top of page

Cassazione Penale

Cassazione penale sez. III, 22/01/2020, n.16440

La massima

In tema di violenza sessuale, anche in caso di solo sopravvenuto dissenso della vittima al rapporto sessuale è legittimo il diniego della circostanza attenuante del fatto di minore gravità, quando, per i mezzi, le modalità esecutive della condotta, il grado di coartazione esercitato sulla vittima, le condizioni fisiche e mentali di questa, e le caratteristiche psicologiche valutate in relazione all'età, si realizzi una significativa compromissione della libertà sessuale.

La sentenza integrale

RITENUTO IN FATTO 1. Con sentenza del 30 aprile 2019, la corte di appello di Bologna confermava la sentenza del tribunale di Rimini, con cui S.A. era stato condannato, in relazione al reato di cui all'art. 609 bis c.p. (capo a), alla pena di anni 2 mesi 2 e giorni 20 di reclusione, con assoluzione dal reato di cui agli artt. 582 e 585 c.p. e art. 576 c.p., n. 5 (capo b). 2. Avverso la pronuncia della Corte di appello sopra indicata propone ricorso per cassazione S.A. mediante il proprio difensore, deducendo due motivi di impugnazione. 3. Deduce con il primo motivo i vizi ex art. 606 c.p.p., lett. b) ed e) per la sussistenza di contraddizioni e illogicità che connoterebbero lo scarno iter argomentativo, a fronte di una ricostruzione intuitiva piuttosto che oggettiva dei fatti e di un mero richiamo alla motivazione elaborata dal Gup in primo grado. Si aggiunge che la corte, con motivazione illogica, avrebbe rinvenuto il reato contestato avendo riguardo alla seconda fase in cui si sarebbe svolta la condotta dell'imputato, nella misura in cui avrebbe rilevato come l'imputato avrebbe continuato nel consumare il rapporto sessuale, già iniziato con la vittima con pieno consenso, coartandola a fronte di un sopravvenuto e manifestato suo dissenso e a tal fine approfittando della sua superiorità fisica oltre che dell'angoscia della vittima. Ciò in quanto non vi sarebbe ragione per ritenere coartata la volontà della ragazza neppure nella seconda fase del rapporto. Invero, la ragazza non si sarebbe mai trovata in una situazione di prostrazione o diminuita resistenza, tale da non potersi opporre all'imputato, non avendo la stessa nè tentato di fuggire, pur potendolo, nelle primissime fasi dell'approccio nè successivamente, quando l'uomo aveva cominciato a spogliarla. Come dimostrato anche dalla assenza di segni da contatto fisico operato con forza sul corpo della ragazza e dallo stato degli indumenti della medesima, rimasti intatti. Peraltro, con riferimento alla fase successiva, in cui la ragazza, secondo il racconto reso, si sarebbe opposta al rapporto sessuale, respingendo l'imputato e urlando, le dichiarazioni della ragazza sarebbero inveritiere e prive di riscontro, tanto più in ragione della presenza, nelle vicinanze, di due giovani, che secondo la stessa ragazza avrebbero assistito alla scena, senza intervenire. Al contrario, sarebbe attendibile il racconto dell'imputato che, appena preso coscienza del dissenso avrebbe interrotto il rapporto. Deporrebbe nel senso dell'assenza di coartazione anche il riferito stato d'animo della ragazza, imbarazzato ma privo di paura e tale da far ritenere, quindi, che i due fossero pienamente d'accordo. 4. Con il secondo motivo deduce il vizio di motivazione ex art. 606 c.p.p., comma 1, lett. e) con riguardo al diniego dell'attenuante di cui all'art. 609 bis c.p., comma 3. Alla luce di tutti gli aspetti dell'episodio contestato con riguardo ai mezzi, alla modalità della condotta e alle circostanze qualificanti il fatto, non vi sarebbe una grave compromissione della libertà sessuale della vittima, al contrario ridotta e tale da giustificare la denegata attenuante. Tanto più a fronte del dato per cui l'imputato non avrebbe portato a termine il rapporto sessuale. CONSIDERATO IN DIRITTO 1. La motivazione della sentenza impugnata appare priva dei vizi dedotti. Va premesso che si tratta di un caso di cd. "doppia conforme" in cui "le sentenze di primo e di secondo grado si saldano tra loro e formano un unico complesso motivazionale, qualora i giudici di appello abbiano esaminato le censure proposte dall'appellante con criteri omogenei a quelli usati dal primo giudice e con frequenti riferimenti alle determinazioni ivi prese ed ai fondamentali passaggi logico-giuridici della decisione e, a maggior ragione, quando i motivi di gravame non abbiano riguardato elementi nuovi, ma si siano limitati a prospettare circostanze già esaminate ed ampiamente chiarite nella decisione impugnata" (cfr. Sez.3, n. 13926 del 01/12/2011 Rv.252615 Valeri; Sez. 3, n. 44418 del 16/07/2013 Argentieri). 1.2. Deve altresì aggiungersi che "in tema di integrazione delle motivazioni tra le conformi sentenze di primo e di secondo grado, se l'appellante si limita alla riproposizione di questioni di fatto o di diritto già adeguatamente esaminate e correttamente risolte dal primo giudice, oppure prospetta critiche generiche, superflue o palesemente infondate, il giudice dell'impugnazione ben può motivare per relationem; quando invece sono formulate censure o contestazioni specifiche, introduttive di rilievi non sviluppati nel giudizio anteriore o contenenti argomenti che pongano in discussione le valutazioni in esso compiute, è affetta da vizio di motivazione la decisione di appello che si limita a respingere con formule di stile o in base ad assunti meramente assertivi o distonici dalle risultanze istruttorie le deduzioni proposte (cfr. Sez.6, n. 28411 del 13/11/2012 Rv. 256435 Santapaola e altri). 1.3. Di rilievo, in tema di valutazione delle censure proposte in presenza di una cd. "doppia conforme", è anche il principio per cui "in tema di ricorso in cassazione ai sensi dell'art. 606 c.p.p., comma 1, lett. e), la denunzia di minime incongruenze argomentative o l'omessa esposizione di elementi di valutazione, che il ricorrente ritenga tali da determinare una diversa decisione, ma che non siano inequivocabilmente munite di un chiaro carattere di decisività, non possono dar luogo all'annullamento della sentenza, posto che non costituisce vizio della motivazione qualunque omissione valutativa che riguardi singoli dati estrapolati dal contesto, ma è solo l'esame del complesso probatorio entro il quale ogni elemento sia contestualizzato che consente di verificare la consistenza e la decisività degli elementi medesimi oppure la loro ininfluenza ai fini della compattezza logica dell'impianto argomentativo della motivazione. (cfr. Sez. 2, n. 9242 del 08/02/2013 Rv. 254988 Reggio.; Sez. 1, n. 46566 del 21/02/2017 Rv. 271227 M e altri). 1.4. I giudici di merito hanno condiviso innanzitutto un giudizio di parziale attendibilità della p.o., ritenendo che la stessa, nel raccontare subito dopo i fatti quanto accaduto sulla spiaggia, ove si era recata assieme all'imputato, abbia illustrato falsamente solo la prima parte dell'approccio intercorso tra i due ragazzi, nel corso del quale i medesimi, diversamente da quanto narrato dalla donna - che avrebbe sostenuto il proprio dissenso anche per tale fase della vicenda, in uno con una reazione aggressiva del ricorrente -, inizialmente concordavano la consumazione di un rapporto anale, in ragione delle mestruazioni sopravvenute. Da qui l'assenza di tracce di danneggiamento dei vestiti della p.o., la quale si lasciava in parte denudare, posizionandosi su un lettino per consumare il concordato rapporto sessuale. Iniziato il rapporto tuttavia, la ragazza manifestava, anche divincolandosi e urlando, un sopravvenuto dissenso, a fronte del quale l'imputato invece di interrompere la propria condotta aveva proseguito con violenza nella consumazione del rapporto. La predetta, diversa valutazione del complessivo racconto della p.o., spiegata con il naturale imbarazzo avvertito da una ragazza (OMISSIS) nel dover ammettere, nel raccontare la violenza subita, un esordio condiviso dell'approccio sessuale con l'imputato, non dà luogo ad un palese e insormontabile contrasto tra quanto ritenuto veritiero del racconto stesso e quanto considerato frutto di menzogna. Si tratta, infatti, di fasi contrapposte seppur non incompatibili, siccome incentrate essenzialmente sulla circostanza di un originario consenso poi tramutatosi in dissenso, che, ben potendo rinvenirsi nel corso di un rapporto sessuale, non rende inverosimile una tale successione d'intenti in capo ad uno dei protagonisti. Cosicchè, la valutazione distinta dell'attendibilità del racconto offerto appare conforme al principio per cui, in tema di reati sessuali, è legittima una valutazione frazionata delle dichiarazioni della parte offesa e l'eventuale giudizio di inattendibilità, riferito ad alcune circostanze, non inficia la credibilità delle altre parti del racconto, sempre che non esista un'interferenza fattuale e logica tra le parti del narrato per le quali non si ritiene raggiunta la prova della veridicità e le altre parti che siano intrinsecamente attendibili ed adeguatamente riscontrate, tenendo conto che tale interferenza si verifica solo quando, tra una parte e le altre, esiste un rapporto di causalità necessaria o quando l'una sia imprescindibile antecedente logico dell'altra, e sempre che l'inattendibilità di alcune delle parti della dichiarazione non sia talmente macroscopica, per conclamato contrasto con altre sicure emergenze probatorie, da compromettere per intero la stessa credibilità del dichiarante (cfr. Sez. 3, n. 40170 del 26/09/2006 Rv. 235575 01 Gentile; più in generale e di recente sulla valutazione frazionata della medesima dichiarazione Sez. 6, n. 20037 del 19/03/2014 Rv. 260160 - 01 L; Sez. 6, n. 3015 del 20/12/2010 (dep. 27/01/2011) Rv. 249200 - 01 Farruggio). 1.6. Da tale considerazione, già consegue l'improponibilità della censura di illogicità, avanzata sul rilievo della impossibilità di sostenere l'attendibilità parziale della p.o. facendo seguire ad una prima fase non veritiera del racconto relativo al medesimo rapporto sessuale, una, successiva, al contrario ritenuta genuina. Tanto più che tale censura si specifica in realtà attraverso asserzioni meramente fattuali, e come tali inammissibili, circa la necessità di ritenere l'intera condotta della ragazza libera e quindi pienamente consenziente rispetto al rapporto sessuale in corso. 1.6. In ogni caso, va anche rilevato che, la ritenuta veridicità del racconto inerente la "seconda fase" del rapporto sessuale originariamente concordato, viene confortata dai giudici di merito sulla base non solo del carattere preciso e particolareggiato della narrazione, bensì anche di altri dati acclarati e rimasti incontestati. Si fa riferimento, in particolare, allo stato di evidente turbamento in cui la ragazza fu vista rientrare dal portiere notturno nel comune albergo assieme all'imputato, nonchè all'immediatezza con cui la stessa rivelò alla madre la patita violenza sessuale. Altro dato congruamente valorizzato dal collegio di secondo grado è costituito dalle risultanze della documentazione medica, redatta poche ore dopo dal personale del Pronto Soccorso e dalla quale emergono "segni di lotta e contusioni multiple", con particolare riferimento al polso ed all'addome: così da trovare conferma il racconto del tentativo di sottrarsi alla prosecuzione del rapporto e della costrizione operata dall'imputato nel proseguirlo. L'attendibilità, sul punto, della ragazza e l'assenza di acrimonia nei confronti dell'imputato, viene altresì adeguatamente spiegata anche attraverso la considerazione per cui la stessa ebbe a precisare che talune tracce di ecchimosi - quali quelle presenti sulle cosce - erano da ricondurre a vicende anteriori al fatto contestato. 1.7. Di converso, sul piano della valutazione delle dichiarazioni dell'imputato, i giudici hanno congruamente evidenziato la formulazione, da parte del medesimo, di versioni dei fatti parzialmente differenti, mentre con riferimento alla tesi difensiva, secondo cui la denunzia formulata dalla p.o. sarebbe il frutto di un sopraggiunto pentimento per avere tradito il fidanzato, essa appare adeguatamente confutata attraverso il rilievo per cui, ove la ragazza fosse stata percorsa da questo sopraggiunto stato d'animo, avrebbe più coerentemente e verosimilmente semplicemente taciuto e, in tal modo, nascosto a tutti l'intervenuto rapporto sessuale. Congrua è del resto anche la spiegazione del ritorno della p.o. in compagnia dell'imputato, a fronte del soggiorno degli stessi nel comune albergo e della comprensibile fretta con cui la p.o., a causa di quanto accaduto, voleva rientrare; dato incompatibile con una diversa scelta di allontanarsi dall'imputato che avrebbe avuto, come inevitabile e sgradito riflesso, la protratta permanenza all'esterno dell'albergo, per giunta sola e in stato di grave turbamento. In tale quadro i giudici hanno conseguentemente anche spiegato la ridotta - ma non totale - assenza di tracce di violenza sul corpo della ragazza, coerente, evidentemente, con l'iniziale consenso prestato dalla ragazza. 1.8. L'attenzione della corte si è soffermata anche sulla obiezione difensiva secondo cui, in maniera inverosimile, la ragazza avrebbe riferito di bagnanti che si sarebbero allontanati nonostante la stessa abbia ad un certo punto cominciato ad urlare, atteso che dall'analisi del compendio probatorio è emerso che la p.o., lungi dal riferire la presenza nelle vicinanze di persone, si limitò solo a ricordare di avere urlato per attirare l'attenzione di persone eventualmente presenti. Ed invero l'accenno alla presenza di persone vicine che avrebbero "visto la scena" fu formulato, secondo i giudici del gravame, senza che sia intervenuta una specifica censura al riguardo, dalla madre della ragazza, con dichiarazione resa quindi "de relato" e come tale ragionevolmente ritenuta inadeguata dalla corte di appello per comprendere, ove anche la ragazza avesse riferito tale circostanza, a quale distanza i bagnanti si trovassero e a quale "fase" del rapporto avessero effettivamente assistito. Laddove ove si fosse trattato della prima, ben potrebbe essere verosimile l'allontanamento dei medesimi "per discrezione". 1.9. L'inammissibilità del motivo di impugnazione proposto, a fronte di una così articolata quanto coerente ricostruzione, consegue non solo alla chiara assenza di profili di contraddittorietà od illogicità - che, come noto, devono emergere in maniera manifesta (cfr. in tal senso, per tutte Sez. U, n. 24 del 24/11/1999, Spina, Rv. 214794; Sez. U, n. 12 del 31/05/2000, Jakani, Rv. 216260) - bensì anche alla mera riproduzione, da parte del ricorrente, dei medesimi rilievi critici già proposti in sede di gravame (cfr. par. V della sentenza impugnata in ordine alla illustrazione dei motivi di appello), evitando inammissibilmente ogni preciso confronto con tutti i plurimi argomenti contenuti in sentenza e prima riportati, talvolta anzi omettendone ogni citazione sino a configurare risultanze probatorie non conformi a quelle descritte dai giudici di merito. Si vuol fare riferimento, in particolare, alla intervenuta formulazione, da parte del ricorrente, di una critica incentrata esclusivamente sulla ritenuta incoerenza di un racconto della p.o. solo perchè considerato dai giudici parzialmente e non totalmente veritiero, e solo asseritamente confortata dalla assenza di tracce di violenza sugli indumenti e sul corpo, oltre che da una astratta ragione di pentimento; così obliterando oltre alle illustrate ragioni della parziale veridicità delle dichiarazioni della p.o., anche la correlata e perspicua rilevazione, al contrario di quanto sostenuto dalla difesa, di tracce di ecchimosi (al polso e all'addome), ben compatibili con la "seconda fase" della vicenda, assieme alle corrette considerazioni sulla inverosimiglianza delle tesi difensive relative alle ragioni della denunzia. Da questi ultimi rilievi deriva anche la necessaria evidenziazione di censure prive di specificità estrinseca (cfr. sull'onere del ricorrente di confrontarsi puntualmente con tutte le argomentazioni di cui alla sentenza impugnata, per tutte (Sez. 5, n. 28011 del 15/02/2013, Sammarco, Rv. 255568), pertanto manifestamente infondate anche per tale ragione. 2. Il secondo motivo è infondato. Premesso che in tema di violenza sessuale, ai fini della configurabilità della circostanza attenuante del fatto di minore gravità, prevista dall'art. 609-bis c.p., comma 3, deve farsi riferimento ad una valutazione globale del fatto, nella quale assumono rilievi i mezzi, le modalità esecutive, il grado di coartazione esercitato sulla vittima, le condizioni fisiche e mentali di questa, le caratteristiche psicologiche valutate in relazione all'età, così da potere ritenere che la libertà sessuale sia stata compressa in maniera non grave, così come il danno arrecato alla vittima anche in termini psichici (cfr. Sez. 3, Sentenza n. 19336 del 27/03/2015 Rv. 263516 - 01 G.), nel caso di specie la corte, nel considerare le modalità della condotta, consistita nella persistente consumazione di una rapporto anale, di per sè particolarmente invasivo, pur a fronte di una chiara, seppur sopravvenuta manifestazione di dissenso, ha sottolineato altresì l'età della persona offesa, comunque minorenne, oltre che il rilevato pregiudizio psichico evidenziato dallo stato di grave turbamento subito emerso. Così da elaborare un giudizio di significativa compromissione della libertà sessuale, seppur conseguente ad un dissenso soltanto sopravvenuto nel corso del rapporto sessuale, come tale in ogni caso estraneo alla invocata attenuante, in quanto coerente con i parametri di valutazione sopra indicati e quindi insindacabile in questa sede. 3. Sulla base delle considerazioni che precedono, la Corte ritiene pertanto che il ricorso debba essere rigettato, con conseguente onere per il ricorrente, ai sensi dell'art. 616 c.p.p., di sostenere le spese del procedimento. P.Q.M. rigetta il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali. Si dà atto che il presente provvedimento è sottoscritto dal solo presidente del collegio per impedimento dell'estensore, ai sensi del D.P.C.M. 8 marzo 2020, art. 1, comma 1, lett. a). In caso di diffusione del presente provvedimento omettere le generalità e gli altri dati identificativi a norma del D.Lgs. n. 196 del 2003, art. 52, in quanto imposto dalla legge. Così deciso in Roma, il 22 gennaio 2020. Depositato in Cancelleria il 29 maggio 2020

Le altre sentenze

Espulsione dello straniero: va effettuato un bilanciamento tra l'interesse generale alla sicurezza sociale e l'interesse del singolo alla vita familiare
MAE: la decisione sulla consegna adottata oltre i termini previsti non comporta l'automatica caducazione della misura
Mancata traduzione dell'imputato: se non disposta o non eseguita determina una nullità assoluta e insanabile
Coltivazione di cannabis: Il reato è configurabile indipendentemente dalla quantità di principio attivo estraibile nell'immediatezza
Mandato di arresto europeo - Germania - Truffa e frode informatica
Concordato in appello: inammissibili ricorso relativo alla mancata valutazione delle condizioni di proscioglimento ai sensi dell'art. 129 c.p.p.
Patteggiamento: inammissibile il ricorso per cassazione con cui si deduca il vizio di violazione di legge per la mancata verifica dell'insussistenza di cause di proscioglimento ex art. 129 c.p.p.
Concordato: la mancata ammissione al concordato in sede di gravame può formare oggetto di motivo di ricorso
Riforma Cartabia: rimessa alle Sezioni Unite la questione sulla competenza del giudice di pace per il reato di lesioni volontarie personali
La causa di esclusione della procedibilità di cui all'art. 34 D.Lgs. n. 274 del 2000 trova applicazione anche in riferimento ai reati di pericolo astratto o presunto
Rapina impropria: ne risponde anche chi pur non avendo partecipato alla sottrazione della cosa la riceva immediatamente dopo
Rapina: ricorre l'aggravante del travisamento nel caso in cui l'agente indossi una mascherina
Rapina: l'uso dell'arma non assorbe l'aggravante del nesso teleologico per i reati connessi di detenzione o porto illegale di armi
Rapina impropria: l’immediatezza non richiede la contestualità temporale tra la sottrazione della cosa e l'uso della violenza
Rapina: è sufficiente l'utilizzo da parte dell'agente di un ridotto coefficiente di forza impeditiva contro la persona offesa
Rapina: per l'aggravante dell'uso delle armi è sufficiente l'utilizzo di un'arma giocattolo
Rapina: l'aggravante del luogo di privata dimora può applicarsi anche se il fatto si è svolto nell'abitazione dell'agente
Rapina: sussiste il concorso di persone in caso di promessa di acquistare i beni provenienti dal reato
Rapina e danno di speciale tenuità: non postula il solo modestissimo valore del bene mobile sottratto
Rapina: l'elemento oggettivo può essere costituito anche dal compimento di un'azione violenta nei confronti di una res
Rapina impropria: l'aggravante delle più persone riunite sussiste in caso di simultanea presenza di due compartecipi
L'elemento psicologico specifico nel delitto di rapina può essere integrato anche dal dolo concomitante o sopravvenuto
Rapina: legittima l'applicazione cumulativa dell'aggravante comune di cui all'art. 112, n. 1, c.p. e dell'aggravante speciale di cui all'art. 628, co. 1, c.p.
Rapina: sull'aggravante speciale delle più persone riunite
Tentativo di rapina impropria: sussiste se l'agente non conclude la condotta indipendente dalla propria volontà
Rapina: se commessa in luogo tale da ostacolare la pubblica o privata difesa l'aggravante ex art. 628 prevale su quella ex art. 61, n. 5 c.p.
Rapina impropria: sull'aggravante del nesso teleologico in caso di morte della persona offesa
Rapina: per l’aggravante delle più persone riunite è richiesta la presenza (nota alla vittima) di almeno due persone
Ricorso per cassazione: Sono inammissibili le doglianze relative a motivi rinunciati
MAE - Germania
Continuazione: non sussiste obbligo di specifica motivazione per ogni singolo aumento
Omesso versamento IVA: sull'interesse ad impugnare per ottenere assoluzione con formula piena
Omesso versamento IVA: sulla preclusione al patteggiamento per mancata estinzione del debito tributario
Omesso versamento IVA: il contribuente deve dimostrare l'inattendibilità della compilazione del quadro VL
Omesso versamento IVA: non è richiesta l'acquisizione al fascicolo del dibattimento della dichiarazione fiscale del contribuente
Omesso versamento IVA : configurabile il concorso con la bancarotta impropria mediante operazioni dolose
Omesso versamento IVA: il mancato incasso per inadempimento contrattuale di un cliente non esclude il dolo
Omesso versamento IVA: sulla responsabilità del liquidatore subentrato dopo la dichiarazione di imposta
Omesso versamento IVA: il mancato incasso di crediti non esclude la sussistenza del dolo
Omesso versamento IVA: la qualifica di legale rappresentante di società si acquisisce con l'atto di conferimento della nomina
Omesso versamento IVA: il mancato incasso per inadempimento contrattuale non esclude la sussistenza del dolo
Omesso versamento IVA: l'imposta dovuta è quella risultante dalla dichiarazione annuale del contribuente
Omesso versamento IVA: l'elevazione di un terzo dei termini di prescrizione non si applica ai reati ex artt. 10-ter e 11 del D.lgs. n. 74/2000
Fatture per operazioni inesistenti: se relative al medesimo periodo di imposta si configura un unico reato
Fatture per operazioni inesistenti: non rientra nella nozione di "altri documenti" la consulenza tecnica per ricerca di mercato
Fatture per operazioni inesistenti: sulla figura del cd. "autore mediato"
Fatture per operazioni inesistenti: sulla deroga al concorso di persone nel reato prevista dall' art. 9
Fatture per operazioni inesistenti: sussiste in caso di dichiarazione integrativa infedele presentata dopo l'accertamento fiscale
Fatture per operazione inesistenti: sulla configurabilità del reato associativo
Fatture per operazioni inesistenti: sui rapporti con il reato di cui all'art.8 d.lgs. 74/2000
Fatture per operazioni inesistenti: configurabile il concorso con il reato di dichiarazione infedele
Fatture per operazioni inesistenti: viola il divieto del bis in idem la contestazione di più reati in caso di molteplici fatture in un'unica dichiarazione
Dichiarazione fraudolenta: nel caso di reato commesso da singoli componenti del CdA ciascuno degli altri amministratori risponde per concorso
Dichiarazione fraudolenta: è un reato di natura istantanea
Dichiarazione fraudolenta: sull'intermediazione finanziaria e l'utilizzo di elementi passivi fittizi
Dichiarazione fraudolenta: configurabile il concorso con il reato di cui all'art. 10-quater D.lgs. 74/2000
Dichiarazione fraudolenta: sussiste in caso di fatture relative ad un negozio giuridico apparente
Dichiarazione fraudolenta: configurabile una pluralità di reati se la condotta riguardi sia la dichiarazione IVA che quella ai fini II.DD.
Dichiarazione fraudolenta: non opera la causa di esclusione della punibilità ex art. 131 bis c.p.
Fatture per operazioni inesistenti: si consuma nel momento di emissione della fattura
Fatture per operazioni inesistenti: sulla prova del dolo specifico
Fatture per operazioni soggettivamente inesistenti: rileva la sola identità individuale del soggetto
Fatture per operazioni inesistenti: si configura anche nell'ipotesi di fatture emesse a favore di ditte cartiere
Fatture per operazioni inesistenti: non è necessario che il fine di favorire l'evasione sia esclusivo
Fatture per operazioni inesistenti: sulla genericità della contestazione
Fatture per operazioni inesistenti e dichiarazione fraudolenta: sulla competenza territoriale
Fatture per operazioni inesistenti: sulla competenza territoriale in caso di più fatture
Fatture per operazioni inesistenti: il reato è configurabile anche nel caso di fatturazione solo soggettivamente falsa
Fatture per operazioni inesistenti: sul c.d. superbonus 110% e lo sconto in fattura
Fatture per operazioni inesistenti: l'evasione di imposta non è elemento costitutivo del reato
Fatture per operazioni inesistenti: sui rapporti con la bancarotta fraudolenta impropria
Fatture per operazioni inesistenti: sulla prova della posizione di amministratore di fatto
Fatture per operazioni inesistenti: questioni intertemporali
Fatture emesse per operazioni inesistenti: sui rapporti con il reato di autoriciclaggio
Fatture per operazioni inesistenti: sull'attenuante conseguente al pagamento dei debiti tributari
Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti: i rapporti con il reato di truffa ai danni dello Stato
Fatture o altri documenti per operazioni inesistenti: sulla competenza per territorio
Fatture per operazioni inesistenti: ha natura di reato comune
Fatture per operazioni inesistenti: se relative al medesimo periodo di imposta si configura un unico reato
Fatture per operazioni inesistenti: possono concorrere soggetti diversi dall'utilizzatore
Trasferimento fraudolento di valori: non è sufficiente dar conto della fittizia attribuzione della titolarità o disponibilità di denaro, beni o altre utilità
Intercettazioni: utilizzabili anche per gli ulteriori fatti-reato legati dal vincolo della continuazione
Abuso d'ufficio: se il pubblico ufficiale agisce del tutto al di fuori dell'esercizio delle sue funzioni non e' configurabile il reato
Concussione: non sussiste se la persona offesa ha eseguito un pagamento in quanto erroneamente convinta di esservi obbligata
Concussione: consiste in una condotta di prevaricazione abusiva idonea a costringere alla dazione o alla promessa
Tentata concussione: è indifferente il conseguimento in concreto del risultato di porre la vittima in stato di soggezione
Nullità: l'omessa valutazione di una memoria difensiva non determina alcuna nullità
Misure cautelari: valgono gli stessi principi che governano lo scrutinio di legittimità quanto al processo di cognizione
Induzione indebita: la condotta si configura come esortazione, persuasione, suggestione, inganno, impliciti messaggi, pressione morale
Concussione e induzione indebita: le differenze sta nel modo in cui si manifesta l'abuso della qualifica soggettiva
Metodo mafioso - condotte di estorsione ambientale
Tentativo di concussione: è necessario valutare la adeguatezza della condotta, valutando l'effetto di essa nel soggetto passivo
Concussione: vi è piena continuità normativa con il reato di induzione indebita a dare o promettere utilità di cui all'art. 319-quater c.p.
Sulla ammissibilità del concordato in appello
Atti sessuali con minorenne: non può essere disposta la sospensione dell'esecuzione della condanna
Violenza sessuale: può concorrere formalmente con il reato di concussione
Violenza sessuale: rileva ai fini del consenso l'assunzione di alcol da parte della persona offesa?
Violenza sessuale: la sussistenza del consenso all'atto va verificata in relazione al momento del compimento dell'atto
Violenza sessuale: in caso di errore sul consenso, l'onere della prova è a carico dell'imputato
Violenza sessuale: gli atti sessuali non convenzionati possono essere leciti?
Violenza sessuale: non ricorre l'attenuante della minore gravità del fatto nel caso in cui è perpetrata dal genitore ai danni del figlio
Violenza sessuale: non occorre che la violenza avvenga in modo brutale ed aggressivo
Violenza sessuale: sulla violazione della correlazione tra accusa e sentenza la condanna
Violenza sessuale: la coprofilia influisce sulla capacità di intendere e volere?
Violenza sessuale: sulla valutazione della prova indiziaria
Violenza sessuale: sussiste in caso di invio di foto intime su whatsapp dietro minaccia
Violenza sessuale: per la valutazione dell'attenuante della minore gravità è inconferente il fatto della commissione con abuso di relazione di ospitalità
Violenza sessuale: sulla configurabilità dell'abuso della condizione di inferiorità psico-fisica della vittima
Violenza sessuale: nella nozione di atti sessuali non rientrano gli atti di esibizionismo, di autoerotismo in presenza di terzi o di voyeurismo
Violenza sessuale: sull'aggravante la compromissione della libertà personale della vittima
Violenza sessuale: la condizione di inferiorità psichica della vittima può dipendere anche dalla minore età
Violenza sessuale: può concorrere con il delitto di sequestro di persona
Violenza sessuale: assorbe il reato di maltrattamenti se vi è coincidenza fra le condotte
Violenza sessuale: gli elementi per l'applicazione dell'attenuante della minore gravità del fatto si usano anche per la riduzione della pena
Violenza sessuale: anche le credenze esoteriche in grado di suggestionare la p.o. rientrano fra le condizioni di inferiorità psichica
Violenza sessuale: sulla procedibilità d'ufficio
Violenza sessuale: sull'abuso di autorità e posizione di preminenza
Violenza sessuale: sul divieto di concessione di misure alternative alla detenzione
Violenza sessuale: si configura aggravante speciale nel caso in cui la vittima sia stata provocata dall'autore del reato all'assunzione di sostanze alcoliche
Violenza sessuale: sull'applicazione del divieto di sospensione dell'esecuzione della pena
Violenza sessuale: sulla legittimità del diniego dell'attenuante del fatto di minore gravità
Violenza sessuale: sulla rilevanza della qualità di pubblico ufficiale ai fini di procedibilità d'ufficio
Violenza sessuale: sullo stato di inferiorità della vittima in caso di alterazione causata da alcool
Violenza sessuale: sull'accertamento della capacità a testimoniare del minore vittima di abuso
Violenza sessuale: se il concorrente non è presente sul luogo del delitto può concorrere solo moralmente
Atti sessuali con minorenne: integra il tentativo l'offerta di denaro a quattordicenne per compiere atti sessuali
Violenza sessuale: sussiste in caso di induzione a giochi erotici e rapporti sessuali virtuali
Violenza sessuale: sul tentativo in caso di assenza di contatto fisico con la vittima
Violenza sessuale: il medico può lecitamente compiere atti incidenti sulla sfera della libertà sessuale
Violenza sessuale: sulla configurabilità dell'attenuante del fatto di minore gravità
Violenza sessuale: può essere commesso in danno del coniuge, in costanza di convivenza
Violenza sessuale: se posto in essere da un militare nei confronti di un commilitone, concorre con quello di ingiuria militare
Violenza sessuale: per il dolo, non è necessario che la condotta sia finalizzata a soddisfare il piacere sessuale dell'agente
Violenza sessuale: sulla circostanza aggravante dell'abuso della qualità di ministro di un culto (sacerdote)
Violenza sessuale: sulla induzione a subire atti sessuali su persona in stato di inferiorità psichica
Violenza sessuale: la reazione violenta della vittima non rileva per l'attenuante di minore gravità
Violenza sessuale: deve procedersi a giudizio di comparazione nel caso in cui l'attenuante ad effetto speciale della minore gravità concorre con aggravante
Violenza sessuale: l'aggravante della minore gravità non può essere esclusa per la sussistenza di aggravanti
Violenza sessuale aggravata: misure alternative solo se si è sottoposti ad osservazione scientifica della personalità
Violenza sessuale: sul consenso e gli atti sessuali non convenzionali
Violenza sessuale: il consenso deve perdurare nel corso dell'intero rapporto senza soluzione di continuità
Violenza sessuale: professore bacia sulla guancia un'alunna dopo aver provato a farlo sulla bocca, condannato
Violenza sessuale: sulla diminuente prevista dall'art. 609-bis, comma 3, c.p.
Violenza sessuale: sulla diminuente prevista dall'art. 609-bis, comma 3, c.p.
Violenza sessuale: sulla procedibilità d'ufficio del reato
Stupefacenti: l'acquirente di modiche quantità deve essere sentito nel corso delle indagini preliminari come persona informata dei fatti
Travisamento della prova: richiede l'esistenza di una palese difformità dai risultati obiettivamente derivanti dall'assunzione della prova
Travisamento della prova: sussiste solo in caso di incontrovertibile e pacifica distorsione del significante
Ricorso per cassazione: alla Corte è preclusa la rilettura degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione
Ricorso per cassazione: inammissibili doglianze che sollecitano una differente comparazione dei significati da attribuire alle prove
Stupefacenti: la lieve entità va valutata con riferimento a tutti gli elementi concernenti l'azione
Stupefacenti: la lieve entità va accertata tenendo conto anche della personalità dell'indagato, dei mezzi, delle modalità e delle circostanze dell'azione
Ricorso per cassazione: sul termine perentorio di cinque giorni previsto dalla L. n. 69 del 2005, art. 22, comma 2.
Violenza sessuale: configurabile il tentativo se l'agente non ne ha raggiunto le zone genitali
Violenza sessuale di gruppo: non assorbe il delitto di tortura
Violenza sessuale: sussiste in caso di atti di autoerotismo commessi alla presenza di una persona?
Violenza sessuale: sulla ammissibilità dell'appello del pubblico ministero avverso la sentenza di condanna
Violenza sessuale: sulla configurabilità della circostanza aggravante della connessione teleologica con il reato di lesioni personali.
Violenza sessuale: sull'attenuante di cui all'art. 609-bis, comma 3, c.p.
Violenza sessuale: può concorrere con il delitto di riduzione in servitù?
Violenza sessuale: la condizione di inferiorità psichica della vittima al momento del fatto prescinde da fenomeni di patologia mentale
Violenza sessuale: sulla violazione del principio di correlazione tra accusa e sentenza
Violenza sessuale: è inutilizzabile la testimonianza assunta in violazione della C.D.. "Carta di Noto"?
Violenza sessuale: sul riconoscimento dell'attenuante della minore gravità, nel caso di più fatti in continuazione ai danni della medesima persona
Violenza sessuale di gruppo: le differenze con il concorso di persone nel delitto di violenza sessuale
Violenza sessuale: in tema di misure cautelari personali, il giudice non è tenuto a motivare circa la ricorrenza di specifiche e inderogabili esigenze investigative
Violenza sessuale: la disciplina di cui all'art. 190-bis c.p.p. si applica anche alla prova assunta nel corso di incidente probatorio
Violenza sessuale: sul riconoscimento della circostanza attenuante speciale del fatto di minore gravità
Concussione: l'analisi del giudice non può esaurirsi nella descrizione della condotta costrittiva ma deve verificarne l'efficacia coartante
Induzione indebita: la persuasione deve avere un valore condizionante più tenue a quella tipica della concussione
Bancarotta fraudolenta: non può essere sottoposto a sequestro preventivo finalizzato alla confisca il denaro di certa provenienza lecita
Bancarotta fraudolenta: sui pagamenti tra società infragruppo
Bancarotta fraudolenta: sulla rilevanza della restituzione ai soci dei versamenti conferiti in conto di aumento futuro di capitale
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di conferimento di denaro da impresa individuale fallita a società di cui l'imprenditore ha parte di quote
Bancarotta fraudolenta: il momento consumativo coincide con la sentenza di fallimento
Bancarotta fraudolenta: sussiste piena continuità normativa fra la previsione dell'art. 216 l. fall. e l'art. 322 d.lg. 12 gennaio 2019, n. 14
Bancarotta fraudolenta: legittima l'applicazione di misure cautelari personali prima della sentenza dichiarativa di fallimento
Bancarotta fraudolenta preferenziale: sul compenso dell'amministratore di una società
Bancarotta fraudolenta: può concorrere con il reato di autoriciclaggio
Bancarotta riparata: non è necessaria la restituzione dei singoli beni sottratti
Bancarotta semplice: sussiste in caso di operazioni di pura sorte o manifestamente imprudenti
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di cessione gratuita di un contratto di locazione finanziaria
Bancarotta fraudolenta: la provenienza illecita dei beni non esclude il reato
Bancarotta fraudolenta: la natura distrattiva di operazione infra-gruppo può essere esclusa in presenza di vantaggi compensativi
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di cessione aziendale a prezzo incongruo
Bancarotta fraudolenta: sulla responsabilità dei componenti del collegio sindacale di società fallita
Bancarotta fraudolenta: la parziale omissione del dovere annotativo è punita a titolo di dolo generico
Bancarotta fraudolenta: sulla omessa tenuta della contabilità
Bancarotta fraudolenta: non si ha pluralità di reati se le condotte tipiche realizzate mediante più atti siano tra loro omogenee
Bancarotta fraudolenta: sussiste in caso di cessione di beni che rientrino nell’autonoma disponibilità della società fallita
Bancarotta fraudolenta: sui presupposti del concorso per omesso impedimento dell'evento
Bancarotta fraudolenta: il dolo generico può essere desunto dalla responsabilità dell'imputato per fatti di bancarotta patrimoniale
Bancarotta fraudolenta: il distacco del bene dal patrimonio può realizzarsi in qualsiasi forma
Bancarotta fraudolenta: sull'individuazione dell'oggetto materiale del reato
Bancarotta fraudolenta: in tema di concorso dell'extraneus nel reato
Bancarotta fraudolenta: i pagamenti in favore della controllante non integrano il reato
Bancarotta fraudolenta: sussiste anche in caso di esercizio di facoltà legittime
Bancarotta fraudolenta: sull’aggravante della cd. continuazione fallimentare
Bancarotta preferenziale: sul rilievo della compensazione volontaria
Bancarotta: l'assoluzione dalla bancarotta impropria in caso di falso in bilancio seguito da fallimento non interferisce sulla decisione per quella propria documentale

Violenza sessuale: sulla legittimità del diniego dell'attenuante del fatto di minore gravità

bottom of page