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Cassazione Penale

Cassazione penale sez. II, 21/12/2017, n.1731

La massima

In tema di reato di frode in assicurazione, previsto dall'art. 642 cod. pen., le dichiarazioni rilasciate all'investigatore privato, delegato dalla compagnia assicuratrice, dalla persona che assumerà la veste di indagato, hanno natura di confessione stragiudiziale e sono, pertanto, utilizzabili in sede processuale e valutabili secondo le regole del mezzo di prova che le immette nel processo.

La sentenza integrale

RITENUTO IN FATTO 1. La Corte di appello di Milano confermava la condanna dell'imputato alla pena di mesi quattro di reclusione per il reato previsto dall'art. 642 cod. pen.. 2. Avverso tale sentenza proponeva ricorso per cassazione il difensore dell'imputato che deduceva: 2.1. vizio di legge e di motivazione: la querela sarebbe tardiva in quanto la Duomo assicurazioni avrebbe avuto contezza del fatto a far data dal 12 ottobre 2010, quando comunicava al C. l'impossibilità di procedere al risarcimento del danno in relazione alla ritenuta incompatibilità dei danni patiti con il sinistro denunciato; non sarebbe pertanto rilevante, ai fini della completa conoscenza del fatto la relazione dell'investigatore privato, depositata presso la Compagnia assicurativa il 31 gennaio 2011. Si deduceva inoltre che la incompatibilità dei danni patiti con l'incidente denunciato era stato posto alla base dell'accertamento di responsabilità, sicchè sarebbe illogico ritenere che la rilevazione di tale incompatibilità integrasse la piena conoscenza del fatto; 2.2. vizio di legge e carenza di motivazione: si deduceva il difetto di legittimazione della querelante Duomo assicurazioni che assicurava la vettura tamponata: l'assicurazione offesa sarebbe la "Milano", ovvero la compagnia assicuratrice che copriva i rischi RCA dell'autovettura tamponante. 2.3. vizio di legge e di motivazione: per l'accertamento di responsabilità sarebbero state utilizzate le dichiarazioni rese dall'imputato all'investigatore privato che le aveva raccolte nell'ambito di una attività investigativa difensiva di tipo "preventivo", senza il rispetto delle regole codicistiche; segnatamente: si deduceva che non vi era traccia di alcun incarico conferito ad un difensore, l'unico che avrebbe potuto delegare l'investigatore privato a svolgere gli accertamenti e che non sarebbero stati somministrati gli avvisi ex art. 391 bis c.p.p., comma 3; 2.4. vizio di legge e di motivazione in relazione alla mancata dimostrazione dell'esistenza di un valido contratto assicurativo, presupposto indefettibile per la configurazione del reato contestato; 2.5. vizio di legge e di motivazione: sarebbe illegittima la costituzione di parte civile della "Duomo assicurazioni" e le conseguenti statuizioni liquidate a suo favore: si ribadiva che la parte civile avrebbe invece dovuto essere individuata nella "Milano assicurazioni". CONSIDERATO IN DIRITTO 1. Il ricorso è inammissibile. 1.1. Il motivo che deduce la tardività della querela è manifestamente infondato. In materia il collegio ribadisce che la decorrenza del termine per la presentazione della querela è differita quando la persona offesa deve compiere accertamenti al fine di acquisire la consapevolezza della illiceità penale del fatto, ma tale differimento si protrae solo per il tempo strettamente necessario al compimento di tali verifiche, non potendo farsi discendere dall'inerzia di una parte la produzione di effetti sfavorevoli per l'imputato (Cass. Sez. 2, n. 7988 del 01/02/2017 - dep. 20/02/2017, Ippolito, Rv. 269726; Cass. Sez. 5, n. 17104 del 22/12/2014 - dep. 23/04/2015, Slimani, Rv. 263620). Nel caso di specie la compagnia assicuratrice, come rilevato dalle due sentenze conformi di merito acquisiva piena conoscenza del fatto illecito solo al momento in cui veniva depositata la relazione dell'investigatore delegato al compimento degli accertamenti tecnici per verificare l'effettiva incompatibilità tra i danni patiti e le modalità del sinistro denunciate. Sul punto la Corte di appello chiariva, infatti, che la compagnia assicuratrice querelante aveva avuto piena cognizione del fatto illecito solo a seguito della ricostruzione organica dell'evento desumibile dalla relazione informativa redatta dalla D. T. Gest. S.r.l. (pag. 3 della sentenza impugnata). 1.2. Sia il secondo motivo che il quinto motivo di ricorso con i quali si deduceva la carenza di legittimazione a costituirsi parte civile della compagnia che assicurava l'autovettura dell'imputato sono manifestamente infondati. Si ribadisce che la persona offesa è il soggetto titolare dell'interesse direttamente tutelato dalla norma incriminatrice e tale deve, pertanto, considerarsi l'assicurazione richiesta di provvedere immediatamente al risarcimento del danno, nulla rilevando che tale compagnia possa poi rivalersi su altra assicurazione (che patisce un danno, ma non riveste la qualità di persona offesa). Sul punto la Corte territoriale evidenziava che, nel caso di specie, era stato legittimamente applicato l'art. 149, comma 3 del Codice delle assicurazioni private che obbliga la compagnia assicuratrice del veicolo danneggiato a risarcire immediatamente i danni per conto della società che assicura il veicolo responsabile, salva la successiva regolazione dei rapporti (pag. 3 della sentenza impugnata). 1.3. Anche il motivo di ricorso che deduce l'inutilizzabilità delle dichiarazioni rese dall'imputato all'investigatore delegato dalla assicurazione è manifestamente infondato. Invero l'attivazione dello statuto codicistico previsto per la regolazione delle attività di investigazione difensiva preventiva (artt. 391 nonies e 377 bis cod. proc. pen.) dipende integralmente dalla volontà del soggetto di farsi essendo la stessa del tutto facoltativa. Nel caso di specie la assicurazione non intendeva affatto attivare le investigazioni difensive preventive previste dall'art. 391 nonies cod. proc. pen., ma semplicemente chiarire, attraverso l'approfondimento tecnico delegato, la apparente (nelle prime fasi della verifica) incompatibilità tra i danni patiti e la dinamica del sinistro denunciata. Tale approfondimento, peraltro, si è svolto prima dell'iscrizione della notizia di reato, sicchè le dichiarazioni rese dal C. in quella sede non dovevano essere assunte con modalità garantite. Sul punto la Corte territoriale ha correttamente richiamato la decisione della cassazione secondo cui le dichiarazioni rilasciate all'investigatore privato incaricato dalla compagnia assicuratrice sono utilizzabili, non trattandosi di dichiarazioni assunte dal difensore dell'indagato nell'ambito di attività d'investigazione difensiva, e non trovando, pertanto, in relazione ad esse applicazione la disciplina prevista dall'art. 391 bis cod. proc. pen. (Cass. n. 14608 del 2010, non massimata). Tali dichiarazioni, nel caso di specie, devono, piuttosto, essere inquadrate come confessione stragiudiziale, sicchè assumono valore probatorio secondo le regole del mezzo di prova che la immette nel processo (Cass. sez. 2, n. 38149 del 18/06/2015 - dep. 21/09/2015, Russo e altri, Rv. 264972; Cass. sez. 1, n. 17240 del 02/02/2011 - dep. 04/05/2011, Consolo e altri, Rv. 249960), ovvero, nel caso in esame, attraverso la valutazione degli approfondimenti tecnici sulla dinamica del sinistro entrati nel processo attraverso la acquisizione della relazione tecnica delegata dalla assicurazione alla società D. T. Gest s.r.l. 1.4. Può pertanto essere affermato che il ricorso alla attività di investigazione preventiva prevista dall'art. 391 nonies cod. proc. pen., cui consegue l'attivazione del relativo statuto processuale, è del tutto facoltativa e che il conferimento dell'incarico di analizzare la dinamica del sinistro da parte della compagnia assicuratrice all'investigatore privato non soggiace a tale regime. Si ribadisce inoltre che le dichiarazioni eventualmente rese dalla persona che assumerà la veste di indagato all'investigatore delegato non devono essere garantite dalla somministrazione degli avvisi, configurandosi come dichiarazioni extraprocedimentali, sempre utilizzabili in sede processuale, sebbene valutabili secondo le regole che governano il mezzo di prova che le immette nel processo. 1.5. Anche la doglianza che deduce la insufficienza del quadro probatorio in relazione alla mancata verifica dell'esistenza di un valido contratto assicurativo è manifestamente infondato. La doglianza è generica e non si confronta con gli argomenti spesi sul punto dalla Corte territoriale che ha chiarito che l'esistenza di un valido ed efficace contratto assicurativo risultava attestato dalla querela che indicava il relativo numero di polizza. In materia, le sezioni unite della Corte di cassazione hanno stabilito che l'appello, al pari del ricorso per cassazione, è inammissibile per difetto di specificità dei motivi quando non risultano esplicitamente enunciati e argomentati i rilievi critici rispetto alle ragioni di fatto o di diritto poste a fondamento della decisione impugnata, fermo restando che tale onere di specificità, a carico dell'impugnante, è direttamente proporzionale alla specificità con cui le predette ragioni sono state esposte nel provvedimento impugnato (Cass. sez. un n. 8825 del 27/10/2016 Rv. 268822). 2. Alla dichiarata inammissibilità del ricorso consegue, per il disposto dell'art. 616 cod. proc. pen., la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali nonchè al versamento, in favore della Cassa delle Ammende, di una somma che si determina equitativamente in Euro 2000,00. Il ricorrente deve altresì essere condannato alla rifusione delle spese sostenute nel grado dalla parte civile società Cattolica di Assicurazioni Soc. Coop. che si liquidano, tenuto conto dei parametri di legge, in Euro 3510 oltre spese generali nella misura del 15% CPA ed IVA. P.Q.M. Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di Euro 2000.00 a favore della Cassa delle Ammende nonchè alla rifusione delle spese sostenute nel grado dalla parte civile società Cattolica di Assicurazioni Soc. Coop. che liquida in Euro 3510 oltre spese generali nella misura del 15%, CPA ed IVA. Così deciso in Roma, il 21 dicembre 2017. Depositato in Cancelleria il 16 gennaio 2018

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Omesso versamento IVA: il contribuente deve dimostrare l'inattendibilità della compilazione del quadro VL
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Omesso versamento IVA: sulla responsabilità del liquidatore subentrato dopo la dichiarazione di imposta
Omesso versamento IVA: il mancato incasso di crediti non esclude la sussistenza del dolo
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Omesso versamento IVA: il mancato incasso per inadempimento contrattuale non esclude la sussistenza del dolo
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Omesso versamento IVA: l'elevazione di un terzo dei termini di prescrizione non si applica ai reati ex artt. 10-ter e 11 del D.lgs. n. 74/2000
Fatture per operazioni inesistenti: se relative al medesimo periodo di imposta si configura un unico reato
Fatture per operazioni inesistenti: non rientra nella nozione di "altri documenti" la consulenza tecnica per ricerca di mercato
Fatture per operazioni inesistenti: sulla figura del cd. "autore mediato"
Fatture per operazioni inesistenti: sulla deroga al concorso di persone nel reato prevista dall' art. 9
Fatture per operazioni inesistenti: sussiste in caso di dichiarazione integrativa infedele presentata dopo l'accertamento fiscale
Fatture per operazione inesistenti: sulla configurabilità del reato associativo
Fatture per operazioni inesistenti: sui rapporti con il reato di cui all'art.8 d.lgs. 74/2000
Fatture per operazioni inesistenti: configurabile il concorso con il reato di dichiarazione infedele
Fatture per operazioni inesistenti: viola il divieto del bis in idem la contestazione di più reati in caso di molteplici fatture in un'unica dichiarazione
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Dichiarazione fraudolenta: configurabile una pluralità di reati se la condotta riguardi sia la dichiarazione IVA che quella ai fini II.DD.
Dichiarazione fraudolenta: non opera la causa di esclusione della punibilità ex art. 131 bis c.p.
Fatture per operazioni inesistenti: si consuma nel momento di emissione della fattura
Fatture per operazioni inesistenti: sulla prova del dolo specifico
Fatture per operazioni soggettivamente inesistenti: rileva la sola identità individuale del soggetto
Fatture per operazioni inesistenti: si configura anche nell'ipotesi di fatture emesse a favore di ditte cartiere
Fatture per operazioni inesistenti: non è necessario che il fine di favorire l'evasione sia esclusivo
Fatture per operazioni inesistenti: sulla genericità della contestazione
Fatture per operazioni inesistenti e dichiarazione fraudolenta: sulla competenza territoriale
Fatture per operazioni inesistenti: sulla competenza territoriale in caso di più fatture
Fatture per operazioni inesistenti: il reato è configurabile anche nel caso di fatturazione solo soggettivamente falsa
Fatture per operazioni inesistenti: sul c.d. superbonus 110% e lo sconto in fattura
Fatture per operazioni inesistenti: l'evasione di imposta non è elemento costitutivo del reato
Fatture per operazioni inesistenti: sui rapporti con la bancarotta fraudolenta impropria
Fatture per operazioni inesistenti: sulla prova della posizione di amministratore di fatto
Fatture per operazioni inesistenti: questioni intertemporali
Fatture emesse per operazioni inesistenti: sui rapporti con il reato di autoriciclaggio
Fatture per operazioni inesistenti: sull'attenuante conseguente al pagamento dei debiti tributari
Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti: i rapporti con il reato di truffa ai danni dello Stato
Fatture o altri documenti per operazioni inesistenti: sulla competenza per territorio
Fatture per operazioni inesistenti: ha natura di reato comune
Fatture per operazioni inesistenti: se relative al medesimo periodo di imposta si configura un unico reato
Fatture per operazioni inesistenti: possono concorrere soggetti diversi dall'utilizzatore
Trasferimento fraudolento di valori: non è sufficiente dar conto della fittizia attribuzione della titolarità o disponibilità di denaro, beni o altre utilità
Intercettazioni: utilizzabili anche per gli ulteriori fatti-reato legati dal vincolo della continuazione
Abuso d'ufficio: se il pubblico ufficiale agisce del tutto al di fuori dell'esercizio delle sue funzioni non e' configurabile il reato
Concussione: non sussiste se la persona offesa ha eseguito un pagamento in quanto erroneamente convinta di esservi obbligata
Concussione: consiste in una condotta di prevaricazione abusiva idonea a costringere alla dazione o alla promessa
Tentata concussione: è indifferente il conseguimento in concreto del risultato di porre la vittima in stato di soggezione
Nullità: l'omessa valutazione di una memoria difensiva non determina alcuna nullità
Misure cautelari: valgono gli stessi principi che governano lo scrutinio di legittimità quanto al processo di cognizione
Induzione indebita: la condotta si configura come esortazione, persuasione, suggestione, inganno, impliciti messaggi, pressione morale
Concussione e induzione indebita: le differenze sta nel modo in cui si manifesta l'abuso della qualifica soggettiva
Metodo mafioso - condotte di estorsione ambientale
Tentativo di concussione: è necessario valutare la adeguatezza della condotta, valutando l'effetto di essa nel soggetto passivo
Concussione: vi è piena continuità normativa con il reato di induzione indebita a dare o promettere utilità di cui all'art. 319-quater c.p.
Sulla ammissibilità del concordato in appello
Atti sessuali con minorenne: non può essere disposta la sospensione dell'esecuzione della condanna
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Violenza sessuale: rileva ai fini del consenso l'assunzione di alcol da parte della persona offesa?
Violenza sessuale: la sussistenza del consenso all'atto va verificata in relazione al momento del compimento dell'atto
Violenza sessuale: in caso di errore sul consenso, l'onere della prova è a carico dell'imputato
Violenza sessuale: gli atti sessuali non convenzionati possono essere leciti?
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Violenza sessuale: non occorre che la violenza avvenga in modo brutale ed aggressivo
Violenza sessuale: sulla violazione della correlazione tra accusa e sentenza la condanna
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Violenza sessuale: sussiste in caso di invio di foto intime su whatsapp dietro minaccia
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Violenza sessuale: sulla configurabilità dell'abuso della condizione di inferiorità psico-fisica della vittima
Violenza sessuale: nella nozione di atti sessuali non rientrano gli atti di esibizionismo, di autoerotismo in presenza di terzi o di voyeurismo
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Violenza sessuale: può concorrere con il delitto di sequestro di persona
Violenza sessuale: assorbe il reato di maltrattamenti se vi è coincidenza fra le condotte
Violenza sessuale: gli elementi per l'applicazione dell'attenuante della minore gravità del fatto si usano anche per la riduzione della pena
Violenza sessuale: anche le credenze esoteriche in grado di suggestionare la p.o. rientrano fra le condizioni di inferiorità psichica
Violenza sessuale: sulla procedibilità d'ufficio
Violenza sessuale: sull'abuso di autorità e posizione di preminenza
Violenza sessuale: sul divieto di concessione di misure alternative alla detenzione
Violenza sessuale: si configura aggravante speciale nel caso in cui la vittima sia stata provocata dall'autore del reato all'assunzione di sostanze alcoliche
Violenza sessuale: sull'applicazione del divieto di sospensione dell'esecuzione della pena
Violenza sessuale: sulla legittimità del diniego dell'attenuante del fatto di minore gravità
Violenza sessuale: sulla rilevanza della qualità di pubblico ufficiale ai fini di procedibilità d'ufficio
Violenza sessuale: sullo stato di inferiorità della vittima in caso di alterazione causata da alcool
Violenza sessuale: sull'accertamento della capacità a testimoniare del minore vittima di abuso
Violenza sessuale: se il concorrente non è presente sul luogo del delitto può concorrere solo moralmente
Atti sessuali con minorenne: integra il tentativo l'offerta di denaro a quattordicenne per compiere atti sessuali
Violenza sessuale: sussiste in caso di induzione a giochi erotici e rapporti sessuali virtuali
Violenza sessuale: sul tentativo in caso di assenza di contatto fisico con la vittima
Violenza sessuale: il medico può lecitamente compiere atti incidenti sulla sfera della libertà sessuale
Violenza sessuale: sulla configurabilità dell'attenuante del fatto di minore gravità
Violenza sessuale: può essere commesso in danno del coniuge, in costanza di convivenza
Violenza sessuale: se posto in essere da un militare nei confronti di un commilitone, concorre con quello di ingiuria militare
Violenza sessuale: per il dolo, non è necessario che la condotta sia finalizzata a soddisfare il piacere sessuale dell'agente
Violenza sessuale: sulla circostanza aggravante dell'abuso della qualità di ministro di un culto (sacerdote)
Violenza sessuale: sulla induzione a subire atti sessuali su persona in stato di inferiorità psichica
Violenza sessuale: la reazione violenta della vittima non rileva per l'attenuante di minore gravità
Violenza sessuale: deve procedersi a giudizio di comparazione nel caso in cui l'attenuante ad effetto speciale della minore gravità concorre con aggravante
Violenza sessuale: l'aggravante della minore gravità non può essere esclusa per la sussistenza di aggravanti
Violenza sessuale aggravata: misure alternative solo se si è sottoposti ad osservazione scientifica della personalità
Violenza sessuale: sul consenso e gli atti sessuali non convenzionali
Violenza sessuale: il consenso deve perdurare nel corso dell'intero rapporto senza soluzione di continuità
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Violenza sessuale: sulla diminuente prevista dall'art. 609-bis, comma 3, c.p.
Violenza sessuale: sulla diminuente prevista dall'art. 609-bis, comma 3, c.p.
Violenza sessuale: sulla procedibilità d'ufficio del reato
Stupefacenti: l'acquirente di modiche quantità deve essere sentito nel corso delle indagini preliminari come persona informata dei fatti
Travisamento della prova: richiede l'esistenza di una palese difformità dai risultati obiettivamente derivanti dall'assunzione della prova
Travisamento della prova: sussiste solo in caso di incontrovertibile e pacifica distorsione del significante
Ricorso per cassazione: alla Corte è preclusa la rilettura degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione
Ricorso per cassazione: inammissibili doglianze che sollecitano una differente comparazione dei significati da attribuire alle prove
Stupefacenti: la lieve entità va valutata con riferimento a tutti gli elementi concernenti l'azione
Stupefacenti: la lieve entità va accertata tenendo conto anche della personalità dell'indagato, dei mezzi, delle modalità e delle circostanze dell'azione
Ricorso per cassazione: sul termine perentorio di cinque giorni previsto dalla L. n. 69 del 2005, art. 22, comma 2.
Violenza sessuale: configurabile il tentativo se l'agente non ne ha raggiunto le zone genitali
Violenza sessuale di gruppo: non assorbe il delitto di tortura
Violenza sessuale: sussiste in caso di atti di autoerotismo commessi alla presenza di una persona?
Violenza sessuale: sulla ammissibilità dell'appello del pubblico ministero avverso la sentenza di condanna
Violenza sessuale: sulla configurabilità della circostanza aggravante della connessione teleologica con il reato di lesioni personali.
Violenza sessuale: sull'attenuante di cui all'art. 609-bis, comma 3, c.p.
Violenza sessuale: può concorrere con il delitto di riduzione in servitù?
Violenza sessuale: la condizione di inferiorità psichica della vittima al momento del fatto prescinde da fenomeni di patologia mentale
Violenza sessuale: sulla violazione del principio di correlazione tra accusa e sentenza
Violenza sessuale: è inutilizzabile la testimonianza assunta in violazione della C.D.. "Carta di Noto"?
Violenza sessuale: sul riconoscimento dell'attenuante della minore gravità, nel caso di più fatti in continuazione ai danni della medesima persona
Violenza sessuale di gruppo: le differenze con il concorso di persone nel delitto di violenza sessuale
Violenza sessuale: in tema di misure cautelari personali, il giudice non è tenuto a motivare circa la ricorrenza di specifiche e inderogabili esigenze investigative
Violenza sessuale: la disciplina di cui all'art. 190-bis c.p.p. si applica anche alla prova assunta nel corso di incidente probatorio
Violenza sessuale: sul riconoscimento della circostanza attenuante speciale del fatto di minore gravità
Concussione: l'analisi del giudice non può esaurirsi nella descrizione della condotta costrittiva ma deve verificarne l'efficacia coartante
Induzione indebita: la persuasione deve avere un valore condizionante più tenue a quella tipica della concussione
Bancarotta fraudolenta: non può essere sottoposto a sequestro preventivo finalizzato alla confisca il denaro di certa provenienza lecita
Bancarotta fraudolenta: sui pagamenti tra società infragruppo
Bancarotta fraudolenta: sulla rilevanza della restituzione ai soci dei versamenti conferiti in conto di aumento futuro di capitale
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di conferimento di denaro da impresa individuale fallita a società di cui l'imprenditore ha parte di quote
Bancarotta fraudolenta: il momento consumativo coincide con la sentenza di fallimento
Bancarotta fraudolenta: sussiste piena continuità normativa fra la previsione dell'art. 216 l. fall. e l'art. 322 d.lg. 12 gennaio 2019, n. 14
Bancarotta fraudolenta: legittima l'applicazione di misure cautelari personali prima della sentenza dichiarativa di fallimento
Bancarotta fraudolenta preferenziale: sul compenso dell'amministratore di una società
Bancarotta fraudolenta: può concorrere con il reato di autoriciclaggio
Bancarotta riparata: non è necessaria la restituzione dei singoli beni sottratti
Bancarotta semplice: sussiste in caso di operazioni di pura sorte o manifestamente imprudenti
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Bancarotta fraudolenta: la provenienza illecita dei beni non esclude il reato
Bancarotta fraudolenta: la natura distrattiva di operazione infra-gruppo può essere esclusa in presenza di vantaggi compensativi
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di cessione aziendale a prezzo incongruo
Bancarotta fraudolenta: sulla responsabilità dei componenti del collegio sindacale di società fallita
Bancarotta fraudolenta: la parziale omissione del dovere annotativo è punita a titolo di dolo generico
Bancarotta fraudolenta: sulla omessa tenuta della contabilità
Bancarotta fraudolenta: non si ha pluralità di reati se le condotte tipiche realizzate mediante più atti siano tra loro omogenee
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Bancarotta fraudolenta: il dolo generico può essere desunto dalla responsabilità dell'imputato per fatti di bancarotta patrimoniale
Bancarotta fraudolenta: il distacco del bene dal patrimonio può realizzarsi in qualsiasi forma
Bancarotta fraudolenta: sull'individuazione dell'oggetto materiale del reato
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Bancarotta fraudolenta: sussiste anche in caso di esercizio di facoltà legittime
Bancarotta fraudolenta: sull’aggravante della cd. continuazione fallimentare
Bancarotta preferenziale: sul rilievo della compensazione volontaria
Bancarotta: l'assoluzione dalla bancarotta impropria in caso di falso in bilancio seguito da fallimento non interferisce sulla decisione per quella propria documentale
Bancarotta fraudolenta impropria per operazioni dolose: sul concorso dell'extraneus
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Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di prelievo dalle casse sociali di somme asseritamente corrispondenti al credito vantato
Bancarotta fraudolenta: sul potere di amministrazione disgiunta
Bancarotta documentale: sui rapporti con la bancarotta impropria in caso di falso in bilancio seguito da fallimento
Bancarotta fraudolenta: i pagamenti in favore della controllante non integrano distrazione
Bancarotta: in caso di pluralità di delitti è illegale la pena determinata facendo applicazione dell'istituto della continuazione
Bancarotta fraudolenta: sui rapporti con il reato di autoriciclaggio

Truffa assicurativa: sono utilizzabili le dichiarazioni rese dall'indagato all'investigatore della compagnia assicuratrice

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