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Violenza o minaccia a pubblico ufficiale: esclusione del reato per richiesta di un atto legittimo (Giudice Napolitano Tafuri)

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Tribunale Napoli sez. IV, 01/02/2011, n.1325

Non integra il reato di violenza o minaccia a pubblico ufficiale (art. 336 c.p.) una condotta minacciosa finalizzata a ottenere un atto legittimo, ancorché espressa in modo improprio.

Violenza o minaccia a pubblico ufficiale: esclusione del reato per richiesta di un atto legittimo (Giudice Napolitano Tafuri)

La sentenza integrale

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO E MOTIVI DELLA DECISIONE
All'esito delle indagini preliminari veniva disposto il giudizio nei confronti di P.R. per rispondere del reato ascrittogli in rubrica.

Espletata l'istruttoria dibattimentale, attraverso l'escussione del teste di accusa le parti rassegnavano le conclusioni, come in epigrafe trascritte.

Il Giudice si ritirava per la decisione, che veniva emessa e pubblicata mediante lettura del dispositivo e della contestuale motivazione in udienza.

Osserva il Giudicante che, all'esito dell'espletata istruttoria, i fatti accertati non sono tali da integrare il reato in contestazione.

Invero, i testi escussi C.R. e S.A., entrambi in servizio presso la Polizia Penitenziaria, hanno concordemente riferito che l'imputato chiedeva con insistenza di cambiare cella in maniera aggressiva, dapprima rifiutandosi di rientrare nella propria cella e poi minacciando di darsi fuoco, qualora la sua richiesta non fosse stata accolta, e poi insistendo con tale atteggiamento aggressivo, con frasi tipo che "avrebbe fatto passare agli agenti un brutto Natale" e che li "avrebbe denunziati".

Orbene osserva il giudicante che per concretarsi il reato il contestazione occorre che la minaccia sia diretta a costringere il pubblico ufficiale a commettere un atto contrario ai doveri del proprio ufficio o ad omettere un atto dell'ufficio o del servizio.

Nel caso di specie invece le minacce profferite erano esclusivamente dirette ad ottenere il cambio di cella, richiesta legittima e possibile sia pur operata in forma non corretta.

Pertanto allo stato l'unico reato configuratale è quello della sola minaccia, che non risulta procedibile in assenza di querela.

In tal senso deve essere pronunziata formula assolutoria per il reato contestato.

P.Q.M.
Letto l'art. 530 cpp assolve P.R. dal reato ascrittogli perché il fatto non sussiste.

Napoli, 1.2.2011

Il Giudice

dott.ssa Antonia Napolitano Tafuri

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