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Il reato di resistenza a pubblico ufficiale ex art. 337 del codice penale



Il reato di resistenza a pubblico ufficiale

Indice:

1. Che cos'è e come è punito?

2. Scheda reato

3. Introduzione

4. Quando si configura il reato di resistenza a pubblico ufficiale?

5. L'elemento soggettivo

6. Cause di giustificazione e scriminanti

7. Le aggravanti

8. I rapporti con gli altri reati


1. Che cos'è e come è punito?

Il reato di resistenza a pubblico ufficiale è un delitto previsto dall'art. 337 del codice penale e punisce chiunque utilizzi violenza o minaccia per opporsi a un pubblico ufficiale o ad un incaricato di un pubblico servizio, mentre compie un atto di ufficio o di servizio, o a coloro che, richiesti, gli prestano assistenza.

Il reato di resistenza a pubblico ufficiale è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni.

Vediamo nel dettaglio, gli elementi che caratterizzano il reato in esame, analizzando le principali massime della giurisprudenza di legittimità e di merito.


2. Scheda reato

Pena: sei mesi a cinque anni

Oggetto giuridico: sicurezza e libertà di azione, di movimento del pubblico ufficiale o dell’incaricato di pubblico servizio.

Procedibilità: D'ufficio.

Competenza per materia: Tribunale monocratico.

Competenza per territorio: Giudice del luogo in cui si è verificata la violenza o la minaccia.

Udienza preliminare: No (550/2 cpp).

Intercettazioni: No.

Messa alla prova: Sì.

Particolare tenuità: No.

Tentativo: Configurabile.


3. Introduzione

La resistenza a pubblico ufficiale è un delitto contro la pubblica amministrazione, in particolare un delitto dei privati contro la pubblica amministrazione.

Venendo agli aspetti sostanziali, il reato di resistenza a pubblico ufficiale è:

  • un reato comune in quanto può essere commesso da chiunque;

  • un reato di danno, risultando necessaria una offesa in senso naturalistico del bene protetto dalla norma;

  • un reato di mera condotta;

  • un reato a forma libera, poiché non è richiesta una particolare condotta lesiva.

La persona offesa può essere un pubblico ufficiale, un incaricato di un pubblico servizio ovvero chiunque, da questi richiesto, presti loro assistenza, ma non gli esercenti un servizio di pubblica necessità.

L'oggetto giuridico del reato di resistenza a pubblico ufficiale è rappresentato dalla sicurezza e dalla libertà di movimento del pubblico ufficiale o dell’incaricato di pubblico servizio.

Il reato previsto e punito dall'art. 337 c.p. non richiede, ai fini della sua sussistenza, che il soggetto passivo (ad esempio, il pubblico ufficiale), a seguito della condotta violenta, si trovi in una condizione di serio pericolo per la propria incolumità personale e ciò in ragione del fatto che la resistenza a pubblico non è un delitto posto a tutela della persona ma della pubblica amministrazione.

Ed invero, sussiste il delitto in argomento anche allorquando la condotta violenta del soggetto attivo, pur non mettendo a rischio la sicurezza del pubblico ufficiale o dell'incaricato di pubblico servizio, risulti idonea ad impedire l’esecuzione di un atto di ufficio.

In particolare, il reato di resistenza a pubblico uff