
Violenza sessuale: sulla configurabilità della circostanza aggravante della connessione teleologica con il reato di lesioni personali.
Violenza sessuale: sull'attenuante di cui all'art. 609-bis, comma 3, c.p.
Violenza sessuale: può concorrere con il delitto di riduzione in servitù?
Violenza sessuale: la condizione di inferiorità psichica della vittima al momento del fatto prescinde da fenomeni di patologia mentale
Violenza sessuale: sulla violazione del principio di correlazione tra accusa e sentenza
Violenza sessuale: è inutilizzabile la testimonianza assunta in violazione della C.D.. "Carta di Noto"?
Violenza sessuale: sul riconoscimento dell'attenuante della minore gravità, nel caso di più fatti in continuazione ai danni della medesima persona
Violenza sessuale di gruppo: le differenze con il concorso di persone nel delitto di violenza sessuale
Violenza sessuale: in tema di misure cautelari personali, il giudice non è tenuto a motivare circa la ricorrenza di specifiche e inderogabili esigenze investigative
Violenza sessuale: la disciplina di cui all'art. 190-bis c.p.p. si applica anche alla prova assunta nel corso di incidente probatorio
Violenza sessuale: sul riconoscimento della circostanza attenuante speciale del fatto di minore gravità
Concussione: l'analisi del giudice non può esaurirsi nella descrizione della condotta costrittiva ma deve verificarne l'efficacia coartante
Induzione indebita: la persuasione deve avere un valore condizionante più tenue a quella tipica della concussione
Bancarotta fraudolenta: non può essere sottoposto a sequestro preventivo finalizzato alla confisca il denaro di certa provenienza lecita
Bancarotta fraudolenta: sui pagamenti tra società infragruppo
Bancarotta fraudolenta: sulla rilevanza della restituzione ai soci dei versamenti conferiti in conto di aumento futuro di capitale
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di conferimento di denaro da impresa individuale fallita a società di cui l'imprenditore ha parte di quote
Bancarotta fraudolenta: il momento consumativo coincide con la sentenza di fallimento
Bancarotta fraudolenta: sussiste piena continuità normativa fra la previsione dell'art. 216 l. fall. e l'art. 322 d.lg. 12 gennaio 2019, n. 14
Bancarotta fraudolenta: legittima l'applicazione di misure cautelari personali prima della sentenza dichiarativa di fallimento
Bancarotta fraudolenta preferenziale: sul compenso dell'amministratore di una società
Bancarotta fraudolenta: può concorrere con il reato di autoriciclaggio
Bancarotta riparata: non è necessaria la restituzione dei singoli beni sottratti
Bancarotta semplice: sussiste in caso di operazioni di pura sorte o manifestamente imprudenti
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di cessione gratuita di un contratto di locazione finanziaria
Bancarotta fraudolenta: la provenienza illecita dei beni non esclude il reato
Bancarotta fraudolenta: la natura distrattiva di operazione infra-gruppo può essere esclusa in presenza di vantaggi compensativi
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di cessione aziendale a prezzo incongruo
Bancarotta fraudolenta: sulla responsabilità dei componenti del collegio sindacale di società fallita
Bancarotta fraudolenta: la parziale omissione del dovere annotativo è punita a titolo di dolo generico
Bancarotta fraudolenta: sulla omessa tenuta della contabilità
Bancarotta fraudolenta: non si ha pluralità di reati se le condotte tipiche realizzate mediante più atti siano tra loro omogenee
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di cessione di beni che rientrino nell’autonoma disponibilità della società fallita
Bancarotta fraudolenta: sui presupposti del concorso per omesso impedimento dell'evento
Bancarotta fraudolenta: il dolo generico può essere desunto dalla responsabilità dell'imputato per fatti di bancarotta patrimoniale
Bancarotta fraudolenta: il distacco del bene dal patrimonio può realizzarsi in qualsiasi forma
Bancarotta fraudolenta: sull'individuazione dell'oggetto materiale del reato
Bancarotta fraudolenta: in tema di concorso dell'extraneus nel reato
Bancarotta fraudolenta: i pagamenti in favore della controllante non integrano il reato
Bancarotta fraudolenta: sussiste anche in caso di esercizio di facoltà legittime
Bancarotta fraudolenta: sull’aggravante della cd. continuazione fallimentare
Bancarotta preferenziale: sul rilievo della compensazione volontaria
Bancarotta: l'assoluzione dalla bancarotta impropria in caso di falso in bilancio seguito da fallimento non interferisce sulla decisione per quella propria documentale

Truffa assicurativa: la falsificazione della documentazione relativa alla stipulazione del contratto di assicurazione può essere integrata anche da falsità ideologica

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