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Domande suggestive nel processo penale: la violazione del divieto non comporta l'inutilizzabilità della testimonianza

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Avv. Salvatore del Giudice - Avvocato penalista Napoli
domande suggestive

L'esame dei testimoni è regolato dall’art. 499 c.p.p. che vieta l'uso di domande suggestive o guidanti nell'esame diretto.

Tuttavia, l’inosservanza di tale divieto non comporta automaticamente l'inutilizzabilità della testimonianza, a meno che non sia stata eccepita tempestivamente davanti al giudice di merito.


Il caso

Il ricorso analizzato dalla Corte di Cassazione (n.33917/2023) si riferisce a un procedimento per traffico di stupefacenti, nel quale l'imputato aveva sostenuto che il giudice di primo grado avesse posto domande suggestive a due testimoni chiave, violando così l'art. 499 c.p.p.

Il Tribunale, in particolare, secondo il ricorrente, avrebbe influenzato la testimonianza di due persone coinvolte nell'acquisto di droga.

L’imputato ha lamentato la violazione del divieto di porre domande suggestive durante il processo, sostenendo che ciò avrebbe compromesso la genuinità delle testimonianze.

Tuttavia, la Cassazione ha ritenuto infondato il motivo di impugnazione, rilevando che l'eccezione sull'uso di domande suggestive non era stata sollevata durante il dibattimento di primo grado.


Il divieto di domande suggestive e la giurisprudenza

Secondo l’art. 499 c.p.p., il divieto di porre domande suggestive si applica alla parte che ha chiesto la citazione del testimone e a quella che ha un interesse comune. Tuttavia, questo divieto non vincola il giudice, il quale ha la facoltà di porre domande finalizzate al chiarimento dei fatti, purché non siano nocive, ovvero volte a compromettere la veridicità della risposta.

La Cassazione ha ribadito che solo il giudice del primo grado può valutare la violazione di tale divieto, escludendo la possibilità di sollevare per la prima volta l'eccezione in fase di impugnazione .

Inoltre, la giurisprudenza afferma che l’uso di domande suggestive non comporta l’invalidità della testimonianza, se l’eccezione non viene sollevata tempestivamente.

La Corte ha ricordato che «la violazione del divieto di porre domande suggestive non comporta né l’inutilizzabilità né la nullità della deposizione».


La rilevanza della tempestività delle eccezioni

La Corte ha precisato che l'eccezione deve essere proposta immediatamente nel corso del dibattimento e davanti al giudice che ha ascoltato i testimoni. Il giudice dei gradi successivi può solo valutare la motivazione del provvedimento di accoglimento o rigetto di tale eccezione. Se la questione viene sollevata per la prima volta in fase di impugnazione, come nel caso di specie, essa risulta inammissibile.



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