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Cassazione Penale

Cassazione penale sez. III, 29/10/2020, n.33045

La massima

Ai fini dell'integrazione del reato di cui all'art. 609-bis cod. pen., la nozione di «atti sessuali» implica necessariamente il coinvolgimento della corporeità sessuale del soggetto passivo, dovendo questi essere costretto a «compiere» o a «subire» tali atti, rispetto ai quali devono ritenersi estranei gli atti di esibizionismo, di autoerotismo in presenza di terzi costretti ad assistervi, o di "voyeurismo" che, pur essendo manifestazione di istinto sessuale, non coinvolgono la corporeità sessuale del soggetto passivo, nemmeno in termini di tentativo.

La sentenza integrale

RITENUTO IN FATTO 1. Con l'impugnata sentenza, emessa in data 3 marzo 2020, la Corte d'appello di Cagliari, sez. dist. di Sassari, in parziale riforma della sentenza del Giudice dell'Udienza preliminare del Tribunale di Tempio Pausania, ha assolto l'imputato dal reato di cui all'art. 527 c.p. (capo B) per essere il fatto assorbito nel capo a) ed ha dichiarato non doversi procedere nei confronti del medesim0 in relazione al reato di cui all'art. 726 c.p. (capo C) per essere estinto per prescrizione, ed ha rideterminato la pena per il reato di cui all'art. 81 c.p., comma 2, art. 609 bis c.p., comma 1, art. 609 ter c.p., comma 1, n. 1, art. 609 septies c.p. alla pena di anni tre, mesi cinque e giorni 10 di reclusione, con conferma nel resto della sentenza. L'imputato è stato condannato, perchè, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, costringeva la minore S.A., infraquattordicenne, a subire atti sessuali consistiti nell'appoggiarsi a lei con tutto il corpo strusciandosi, eccitandosi, nell'estrarre il pene mentre parlava con la minore, nel toccarle le parti intime, nell'esibizione del pene, orinando in alcune occasioni in presenza della minore, nell'averla guardata mentre lui si masturbava, nell'averla guardata sotto la gonna, nell'averle toccato le gambe e il seno. Fatti commessi dal 2005 al 2012. 2. Avverso la sentenza ha presentato ricorso l'imputato, a mezzo del difensore di fiducia, e ne ha chiesto l'annullamento per i seguenti motivi, enunciati nei limiti strettamente necessari per la motivazione, come disposto dall'art. 173 disp. att. c.p.p., comma 1. 2.1. Con il primo motivo deduce la violazione dell'art. 606 c.p.p., comma 1, lett. b) ed e) in relazione alla mancanza, contraddittorietà, illogicità della motivazione, errata qualificazione giuridica dei fatti contestati quali violazioni dell'art. 609 bis c.p., sul mancato riconoscimento dell'ipotesi di cui all'art. 609 bis c.p., comma 3 e alla configurazione del reato continuato. Argomenta il ricorrente l'erronea interpretazione della legge penale per avere la Corte d'appello ritenuto di ricondurre all'interno della fattispecie di violenza sessuale il primo episodio contestato nel quale l'imputato aveva esibito il pene mentre parlava con la minore, fatto da qualificarsi quale atto di esibizionismo che non ha comportato alcun coinvolgimento della "corporeità", che costituisce elemento essenziale della fattispecie che richiede che la vittima sia costretta a compiere o subire atti sessuali. La Corte d'appello avrebbe ritenuto sussistente la fattispecie di violenza sessuale anche senza alcun contatto fisico in quanto tale atto sarebbe idoneo a compromettere lo sviluppo psicofisico della minore, con motivazione apodittica fondata sulle conclusioni della consulenza psicodiagnostica. Parimenti anche la qualificazione giuridica del secondo episodio nel quale l'imputato si era strusciato contro la persona offesa, sarebbe frutto dell'erronea applicazione della legge penale dal momento che il fatto sarebbe inquadrabile nell'ipotesi di cui al fatto lieve ai sensi dell'art. 609 bis c.p., comma 3. Allo stesso modo la fattispecie di minore gravità avrebbe dovuto essere riconosciuta con riguardo agli episodi di palpeggiamento. La motivazione sull'intrusione nella sfera sessuale sarebbe inconsistente con riguardo all'episodio avvenuto nel negozio di ottica della madre della persona offesa, avvenuto nel 2009, quando l'imputato mettendosi a gattoni aveva guardato la persona offesa sotto la gonna. Non sarebbe ravvisabile l'unicità del disegno criminoso quale preordinazione degli episodi in ragione del disturbo di cui è affetto l'imputato. 2.2. Con il secondo motivo deduce la violazione di cui all'art. 606 c.p.p., comma 1, lett. b) in relazione agli artt. 157-161 c.p., prescrizione del primo e secondo episodio contestato. Il primo di questi, commesso quando la persona offesa stava preparando gli esami di terza media, ossia nel 2003 come indicato nel capo di imputazione, sarebbe prescritto, anche tenuto conto del periodo di tempo in cui vi è stata la sospensione del corso della prescrizione, nel 2017, prima della pronuncia della sentenza in grado di appello. Il secondo episodio, commesso il 1 ottobre 2005, sarebbe anch'esso prescritto prima della pronuncia della sentenza impugnata. 2.3. Con il terzo motivo deduce la mancanza di motivazione sul motivo di appello con il quale chiedeva la pronuncia di non luogo a procedere per essere il fatto depenalizzato ai sensi del D.Lgs. n. 67 del 2016, in relazione all'episodio nel quale l'imputato avrebbe guardato la minore sotto la gonna masturbandosi. 3. In udienza, il Procuratore generale ha chiesto l'annullamento con rinvio per la rideterminazione del trattamento sanzionatorio. Diritto CONSIDERATO IN DIRITTO 4. Il ricorso è fondato nei termini di cui in motivazione. Il secondo motivo ricorso dell'imputato è in parte fondato, nei termini di cui in motivazione, anche il primo motivo di ricorso, situazione che consente di rilevare l'intervenuta prescrizione delle condotte di reato per le quale ad oggi è già maturata (Sez. U, n. 12602 del 17/12/2015, Ricci, Rv. 266819 - 01). Deve rammentarsi che è ammissibile il ricorso per cassazione con il quale si deduce l'intervenuta estinzione del reato per prescrizione maturata prima della sentenza impugnata ed erroneamente non dichiarata dal giudice di merito, integrando tale doglianza un motivo consentito ai sensi dell'art. 606 c.p.p., comma 1, lett. b) (Sez. U. Ricci, cit.). Rileva il Collegio che è certamente prescritta la condotta di violenza sessuale commessa il 1ottobre 2005, indicata quale secondo episodio, allorchè l'imputato, dopo il matrimonio di sua sorella, era entrato nel bagno ove si trovava la persona offesa e le si era strusciato addosso al punto da eccitarsi. Tale condotta di reato, pacificamente integrante il reato di violenza sessuale, aggravata dall'età inferiore ad anni quattordici della persona offesa (n. il 06/08/1991), si è prescritta prima della pronuncia in grado di appello al 7 febbraio 2020. Secondo quanto affermato da S.U. n. 28953 del 27/04/2017, S., Rv 269784, ai fini della determinazione del tempo necessario per la prescrizione del reato, le circostanze c.d. indipendenti, che comportano un aumento di pena non superiore ad un terzo non rientrano nella categoria delle circostanze ad effetto speciale. Le citate S.U. hanno stabilito che la circostanza aggravante di cui all'art. 609-ter c.p., comma 1, n. 1, non è circostanza ad effetto speciale, posto che la stessa comporta, a fronte della pena ricompresa tra i cinque e i dieci anni di reclusione di cui all'art. 609-bis c.p., una pena da sei a dodici anni di reclusione, in tal modo non opera l'aumento superiore ad un terzo richiesto dall'art. 63 c.p., comma 3, e che, appartenendo la stessa al novero delle c.d. circostanze indipendenti, non deve essere calcolata per determinare il tempo a prescrivere. A ciò consegue, pertanto, che il termine di prescrizione, applicabile nella specie essendo contestata la fattispecie di cui all'art. 609-bis c.p. e art. 609-ter c.p., comma 1, n. 1, fatto commesso il (OMISSIS), considerando il più favorevole regime introdotto dalla L. n. 251 del 2005, applicabile al caso in scrutinio ai sensi dell'art. 10 della medesima legge, è pari ad anni dieci prolungabile, per effetto delle interruzioni, ad anni dodici e mesi sei, ex art. 161 c.p., non essendo applicabile il raddoppio dei termini di prescrizione di cui all'art. 157 c.p., comma 6 introdotta dalla L. 1 ottobre 2012, n. 172 (Sez. 3, n. 3385 del 17/11/2016, A., Rv 268805). Per effetto dell'applicazione del termine, ex artt. 157 e 161 c.p., di anni 12 e mesi sei, la prescrizione è maturata al 1 aprile 2018, a cui vanno sommati i periodi di sospensione del corso della prescrizione, pari ad un anno, mesi otto e giorni 66. Pertanto, la prescrizione è maturata il 4 febbraio 2020, anteriormente alla pronuncia della sentenza della Corte d'appello emessa in data 03/03/2020. Allo stesso modo è maturata la prescrizione anche con riguardo al primo episodio accertato nel quale l'imputato aveva mostrato il pene alla minore mentre questa era seduta e stava preparando l'esame di terza media che, tenuto conto dell'anno di nascita (06/09/1991), è stato commesso nel giugno 2005, dovendo essere qualificata, la condotta, quale corruzione di minorenni (vedi infra). Secondo le S.U. Ricci, è consentito dichiarare in sede di legittimità l'intervenuta estinzione del reato per prescrizione maturata prima della sentenza impugnata ed erroneamente non dichiarata dal giudice di merito (Sez. U, n. 12602 del 17/12/2015, Ricci, Rv. 266819), sicchè deve essere dichiarata in questa sede. Non di meno, le citate S.U. hanno chiarito che non può essere ritenuto inammissibile il ricorso che eccepisce la prescrizione maturata anteriormente alla pronuncia di appello, per cui consegue che deve essere rilevata e dichiarata la maturata prescrizione delle condotte di violenza sessuale sino alla data della presente decisione. Tenuto conto dei termini di cui agli artt. 157-161 c.p. e di quello di sospensione del corso della prescrizione, sono ad oggi prescritte tutte le condotte di reato commesse fino al 23 giugno 2006. La sentenza va, pertanto annullata senza rinvio quanto alle condotte di reato commesse fino al 23 giungo 2006 e con rinvio alla Corte d'appello di Cagliari che, nel giudizio di rinvio, dovrà altresì individuare le condotte, non prescritte, sussumibili nel paradigma normativo di cui all'art. 609 bis c.p.. Situazione che presuppone l'individuazione della latitudine della condotta punibile ai sensi dell'art. 609 bis c.p. e, dunque, la disamina del primo motivo di ricorso. La difesa deduce l'erronea applicazione della legge penale in relazione alla qualificazione di alcune condotte quali condotte di violenza sessuale perchè prive della "corporeità", del contatto corporeo, elemento essenziale per configurare l'atto sessuale. A tal riguardo occorre muovere dalla nozione di "atti sessuali", di cui all'art. 609 bis c.p., che, secondo la giurisprudenza pacifica, implica necessariamente il coinvolgimento della corporeità sessuale del soggetto passivo dovendo infatti questi essere costretto a "compiere" o a "subire" gli stessi La giurisprudenza di questa Corte ha, infatti, precisato che l'atto sessuale, cui la norma fa riferimento, deve comunque coinvolgere la corporeità sessuale del soggetto passivo il quale, stabilisce l'art. 609 bis, deve essere costretto "a compiere o subire atti sessuali" (Sez. 3, n. 23094 del 11/05/2011, T., Rv. 250654 - 01; Sez. 3 n. 2941, 3/11/1999; Sez. 3, Sentenza n. 2941 del 28/09/1999, Rv. 215100 - 01). Tale requisito è stato ritenuto infatti determinante, nelle menzionate decisioni, per distinguere l'atto sessuale propriamente detto da tutti gli altri atti che, sebbene significativi di concupiscenza sessuale, siano tuttavia inidonei ad intaccare la sfera della sessualità fisica della vittima, in quanto comportano esclusivamente un'offesa alla libertà morale o al sentimento pubblico del pudore, come avviene nel caso dell'esibizionismo, dell'autoerotismo praticato in presenza di altri costretti ad assistervi o del "voyeurismo". La nozione di atti sessuali attualmente contemplata dal codice penale comprenda in sè entrambi i concetti di congiunzione carnale e atti di libidine in precedenza considerati dal legislatore, con la conseguenza che devono ritenersi estranei a tale nozione tutti gli atti o comportamenti che, pur essendo manifestazione di istinto sessuale, non si risolvano in un contatto corporeo tra soggetto attivo e soggetto passivo o comunque non coinvolgano la corporeità sessuale di quest'ultimo, nemmeno in termini di tentativo. Da tale distinzione la giurisprudenza ricava l'ulteriore conclusione che l'esibizionismo o il compimento di atti di masturbazione in presenza di terzi costretti ad assistervi senza che vi sia alcun contatto con i genitali o le zone erogene della persona presente non consentono di ritenere configurabile la violenza sessuale quanto, piuttosto, il delitto di atti osceni, quello di violenza privata o la corruzione di minorenni, sempre che ne sussistano le condizioni. Il voyeurismo, invece, può essere ricondotto ad una ipotesi di molestia nei confronti delle persone oggetto della morbosa curiosità, ma non integra violenza sessuale nei confronti delle stesse. Quanto alla pratica di masturbazione, se non può essere seriamente messo in discussione che, in quanto gesto che coinvolge in modo immediato e diretto gli organi genitali, costituisce di per sè, sul piano oggettivo, "atto sessuale" a tutti gli effetti, percepito come tale in base al condiviso senso comune a prescindere dal coinvolgimento, allorchè l'atto di masturbazione venga posto in essere dinanzi a minori ed al solo fine di farvi assistere, costituisce "atto sessuale" (cfr., sul punto, Sez. 3, n. 9223 del 25/05/2000, Rv. 217261) ed il fatto integra il reato di corruzione di minorenni (Sez. 3, n. 24417 del 09/03/2016, Rv. 267104 - 01). Ed ancora, si è, ulteriormente, precisato che integra il reato di violenza sessuale anche quella condotta che, pur caratterizzata da un fugace contatto corporeo con la vittima, sia finalizzata a soddisfare l'impulso sessuale del reo. In particolare, la Corte, in una fattispecie in cui il reo, dopo aver toccato il ginocchio della vittima minorenne, aveva iniziato a praticare su di sè atti di autoerotismo, ha precisato, quanto al tema del contatto con "zone erogene", che per i minori non può essere adottato lo stesso metro di valutazione riferito agli adulti per ciò che concerne la parte del corpo attinta dal toccamento (Sez. 3, n. 45950 del 26/10/2011, M., Rv. 251339 - 01). Entro queste coordinate interpretative la Corte territoriale, nel giudizio di rinvio, dovrà attenersi nell'individuazione delle condotte punibili ai sensi dell'art. 609 bis c.p., indicate nel capo A) come accertate in punto di fatto nel giudizio di merito, per le quali non è maturata la prescrizione. PQM P.Q.M. Annulla senza rinvio la sentenza impugnata in reazione al capo A) per i reati commessi sino al 23/06/2006 perchè estinti per prescrizione e con rinvio alla Corte d'appello di Cagliari per la rideterminazione della pena. In caso di diffusione del presente provvedimento omettere le generalità e gli altri dati identificativi, a norma del D.Lgs. n. 196 del 2003, art. 52 in quanto imposto dalla legge. Così deciso in Roma, il 29 ottobre 2020. Depositato in Cancelleria il 25 novembre 2020

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Omesso versamento IVA: sull'interesse ad impugnare per ottenere assoluzione con formula piena
Omesso versamento IVA: sulla preclusione al patteggiamento per mancata estinzione del debito tributario
Omesso versamento IVA: il contribuente deve dimostrare l'inattendibilità della compilazione del quadro VL
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Omesso versamento IVA : configurabile il concorso con la bancarotta impropria mediante operazioni dolose
Omesso versamento IVA: il mancato incasso per inadempimento contrattuale di un cliente non esclude il dolo
Omesso versamento IVA: sulla responsabilità del liquidatore subentrato dopo la dichiarazione di imposta
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Omesso versamento IVA: il mancato incasso per inadempimento contrattuale non esclude la sussistenza del dolo
Omesso versamento IVA: l'imposta dovuta è quella risultante dalla dichiarazione annuale del contribuente
Omesso versamento IVA: l'elevazione di un terzo dei termini di prescrizione non si applica ai reati ex artt. 10-ter e 11 del D.lgs. n. 74/2000
Fatture per operazioni inesistenti: se relative al medesimo periodo di imposta si configura un unico reato
Fatture per operazioni inesistenti: non rientra nella nozione di "altri documenti" la consulenza tecnica per ricerca di mercato
Fatture per operazioni inesistenti: sulla figura del cd. "autore mediato"
Fatture per operazioni inesistenti: sulla deroga al concorso di persone nel reato prevista dall' art. 9
Fatture per operazioni inesistenti: sussiste in caso di dichiarazione integrativa infedele presentata dopo l'accertamento fiscale
Fatture per operazione inesistenti: sulla configurabilità del reato associativo
Fatture per operazioni inesistenti: sui rapporti con il reato di cui all'art.8 d.lgs. 74/2000
Fatture per operazioni inesistenti: configurabile il concorso con il reato di dichiarazione infedele
Fatture per operazioni inesistenti: viola il divieto del bis in idem la contestazione di più reati in caso di molteplici fatture in un'unica dichiarazione
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Dichiarazione fraudolenta: sull'intermediazione finanziaria e l'utilizzo di elementi passivi fittizi
Dichiarazione fraudolenta: configurabile il concorso con il reato di cui all'art. 10-quater D.lgs. 74/2000
Dichiarazione fraudolenta: sussiste in caso di fatture relative ad un negozio giuridico apparente
Dichiarazione fraudolenta: configurabile una pluralità di reati se la condotta riguardi sia la dichiarazione IVA che quella ai fini II.DD.
Dichiarazione fraudolenta: non opera la causa di esclusione della punibilità ex art. 131 bis c.p.
Fatture per operazioni inesistenti: si consuma nel momento di emissione della fattura
Fatture per operazioni inesistenti: sulla prova del dolo specifico
Fatture per operazioni soggettivamente inesistenti: rileva la sola identità individuale del soggetto
Fatture per operazioni inesistenti: si configura anche nell'ipotesi di fatture emesse a favore di ditte cartiere
Fatture per operazioni inesistenti: non è necessario che il fine di favorire l'evasione sia esclusivo
Fatture per operazioni inesistenti: sulla genericità della contestazione
Fatture per operazioni inesistenti e dichiarazione fraudolenta: sulla competenza territoriale
Fatture per operazioni inesistenti: sulla competenza territoriale in caso di più fatture
Fatture per operazioni inesistenti: il reato è configurabile anche nel caso di fatturazione solo soggettivamente falsa
Fatture per operazioni inesistenti: sul c.d. superbonus 110% e lo sconto in fattura
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Fatture per operazioni inesistenti: sui rapporti con la bancarotta fraudolenta impropria
Fatture per operazioni inesistenti: sulla prova della posizione di amministratore di fatto
Fatture per operazioni inesistenti: questioni intertemporali
Fatture emesse per operazioni inesistenti: sui rapporti con il reato di autoriciclaggio
Fatture per operazioni inesistenti: sull'attenuante conseguente al pagamento dei debiti tributari
Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti: i rapporti con il reato di truffa ai danni dello Stato
Fatture o altri documenti per operazioni inesistenti: sulla competenza per territorio
Fatture per operazioni inesistenti: ha natura di reato comune
Fatture per operazioni inesistenti: se relative al medesimo periodo di imposta si configura un unico reato
Fatture per operazioni inesistenti: possono concorrere soggetti diversi dall'utilizzatore
Trasferimento fraudolento di valori: non è sufficiente dar conto della fittizia attribuzione della titolarità o disponibilità di denaro, beni o altre utilità
Intercettazioni: utilizzabili anche per gli ulteriori fatti-reato legati dal vincolo della continuazione
Abuso d'ufficio: se il pubblico ufficiale agisce del tutto al di fuori dell'esercizio delle sue funzioni non e' configurabile il reato
Concussione: non sussiste se la persona offesa ha eseguito un pagamento in quanto erroneamente convinta di esservi obbligata
Concussione: consiste in una condotta di prevaricazione abusiva idonea a costringere alla dazione o alla promessa
Tentata concussione: è indifferente il conseguimento in concreto del risultato di porre la vittima in stato di soggezione
Nullità: l'omessa valutazione di una memoria difensiva non determina alcuna nullità
Misure cautelari: valgono gli stessi principi che governano lo scrutinio di legittimità quanto al processo di cognizione
Induzione indebita: la condotta si configura come esortazione, persuasione, suggestione, inganno, impliciti messaggi, pressione morale
Concussione e induzione indebita: le differenze sta nel modo in cui si manifesta l'abuso della qualifica soggettiva
Metodo mafioso - condotte di estorsione ambientale
Tentativo di concussione: è necessario valutare la adeguatezza della condotta, valutando l'effetto di essa nel soggetto passivo
Concussione: vi è piena continuità normativa con il reato di induzione indebita a dare o promettere utilità di cui all'art. 319-quater c.p.
Sulla ammissibilità del concordato in appello
Atti sessuali con minorenne: non può essere disposta la sospensione dell'esecuzione della condanna
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Violenza sessuale: la sussistenza del consenso all'atto va verificata in relazione al momento del compimento dell'atto
Violenza sessuale: in caso di errore sul consenso, l'onere della prova è a carico dell'imputato
Violenza sessuale: gli atti sessuali non convenzionati possono essere leciti?
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Violenza sessuale: non occorre che la violenza avvenga in modo brutale ed aggressivo
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Violenza sessuale: sulla configurabilità dell'abuso della condizione di inferiorità psico-fisica della vittima
Violenza sessuale: nella nozione di atti sessuali non rientrano gli atti di esibizionismo, di autoerotismo in presenza di terzi o di voyeurismo
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Violenza sessuale: può concorrere con il delitto di sequestro di persona
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Violenza sessuale: anche le credenze esoteriche in grado di suggestionare la p.o. rientrano fra le condizioni di inferiorità psichica
Violenza sessuale: sulla procedibilità d'ufficio
Violenza sessuale: sull'abuso di autorità e posizione di preminenza
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Violenza sessuale: si configura aggravante speciale nel caso in cui la vittima sia stata provocata dall'autore del reato all'assunzione di sostanze alcoliche
Violenza sessuale: sull'applicazione del divieto di sospensione dell'esecuzione della pena
Violenza sessuale: sulla legittimità del diniego dell'attenuante del fatto di minore gravità
Violenza sessuale: sulla rilevanza della qualità di pubblico ufficiale ai fini di procedibilità d'ufficio
Violenza sessuale: sullo stato di inferiorità della vittima in caso di alterazione causata da alcool
Violenza sessuale: sull'accertamento della capacità a testimoniare del minore vittima di abuso
Violenza sessuale: se il concorrente non è presente sul luogo del delitto può concorrere solo moralmente
Atti sessuali con minorenne: integra il tentativo l'offerta di denaro a quattordicenne per compiere atti sessuali
Violenza sessuale: sussiste in caso di induzione a giochi erotici e rapporti sessuali virtuali
Violenza sessuale: sul tentativo in caso di assenza di contatto fisico con la vittima
Violenza sessuale: il medico può lecitamente compiere atti incidenti sulla sfera della libertà sessuale
Violenza sessuale: sulla configurabilità dell'attenuante del fatto di minore gravità
Violenza sessuale: può essere commesso in danno del coniuge, in costanza di convivenza
Violenza sessuale: se posto in essere da un militare nei confronti di un commilitone, concorre con quello di ingiuria militare
Violenza sessuale: per il dolo, non è necessario che la condotta sia finalizzata a soddisfare il piacere sessuale dell'agente
Violenza sessuale: sulla circostanza aggravante dell'abuso della qualità di ministro di un culto (sacerdote)
Violenza sessuale: sulla induzione a subire atti sessuali su persona in stato di inferiorità psichica
Violenza sessuale: la reazione violenta della vittima non rileva per l'attenuante di minore gravità
Violenza sessuale: deve procedersi a giudizio di comparazione nel caso in cui l'attenuante ad effetto speciale della minore gravità concorre con aggravante
Violenza sessuale: l'aggravante della minore gravità non può essere esclusa per la sussistenza di aggravanti
Violenza sessuale aggravata: misure alternative solo se si è sottoposti ad osservazione scientifica della personalità
Violenza sessuale: sul consenso e gli atti sessuali non convenzionali
Violenza sessuale: il consenso deve perdurare nel corso dell'intero rapporto senza soluzione di continuità
Violenza sessuale: professore bacia sulla guancia un'alunna dopo aver provato a farlo sulla bocca, condannato
Violenza sessuale: sulla diminuente prevista dall'art. 609-bis, comma 3, c.p.
Violenza sessuale: sulla diminuente prevista dall'art. 609-bis, comma 3, c.p.
Violenza sessuale: sulla procedibilità d'ufficio del reato
Stupefacenti: l'acquirente di modiche quantità deve essere sentito nel corso delle indagini preliminari come persona informata dei fatti
Travisamento della prova: richiede l'esistenza di una palese difformità dai risultati obiettivamente derivanti dall'assunzione della prova
Travisamento della prova: sussiste solo in caso di incontrovertibile e pacifica distorsione del significante
Ricorso per cassazione: alla Corte è preclusa la rilettura degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione
Ricorso per cassazione: inammissibili doglianze che sollecitano una differente comparazione dei significati da attribuire alle prove
Stupefacenti: la lieve entità va valutata con riferimento a tutti gli elementi concernenti l'azione
Stupefacenti: la lieve entità va accertata tenendo conto anche della personalità dell'indagato, dei mezzi, delle modalità e delle circostanze dell'azione
Ricorso per cassazione: sul termine perentorio di cinque giorni previsto dalla L. n. 69 del 2005, art. 22, comma 2.
Violenza sessuale: configurabile il tentativo se l'agente non ne ha raggiunto le zone genitali
Violenza sessuale di gruppo: non assorbe il delitto di tortura
Violenza sessuale: sussiste in caso di atti di autoerotismo commessi alla presenza di una persona?
Violenza sessuale: sulla ammissibilità dell'appello del pubblico ministero avverso la sentenza di condanna
Violenza sessuale: sulla configurabilità della circostanza aggravante della connessione teleologica con il reato di lesioni personali.
Violenza sessuale: sull'attenuante di cui all'art. 609-bis, comma 3, c.p.
Violenza sessuale: può concorrere con il delitto di riduzione in servitù?
Violenza sessuale: la condizione di inferiorità psichica della vittima al momento del fatto prescinde da fenomeni di patologia mentale
Violenza sessuale: sulla violazione del principio di correlazione tra accusa e sentenza
Violenza sessuale: è inutilizzabile la testimonianza assunta in violazione della C.D.. "Carta di Noto"?
Violenza sessuale: sul riconoscimento dell'attenuante della minore gravità, nel caso di più fatti in continuazione ai danni della medesima persona
Violenza sessuale di gruppo: le differenze con il concorso di persone nel delitto di violenza sessuale
Violenza sessuale: in tema di misure cautelari personali, il giudice non è tenuto a motivare circa la ricorrenza di specifiche e inderogabili esigenze investigative
Violenza sessuale: la disciplina di cui all'art. 190-bis c.p.p. si applica anche alla prova assunta nel corso di incidente probatorio
Violenza sessuale: sul riconoscimento della circostanza attenuante speciale del fatto di minore gravità
Concussione: l'analisi del giudice non può esaurirsi nella descrizione della condotta costrittiva ma deve verificarne l'efficacia coartante
Induzione indebita: la persuasione deve avere un valore condizionante più tenue a quella tipica della concussione
Bancarotta fraudolenta: non può essere sottoposto a sequestro preventivo finalizzato alla confisca il denaro di certa provenienza lecita
Bancarotta fraudolenta: sui pagamenti tra società infragruppo
Bancarotta fraudolenta: sulla rilevanza della restituzione ai soci dei versamenti conferiti in conto di aumento futuro di capitale
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di conferimento di denaro da impresa individuale fallita a società di cui l'imprenditore ha parte di quote
Bancarotta fraudolenta: il momento consumativo coincide con la sentenza di fallimento
Bancarotta fraudolenta: sussiste piena continuità normativa fra la previsione dell'art. 216 l. fall. e l'art. 322 d.lg. 12 gennaio 2019, n. 14
Bancarotta fraudolenta: legittima l'applicazione di misure cautelari personali prima della sentenza dichiarativa di fallimento
Bancarotta fraudolenta preferenziale: sul compenso dell'amministratore di una società
Bancarotta fraudolenta: può concorrere con il reato di autoriciclaggio
Bancarotta riparata: non è necessaria la restituzione dei singoli beni sottratti
Bancarotta semplice: sussiste in caso di operazioni di pura sorte o manifestamente imprudenti
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di cessione gratuita di un contratto di locazione finanziaria
Bancarotta fraudolenta: la provenienza illecita dei beni non esclude il reato
Bancarotta fraudolenta: la natura distrattiva di operazione infra-gruppo può essere esclusa in presenza di vantaggi compensativi
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di cessione aziendale a prezzo incongruo
Bancarotta fraudolenta: sulla responsabilità dei componenti del collegio sindacale di società fallita
Bancarotta fraudolenta: la parziale omissione del dovere annotativo è punita a titolo di dolo generico
Bancarotta fraudolenta: sulla omessa tenuta della contabilità
Bancarotta fraudolenta: non si ha pluralità di reati se le condotte tipiche realizzate mediante più atti siano tra loro omogenee
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di cessione di beni che rientrino nell’autonoma disponibilità della società fallita
Bancarotta fraudolenta: sui presupposti del concorso per omesso impedimento dell'evento
Bancarotta fraudolenta: il dolo generico può essere desunto dalla responsabilità dell'imputato per fatti di bancarotta patrimoniale
Bancarotta fraudolenta: il distacco del bene dal patrimonio può realizzarsi in qualsiasi forma
Bancarotta fraudolenta: sull'individuazione dell'oggetto materiale del reato
Bancarotta fraudolenta: in tema di concorso dell'extraneus nel reato
Bancarotta fraudolenta: i pagamenti in favore della controllante non integrano il reato
Bancarotta fraudolenta: sussiste anche in caso di esercizio di facoltà legittime
Bancarotta fraudolenta: sull’aggravante della cd. continuazione fallimentare
Bancarotta preferenziale: sul rilievo della compensazione volontaria
Bancarotta: l'assoluzione dalla bancarotta impropria in caso di falso in bilancio seguito da fallimento non interferisce sulla decisione per quella propria documentale
Bancarotta fraudolenta impropria per operazioni dolose: sul concorso dell'extraneus
Bancarotta fraudolenta: sui presupposti del concorso per omesso impedimento dell'evento dell'amministratore privo di delega
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di prelievo dalle casse sociali di somme asseritamente corrispondenti al credito vantato
Bancarotta fraudolenta: sul potere di amministrazione disgiunta
Bancarotta documentale: sui rapporti con la bancarotta impropria in caso di falso in bilancio seguito da fallimento
Bancarotta fraudolenta: i pagamenti in favore della controllante non integrano distrazione
Bancarotta: in caso di pluralità di delitti è illegale la pena determinata facendo applicazione dell'istituto della continuazione
Bancarotta fraudolenta: sui rapporti con il reato di autoriciclaggio

Violenza sessuale: nella nozione di atti sessuali non rientrano gli atti di esibizionismo, di autoerotismo in presenza di terzi o di voyeurismo

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