La certificazione ex art. 335 cpp: Che cos’è, come e dove richiederla e a cosa serve.
La certificazione ex articolo 335 cpp è il documento che chiunque può richiedere per conoscere l'eventuale iscrizione del proprio nominativo nel registro degli indagati o per conoscere lo stato di una querela precedentemente sporta.
In altri termini, la certificazione di cui all'articolo 335 cpp è lo strumento con cui una persona può venire a conoscenza dell'esistenza di un procedimento penale pendente nei suoi confronti.
Per essere più precisi, la richiesta ex art. 335 cpp può essere avanzata:
da chi abbia motivo di ritenere di essere stato denunciato o querelato (pensiamo a chi abbia subito una perquisizione, un sequestro);
da chi abbia sporto una denuncia o una querela dinanzi all’autorità giudiziaria (persona offesa dal reato).
Con la certificazione ex articolo 335 cpp, vengono comunicati all’indagato informazioni molto importanti che possono essere utilizzate, sin da subito, per impostare una efficace e tempestiva linea difensiva.
L'indagato, infatti, con la certificazione ex art. 335 cpp viene a conoscenza:
del numero di procedimento penale;
del reato per cui si procede;
della data e del luogo di commissione del reato;
del nominativo del pubblico ministero a cui è stato assegnato il fascicolo.
La richiesta di certificazione ex articolo 335 cpp deve essere presentata per iscritto e può essere depositata personalmente dal richiedente o dal suo difensore presso lo sportello 335 della Procura della Repubblica presso il Tribunale competente per il reato per cui si procede.
Ad esempio, se Tizio ha sporto querela nei confronti di Caio per il reato di lesioni personali commesso a Napoli, ed intende conoscere lo stato del procedimento, dovrà avanzare la richiesta di certificazione ex articolo 335 cpp presso l’ufficio 335 della Procura della Repubblica di Napoli.
Viceversa, se Tizio ha subito una perquisizione personale e locale a Roma e vuole sapere se risulta indagato, dovrà avanzare la richiesta presso l’ufficio 335 della Procura della Repubblica di Roma.
Nel caso in cui il soggetto interessato abbia nominato un difensore di fiducia, la richiesta di certificazione ex articolo 335 cpp può essere depositata telematicamente (deposito a mezzo posta certificata).
I tempi per il rilascio della certificazione variano a seconda della Procura della Repubblica di riferimento ma mediamente si aggirano intorno ai quindici giorni lavorativi.
La persona sottoposta alle indagini ha diritto ad essere informata tempestivamente circa l’esistenza di un procedimento penale pendente nei suoi confronti e ciò in quanto deve essere messa in condizione di poter organizzare, con accuratezza, la propria strategia difensiva.
Tale diritto però non è assoluto ed infatti può essere limitato dal pubblico ministero titolare del fascicolo, nel caso in cui si proceda per determinati reati molto gravi e la conoscenza da parte dell’indagato dell’esistenza del procedimento penale possa arrecare pregiudizio alle indagini preliminari.
Ciò significa che non tutte le iscrizioni vengono comunicate all’indagato ed invero, ai sensi del comma 3 dell’articolo 335 cpp, il pubblico ministero può decidere, per alcune tipologie di reati o in caso di indagini particolarmente complesse e delicate, di non rilasciare alcuna comunicazione all'interessato.
In particolare, possono non essere comunicate al richiedente le iscrizioni relative ai seguenti reati:
Devastazione, saccheggio e strage (art. 285 c.p.), Guerra civile (art. 286 c.p.), Associazioni di tipo mafioso anche straniere (art. 416 bis c.p.), Strage (art. 422 c.p.);
Omicidio (art. 575 c.p.), Rapina aggravata (art. 628), Estorsione (art. 629 c.p.), Sequestro di persona a scopo di estorsione (art. 630 c.p.);
Delitti commessi avvalendosi delle condizioni previste dall'articolo 416 bis del codice penale;
Delitti commessi per finalità di terrorismo o di eversione dell'ordinamento costituzionale;
Delitti di illegale fabbricazione, introduzione nello Stato, messa in vendita, cessione, detenzione e porto in luogo pubblico o aperto al pubblico di armi da guerra o tipo guerra;
Spaccio di droga o associazione finalizzata allo spaccio (art. 73 aggravato dall’art.80 comma 2 e 74 Testo Unico Stupefacenti);
Associazione per delinquere (art. 416 c.p. solo se obbligatorio arresto in flagranza);
Reati di natura sessuale (600 e ss. del codice penale);
Reati che richiedono indagini particolarmente complesse.
La certificazione ex articolo 335 cpp può essere di due tipi, negativa o positiva.
Certificazione negativa: In questo caso, l’ufficio di Procura rilascerà all'interessato un documento riportante la seguente dicitura: “Non risultano iscrizioni suscettibili di comunicazione”.
Al riguardo, è bene ribadire che il rilascio di una certificazione ex articolo 335 cpp negativa, non esclude con certezza che l’interessato non risulti comunque iscritto nel registro degli indagati.
Ed invero, come si è detto in precedenza, l’ufficio del pubblico ministero può scegliere di non comunicare una eventuale iscrizione se si procede per reati di particolare allarme sociale o per esigenze investigative.
Certificazione positiva: In questo caso, la certificazione ex articolo 335 cpp conterrà l’indicazione del nominativo del pubblico ministero titolare delle indagini (Dott. Rossi), il numero di procedimento (00000/22 R.G.N.R.), il reato per cui si procede (art. 612 c.p.), la data ed il luogo di commissione del reato (Milano, 12 settembre 2021).
La certificazione ex articolo 335 cpp è un documento di straordinaria rilevanza difensiva, poiché consente sia all’indagato che alla persona offesa di anticipare l’impostazione della linea difensiva e di interloquire, sin da subito, con il magistrato che procede alle indagini.
La persona sottoposta alle indagini, ad esempio, nel caso in cui venga a conoscenza dell’esistenza di un procedimento penale a suo carico, può depositare presso la segreteria del pubblico ministero memorie difensive, documenti utili al fine di dimostrare la sua estraneità rispetto ai fatti.
Ed ancora, l’indagato può chiedere al pubblico ministero titolare del fascicolo di essere sottoposto ad interrogatorio o svolgere attività di investigazione difensiva.
La persona offesa, nello stesso modo, venuta a conoscenza degli estremi del procedimento penale, può chiedere al pubblico ministero di essere sentita a sommarie informazioni, depositare memorie, documenti ed integrazioni rispetto alla denuncia/querela precedentemente sporta.
In altri termini, la certificazione ex articolo 335 cpp costituisce per i soggetti del procedimento penale uno strumento fondamentale per individuare la migliore strategia processuale da assumere ed indirizzare le proprie iniziative difensive.
Per comprendere la differenza tra il certificato dei carichi pendenti e quello rilasciato ai sensi dell’articolo 335, dobbiamo muovere da una rapidissima ma dirimente premessa.
Provando a semplificare, il procedimento penale si caratterizza per due fasi: quella delle indagini preliminari e quella del processo vero e proprio che si instaura a seguito della richiesta di rinvio a giudizio (o il decreto di giudizio nei casi di citazione diretta).
Nella prima fase (quella delle indagini preliminari), la persona nei cui confronti si procede assume la qualità di “indagato”, mentre nella seconda (quella del processo) assume quella di “imputato”.
Con il certificato ex articolo 335 cpp viene comunicato al richiedente solo se risultano iscrizioni a suo carico nel registro degli indagati e non anche la pendenza nei suoi confronti di eventuali processi penali.
Ed invero, la ricerca viene effettuata solo all’interno delle segreterie dei pubblici ministeri e non nelle cancellerie dei giudici (davanti ai quali chiaramente si celebrano i processi).
Con il certificato dei carichi pendenti, viceversa, il richiedente viene a conoscenza di tutti i processi penali (impugnazioni comprese) pendenti in quel momento nei suoi confronti.