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Cassazione Penale

Cassazione penale sez. II, 31/03/2021, n.20988

La massima

Il reato di frode in assicurazione non ha natura plurioffensiva, in quanto è volto a tutelare esclusivamente il patrimonio delle imprese assicuratrici dai comportamenti contrari alla buona fede contrattuale, sicché legittimata a proporre querela è solo la compagnia che gestisce o liquida il sinistro e non anche la persona danneggiata dal reato, che potrà agire eventualmente per il risarcimento del danno subito.

La sentenza integrale

RITENUTO IN FATTO 1. Con sentenza predibattimentale emessa all'udienza del 14/10/2020, il Tribunale di Firenze ha dichiarato non doversi procedere nei confronti di N.S. e P.D. in ordine al reato di cui all'art. 642 c.p., comma 2, e art. 48 c.p., loro ascritto in concorso al capo 3) della rubrica, per mancanza di querela (mentre il procedimento a carico degli imputati, per gli ulteriori reati di tentata estorsione e sostituzione di persona, di cui ai capi 1) e 2), é stato separato e rinviato ad altra udienza di trattazione). 2. Ha proposto ricorso per cassazione il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Firenze, deducendo: 2.1. Violazione dell'art. 129 c.p.p., in quanto il Tribunale, nell'emettere sentenza di proscioglimento per mancanza della condizione di procedibilità, ha considerato irrilevante la querela sporta da C.L., la quale, secondo il Giudice di Firenze, sarebbe persona offesa - e quindi legittimata a proporre querela - solo con riferimento agli altri due reati di cui ai capi sub a) e b) del capo di imputazione. 2.2. Erronea applicazione dell'art. 642 c.p.; si censura la sentenza impugnata per aver ritenuto legittimate a proporre querela le sole compagnie assicuratrici (sia quella che aveva gestito il sinistro, sia quella debitrice), senza rilevare la natura plurioffensiva del reato di cui all'art. 642 c.p. Di conseguenza, il Tribunale di Firenze ha erroneamente ritenuto che la C., ovvero l'assicurato controparte cui era stata attribuita la responsabilità per l'incidente, non fosse legittimata a proporre querela. Tale soggetto, in realtà, doveva essere ritenuto persona offesa, nel momento in cui si era trovato a subire le conseguenze giuridiche ed economiche di tale falsa attribuzione. La mancanza di precedenti sul punto, ad avviso del ricorrente, é dovuta al fatto che di solito le frodi assicurative vedono le apparenti controparti operare di comune accordo; si osserva ancora che, diversamente opinando, si legittimerebbe alla proposizione della querela il solo soggetto che subisce un danno economico (la compagnia assicuratrice), e non anche chi subisce anche un danno giuridico e morale correlato alla falsa attribuzione della responsabilità per il sinistro. 3. Con requisitoria del 18/02/2021, il Procuratore Generale ha sollecitato il rigetto del ricorso, osservando che la titolarità dell'interesse giuridicamente protetto dalla norma incriminatrice andava attribuito alle compagnie assicuratrici, che non avevano sporto querela. 4. Con memoria del 04/03/2021, il difensore della N. ha concluso in senso conforme al P.G., osservando che oggetto di tutela del reato di cui all'art. 642 c.p., é il patrimonio degli enti assicurativi, così come confermato dalla sua natura di reato proprio, il cui soggetto attivo é l'assicurato. A sostegno dell'assunto, il difensore ha richiamato un precedente giurisprudenziale che aveva escluso la legittimazione del soggetto diverso dalla compagnia assicuratrice, al quale doveva attribuirsi la qualifica di danneggiato, e non di persona offesa. CONSIDERATO IN DIRITTO 1. Entrambi i motivi di ricorso appaiono manifestamente infondati in ragione degli argomenti di seguito esposti. 1.1. Preliminarmente occorre distinguere tra individuo civilmente danneggiato e persona offesa (soggetto passivo), che rappresenta l'unico soggetto legittimato a proporre querela ex art. 120 c.p.. E' pacifica, infatti, la differenza che separa la nozione di questi due soggetti: il soggetto passivo si collega all'oggetto giuridico del reato, da intendersi come interesse protetto dalla norma penale e leso dalla condotta criminosa; di contro, il soggetto civilmente danneggiato é colui al quale la fattispecie delittuosa ha cagionato un danno (patrimoniale e/o non patrimoniale) e al quale spetta il relativo risarcimento. Le suddette posizioni giuridiche, nonostante siano spesso riferibili al medesimo soggetto, non devono essere sovrapposte né confuse, in quanto rispettivamente legittimano la proposizione della querela e l'esercizio dell'azione civile in sede penale, con la precisazione, ribadita più volte anche da questa Suprema Corte, che il diritto di querela spetta soltanto al titolare dell'interesse penalmente protetto (cfr., ex multis, Sez. 2, n. 55945 del 20/07/2018, Barbato, Rv. 274255 - 01). 1.2. Con riguardo precipuo al caso di specie, é d'uopo puntualizzare che il reato di cui all'art. 642 c.p., non presenta una natura plurioffensiva, essendo al contrario esclusivamente volto a tutelare il patrimonio delle imprese assicuratrici da quei comportamenti contrari alla buona fede contrattuale. In ragione di quanto detto, gli unici soggetti titolari del diritto di proporre una valida querela sono la compagnia assicuratrice che gestisce il sinistro e quella debitrice, così come confermato dalla consolidata giurisprudenza di legittimità in materia. In termini generali, la Suprema Corte di Cassazione sostiene, infatti, che "la persona offesa dal reato titolare del diritto di querela a norma dell'art. 120 c.p., deve essere individuata nel soggetto titolare dell'interesse direttamente protetto dalla norma penale e la cui lesione o esposizione a pericolo costituisce l'essenza dell'illecito. Ne consegue che é legittimato a proporre querela l'effettivo acquirente di un bene sebbene risulti un diverso intestatario. (Sez. 2, n. 55945 del 20/07/2018, Barbato, Rv. 274255). Nello specifico poi questa Sezione ha recentemente affermato che, in tema di delitto di denuncia di sinistro non accaduto punito dall'art. 642 c.p., comma 2, "il diritto di querela spetta sia alla Compagnia assicuratrice che gestisce il sinistro, sia a quella debitrice, perché entrambe, in quanto parti direttamente coinvolte, seppur con ruoli diversi, nella richiesta di risarcimento del danno, hanno interesse alla corretta gestione del sinistro e a non vedere depauperato il proprio patrimonio da false denunce." (Sez. 2, n. 24075 del 27/04/2017, Mannarino, Rv. 270268). Pertanto, considerato il bene giuridico tutelato dal reato di cui all'art. 642 c.p., e l'assunto di fondo per cui unico soggetto legittimato a proporre querela é il titolare dell'interesse protetto, appare chiaro che soltanto l'Ente assicuratore (gestore o liquidatore) avrebbe potuto proporre querela. In assenza di tale valida condizione di procedibilità, il Tribunale di Firenze ha correttamente pronunciato sentenza di non doversi procedere in ordine al reato di cui al capo c) dell'imputazione. 1.2. Va quindi disattesa la prospettazione del ricorrente, che ha ritenuto la C. legittimata a proporre querela, in quanto soggetto che ha subito effetti pregiudizievoli in ragione della commissione del reato in questione. Anche laddove la condotta contestata al capo c) abbia cagionato un danno di carattere patrimoniale alla C., sarebbe possibile per la stessa, in qualità di soggetto danneggiato dal reato, la sola richiesta di risarcimento. Di contro, però, é pacifico che il danneggiato dal reato non é legittimato a proporre querela, la quale spetta invece unicamente alla persona offesa dal reato e cioé al soggetto titolare del bene giuridico tutelato dall'ordinamento con la previsione di una determinata fattispecie (così, ex multis, Sez. 2, n. 23794 del 05/02/2016, Sall). 2. Le considerazioni fin qui svolte impongono una declaratoria di inammissibilità del ricorso. P.Q.M. Dichiara inammissibile il ricorso. Così deciso in Roma, il 31 marzo 2021. Depositato in Cancelleria il 27 maggio 2021

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Dichiarazione fraudolenta: sull'intermediazione finanziaria e l'utilizzo di elementi passivi fittizi
Dichiarazione fraudolenta: configurabile il concorso con il reato di cui all'art. 10-quater D.lgs. 74/2000
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Dichiarazione fraudolenta: non opera la causa di esclusione della punibilità ex art. 131 bis c.p.
Fatture per operazioni inesistenti: si consuma nel momento di emissione della fattura
Fatture per operazioni inesistenti: sulla prova del dolo specifico
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Fatture per operazioni inesistenti: si configura anche nell'ipotesi di fatture emesse a favore di ditte cartiere
Fatture per operazioni inesistenti: non è necessario che il fine di favorire l'evasione sia esclusivo
Fatture per operazioni inesistenti: sulla genericità della contestazione
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Fatture per operazioni inesistenti: sul c.d. superbonus 110% e lo sconto in fattura
Fatture per operazioni inesistenti: l'evasione di imposta non è elemento costitutivo del reato
Fatture per operazioni inesistenti: sui rapporti con la bancarotta fraudolenta impropria
Fatture per operazioni inesistenti: sulla prova della posizione di amministratore di fatto
Fatture per operazioni inesistenti: questioni intertemporali
Fatture emesse per operazioni inesistenti: sui rapporti con il reato di autoriciclaggio
Fatture per operazioni inesistenti: sull'attenuante conseguente al pagamento dei debiti tributari
Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti: i rapporti con il reato di truffa ai danni dello Stato
Fatture o altri documenti per operazioni inesistenti: sulla competenza per territorio
Fatture per operazioni inesistenti: ha natura di reato comune
Fatture per operazioni inesistenti: se relative al medesimo periodo di imposta si configura un unico reato
Fatture per operazioni inesistenti: possono concorrere soggetti diversi dall'utilizzatore
Trasferimento fraudolento di valori: non è sufficiente dar conto della fittizia attribuzione della titolarità o disponibilità di denaro, beni o altre utilità
Intercettazioni: utilizzabili anche per gli ulteriori fatti-reato legati dal vincolo della continuazione
Abuso d'ufficio: se il pubblico ufficiale agisce del tutto al di fuori dell'esercizio delle sue funzioni non e' configurabile il reato
Concussione: non sussiste se la persona offesa ha eseguito un pagamento in quanto erroneamente convinta di esservi obbligata
Concussione: consiste in una condotta di prevaricazione abusiva idonea a costringere alla dazione o alla promessa
Tentata concussione: è indifferente il conseguimento in concreto del risultato di porre la vittima in stato di soggezione
Nullità: l'omessa valutazione di una memoria difensiva non determina alcuna nullità
Misure cautelari: valgono gli stessi principi che governano lo scrutinio di legittimità quanto al processo di cognizione
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Concussione e induzione indebita: le differenze sta nel modo in cui si manifesta l'abuso della qualifica soggettiva
Metodo mafioso - condotte di estorsione ambientale
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Sulla ammissibilità del concordato in appello
Atti sessuali con minorenne: non può essere disposta la sospensione dell'esecuzione della condanna
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Violenza sessuale: in caso di errore sul consenso, l'onere della prova è a carico dell'imputato
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Violenza sessuale: sulla configurabilità dell'abuso della condizione di inferiorità psico-fisica della vittima
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Violenza sessuale: la condizione di inferiorità psichica della vittima può dipendere anche dalla minore età
Violenza sessuale: può concorrere con il delitto di sequestro di persona
Violenza sessuale: assorbe il reato di maltrattamenti se vi è coincidenza fra le condotte
Violenza sessuale: gli elementi per l'applicazione dell'attenuante della minore gravità del fatto si usano anche per la riduzione della pena
Violenza sessuale: anche le credenze esoteriche in grado di suggestionare la p.o. rientrano fra le condizioni di inferiorità psichica
Violenza sessuale: sulla procedibilità d'ufficio
Violenza sessuale: sull'abuso di autorità e posizione di preminenza
Violenza sessuale: sul divieto di concessione di misure alternative alla detenzione
Violenza sessuale: si configura aggravante speciale nel caso in cui la vittima sia stata provocata dall'autore del reato all'assunzione di sostanze alcoliche
Violenza sessuale: sull'applicazione del divieto di sospensione dell'esecuzione della pena
Violenza sessuale: sulla legittimità del diniego dell'attenuante del fatto di minore gravità
Violenza sessuale: sulla rilevanza della qualità di pubblico ufficiale ai fini di procedibilità d'ufficio
Violenza sessuale: sullo stato di inferiorità della vittima in caso di alterazione causata da alcool
Violenza sessuale: sull'accertamento della capacità a testimoniare del minore vittima di abuso
Violenza sessuale: se il concorrente non è presente sul luogo del delitto può concorrere solo moralmente
Atti sessuali con minorenne: integra il tentativo l'offerta di denaro a quattordicenne per compiere atti sessuali
Violenza sessuale: sussiste in caso di induzione a giochi erotici e rapporti sessuali virtuali
Violenza sessuale: sul tentativo in caso di assenza di contatto fisico con la vittima
Violenza sessuale: il medico può lecitamente compiere atti incidenti sulla sfera della libertà sessuale
Violenza sessuale: sulla configurabilità dell'attenuante del fatto di minore gravità
Violenza sessuale: può essere commesso in danno del coniuge, in costanza di convivenza
Violenza sessuale: se posto in essere da un militare nei confronti di un commilitone, concorre con quello di ingiuria militare
Violenza sessuale: per il dolo, non è necessario che la condotta sia finalizzata a soddisfare il piacere sessuale dell'agente
Violenza sessuale: sulla circostanza aggravante dell'abuso della qualità di ministro di un culto (sacerdote)
Violenza sessuale: sulla induzione a subire atti sessuali su persona in stato di inferiorità psichica
Violenza sessuale: la reazione violenta della vittima non rileva per l'attenuante di minore gravità
Violenza sessuale: deve procedersi a giudizio di comparazione nel caso in cui l'attenuante ad effetto speciale della minore gravità concorre con aggravante
Violenza sessuale: l'aggravante della minore gravità non può essere esclusa per la sussistenza di aggravanti
Violenza sessuale aggravata: misure alternative solo se si è sottoposti ad osservazione scientifica della personalità
Violenza sessuale: sul consenso e gli atti sessuali non convenzionali
Violenza sessuale: il consenso deve perdurare nel corso dell'intero rapporto senza soluzione di continuità
Violenza sessuale: professore bacia sulla guancia un'alunna dopo aver provato a farlo sulla bocca, condannato
Violenza sessuale: sulla diminuente prevista dall'art. 609-bis, comma 3, c.p.
Violenza sessuale: sulla diminuente prevista dall'art. 609-bis, comma 3, c.p.
Violenza sessuale: sulla procedibilità d'ufficio del reato
Stupefacenti: l'acquirente di modiche quantità deve essere sentito nel corso delle indagini preliminari come persona informata dei fatti
Travisamento della prova: richiede l'esistenza di una palese difformità dai risultati obiettivamente derivanti dall'assunzione della prova
Travisamento della prova: sussiste solo in caso di incontrovertibile e pacifica distorsione del significante
Ricorso per cassazione: alla Corte è preclusa la rilettura degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione
Ricorso per cassazione: inammissibili doglianze che sollecitano una differente comparazione dei significati da attribuire alle prove
Stupefacenti: la lieve entità va valutata con riferimento a tutti gli elementi concernenti l'azione
Stupefacenti: la lieve entità va accertata tenendo conto anche della personalità dell'indagato, dei mezzi, delle modalità e delle circostanze dell'azione
Ricorso per cassazione: sul termine perentorio di cinque giorni previsto dalla L. n. 69 del 2005, art. 22, comma 2.
Violenza sessuale: configurabile il tentativo se l'agente non ne ha raggiunto le zone genitali
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Violenza sessuale: sussiste in caso di atti di autoerotismo commessi alla presenza di una persona?
Violenza sessuale: sulla ammissibilità dell'appello del pubblico ministero avverso la sentenza di condanna
Violenza sessuale: sulla configurabilità della circostanza aggravante della connessione teleologica con il reato di lesioni personali.
Violenza sessuale: sull'attenuante di cui all'art. 609-bis, comma 3, c.p.
Violenza sessuale: può concorrere con il delitto di riduzione in servitù?
Violenza sessuale: la condizione di inferiorità psichica della vittima al momento del fatto prescinde da fenomeni di patologia mentale
Violenza sessuale: sulla violazione del principio di correlazione tra accusa e sentenza
Violenza sessuale: è inutilizzabile la testimonianza assunta in violazione della C.D.. "Carta di Noto"?
Violenza sessuale: sul riconoscimento dell'attenuante della minore gravità, nel caso di più fatti in continuazione ai danni della medesima persona
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