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Cassazione Penale

Cassazione penale sez. III, 10/10/2019, n.50336

La massima

In tema di violenza sessuale, ai fini della configurabilità della circostanza attenuante del fatto di minore gravità, prevista dall'art. 609-bis, comma 3, c.p., deve farsi riferimento ad una valutazione globale del fatto, nella quale assumono rilievo i mezzi, le modalità esecutive, il grado di coartazione esercitato sulla vittima, le condizioni fisiche e mentali di questa, le caratteristiche psicologiche valutate in relazione all'età, in modo da accertare che la libertà sessuale non sia stata compressa in maniera grave e che non sia stato arrecato alla vittima un danno grave, anche in termini psichici. (Fattispecie di ritenuta non ravvisabilità dell'attenuante per il solo fatto che la violenza sessuale era stata posta in essere ai danni di un minore dormiente, non accortosi della condotta, attesi la reiterazione degli atti, il potenziale danno psichico e l'elevato pericolo per il suo sviluppo psico - fisico derivante anche dalla semplice conoscenza di essere stato oggetto di abusi sessuali, nonché la irrilevanza del fatto che "ex post" non fossero stati provati danni psichici).

La sentenza integrale

RITENUTO IN FATTO 1. Con l'impugnata sentenza, la Corte d'appello di Bari ha confermato la sentenza del Giudice dell'Udienza preliminare del Tribunale di Bari con la quale L.C.P., all'esito del giudizio abbreviato, era stato condannato alla pena di anni sette di reclusione in relazione ai reati di cui all'art. 81 c.p., comma 2, art. 600 ter c.p., art. 81 c.p., comma 2, art. 61 c.p., n. 2, art. 609-bis c.p., comma 1, art. 609-ter c.p., comma 2 commessi ai danni della minore infradecenne B.S.. In (OMISSIS). 2. Avverso la sentenza ha presentato ricorso l'imputato, a mezzo del difensore, e ne ha chiesto l'annullamento per i seguenti motivi enunciati nei limiti strettamente necessari per la motivazione, come disposto dall'art. 173 disp. att. c.p.p., comma 1: 2.1. Con il primo motivo denuncia la violazione di cui all'art. 606 c.p.p., comma 1, lett. b) in relazione all'erronea applicazione della legge penale di cui all'art. 609-bis c.p., comma 1. La Corte d'appello avrebbe erroneamente configurato il reato di violenza sessuale per costrizione, di cui all'art. 609 bis c.p., comma 1, ritenendo integrata la condotta costrittiva nell'avere compiuto l'azione in modo insidioso, ovvero mentre la minore dormiva, costringendo la stessa a subire atti sessuali meglio descritti nel capo di imputazione. La Corte d'appello avrebbe errato nel ritenere integrata la fattispecie contestata di violenza per costrizione, di cui all'art. 609 bis c.p., comma 1, nell'ipotesi di condotta insidiosa, condotta questa sussumibile nella ipotesi di cui all'art. 609 bis c.p., comma 2 che punisce la condotta per induzione. A comprova della erronea interpretazione della legge operata dai giudici del merito, rileverebbe il richiamo, contenuto nella sentenza impugnata, all'orientamento di legittimità secondo cui integra il reato di violenza sessuale con abuso delle condizioni di inferiorità psichica o fisica la condotta di chi si congiunge carnalmente con una donna addormentata a seguito di ingestione di sostanze alcoliche. Sotto questo profilo la motivazione sarebbe anche illogica e produttiva dell'ulteriore violazione del principio di correlazione tra accusa e sentenza. 2.2. Con il secondo motivo denuncia la violazione di cui all'art. 521 c.p.p. per avere la Corte d'appello confermato la sentenza di condanna per un fatto diverso, ovvero per il reato di violenza sessuale per induzione di cui all'art. 609-bis c.p., comma 2 in presenza di contestazione di violenza sessuale mediante condotta costrittiva. 2.3. Con il terzo motivo denuncia la violazione di cui all'art. 606 c.p.p., comma 1, lett. b) in relazione al diniego di applicazione del fatto di minore gravità di cui all'art. 609-bis c.p., comma 3 in assenza di un danno all'integrità psicofisica della minore, che non si era neppure svegliata durante il compimento degli atti sessuali. Nella fattispecie concreta non si sarebbe verificato quella lesione all'integrità psico-fisica della minore nella prospettiva di un suo corretto sviluppo della propria sessualità. 3. Il Procuratore Generale ha chiesto, in udienza, l'inammissibilità del ricorso. CONSIDERATO IN DIRITTO 4. Il ricorso non mostra ragioni di fondatezza e va pertanto rigettato. 5. Va, anzitutto, premesso che l'impugnazione ha ad oggetto unicamente il capo della sentenza di condanna per il reato di cui all'art. 81 c.p., comma 2, art. 61 c.p., n. 2, art. 609-bis c.p., comma 1, art. 609 ter c.p., comma 2 (capo B), per avere, al fine di commettere il reato di cui all'art. 600-ter c.p., con violenza consistita nell'avere compiuto l'azione in modo insidioso, ovverosia mentre la minore, infradecenne, dormiva, costretto la medesima a subire atti sessuali consistiti nell'inserimento del dito nella vagina e nel toccamento nelle parti intime e nel farsi toccare il pene. Fatti commessi il (OMISSIS). Non è oggetto di impugnazione la condanna per il reato di cui all'art. 600-ter c.p. (capo A), per la produzione di materiale pedopornografico realizzato mediante l'utilizzo della minore B.S.. Ciò premesso, non è fondato il primo motivo di ricorso. La corte territoriale ha correttamente ritenuto sussistente il reato di violenza sessuale, di cui all'art. 609-bis c.p., comma 1, ritenendo integrata la condotta di violenza mediante atto insidioso consistito nel compimento degli atti mentre la minore dormiva. Come è noto, l'art. 609-bis c.p. punisce al comma 1 "chiunque, con violenza o minaccia o mediante abuso di autorità, costringe taluno a compiere o subire atti sessuali", mentre al comma 2 prevede che "alla stessa pena soggiace chi induce taluno a compiere o subire atti sessuali: 1) abusando della condizioni di inferiorità fisica o psichica della persona offesa al momento del fatto...". La giurisprudenza di legittimità ha affermato, con indirizzo ermeneutico pacifico, all'indomani della riforma dei delitti contro la libertà sessuale di cui alla L. 15 febbraio 1996, n. 66, che il reato può essere commesso con distinte condotte - quelle di costrizione mediante violenza, minaccia e abuso di autorità, e quelle mediante induzione -, e che le diverse condotte con cui può estrinsecarsi il reato di cui all'art. 609-bis c.p. non sono equivalenti o sovrapponibili, ma configurano diverse modalità del fatto (Sez. 3, n. 42977 del 08/07/2015, G., Rv. 265061; Sez. 3, n. 40919 del 13/10/2010, M., Rv. 248704). Quanto alla condotta mediante violenza, è indirizzo giurisprudenziale altrettanto consolidato di Questa Corte di legittimità, quello secondo cui l'elemento oggettivo, oltre a consistere nella violenza fisica in senso stretto o nella intimidazione psicologica in grado di provocare la coazione della vittima, si configura anche nel compimento di atti sessuali insidiosi, repentini, compiuti improvvisamente all'insaputa della persona destinataria, in modo da poterne prevenire anche la manifestazione di dissenso (Sez. 3, n. 27273 del 15/06/2010, M., Rv. 247932 - 01; Sez. 3, n. 6643 del 12/01/2010, C., Rv. 246186 - 01), manifestazione del dissenso che, in presenza di atto sessuale compiuto ai danni di un minore infradecenne non rileva, non potendo esprimere valido consenso al compimento di atti sessuali. Va dunque ribadito il principio, già affermato da ultimo da Sez. 3, n. 46170 del 18/07/2014, 3, Rv. 260985, secondo il quale, in tema di violenza sessuale, l'elemento oggettivo, oltre a consistere nella violenza fisica in senso stretto o nella intimidazione psicologica in grado di provocare la coazione della vittima a subire gli atti sessuali, si configura anche nel compimento di atti sessuali repentini, compiuti improvvisamente all'insaputa della persona destinataria, in modo da poterne prevenire anche la manifestazione di dissenso e, comunque, prescindendo, nel caso di minori infradecenni/infraquattordicenni, da un consenso, ancorchè viziato, o dal dissenso comunque manifestabile. A tali principi si è uniformata la sentenza impugnata laddove ha disatteso la prospettazione difensiva. In tale ambito non è pertenente il richiamo al precedente di Questa Terza Sezione penale n. 1183/2011, non di meno l'erroneo riferimento giurisprudenziale non inficia la decisione ovverossia la conferma della condanna per il reato di cui all'art. 609 bis c.p., comma 1, correttamente individuata dal compimento di atti insidiosi con cui ha costretto la minore infradecenne, che giammai avrebbe potuto dare valido consenso al compimento degli stessi, quantunque addormentata. Consequenzialmente risulta infondata la violazione di cui all'art. 521 c.p.p. e la correlata nullità della sentenza, devoluta nel secondo motivo di ricorso. L'imputato è stato condannato per il reato di cui all'art. 609 bis c.p., comma 1, come contestato, e vi è correlazione tra accusa e sentenza. 6. Non è fondato il terzo motivo di ricorso con cui si censura il diniego di riconoscimento della circostanza di cui all'art. 609-bis c.p.p., comma 3. Secondo l'indirizzo interpretativo consolidato della giurisprudenza di legittimità, l'attenuante in discussione non risponde ad esigenze di adeguamento del fatto alla colpevolezza del reo, ma concerne la minore lesività del fatto in concreto rapportata al bene giuridico tutelato. In tale ambito, assumono particolare rilevanza la qualità dell'atto compiuto (più che la quantità di violenza fisica), il grado di coartazione esercitato sulla vittima, le condizioni (fisiche e mentali) di quest'ultima, le caratteristiche psicologiche (valutate in relazione all'età), l'entità della compressione della libertà sessuale ed il danno arrecato alla vittima anche in termini psichici (Sez. 3, n. 27272 del 15/06/2010, P., Rv. 247931 - 01). Rilevano, in particolare, i soli elementi indicati dall'art. 133 c.p., comma 1, e non anche quelli di cui al comma 2, utilizzabili solo per la commisurazione complessiva della pena (Sez. 3, n. 14560 del 17/10/2017, Rv. 272584 - 01; Sez. 3, n. 31841 del 02/04/2014, C., Rv. 260289 - 01). In tempi più recenti, la giurisprudenza di legittimità ha chiarito che ai fini della configurabilità della circostanza attenuante del fatto di minore gravità, prevista dall'art. 609 bis c.p., comma 3, deve farsi riferimento ad una valutazione globale del fatto, quali mezzi, modalità esecutive, grado di coartazione esercitato sulla vittima, le condizioni fisiche e mentali di questa, le caratteristiche psico- logiche valutate in relazione all'età, tali da potere ritenere che la libertà sessuale sia stata compressa in maniera non grave, così come al danno arrecato alla vittima anche in termini psichici e le conseguenze sul suo sviluppo psico-fisico (Sez. 3, n. 23913 del 14/05/2014, Rv. 259196 - 01; Sez. 3, n. 34236 del 12/07/2012. A., Rv. 253172 - 01), mentre ai fini del diniego della stessa attenuante è sufficiente la presenza anche di un solo elemento di conclamata gravità (Sez. 3, n. 6784 del 18/11/2015 P.G. in proc. D., Rv. 266272; Sez. 3, n. 21623 del 15/04/2015, K., Rv. 263821; Sez. 4, n. 16122 del 12/10/2016, L., Rv. 269600 - 01). Nella specie la sentenza impugnata, in continuità con quella di primo grado, ha escluso il fatto di minore gravità dando rilievo alle modalità della condotta posta in essere poichè l'imputato aveva approfittato dell'occasione propizia (la minore era a lui affidata nelle prime ore del mattino quando la madre si recava al lavoro nei campi) per compiere gli atti sessuali, alla reiterazione degli atti sessuali, e all'elevato pericolo alla sua psiche in chiave prognostica, derivante dal comportamento dell'uomo, se si fosse svegliata; dimensione del danno, valutata in chiave prognostica, che il ricorrente non contesta esplicitamente. La corte di merito ha valutato la gravità del fatto in ragione delle circostanze dell'azione, la reiterazione degli atti e la potenzialità del danno psichico alla minore, ancorchè dormiente, e ha ritenuto irrilevante che ex post non fossero stati provati danni psichici alla minore che neppure si era accorta del fatto. Il diniego è sorretto da congrua e adeguata motivazione ed è corretta in diritto. Oltre tutto va rammentato che in tema di atti sessuali con minore infraquattordicenne, l'attenuante speciale della minore gravità, di cui all'art. 609 bis c.p., comma 3, non può essere concessa quando gli abusi in danno della vittima sono stati reiterati nel tempo (Sez. 3, n. 42738 del 07/07/2016, M., Rv. 268063 - 01). Tirando le fila del discorso, ritiene, il Collegio, che la decisione della corte territoriale di diniego di riconoscimento del fatto di minore gravità sia stata compiutamente argomentata, con motivazione che non è illogica ed è conforme a diritto. All'esito di una valutazione di gravità del fatto che ha tenuto conto della peculiarità della vicenda e della condotta posta in essere dall'imputato connotata dal compimento di atti sessuali su minore affidatQalle sue cure, della reiterazione delle condotte, ripetute in più giornate nel mese di luglio, ha rilevato, la corte distrettuale, che solo casualmente la minore, dormiente, non si era accorta del fatto, ma che sussisteva l'elevato pericolo per il suo sviluppo psico-fisico e il potenziale danno psichico sulla minore. La corte territoriale, all'esito di una globale valutazione delle circostanze dell'azione e delle reiterazioni delle condotte ha escluso il fatto di minore gravità in considerazione del potenziale danno psichico. L'intangibilità della minore, il cui corretto sviluppo psico-fisico consegue anche dalla semplice conoscenza dell'essere stata oggetto di abusi sessuali, è stata ritenuta, dalla corte territoriale, rilevante, in uno con le circostanze dell'azione e la reiterazione, per escludere la circostanza attenuante. Motivazione immune da rilievi di illogicità sindacabili in questa sede. 7. il ricorso va rigettato e il ricorrente condannato al pagamento delle spese processuali. P.Q.M. Rigetta il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali. Così deciso in Roma, il 10 ottobre 2019. Depositato in Cancelleria il 12 dicembre 2019

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Fatture per operazioni inesistenti: ha natura di reato comune
Fatture per operazioni inesistenti: se relative al medesimo periodo di imposta si configura un unico reato
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Concussione: consiste in una condotta di prevaricazione abusiva idonea a costringere alla dazione o alla promessa
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Nullità: l'omessa valutazione di una memoria difensiva non determina alcuna nullità
Misure cautelari: valgono gli stessi principi che governano lo scrutinio di legittimità quanto al processo di cognizione
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Concussione e induzione indebita: le differenze sta nel modo in cui si manifesta l'abuso della qualifica soggettiva
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Tentativo di concussione: è necessario valutare la adeguatezza della condotta, valutando l'effetto di essa nel soggetto passivo
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Violenza sessuale: in caso di errore sul consenso, l'onere della prova è a carico dell'imputato
Violenza sessuale: gli atti sessuali non convenzionati possono essere leciti?
Violenza sessuale: non ricorre l'attenuante della minore gravità del fatto nel caso in cui è perpetrata dal genitore ai danni del figlio
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Violenza sessuale: assorbe il reato di maltrattamenti se vi è coincidenza fra le condotte
Violenza sessuale: gli elementi per l'applicazione dell'attenuante della minore gravità del fatto si usano anche per la riduzione della pena
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Violenza sessuale: sull'abuso di autorità e posizione di preminenza
Violenza sessuale: sul divieto di concessione di misure alternative alla detenzione
Violenza sessuale: si configura aggravante speciale nel caso in cui la vittima sia stata provocata dall'autore del reato all'assunzione di sostanze alcoliche
Violenza sessuale: sull'applicazione del divieto di sospensione dell'esecuzione della pena
Violenza sessuale: sulla legittimità del diniego dell'attenuante del fatto di minore gravità
Violenza sessuale: sulla rilevanza della qualità di pubblico ufficiale ai fini di procedibilità d'ufficio
Violenza sessuale: sullo stato di inferiorità della vittima in caso di alterazione causata da alcool
Violenza sessuale: sull'accertamento della capacità a testimoniare del minore vittima di abuso
Violenza sessuale: se il concorrente non è presente sul luogo del delitto può concorrere solo moralmente
Atti sessuali con minorenne: integra il tentativo l'offerta di denaro a quattordicenne per compiere atti sessuali
Violenza sessuale: sussiste in caso di induzione a giochi erotici e rapporti sessuali virtuali
Violenza sessuale: sul tentativo in caso di assenza di contatto fisico con la vittima
Violenza sessuale: il medico può lecitamente compiere atti incidenti sulla sfera della libertà sessuale
Violenza sessuale: sulla configurabilità dell'attenuante del fatto di minore gravità
Violenza sessuale: può essere commesso in danno del coniuge, in costanza di convivenza
Violenza sessuale: se posto in essere da un militare nei confronti di un commilitone, concorre con quello di ingiuria militare
Violenza sessuale: per il dolo, non è necessario che la condotta sia finalizzata a soddisfare il piacere sessuale dell'agente
Violenza sessuale: sulla circostanza aggravante dell'abuso della qualità di ministro di un culto (sacerdote)
Violenza sessuale: sulla induzione a subire atti sessuali su persona in stato di inferiorità psichica
Violenza sessuale: la reazione violenta della vittima non rileva per l'attenuante di minore gravità
Violenza sessuale: deve procedersi a giudizio di comparazione nel caso in cui l'attenuante ad effetto speciale della minore gravità concorre con aggravante
Violenza sessuale: l'aggravante della minore gravità non può essere esclusa per la sussistenza di aggravanti
Violenza sessuale aggravata: misure alternative solo se si è sottoposti ad osservazione scientifica della personalità
Violenza sessuale: sul consenso e gli atti sessuali non convenzionali
Violenza sessuale: il consenso deve perdurare nel corso dell'intero rapporto senza soluzione di continuità
Violenza sessuale: professore bacia sulla guancia un'alunna dopo aver provato a farlo sulla bocca, condannato
Violenza sessuale: sulla diminuente prevista dall'art. 609-bis, comma 3, c.p.
Violenza sessuale: sulla diminuente prevista dall'art. 609-bis, comma 3, c.p.
Violenza sessuale: sulla procedibilità d'ufficio del reato
Stupefacenti: l'acquirente di modiche quantità deve essere sentito nel corso delle indagini preliminari come persona informata dei fatti
Travisamento della prova: richiede l'esistenza di una palese difformità dai risultati obiettivamente derivanti dall'assunzione della prova
Travisamento della prova: sussiste solo in caso di incontrovertibile e pacifica distorsione del significante
Ricorso per cassazione: alla Corte è preclusa la rilettura degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione
Ricorso per cassazione: inammissibili doglianze che sollecitano una differente comparazione dei significati da attribuire alle prove
Stupefacenti: la lieve entità va valutata con riferimento a tutti gli elementi concernenti l'azione
Stupefacenti: la lieve entità va accertata tenendo conto anche della personalità dell'indagato, dei mezzi, delle modalità e delle circostanze dell'azione
Ricorso per cassazione: sul termine perentorio di cinque giorni previsto dalla L. n. 69 del 2005, art. 22, comma 2.
Violenza sessuale: configurabile il tentativo se l'agente non ne ha raggiunto le zone genitali
Violenza sessuale di gruppo: non assorbe il delitto di tortura
Violenza sessuale: sussiste in caso di atti di autoerotismo commessi alla presenza di una persona?
Violenza sessuale: sulla ammissibilità dell'appello del pubblico ministero avverso la sentenza di condanna
Violenza sessuale: sulla configurabilità della circostanza aggravante della connessione teleologica con il reato di lesioni personali.
Violenza sessuale: sull'attenuante di cui all'art. 609-bis, comma 3, c.p.
Violenza sessuale: può concorrere con il delitto di riduzione in servitù?
Violenza sessuale: la condizione di inferiorità psichica della vittima al momento del fatto prescinde da fenomeni di patologia mentale
Violenza sessuale: sulla violazione del principio di correlazione tra accusa e sentenza
Violenza sessuale: è inutilizzabile la testimonianza assunta in violazione della C.D.. "Carta di Noto"?
Violenza sessuale: sul riconoscimento dell'attenuante della minore gravità, nel caso di più fatti in continuazione ai danni della medesima persona
Violenza sessuale di gruppo: le differenze con il concorso di persone nel delitto di violenza sessuale
Violenza sessuale: in tema di misure cautelari personali, il giudice non è tenuto a motivare circa la ricorrenza di specifiche e inderogabili esigenze investigative
Violenza sessuale: la disciplina di cui all'art. 190-bis c.p.p. si applica anche alla prova assunta nel corso di incidente probatorio
Violenza sessuale: sul riconoscimento della circostanza attenuante speciale del fatto di minore gravità
Concussione: l'analisi del giudice non può esaurirsi nella descrizione della condotta costrittiva ma deve verificarne l'efficacia coartante
Induzione indebita: la persuasione deve avere un valore condizionante più tenue a quella tipica della concussione
Bancarotta fraudolenta: non può essere sottoposto a sequestro preventivo finalizzato alla confisca il denaro di certa provenienza lecita
Bancarotta fraudolenta: sui pagamenti tra società infragruppo
Bancarotta fraudolenta: sulla rilevanza della restituzione ai soci dei versamenti conferiti in conto di aumento futuro di capitale
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di conferimento di denaro da impresa individuale fallita a società di cui l'imprenditore ha parte di quote
Bancarotta fraudolenta: il momento consumativo coincide con la sentenza di fallimento
Bancarotta fraudolenta: sussiste piena continuità normativa fra la previsione dell'art. 216 l. fall. e l'art. 322 d.lg. 12 gennaio 2019, n. 14
Bancarotta fraudolenta: legittima l'applicazione di misure cautelari personali prima della sentenza dichiarativa di fallimento
Bancarotta fraudolenta preferenziale: sul compenso dell'amministratore di una società
Bancarotta fraudolenta: può concorrere con il reato di autoriciclaggio
Bancarotta riparata: non è necessaria la restituzione dei singoli beni sottratti
Bancarotta semplice: sussiste in caso di operazioni di pura sorte o manifestamente imprudenti
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di cessione gratuita di un contratto di locazione finanziaria
Bancarotta fraudolenta: la provenienza illecita dei beni non esclude il reato
Bancarotta fraudolenta: la natura distrattiva di operazione infra-gruppo può essere esclusa in presenza di vantaggi compensativi
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di cessione aziendale a prezzo incongruo
Bancarotta fraudolenta: sulla responsabilità dei componenti del collegio sindacale di società fallita
Bancarotta fraudolenta: la parziale omissione del dovere annotativo è punita a titolo di dolo generico
Bancarotta fraudolenta: sulla omessa tenuta della contabilità
Bancarotta fraudolenta: non si ha pluralità di reati se le condotte tipiche realizzate mediante più atti siano tra loro omogenee
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di cessione di beni che rientrino nell’autonoma disponibilità della società fallita
Bancarotta fraudolenta: sui presupposti del concorso per omesso impedimento dell'evento
Bancarotta fraudolenta: il dolo generico può essere desunto dalla responsabilità dell'imputato per fatti di bancarotta patrimoniale
Bancarotta fraudolenta: il distacco del bene dal patrimonio può realizzarsi in qualsiasi forma
Bancarotta fraudolenta: sull'individuazione dell'oggetto materiale del reato
Bancarotta fraudolenta: in tema di concorso dell'extraneus nel reato
Bancarotta fraudolenta: i pagamenti in favore della controllante non integrano il reato
Bancarotta fraudolenta: sussiste anche in caso di esercizio di facoltà legittime
Bancarotta fraudolenta: sull’aggravante della cd. continuazione fallimentare
Bancarotta preferenziale: sul rilievo della compensazione volontaria
Bancarotta: l'assoluzione dalla bancarotta impropria in caso di falso in bilancio seguito da fallimento non interferisce sulla decisione per quella propria documentale
Bancarotta fraudolenta impropria per operazioni dolose: sul concorso dell'extraneus
Bancarotta fraudolenta: sui presupposti del concorso per omesso impedimento dell'evento dell'amministratore privo di delega
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di prelievo dalle casse sociali di somme asseritamente corrispondenti al credito vantato
Bancarotta fraudolenta: sul potere di amministrazione disgiunta
Bancarotta documentale: sui rapporti con la bancarotta impropria in caso di falso in bilancio seguito da fallimento
Bancarotta fraudolenta: i pagamenti in favore della controllante non integrano distrazione
Bancarotta: in caso di pluralità di delitti è illegale la pena determinata facendo applicazione dell'istituto della continuazione
Bancarotta fraudolenta: sui rapporti con il reato di autoriciclaggio

Violenza sessuale: sulla configurabilità dell'attenuante del fatto di minore gravità

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