Indice:
2. Quando si configura il reato di estorsione?
5. Circostanze aggravanti ed attenuanti
6. Il tentativo nel reato di estorsione
7. I rapporti con gli altri reati
1. Che cos'è e come è punito?
Il reato di estorsione è un delitto previsto dall'art. 629 del codice penale e punisce chi, mediante violenza o minaccia, costringendo taluno a fare o ad omettere qualche cosa, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da cinque a dieci anni e con la multa da euro 1.000 a euro 4.000.
La pena è della reclusione da sette a venti anni e della multa da euro 5.000 a euro 15.000, se concorre taluna delle circostanze indicate nell'ultimo capoverso dell'articolo precedente.
Vediamo nel dettaglio, gli elementi che caratterizzano il reato in esame, analizzando le principali massime della giurisprudenza di legittimità e di merito.
2. Quando si configura il reato di estorsione?
Cassazione penale , sez. II , 29/10/2021 , n. 3724
Integra il delitto di estorsione la condotta del datore di lavoro che, approfittando della situazione del mercato del lavoro a lui favorevole per la prevalenza dell'offerta sulla domanda, costringe i lavoratori, con minacce larvate di licenziamento, ad accettare la corresponsione di trattamenti retributivi deteriori e non adeguati alla prestazioni effettuate.
Cassazione penale , sez. II , 28/10/2021 , n. 47100 Integra il reato di estorsione, non già l'esercizio di una generica pressione alla persuasione o la formulazione di proposte esose o ingiustificate, ma il ricorso a modalità tali da forzare la controparte a scelte in qualche modo obbligate, facendo sì che non le venga lasciata alcuna ragionevole alternativa tra il soggiacere alle altrui pretese o il subire, altrimenti, un pregiudizio diretto e immediato. (Nella specie la Corte ha ritenuto configurabile il reato di tentata estorsione nella condotta dell'imputato che, al fine di indurre un imprenditore a rivolgersi a specifici fornitori per l'esecuzione di lavori d'appalto, aveva paventato l'intervento di amici pericolosi, tra cui soggetti detenuti).
Cassazione penale , sez. II , 11/03/2021 , n. 23759
Integra il delitto di estorsione la condotta dell'agente che rivolga la violenza o la minaccia a persona diversa dal soggetto al quale è richiesto l'atto di disposizione patrimoniale, sempre che la condotta sia idonea ad influire sulla volontà di quest'ultimo. (Fattispecie in cui le minacce erano rivolte all'amministratore del condominio per ottenere dall'assemblea condominiale l'affidamento di appalti).
Cassazione penale , sez. II , 10/11/2020 , n. 6569
Integra un unico delitto di estorsione la condotta dell'agente che, dopo la realizzazione parziale dell'illecito profitto, ponga in essere nuove violenze o minacce allo scopo di costringere la persona offesa ad eseguire gli ulteriori atti di disposizione necessari per ottenere la realizzazione della pretesa nella sua integralità.
Cassazione penale , sez. II , 06/07/2020 , n. 26766
La trascrizione della conversazione intercorsa tra la vittima e l'autore di condotte estorsive ed usurarie, portata a conoscenza delle forze dell'ordine per iniziativa della stessa persona offesa mediante l'inoltro della chiamata in corso sull'utenza della polizia, che provveda immediatamente alla sua registrazione tramite l'applicazione “call recorder”, costituisce forma di memorizzazione fonica di un fatto storico, utilizzabile in dibattimento quale prova documentale, ai sensi dell' art. 234 c.p.p.
Cassazione penale , sez. II , 10/04/2020 , n. 18566
Ai fini del riconoscimento della estorsione c.d. ambientale, non è necessario che nella contestazione sia contenuta l'espressa qualificazione dei fatti come estorsione ambientale, essendo sufficiente l'indicazione dei requisiti oggettivi e soggettivi del delitto come declinati nel caso concreto. (Fattispecie in cui nell'imputazione provvisoria le modalità della condotta minacciosa erano descritte con riferimento ad azioni di incendio di autovetture, posizionamento di bottiglie di benzina e spari alle vetrine di locali).
Cassazione penale , sez. II , 19/02/2020 , n. 12434
Nel delitto di estorsione c.d. contrattuale, che si realizza quando al soggetto passivo sia imposto di porsi in rapporto negoziale di natura patrimoniale con l'agente o con altri soggetti, l'elemento dell'ingiusto profitto con altrui danno è implicito nel fatto stesso che il contraente-vittima sia costretto al rapporto in violazione della propria autonomia negoziale, essendogli impedito di perseguire i propri interessi economici nel modo da lui ritenuto più opportuno. (Fattispecie in cui la Corte ha evidenziato la compromissione dell'autonomia contrattuale della vittima, costretta ad assumere una persona non scelta da lei come buttafuori del locale di sua proprietà, senza la possibilità di valutarne le qualità personali, di particolare importanza in ragione della delicatezza delle mansioni).
Cassazione penale , sez. III , 24/01/2020 , n. 9880
Integra il delitto di estorsione la condotta minacciosa o violenta con la quale si costringa, o si tenti di costringere, il beneficiario della cessione di sostanza stupefacente a pagarne il prezzo, trattandosi dell'esercizio di una pretesa non tutelabile dall'ordinamento.