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Cassazione Penale

Cassazione penale sez. II, 16/05/2012, n.22906

La massima

In tema di reato di frode in assicurazione, l'integrale falsificazione della polizza e del contrassegno assicurativo, siccome impedisce l'instaurazione del rapporto tra l'autore della condotta tipica e la compagnia di assicurazione, rende l'azione inidonea a ledere il bene protetto dalla norma incriminatrice, potendosi però configurare, in ordine a tale condotta, il delitto di falsità in scrittura privata e, qualora il fatto sia commesso dall'agente assicurativo, anche quello di truffa ai danni del cliente e della compagnia assicuratrice.

La sentenza integrale

OSSERVA -1- B.C.P. ricorre per cassazione avverso la sentenza datata 20.1/19.4.2011 della corte di appello di Firenze che, in riforma della decisione di tribunale di Prato in data 6.4.2009, dichiarava non doversi procedere per alcuni reati, assolveva per altro, mentre confermava la dichiarazione di colpevolezza in ordine ai delitti ex artt. 81 cpv., 642, (reato base), 348, 485 e 640 c.p., riducendo, di conseguenza la pena, da anni quattro ad anni due e mesi tre di reclusione. -2- Il fatto, come ricostruito dai giudici di merito: l'imputato, rimasto sempre contumace nei due gradi di giudizio, esercente abusivamente la professione di agente di assicurazione, con tre diverse tipologie di condotte, costituite da falsificazione ed alterazione di polizie e di contratti di assicurazione, si procurava,a danni delle assicurazioni con cui era collegato e di assicurati, ingiusti vantaggi patrimoniali. Precisamente: a) con la trasmissione alle compagnie di assicurazione di polizze con intestatari, italiani, diversi da quelli che si erano rivolti all'imputato, unitamente a falsificazione dei libretti di circolazione e di falsi attestati di rischio,contestuale formazione di polizza alle persone, in specie stranieri, che si erano rivolte alla agenzia, con indicazione di classi di merito più alte di quelle indicate dalle polizze trasmesse alle compagnie di assicurazione. L'effetto: le persone,effettivamente rivoltesi al B., pagavano premi di maggior importo rispetto alle somme trascritte nelle polizze trasmesse, insieme al minor premio in esse indicato, alla Compagnia assicuratrice e l'imputato lucrava la differenza tra il maggior importo versato nelle sue mani e il minor importo trasmesso alla assicurazione, con la conseguente realizzazione, ad avviso dei giudici di merito, degli eventi tipicizzati rispettivamente dall'art. 642 c.p., ai danni della compagnia di assicurazione, che tra l'altro pagava provvigioni derivanti dalla stipula di nuove numerose polizze assicurative, e dall'art. 640 c.p., ai danni delle persone che versavano al B. le somme a titolo di premio; b) comunicazione da parte del B., in relazione ad un contratto di assicurazione già stipulato, del mutamento del veicolo in precedenza assicurato con altro di proprietà del cliente effettivamente rivoltosi all'agenzia del B., trasmissione dei documenti di circolazione del secondo veicolo alla compagnia ai quali era correlata la classe di merito- bassa- dell'originario assicurato e rilascio di una polizza al cliente che si era rivolto al B. caratterizzata da una più alta classe di merito, con conseguente arricchimento del B. della differenza tra le due classi, tra il premio cioè versato dal B. alla Compagnia ed il maggior premio versatogli dal cliente; c) rilascio al cliente di una impegnativa alla stipula di polizza assicurativa RCA dietro corrispettivo del premio, la polizza non veniva emessa se non, collegata ad una documentazione alterata o falsificata, in occasione dei sinistro stradale o del sequestro del veicolo in seguito al controllo. Gli elementi probatori di così sofisticate condotte erano tratti dai fascicoli sequestrati presso l'agenzia dell'imputato, ovvero anche dai files estratti dai computer anch' esse sequestrati in dotazione della agenzia, nonchè dalle deposizioni di ufficiali di p.g., commissari ed agenti della polizia municipale di Prato, quali, tra gli altri, tali R.R. e P.F.. -3- Tre le ragioni di doglianza mosse con i motivi di ricorso: La prima: carenza di motivazione in ordine alla dichiarazione di responsabilità in ordine ai reati ex artt. 642 e 640 - rispettivamente capi c) e b) - per inidoneità del mezzo usato per il raggiro e costituito non dal rilascio di una polizza ma una mera impegnativa per la stipulazione del contrato di assicurazione, impegnativa nella quale era trascritto a chiare lettere che "la presente non sostituisce neanche provvisoriamente la polizza, il certificato e il contrassegno". I moduli poi delle polizze assicurative recanti il logo della "Liguria Assicurazini" avevano qualità cartacea diversa dagli originali, riportavano il premio in lire, tali cioè da non prestarsi a condotte truffaldine, ed erano utilizzati solo a scopo informativo e pubblicitario. Con riferimento al reato di falsificazione o alterazione di polizze ai fini di conseguire ai danni della assicurazione un vantaggio ingiusto si sottolinea l'incompatibilità di configurare entrambe le ipotesi delittuose. Delle due l'una: o il contratto trasmesso alla compagnia di assicurazione recava un categoria di rischio comportante falsamente un minor premio ed allora il soggetto danneggiato sarebbe stato solo la compagnia, non certo l'assicurato: ovvero la polizza non veniva attivata malgrado il pagamento del premio ed allora si configurerebbe una truffa ai danni del cliente. La seconda: ancora vizio di motivazione in ordine alla ritenuta sussistenza del delitto di abusivo esercizio della professione di agente assicurativo, la sua attività dopo il 12.1.2004, data del provvedimento di radiazione dall'albo relativo, dovendosi inquadrare in quella di mero collaboratore. La terza, infine: vizio di motivazione in ordine alla ritenuta tempestività delle querele per i reati contestati ex artt. 485, 640 e 642 c.p.. In particolare, con riferimento alla querela presentata da tale E.M., parte civile costituita in seguito alla scoperta della falsità della polizza assicurativa, l'atto era stato presentato l'8.7.2005 malgrado che il querelante era di certo venuto a conoscenza della falsità della polizza al momento della citazione a giudizio dinanzi al giudice di pace per l'incidente stradale causato con l'autovettura priva di una valida polizza di assicurazione. -4- Il ricorso è solo parzialmente fondato. Non è configurabile,infatti, in tutte le tipologie di condotte, funzionali alla truffa e ai danni dei clienti che si rivolgevano all'imputato e ai danni delle assicurazioni per il rilascio delle polizze assicurative in seguito ai contratti con false indicazioni del proprietario del veicolo assicurato e con falsi attestati di rischio, il delitto di frode alla assicurazione. Invero a seguito delle modifiche apportate all'art. 642 c.p., dalla L. n. 273 del 2002, la nuova disposizione normativa ha introdotto un ampliamento delle condotte punibili. Alle originarie previsioni della distruzione della cosa assicurata o del cagionare a se stessi lesioni personali, sono state aggiunte ulteriori condotte di falso aventi ad oggetto o la polizza o la documentazione destinata alla sua stipulazione, o la falsa denuncia di infortunio, o l'alterazione del vero rispetto ad elementi di prova o a documentazione riguardante un sinistro. Tuttavia anche in relazione a tali diverse fattispecie il presupposto dell'ipotesi criminosa rimane il fatto, come per il passato, che tra le parti sussista o sia almeno sussistito (come si può supporre in ipotesi di alterazione della data di scadenza) un valido rapporto contrattuale. Nel caso di specie l'azione del reo non era rivolta ad ottenere il risarcimento del danno oggetto della polizza di assicurazione o comunque un vantaggio derivante da un contratto di assicurazione, ed invece il bene giuridico tutelato dalla norma è comunque rappresentato dal patrimonio della compagnia di assicurazione. In tema di reato di frode in assicurazione, in definitiva, l'integrale falsificazione della polizza e del contrassegno assicurativo, siccome impedisce l'instaurazione del rapporto tra l'autore della condotta tipica e la compagnia di assicurazione, rende l'azione inidonea a ledere il bene protetto dalla norma incriminatrice, potendosi però configurare, in ordine a tale condotta, il delitto di falsità in scrittura privata e di truffa ai danni del cliente e dell'assicurazione( in termini, Sez. 2, 20.2/22.3.2007, P.G. in proc. Crisomodo, Rv 236132). Ora in tutte e tre le tipologia di azione non è dato registrare un contratto valido di assicurazione con le varie compagnie: alcuna parvenza di esso nella terza ipotesi, nel caso del mero rilascio di impegnativa a stipulare il contratto di assicurazione, e nemmeno nelle altre due caratterizzate, la prima, dal trasmettere il premio con la stipulazione di un contratto tra il nominativo di una persona non proprietaria della macchina assicurata appartenente al soggetto che aveva versato il premio al B. che ne tratteneva la differenza tra quello versato dal cliente e quello, corrispondente ad una alea di rischio minore, inviato alla Compagnia di assicurazione, la seconda, dalla sostituzione della macchina di un già assicurato presso la compagnia con altra macchina di proprietà del cliente del B. che incassava il premio collegato ad una classe di rischio più elevata. In ogni caso alcun vantaggio ai danni della assicurazione l'imputato conseguiva, ma lucrava solo illeciti vantaggi. Inammissibili gli ulteriori motivi di ricorso per genericità o per valutazioni che impinguono totalmente nel merito: generiche sono le censure che denunciano la possibile tardività delle querele presentate dalle persone offese, come indicate nei capi di imputazione, senza alcun specifico riferimento ai soggetti, agli atti presentati, ai tempi di presentazione; nel merito devono ritenersi le censure che, con riferimento alla querela presentata in data 7.7.2005 da E.M., omettono di considerare che quest' ultimo, rassicurato dall'imputato, una volta ricevuto la citazione a giudizio per l'incidente stradale cagionato, sulla bontà della polizza e sul fatto che il corso delle udienze dibattimentali, celebrate tutte in contumacia del falso assicurato, sarebbe stato seguito per suo conto dal legale della assicurazione, venne a sicura conoscenza della mancanza della assicurazione della sua auto solo alla notificazione, in data 14.4.2005, del precetto conseguente alla condanna subita. Ancora nel merito, poi, è il tentativo di qualificare come inidonei a trarre in inganno le polizze come falsificate ovvero i documenti rilasciati con l'indicazione dell'impegno a stipulare successivamente la polizza: il fatto che i clienti, per lo più stranieri, con poca dimestichezza con la lingua italiana, abbiano versato il premio della assicurazione, abbiano circolato con la loro macchina, che il prevenuto abbia trattenuto le somme incassate costituisce dato oggettivo deponente per la capacità della condotta dell'imputato di indurre in errore i soggetti truffati e danneggiati. Infine nel merito rivelano le censure che svolgono il tentativo di depotenziare il disvalore delle circostanze che depongono per l'apparire dell'imputato come agente assicuratore,e non certo come mero collaboratore delle due agenzie site in Firenze e Scandicci. I giudici di merito sottolineano che il B. compiva tutti gli atti tipici dell'agente: formava in proprio tutta la documentazione assicurativa, emetteva le polizze, riscuoteva i relativi premi, agiva in una struttura adibita ad assicurazione, locata alla di lui moglie, questa sì agente assicurativo iscritto all'Albo. P.Q.M. Annulla senza rinvio la sentenza impugnata limitatamene non costituisce reato; dichiara inammissibile il ricorso nel di appello di Firenze per la determinazione della pena. Così deciso in Roma, il 16 maggio 2012. Depositato in Cancelleria il 12 giugno 2012

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Omesso versamento IVA: il mancato incasso di crediti non esclude la sussistenza del dolo
Omesso versamento IVA: la qualifica di legale rappresentante di società si acquisisce con l'atto di conferimento della nomina
Omesso versamento IVA: il mancato incasso per inadempimento contrattuale non esclude la sussistenza del dolo
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Omesso versamento IVA: l'elevazione di un terzo dei termini di prescrizione non si applica ai reati ex artt. 10-ter e 11 del D.lgs. n. 74/2000
Fatture per operazioni inesistenti: se relative al medesimo periodo di imposta si configura un unico reato
Fatture per operazioni inesistenti: non rientra nella nozione di "altri documenti" la consulenza tecnica per ricerca di mercato
Fatture per operazioni inesistenti: sulla figura del cd. "autore mediato"
Fatture per operazioni inesistenti: sulla deroga al concorso di persone nel reato prevista dall' art. 9
Fatture per operazioni inesistenti: sussiste in caso di dichiarazione integrativa infedele presentata dopo l'accertamento fiscale
Fatture per operazione inesistenti: sulla configurabilità del reato associativo
Fatture per operazioni inesistenti: sui rapporti con il reato di cui all'art.8 d.lgs. 74/2000
Fatture per operazioni inesistenti: configurabile il concorso con il reato di dichiarazione infedele
Fatture per operazioni inesistenti: viola il divieto del bis in idem la contestazione di più reati in caso di molteplici fatture in un'unica dichiarazione
Dichiarazione fraudolenta: nel caso di reato commesso da singoli componenti del CdA ciascuno degli altri amministratori risponde per concorso
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Dichiarazione fraudolenta: sull'intermediazione finanziaria e l'utilizzo di elementi passivi fittizi
Dichiarazione fraudolenta: configurabile il concorso con il reato di cui all'art. 10-quater D.lgs. 74/2000
Dichiarazione fraudolenta: sussiste in caso di fatture relative ad un negozio giuridico apparente
Dichiarazione fraudolenta: configurabile una pluralità di reati se la condotta riguardi sia la dichiarazione IVA che quella ai fini II.DD.
Dichiarazione fraudolenta: non opera la causa di esclusione della punibilità ex art. 131 bis c.p.
Fatture per operazioni inesistenti: si consuma nel momento di emissione della fattura
Fatture per operazioni inesistenti: sulla prova del dolo specifico
Fatture per operazioni soggettivamente inesistenti: rileva la sola identità individuale del soggetto
Fatture per operazioni inesistenti: si configura anche nell'ipotesi di fatture emesse a favore di ditte cartiere
Fatture per operazioni inesistenti: non è necessario che il fine di favorire l'evasione sia esclusivo
Fatture per operazioni inesistenti: sulla genericità della contestazione
Fatture per operazioni inesistenti e dichiarazione fraudolenta: sulla competenza territoriale
Fatture per operazioni inesistenti: sulla competenza territoriale in caso di più fatture
Fatture per operazioni inesistenti: il reato è configurabile anche nel caso di fatturazione solo soggettivamente falsa
Fatture per operazioni inesistenti: sul c.d. superbonus 110% e lo sconto in fattura
Fatture per operazioni inesistenti: l'evasione di imposta non è elemento costitutivo del reato
Fatture per operazioni inesistenti: sui rapporti con la bancarotta fraudolenta impropria
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Fatture per operazioni inesistenti: questioni intertemporali
Fatture emesse per operazioni inesistenti: sui rapporti con il reato di autoriciclaggio
Fatture per operazioni inesistenti: sull'attenuante conseguente al pagamento dei debiti tributari
Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti: i rapporti con il reato di truffa ai danni dello Stato
Fatture o altri documenti per operazioni inesistenti: sulla competenza per territorio
Fatture per operazioni inesistenti: ha natura di reato comune
Fatture per operazioni inesistenti: se relative al medesimo periodo di imposta si configura un unico reato
Fatture per operazioni inesistenti: possono concorrere soggetti diversi dall'utilizzatore
Trasferimento fraudolento di valori: non è sufficiente dar conto della fittizia attribuzione della titolarità o disponibilità di denaro, beni o altre utilità
Intercettazioni: utilizzabili anche per gli ulteriori fatti-reato legati dal vincolo della continuazione
Abuso d'ufficio: se il pubblico ufficiale agisce del tutto al di fuori dell'esercizio delle sue funzioni non e' configurabile il reato
Concussione: non sussiste se la persona offesa ha eseguito un pagamento in quanto erroneamente convinta di esservi obbligata
Concussione: consiste in una condotta di prevaricazione abusiva idonea a costringere alla dazione o alla promessa
Tentata concussione: è indifferente il conseguimento in concreto del risultato di porre la vittima in stato di soggezione
Nullità: l'omessa valutazione di una memoria difensiva non determina alcuna nullità
Misure cautelari: valgono gli stessi principi che governano lo scrutinio di legittimità quanto al processo di cognizione
Induzione indebita: la condotta si configura come esortazione, persuasione, suggestione, inganno, impliciti messaggi, pressione morale
Concussione e induzione indebita: le differenze sta nel modo in cui si manifesta l'abuso della qualifica soggettiva
Metodo mafioso - condotte di estorsione ambientale
Tentativo di concussione: è necessario valutare la adeguatezza della condotta, valutando l'effetto di essa nel soggetto passivo
Concussione: vi è piena continuità normativa con il reato di induzione indebita a dare o promettere utilità di cui all'art. 319-quater c.p.
Sulla ammissibilità del concordato in appello
Atti sessuali con minorenne: non può essere disposta la sospensione dell'esecuzione della condanna
Violenza sessuale: può concorrere formalmente con il reato di concussione
Violenza sessuale: rileva ai fini del consenso l'assunzione di alcol da parte della persona offesa?
Violenza sessuale: la sussistenza del consenso all'atto va verificata in relazione al momento del compimento dell'atto
Violenza sessuale: in caso di errore sul consenso, l'onere della prova è a carico dell'imputato
Violenza sessuale: gli atti sessuali non convenzionati possono essere leciti?
Violenza sessuale: non ricorre l'attenuante della minore gravità del fatto nel caso in cui è perpetrata dal genitore ai danni del figlio
Violenza sessuale: non occorre che la violenza avvenga in modo brutale ed aggressivo
Violenza sessuale: sulla violazione della correlazione tra accusa e sentenza la condanna
Violenza sessuale: la coprofilia influisce sulla capacità di intendere e volere?
Violenza sessuale: sulla valutazione della prova indiziaria
Violenza sessuale: sussiste in caso di invio di foto intime su whatsapp dietro minaccia
Violenza sessuale: per la valutazione dell'attenuante della minore gravità è inconferente il fatto della commissione con abuso di relazione di ospitalità
Violenza sessuale: sulla configurabilità dell'abuso della condizione di inferiorità psico-fisica della vittima
Violenza sessuale: nella nozione di atti sessuali non rientrano gli atti di esibizionismo, di autoerotismo in presenza di terzi o di voyeurismo
Violenza sessuale: sull'aggravante la compromissione della libertà personale della vittima
Violenza sessuale: la condizione di inferiorità psichica della vittima può dipendere anche dalla minore età
Violenza sessuale: può concorrere con il delitto di sequestro di persona
Violenza sessuale: assorbe il reato di maltrattamenti se vi è coincidenza fra le condotte
Violenza sessuale: gli elementi per l'applicazione dell'attenuante della minore gravità del fatto si usano anche per la riduzione della pena
Violenza sessuale: anche le credenze esoteriche in grado di suggestionare la p.o. rientrano fra le condizioni di inferiorità psichica
Violenza sessuale: sulla procedibilità d'ufficio
Violenza sessuale: sull'abuso di autorità e posizione di preminenza
Violenza sessuale: sul divieto di concessione di misure alternative alla detenzione
Violenza sessuale: si configura aggravante speciale nel caso in cui la vittima sia stata provocata dall'autore del reato all'assunzione di sostanze alcoliche
Violenza sessuale: sull'applicazione del divieto di sospensione dell'esecuzione della pena
Violenza sessuale: sulla legittimità del diniego dell'attenuante del fatto di minore gravità
Violenza sessuale: sulla rilevanza della qualità di pubblico ufficiale ai fini di procedibilità d'ufficio
Violenza sessuale: sullo stato di inferiorità della vittima in caso di alterazione causata da alcool
Violenza sessuale: sull'accertamento della capacità a testimoniare del minore vittima di abuso
Violenza sessuale: se il concorrente non è presente sul luogo del delitto può concorrere solo moralmente
Atti sessuali con minorenne: integra il tentativo l'offerta di denaro a quattordicenne per compiere atti sessuali
Violenza sessuale: sussiste in caso di induzione a giochi erotici e rapporti sessuali virtuali
Violenza sessuale: sul tentativo in caso di assenza di contatto fisico con la vittima
Violenza sessuale: il medico può lecitamente compiere atti incidenti sulla sfera della libertà sessuale
Violenza sessuale: sulla configurabilità dell'attenuante del fatto di minore gravità
Violenza sessuale: può essere commesso in danno del coniuge, in costanza di convivenza
Violenza sessuale: se posto in essere da un militare nei confronti di un commilitone, concorre con quello di ingiuria militare
Violenza sessuale: per il dolo, non è necessario che la condotta sia finalizzata a soddisfare il piacere sessuale dell'agente
Violenza sessuale: sulla circostanza aggravante dell'abuso della qualità di ministro di un culto (sacerdote)
Violenza sessuale: sulla induzione a subire atti sessuali su persona in stato di inferiorità psichica
Violenza sessuale: la reazione violenta della vittima non rileva per l'attenuante di minore gravità
Violenza sessuale: deve procedersi a giudizio di comparazione nel caso in cui l'attenuante ad effetto speciale della minore gravità concorre con aggravante
Violenza sessuale: l'aggravante della minore gravità non può essere esclusa per la sussistenza di aggravanti
Violenza sessuale aggravata: misure alternative solo se si è sottoposti ad osservazione scientifica della personalità
Violenza sessuale: sul consenso e gli atti sessuali non convenzionali
Violenza sessuale: il consenso deve perdurare nel corso dell'intero rapporto senza soluzione di continuità
Violenza sessuale: professore bacia sulla guancia un'alunna dopo aver provato a farlo sulla bocca, condannato
Violenza sessuale: sulla diminuente prevista dall'art. 609-bis, comma 3, c.p.
Violenza sessuale: sulla diminuente prevista dall'art. 609-bis, comma 3, c.p.
Violenza sessuale: sulla procedibilità d'ufficio del reato
Stupefacenti: l'acquirente di modiche quantità deve essere sentito nel corso delle indagini preliminari come persona informata dei fatti
Travisamento della prova: richiede l'esistenza di una palese difformità dai risultati obiettivamente derivanti dall'assunzione della prova
Travisamento della prova: sussiste solo in caso di incontrovertibile e pacifica distorsione del significante
Ricorso per cassazione: alla Corte è preclusa la rilettura degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione
Ricorso per cassazione: inammissibili doglianze che sollecitano una differente comparazione dei significati da attribuire alle prove
Stupefacenti: la lieve entità va valutata con riferimento a tutti gli elementi concernenti l'azione
Stupefacenti: la lieve entità va accertata tenendo conto anche della personalità dell'indagato, dei mezzi, delle modalità e delle circostanze dell'azione
Ricorso per cassazione: sul termine perentorio di cinque giorni previsto dalla L. n. 69 del 2005, art. 22, comma 2.
Violenza sessuale: configurabile il tentativo se l'agente non ne ha raggiunto le zone genitali
Violenza sessuale di gruppo: non assorbe il delitto di tortura
Violenza sessuale: sussiste in caso di atti di autoerotismo commessi alla presenza di una persona?
Violenza sessuale: sulla ammissibilità dell'appello del pubblico ministero avverso la sentenza di condanna
Violenza sessuale: sulla configurabilità della circostanza aggravante della connessione teleologica con il reato di lesioni personali.
Violenza sessuale: sull'attenuante di cui all'art. 609-bis, comma 3, c.p.
Violenza sessuale: può concorrere con il delitto di riduzione in servitù?
Violenza sessuale: la condizione di inferiorità psichica della vittima al momento del fatto prescinde da fenomeni di patologia mentale
Violenza sessuale: sulla violazione del principio di correlazione tra accusa e sentenza
Violenza sessuale: è inutilizzabile la testimonianza assunta in violazione della C.D.. "Carta di Noto"?
Violenza sessuale: sul riconoscimento dell'attenuante della minore gravità, nel caso di più fatti in continuazione ai danni della medesima persona
Violenza sessuale di gruppo: le differenze con il concorso di persone nel delitto di violenza sessuale
Violenza sessuale: in tema di misure cautelari personali, il giudice non è tenuto a motivare circa la ricorrenza di specifiche e inderogabili esigenze investigative
Violenza sessuale: la disciplina di cui all'art. 190-bis c.p.p. si applica anche alla prova assunta nel corso di incidente probatorio
Violenza sessuale: sul riconoscimento della circostanza attenuante speciale del fatto di minore gravità
Concussione: l'analisi del giudice non può esaurirsi nella descrizione della condotta costrittiva ma deve verificarne l'efficacia coartante
Induzione indebita: la persuasione deve avere un valore condizionante più tenue a quella tipica della concussione
Bancarotta fraudolenta: non può essere sottoposto a sequestro preventivo finalizzato alla confisca il denaro di certa provenienza lecita
Bancarotta fraudolenta: sui pagamenti tra società infragruppo
Bancarotta fraudolenta: sulla rilevanza della restituzione ai soci dei versamenti conferiti in conto di aumento futuro di capitale
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di conferimento di denaro da impresa individuale fallita a società di cui l'imprenditore ha parte di quote
Bancarotta fraudolenta: il momento consumativo coincide con la sentenza di fallimento
Bancarotta fraudolenta: sussiste piena continuità normativa fra la previsione dell'art. 216 l. fall. e l'art. 322 d.lg. 12 gennaio 2019, n. 14
Bancarotta fraudolenta: legittima l'applicazione di misure cautelari personali prima della sentenza dichiarativa di fallimento
Bancarotta fraudolenta preferenziale: sul compenso dell'amministratore di una società
Bancarotta fraudolenta: può concorrere con il reato di autoriciclaggio
Bancarotta riparata: non è necessaria la restituzione dei singoli beni sottratti
Bancarotta semplice: sussiste in caso di operazioni di pura sorte o manifestamente imprudenti
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di cessione gratuita di un contratto di locazione finanziaria
Bancarotta fraudolenta: la provenienza illecita dei beni non esclude il reato
Bancarotta fraudolenta: la natura distrattiva di operazione infra-gruppo può essere esclusa in presenza di vantaggi compensativi
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di cessione aziendale a prezzo incongruo
Bancarotta fraudolenta: sulla responsabilità dei componenti del collegio sindacale di società fallita
Bancarotta fraudolenta: la parziale omissione del dovere annotativo è punita a titolo di dolo generico
Bancarotta fraudolenta: sulla omessa tenuta della contabilità
Bancarotta fraudolenta: non si ha pluralità di reati se le condotte tipiche realizzate mediante più atti siano tra loro omogenee
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di cessione di beni che rientrino nell’autonoma disponibilità della società fallita
Bancarotta fraudolenta: sui presupposti del concorso per omesso impedimento dell'evento
Bancarotta fraudolenta: il dolo generico può essere desunto dalla responsabilità dell'imputato per fatti di bancarotta patrimoniale
Bancarotta fraudolenta: il distacco del bene dal patrimonio può realizzarsi in qualsiasi forma
Bancarotta fraudolenta: sull'individuazione dell'oggetto materiale del reato
Bancarotta fraudolenta: in tema di concorso dell'extraneus nel reato
Bancarotta fraudolenta: i pagamenti in favore della controllante non integrano il reato
Bancarotta fraudolenta: sussiste anche in caso di esercizio di facoltà legittime
Bancarotta fraudolenta: sull’aggravante della cd. continuazione fallimentare
Bancarotta preferenziale: sul rilievo della compensazione volontaria
Bancarotta: l'assoluzione dalla bancarotta impropria in caso di falso in bilancio seguito da fallimento non interferisce sulla decisione per quella propria documentale
Bancarotta fraudolenta impropria per operazioni dolose: sul concorso dell'extraneus
Bancarotta fraudolenta: sui presupposti del concorso per omesso impedimento dell'evento dell'amministratore privo di delega
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di prelievo dalle casse sociali di somme asseritamente corrispondenti al credito vantato
Bancarotta fraudolenta: sul potere di amministrazione disgiunta
Bancarotta documentale: sui rapporti con la bancarotta impropria in caso di falso in bilancio seguito da fallimento
Bancarotta fraudolenta: i pagamenti in favore della controllante non integrano distrazione
Bancarotta: in caso di pluralità di delitti è illegale la pena determinata facendo applicazione dell'istituto della continuazione
Bancarotta fraudolenta: sui rapporti con il reato di autoriciclaggio

Truffa assicurativa: sussiste in caso di integrale falsificazione della polizza e del contrassegno assicurativo

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