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Profili penali dell'antiriciclaggio: evoluzione normativa e responsabilità del notaio

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Avv. Salvatore del Giudice - Avvocato penalista Napoli

L’applicazione del D.Lgs. n. 231/2007 ha subito significative modifiche negli ultimi anni, rimodellando il confine tra sanzioni penali e amministrative. Questo articolo esamina le implicazioni penali degli obblighi antiriciclaggio con particolare attenzione alla figura del notaio rogante, evidenziando come la giurisprudenza e le riforme legislative stiano ampliando il panorama delle responsabilità connesse al mancato adempimento degli obblighi normativi.


1. L’evoluzione del sistema sanzionatorio in tema di antiriciclaggio

La normativa antiriciclaggio disciplinata dal D.Lgs. n. 231/2007, riformata dal D.Lgs. n. 90/2017, ha introdotto un nuovo equilibrio tra sanzioni penali e amministrative. Mentre le condotte di lieve offensività sono ora sanzionate amministrativamente, le fattispecie penali si concentrano su violazioni gravi, come l’utilizzo di documenti falsi o la trasmissione fraudolenta di informazioni.

Tra le principali modifiche, si segnala l’abrogazione di reati contravvenzionali di natura formale e la loro trasformazione in illeciti amministrativi. Tuttavia, rimangono reati propri le condotte legate alla falsificazione di dati e alla mancata adeguata verifica ai sensi dell’art. 55 del D.Lgs. n. 231/2007.

Questo approccio riflette il principio del diritto penale come extrema ratio, riservando le sanzioni penali a comportamenti caratterizzati da un maggiore disvalore sociale.


2. Responsabilità penale per concorso nel reato del cliente

L’adempimento negligente degli obblighi antiriciclaggio può determinare un coinvolgimento penale del professionista nei reati del cliente. La Corte di Cassazione ha più volte ribadito che la mancata segnalazione di operazioni sospette (SOS) da parte di professionisti obbligati può costituire una condotta omissiva rilevante ai sensi dell’art. 40, comma 2, c.p.

Un caso emblematico è rappresentato dalla condanna di un consulente fiscale per concorso in riciclaggio, avendo autorizzato operazioni sospette senza effettuare la relativa SOS.

Secondo la giurisprudenza, quando le circostanze evidenziano chiaramente un rischio di illecito, il professionista ha il dovere di agire per contrastare la condotta criminosa, pena il suo coinvolgimento come garante inerte.


3. La specificità del notaio rogante

Il notaio si trova in una posizione peculiare rispetto agli altri professionisti.

Sebbene obbligato alla segnalazione, il notaio non può rifiutarsi di ricevere un atto, anche in presenza di elementi sospetti, a meno che l’atto non sia manifestamente illecito o contrario all’ordine pubblico.

L’art. 35, comma 2, del D.Lgs. n. 231/2007 consente al notaio di effettuare la SOS solo dopo il compimento dell’operazione, escludendo pertanto la possibilità di prevenire direttamente il reato del cliente.

Tuttavia, la mancata segnalazione successiva potrebbe esporre il notaio a responsabilità penali per concorso nei reati perpetrati dal cliente, qualora emergano elementi che attestino una consapevolezza dell’illecito.


4. Conclusioni e riflessioni conclusive

Le recenti evoluzioni normative e giurisprudenziali mettono in evidenza una crescente attenzione verso il ruolo dei professionisti nell’ambito della prevenzione del riciclaggio. Per il notaio, l’obbligo di SOS rimane uno strumento fondamentale non solo per adempiere agli obblighi normativi, ma anche per prevenire accuse di responsabilità penale indiretta.

Tuttavia, la posizione del notaio è complessa e richiede un bilanciamento tra il dovere di prestare il proprio ministero e la necessità di segnalare tempestivamente operazioni sospette.

La consapevolezza del contesto normativo e una rigorosa diligenza nella raccolta e analisi dei dati rappresentano gli strumenti più efficaci per minimizzare i rischi di coinvolgimento penale.


Fonti


D.Lgs. n. 231/2007 e successive modifiche introdotte dal D.Lgs. n. 90/2017.


Cassazione Penale, sez. II, sentenza n. 9472/2016.


Cassazione Penale, sez. V, sentenza n. 22615/2022.


Regole Tecniche in materia di Antiriciclaggio (artt. 11, 16 del D.Lgs. n. 231/2007).


Criscuolo, "L'apparato sanzionatorio: disciplina e problematiche applicative", in Manuale Antiriciclaggio, Roma, 2013.


Tusini-Cottafavi, "Le disposizioni sanzionatorie penali e amministrative", in Quaderni dell'Antiriciclaggio, Roma, 2023.


Vallefuoco, "Evoluzione del sistema sanzionatorio antiriciclaggio", in Le nuove regole antiriciclaggio, Milano, 2021.

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