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Cassazione Penale

Cassazione penale sez. III, 30/05/2023, (ud. 30/05/2023, dep. 22/08/2023), n.35303

La massima

In tema di violenza sessuale, non è di ostacolo al riconoscimento della circostanza attenuante speciale del fatto di minore gravità di cui all' art. 609-bis, comma 3, c.p. , il fatto che il reato sia commesso da un docente, all'interno di un istituto scolastico, in danno di allievi, posto che l'abuso di autorità è già stato considerato dal legislatore come elemento integrativo della fattispecie incriminatrice, nonché ai fini della procedibilità d'ufficio del reato.

La sentenza integrale

RITENUTO IN FATTO 1. Con sentenza del 27 maggio 2022, la Corte di appello di Napoli ha confermato - quanto ai capi penali - la sentenza del Tribunale di Avellino del 5 dicembre 2017 - resa all'esito di giudizio abbreviato - con la quale l'imputato era stato condannato - anche al risarcimento del danno nei confronti della parte civile - per il reato di cui all'art. 609-bis c.p., art. 609-ter c.p., comma 1, n. 5-bis), art. 61 c.p., n. 9), per avere, mediante abuso di autorità, svolgendo la professione di insegnante di fotografia presso un liceo artistico, costretto una studentessa minorenne a subire atti sessuali, conducendola nella camera oscura del laboratorio fotografico, ritraendola in fotografia insieme a lui, toccandola, baciandola e contemporaneamente toccandosi il pene, avendo commesso il fatto con abuso di poteri e violazione dei doveri inerenti la pubblica funzione di docente. La Corte d'appello ha revocato le statuizioni civili, essendo pervenuta rinuncia alla costituzione di parte civile. 2. Avverso la sentenza l'imputato ha proposto, tramite il difensore, ricorso per cassazione, chiedendone l'annullamento. 2.1. Si denunciano, in primo luogo, vizi di motivazione e violazione di legge circa la mancata rinnovazione dell'istruttoria dibattimentale richiesta della difesa ex art. 507 c.p.p., in relazione all'effettuazione di una perizia sui tabulati telefonici, ritenuta prova decisiva. Si sostiene che il maresciallo operante, che aveva redatto l'informativa sulle attività svolte: non era stato in grado di ricostruire l'effettivo significato di sigle annotate dal gestore di telefonia al margine dei contatti telefonici, con conseguente impossibilità di comprendere quanti fossero gli effettivi contatti e di quale tipo; era incorso nell'errore di conteggiare come telefonate quelle che non lo erano, poiché intercorse nello stesso momento in cui risultava in svolgimento un'altra conversazione; non aveva saputo definire le caratteristiche quantitative e qualitative della corrispondenza telefonica, a ridosso dei fatti di cui all'imputazione, tra l'utenza della persona offesa e altre due utenze intestate a tali B. e M.; non aveva saputo spiegare come mai risultasse un contatto telefonico tra l'imputato e la persona offesa in un orario compreso nel lasso di tempo nel quale i due si sarebbero dovuti trovare - secondo la versione accusatoria - insieme nella camera oscura del laboratorio fotografico. La difesa asserisce che i tabulati telefonici confermano il mendacio della persona offesa, perché questa aveva affermato che appena uscita da scuola, dopo che l'imputato l'aveva intrattenuta una prima volta a chiacchierare nel laboratorio, sarebbe stata raggiunta da una telefonata da parte dell'imputato stesso, in cui questo le proponeva di accompagnarla casa; telefonata non risultante dai tabulati telefonici. La sentenza impugnata sarebbe illogica nella parte in cui afferma, da un lato, che potrebbe esservi stato un erroneo ricordo da parte della persona offesa e, dall'altro, che la sua versione sarebbe suffragata dalla preside, la quale aveva preso visione degli scambi telefonici e messaggistici rilevanti. Secondo la prospettazione difensiva, la perizia richiesta avrebbe consentito di verificare, ai fini della valutazione della attendibilità della persona offesa: 1) l'esatto numero di telefonate fatte o tentate dall'imputato a questa tra l'8 e il 15 novembre; 2) la collocazione temporale delle stesse, visto che una sembrava effettuata al momento della supposta commissione del reato; 3) la ragione del traffico generato dal telefono della persona offesa verso M. e B. - soggetti che lei sosteneva di conoscere a malapena - che si collocava nel lasso di tempo in cui si sarebbe verificato l'abuso; 4) l'esistenza di SMS inviati dall'imputato, che era stata negata dalla persona offesa. 2.2. Con un secondo motivo di doglianza, si censurano vizi di motivazione in relazione all'esistenza di pretesi elementi di riscontro della versione accusatoria fornita dalla vittima. Ci si concentra criticamente sulle testimonianze de relato, ribadendo quanto già sostenuto circa il fatto che la preside dell'istituto aveva affermato di avere visionato gli SMS inviati dall'imputato alla vittima; circostanza che sarebbe smentita dalla mancanza di riferimenti a tali messaggi nel procedimento disciplinare instaurato a livello scolastico e non sarebbe confermata comunque dalla persona offesa, la quale aveva invece sostenuto di non avere mai ricevuto SMS dall'imputato. Nel ricorso si afferma inoltre che, secondo il narrato della vittima, nel pc dell'imputato si dovrebbero trovare fotografie scattate da questo al momento dei fatti contestati; circostanza smentita dal fatto che tali immagini non sono state reperite, neanche fra i file cancellati. 2.3. In terzo luogo, si lamentano la violazione dell'art. 609-bis c.p., comma 3, e vizi della motivazione in relazione al mancato riconoscimento della circostanza attenuante ivi prevista, sul rilievo che la stessa sarebbe stata esclusa unicamente in forza della relazione fiduciaria intercorrente fra le parti, senza considerare l'entità della compressione della libertà sessuale della pretesa vittima. La difesa sostiene che il giudice di primo grado ha riconosciuto le circostanze attenuanti generiche per la "non particolarmente rilevante compromissione" della sfera sessuale della persona offesa, con statuizione che avrebbe dovuto consentire anche l'applicabilità dell'attenuante di cui sopra. A ciò si aggiunge che l'esclusione dell'attenuante sarebbe avvenuta sulla base di un'indebita doppia valutazione delle medesime circostanze, ovvero delle aggravanti del rapporto fiduciario e del luogo in cui è avvenuta l'azione, già valutate come tali. Infine, si evidenzia che i rapporti sessuali sono consistiti essenzialmente in baci e toccamenti, in numero limitato e in un unico contesto; né vi sarebbe prova delle conseguenze negative patite dalla persona offesa per tali condotte. CONSIDERATO IN DIRITTO 1. Il ricorso è parzialmente fondato. 1.1. La prima doglianza - riferita alla mancata rinnovazione dell'istruttoria dibattimentale per l'effettuazione di una perizia sui tabulati telefonici - è inammissibile. Il ricorso contiene generiche asserzioni circa l'oggetto della richiesta perizia, senza considerare la manifesta irrilevanza della stessa, ampiamente evidenziata alla pag. 6 della sentenza impugnata, laddove si chiarisce che, anche a voler seguire la ricostruzione che la difesa fa delle telefonate e dei messaggi, questi non provano nulla circa il nucleo essenziale del fatto oggetto dell'imputazione: si tratta, infatti, di contatti e messaggi del tutto compatibili, per la loro collocazione temporale, con la versione accusatoria. Inoltre, nel ricorso non vi è contestazione specifica sull'affermazione, logicamente corretta, secondo cui alcuni contatti si spiegano con il fatto che il telefono cellulare della vittima poteva essere in uso promiscuo anche da parte della sorella gemella. 1.2. Il secondo motivo di censura - relativo a vizi di motivazione in relazione all'esistenza di pretesi elementi di riscontro della versione accusatoria fornita dalla vittima - è inammissibile. La difesa si concentra criticamente sulle testimonianze de relato, le quali nella coerente e conforme valutazione dei giudici di primo e secondo grado confermano l'attendibilità della versione accusatoria, caratterizzata da coerenza interna, costanza, pluralità di riscontri. Il ricorso, in particolare, non riesce a spiegare le ragioni per cui non sarebbe attendibile la preside, la quale ha riferito in generale di comunicazioni dell'imputato sul cellulare della vittima; mentre la circostanza delle fotografie che sarebbero state scattate dall'imputato e non ritrovate nella sua disponibilità è sostanzialmente irrilevante. Ciò che rileva, invece, a sostegno della genuinità della tesi accusatoria - senza che la difesa riesca ad individuare vizi logici sul punto - è la valutazione che i giudici di merito fanno della genesi della denuncia, che appare spontanea e suffragata, quanto alle ragioni e alle modalità della sua insorgenza, da più testimoni di riscontro. 1.3. E' invece fondato il terzo motivo di doglianza, con cui si lamenta il mancato riconoscimento della circostanza attenuante della minore gravità prevista dall'art. 609-bis c.p., comma 3. 1.3.1. Deve rilevarsi, in punto di diritto, che il riconoscimento della circostanza attenuante in parola non è di per sé escluso dall'esistenza di un rapporto fiduciario fra reo e vittima, perché la stessa prescinde dal profilo soggettivo, richiedendo la sola valutazione dell'oggettività del fatto e, in particolare, del livello di compromissione della libertà sessuale della vittima e delle eventuali conseguenze della stessa (ex plurimis, Sez. 3, n. 6713 del 26/01/2021, Rv. 281096 - 02). Quanto, in particolare, alle violenze sessuali compiute in ambiente scolastico, da docenti nei confronti degli alunni, l'abuso del rapporto di affidamento non è di per sé sufficiente a far ritenere la gravità del fatto, dovendosi valutare il contesto complessivo, con particolare riferimento alle modalità e all'entità dello stesso. In una fattispecie che presenta analogie con quella qui in esame (oggetto della sentenza Sez. 3, n. 40559 del 24/09/2021), si è ricordato, in particolare, che quanto alla "prospettazione della soggezione come "dovuta" in ragione del proprio ruolo di controllo gerarchico", la quale dovrebbe evocare l'abuso di autorità come modalità attraverso cui si è realizzata la violenza sessuale, essa non può costituire elemento ostativo alla concessione della circostanza attenuante speciale de qua, perché costituisce elemento costitutivo sia del reato di cui all'art. 609-bis c.p., comma 1, sia della circostanza aggravante di cui all'art. 61 c.p., n. 9). E la sua valutazione anche ai fini della esclusione della circostanza della minore gravità integra una violazione del principio del ne bis in idem sostanziale. Infatti, deve farsi riferimento ad una valutazione globale del fatto, nella quale assumono rilievo i mezzi, le modalità esecutive, il grado di coartazione esercitato sulla vittima, le condizioni fisiche e psicologiche di quest'ultima, anche in relazione all'età, mentre ai fini del diniego della stessa attenuante è sufficiente la presenza anche di un solo elemento di conclamata gravità (Sez. 3, n. 50336 del 10/10/2019, Rv. 277615; Sez. 3, n. 16122 del 12/10/2016 - dep. 2017, Rv. 269600; Sez. 3, n. 6784 del 18/11/2015 - dep. 2016, Rv. 266272). Inoltre, l'attenuante speciale prevista dall'art. 609-bis c.p., comma 3, non può essere concessa quando gli abusi in danno della vittima sono stati reiterati nel tempo perché tale reiterazione, ove non sia del tutto occasionale, approfondisce il tipo di illecito e compromette maggiormente l'interesse giuridico tutelato dalla norma incriminatrice, sicché non è compatibile con la "minore gravità" del fatto (Sez. 3, n. 17177 del 03/03/2020; Sez. 3, n. 42738 del 07/07/2016, Rv. 268063). D'altra parte, l'attenuante di cui all'art. 609-bis c.p., u.c., non può essere di per sé esclusa per la sussistenza di una o più circostanze aggravanti, occorrendo in tal caso valutare se queste ultime, in relazione al bene giuridico tutelato, incidano sui parametri che rilevano ai fini dell'accertamento della minore gravità del fatto, costituiti dal grado di compromissione della libertà sessuale subito dalla vittima e dalla consistenza del danno arrecabile (Sez. 7, n. 6502 del 29/11/2018 - dep. 2019). Infine si è affermato che, per l'applicazione dell'attenuante speciale dei casi di minore gravità, di cui all'art. 609-bis c.p., u.c., la circostanza che il fatto incriminato sia stato commesso da un insegnante all'interno di una istituzione scolastica in danno degli allievi non assume necessaria e automatica valenza ostativa, perché tale circostanza è già stata considerata dal legislatore allorquando ha considerato l'abuso di autorità come elemento integrativo della fattispecie incriminatrice nonché ai fini della procedibilità d'ufficio della condotta incriminata ex art. 609-septies c.p., comma 4, n. 2, (Sez. 3, 22/09/2015, n. 25434). Deve perciò essere ritenuto superato l'automatismo di valutazione operato da Sez. 3, n. 14437 del 22/01/2014, Rv. 258700 - richiamata nella sentenza impugnata - secondo cui non può essere riconosciuta la circostanza attenuante del fatto di minore gravità ove il reato di violenza sessuale sia commesso da un docente all'interno di un istituto scolastico, posto che questo è un luogo nel quale l'alunno deve sentirsi protetto e che, però, rende particolarmente vulnerabile la vittima per il rischio di attenzioni sessuali illecite derivanti dall'approfittamento del rapporto fiduciario intercorrente con l'insegnante. 1.3.2. Alla luce delle considerazioni che precedono si rende necessario un nuovo giudizio della Corte d'appello sul punto, che dovrà svolgersi - con libertà di esito - tenendo conto, da un lato, dell'entità del fatto, e dall'altro degli elementi rilevanti al fine di apprezzare il grado di compromissione della libertà sessuale della persona offesa. 2. Per tali motivi, la sentenza impugnata deve essere annullata con rinvio, limitatamente alla circostanza attenuante di cui all'art. 609-bis c.p., comma 3. Il ricorso deve essere dichiarato inammissibile nel resto. P.Q.M. Annulla la sentenza impugnata, limitatamente alla circostanza attenuante di cui all'art. 609-bis c.p., comma 3, e rinvia, per nuovo giudizio sul punto, ad altra sezione della Corte di appello di Napoli. Dichiara inammissibile il ricorso nel resto. Così deciso in Roma, il 30 maggio 2023. Depositato in Cancelleria il 22 agosto 2023

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Fatture per operazioni inesistenti: questioni intertemporali
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Fatture per operazioni inesistenti: sull'attenuante conseguente al pagamento dei debiti tributari
Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti: i rapporti con il reato di truffa ai danni dello Stato
Fatture o altri documenti per operazioni inesistenti: sulla competenza per territorio
Fatture per operazioni inesistenti: ha natura di reato comune
Fatture per operazioni inesistenti: se relative al medesimo periodo di imposta si configura un unico reato
Fatture per operazioni inesistenti: possono concorrere soggetti diversi dall'utilizzatore
Trasferimento fraudolento di valori: non è sufficiente dar conto della fittizia attribuzione della titolarità o disponibilità di denaro, beni o altre utilità
Intercettazioni: utilizzabili anche per gli ulteriori fatti-reato legati dal vincolo della continuazione
Abuso d'ufficio: se il pubblico ufficiale agisce del tutto al di fuori dell'esercizio delle sue funzioni non e' configurabile il reato
Concussione: non sussiste se la persona offesa ha eseguito un pagamento in quanto erroneamente convinta di esservi obbligata
Concussione: consiste in una condotta di prevaricazione abusiva idonea a costringere alla dazione o alla promessa
Tentata concussione: è indifferente il conseguimento in concreto del risultato di porre la vittima in stato di soggezione
Nullità: l'omessa valutazione di una memoria difensiva non determina alcuna nullità
Misure cautelari: valgono gli stessi principi che governano lo scrutinio di legittimità quanto al processo di cognizione
Induzione indebita: la condotta si configura come esortazione, persuasione, suggestione, inganno, impliciti messaggi, pressione morale
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Violenza sessuale: si configura aggravante speciale nel caso in cui la vittima sia stata provocata dall'autore del reato all'assunzione di sostanze alcoliche
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Violenza sessuale: sullo stato di inferiorità della vittima in caso di alterazione causata da alcool
Violenza sessuale: sull'accertamento della capacità a testimoniare del minore vittima di abuso
Violenza sessuale: se il concorrente non è presente sul luogo del delitto può concorrere solo moralmente
Atti sessuali con minorenne: integra il tentativo l'offerta di denaro a quattordicenne per compiere atti sessuali
Violenza sessuale: sussiste in caso di induzione a giochi erotici e rapporti sessuali virtuali
Violenza sessuale: sul tentativo in caso di assenza di contatto fisico con la vittima
Violenza sessuale: il medico può lecitamente compiere atti incidenti sulla sfera della libertà sessuale
Violenza sessuale: sulla configurabilità dell'attenuante del fatto di minore gravità
Violenza sessuale: può essere commesso in danno del coniuge, in costanza di convivenza
Violenza sessuale: se posto in essere da un militare nei confronti di un commilitone, concorre con quello di ingiuria militare
Violenza sessuale: per il dolo, non è necessario che la condotta sia finalizzata a soddisfare il piacere sessuale dell'agente
Violenza sessuale: sulla circostanza aggravante dell'abuso della qualità di ministro di un culto (sacerdote)
Violenza sessuale: sulla induzione a subire atti sessuali su persona in stato di inferiorità psichica
Violenza sessuale: la reazione violenta della vittima non rileva per l'attenuante di minore gravità
Violenza sessuale: deve procedersi a giudizio di comparazione nel caso in cui l'attenuante ad effetto speciale della minore gravità concorre con aggravante
Violenza sessuale: l'aggravante della minore gravità non può essere esclusa per la sussistenza di aggravanti
Violenza sessuale aggravata: misure alternative solo se si è sottoposti ad osservazione scientifica della personalità
Violenza sessuale: sul consenso e gli atti sessuali non convenzionali
Violenza sessuale: il consenso deve perdurare nel corso dell'intero rapporto senza soluzione di continuità
Violenza sessuale: professore bacia sulla guancia un'alunna dopo aver provato a farlo sulla bocca, condannato
Violenza sessuale: sulla diminuente prevista dall'art. 609-bis, comma 3, c.p.
Violenza sessuale: sulla diminuente prevista dall'art. 609-bis, comma 3, c.p.
Violenza sessuale: sulla procedibilità d'ufficio del reato
Stupefacenti: l'acquirente di modiche quantità deve essere sentito nel corso delle indagini preliminari come persona informata dei fatti
Travisamento della prova: richiede l'esistenza di una palese difformità dai risultati obiettivamente derivanti dall'assunzione della prova
Travisamento della prova: sussiste solo in caso di incontrovertibile e pacifica distorsione del significante
Ricorso per cassazione: alla Corte è preclusa la rilettura degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione
Ricorso per cassazione: inammissibili doglianze che sollecitano una differente comparazione dei significati da attribuire alle prove
Stupefacenti: la lieve entità va valutata con riferimento a tutti gli elementi concernenti l'azione
Stupefacenti: la lieve entità va accertata tenendo conto anche della personalità dell'indagato, dei mezzi, delle modalità e delle circostanze dell'azione
Ricorso per cassazione: sul termine perentorio di cinque giorni previsto dalla L. n. 69 del 2005, art. 22, comma 2.
Violenza sessuale: configurabile il tentativo se l'agente non ne ha raggiunto le zone genitali
Violenza sessuale di gruppo: non assorbe il delitto di tortura
Violenza sessuale: sussiste in caso di atti di autoerotismo commessi alla presenza di una persona?
Violenza sessuale: sulla ammissibilità dell'appello del pubblico ministero avverso la sentenza di condanna
Violenza sessuale: sulla configurabilità della circostanza aggravante della connessione teleologica con il reato di lesioni personali.
Violenza sessuale: sull'attenuante di cui all'art. 609-bis, comma 3, c.p.
Violenza sessuale: può concorrere con il delitto di riduzione in servitù?
Violenza sessuale: la condizione di inferiorità psichica della vittima al momento del fatto prescinde da fenomeni di patologia mentale
Violenza sessuale: sulla violazione del principio di correlazione tra accusa e sentenza
Violenza sessuale: è inutilizzabile la testimonianza assunta in violazione della C.D.. "Carta di Noto"?
Violenza sessuale: sul riconoscimento dell'attenuante della minore gravità, nel caso di più fatti in continuazione ai danni della medesima persona
Violenza sessuale di gruppo: le differenze con il concorso di persone nel delitto di violenza sessuale
Violenza sessuale: in tema di misure cautelari personali, il giudice non è tenuto a motivare circa la ricorrenza di specifiche e inderogabili esigenze investigative
Violenza sessuale: la disciplina di cui all'art. 190-bis c.p.p. si applica anche alla prova assunta nel corso di incidente probatorio
Violenza sessuale: sul riconoscimento della circostanza attenuante speciale del fatto di minore gravità
Concussione: l'analisi del giudice non può esaurirsi nella descrizione della condotta costrittiva ma deve verificarne l'efficacia coartante
Induzione indebita: la persuasione deve avere un valore condizionante più tenue a quella tipica della concussione
Bancarotta fraudolenta: non può essere sottoposto a sequestro preventivo finalizzato alla confisca il denaro di certa provenienza lecita
Bancarotta fraudolenta: sui pagamenti tra società infragruppo
Bancarotta fraudolenta: sulla rilevanza della restituzione ai soci dei versamenti conferiti in conto di aumento futuro di capitale
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di conferimento di denaro da impresa individuale fallita a società di cui l'imprenditore ha parte di quote
Bancarotta fraudolenta: il momento consumativo coincide con la sentenza di fallimento
Bancarotta fraudolenta: sussiste piena continuità normativa fra la previsione dell'art. 216 l. fall. e l'art. 322 d.lg. 12 gennaio 2019, n. 14
Bancarotta fraudolenta: legittima l'applicazione di misure cautelari personali prima della sentenza dichiarativa di fallimento
Bancarotta fraudolenta preferenziale: sul compenso dell'amministratore di una società
Bancarotta fraudolenta: può concorrere con il reato di autoriciclaggio
Bancarotta riparata: non è necessaria la restituzione dei singoli beni sottratti
Bancarotta semplice: sussiste in caso di operazioni di pura sorte o manifestamente imprudenti
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di cessione gratuita di un contratto di locazione finanziaria
Bancarotta fraudolenta: la provenienza illecita dei beni non esclude il reato
Bancarotta fraudolenta: la natura distrattiva di operazione infra-gruppo può essere esclusa in presenza di vantaggi compensativi
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di cessione aziendale a prezzo incongruo
Bancarotta fraudolenta: sulla responsabilità dei componenti del collegio sindacale di società fallita
Bancarotta fraudolenta: la parziale omissione del dovere annotativo è punita a titolo di dolo generico
Bancarotta fraudolenta: sulla omessa tenuta della contabilità
Bancarotta fraudolenta: non si ha pluralità di reati se le condotte tipiche realizzate mediante più atti siano tra loro omogenee
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di cessione di beni che rientrino nell’autonoma disponibilità della società fallita
Bancarotta fraudolenta: sui presupposti del concorso per omesso impedimento dell'evento
Bancarotta fraudolenta: il dolo generico può essere desunto dalla responsabilità dell'imputato per fatti di bancarotta patrimoniale
Bancarotta fraudolenta: il distacco del bene dal patrimonio può realizzarsi in qualsiasi forma
Bancarotta fraudolenta: sull'individuazione dell'oggetto materiale del reato
Bancarotta fraudolenta: in tema di concorso dell'extraneus nel reato
Bancarotta fraudolenta: i pagamenti in favore della controllante non integrano il reato
Bancarotta fraudolenta: sussiste anche in caso di esercizio di facoltà legittime
Bancarotta fraudolenta: sull’aggravante della cd. continuazione fallimentare
Bancarotta preferenziale: sul rilievo della compensazione volontaria
Bancarotta: l'assoluzione dalla bancarotta impropria in caso di falso in bilancio seguito da fallimento non interferisce sulla decisione per quella propria documentale

Violenza sessuale: sul riconoscimento della circostanza attenuante speciale del fatto di minore gravità

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