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Codice Penale

Art. 646 c.p. Appropriazione indebita

Chiunque, per procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto, si appropria il denaro o la cosa mobile altrui di cui abbia, a qualsiasi titolo, il possesso, è punito, a querela della persona offesa, con la reclusione da due a cinque anni e con la multa da euro 1.000 a euro 3.000.

Se il fatto è commesso su cose possedute a titolo di deposito necessario, la pena è aumentata.

(...)

 

Note

1. Per ingiusto profitto si intende l'ingiusto vantaggio o utilità conseguito dal reo attraverso la sua condotta.

2. Il possesso è una situazione giuridica nella quale una persona esercita un potere di fatto su una cosa, comportandosi come se fosse il proprietario o comunque avendone la disponibilità materiale, anche senza esserne necessariamente il legittimo proprietario. Il possesso si distingue dalla proprietà in quanto quest'ultima è un diritto reale riconosciuto e tutelato giuridicamente, mentre il possesso è una situazione di fatto che può, ma non deve, coincidere con il diritto di proprietà.

3. Il deposito necessario è una particolare forma di deposito regolata dall'articolo 1786 del Codice Civile italiano. Si tratta di un tipo di deposito che avviene per necessità, in situazioni in cui il depositante è costretto a lasciare i propri beni presso un'altra persona a causa di eventi imprevisti e inevitabili, come calamità naturali, incendi, naufragi o altre circostanze di emergenza.

4. La disposizione è stata novellata dall'art. 1 comma 1 lett. u) della L. 9 gennaio 2019 n. 3.

5. Con sentenza 21 febbraio 2024, n. 46 (in G.U. 27/03/2024 n. 13) la Corte Costituzionale ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 646, primo comma, del codice penale, come modificato dall'art. 1, comma 1, lettera u), della legge 9 gennaio 2019, n. 3 (Misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione, nonché in materia di prescrizione del reato e in materia di trasparenza dei partiti e movimenti politici), nella parte in cui prevede la pena della reclusione «da due a cinque anni» anziché «fino a cinque anni».

6. (Si procede d'ufficio, se ricorre la circostanza indicata nel capoverso precedente o taluna delle circostanze indicate nel numero 11 dell'articolo 61.) Il comma è stato abrogato dall'art. 10, D.Lgs. 10 maggio 2018, n. 36, a far data dal 9 maggio 2018.

 

A) La cose principali da sapere

Procedibilità: il reato di appropriazione indebita è procedibile a querela di parte

Competenza: per il reato di appropriazione indebita è competente il tribunale in composizione monocratico.

Prescrizione: il reato di appropriazione indebita si prescrive in 7 anni e mezzo..

Arresto: per il reato di appropriazione indebita, l'arresto è facoltativo.

Fermo: per il reato di appropriazione indebita il fermo non consentito.

Custodia cautelare: per il reato di appropriazione indebita è prevista la custodia cautelare

 

B) Spiegazione


Art. 646 c.p. Appropriazione indebita

L'appropriazione indebita è un reato previsto dall'articolo 646 del codice penale e si configura quando una persona, avendo per ragione del proprio ufficio, servizio, o comunque avendo ricevuto a qualsiasi titolo (deposito, cauzione, mandato) denaro o altra cosa mobile altrui, se ne appropria indebitamente, sottraendola all'avente diritto.

In sintesi, l'appropriazione indebita si configura quando qualcuno, che inizialmente aveva la legittima disponibilità di un bene altrui per un determinato motivo, decide arbitrariamente di farlo proprio (cd. interversione del possesso), privando il legittimo proprietario del possesso o della disponibilità di tale bene.

Il reato è punito, a querela della persona offesa, con la reclusione da due a cinque anni e con la multa da euro 1.000 a euro 3.000.

Il bene giuridico protetto dal reato di appropriazione indebita è il patrimonio.

Il delitto punisce chi indebitamente si appropri di un bene che precedentemente gli era stato affidato in custodia, deposito, prestito, affitto, comodato o altro titolo che ne giustifichi il possesso.

La norma incriminatrice tutela la proprietà o il possesso del bene di cui il soggetto attivo del reato si sia appropriato indebitamente.

L'oggetto materiale del reato di appropriazione indebita è rappresentato dal bene oggetto di appropriazione.

Va precisato che il bene può essere di varia natura, ad esempio denaro, oggetti di valore, documenti, beni materiali o immateriali.

Ciò posto, è importante evidenziare che il bene deve necessariamente essere altrui, ovvero non di proprietà del soggetto attivo del reato.

Ciò implica che l'autore del delitto deve avere inizialmente acquisito il possesso o la disponibilità del bene in modo legittimo, ovvero con il consenso del legittimo proprietario.

L'elemento oggettivo richiede che l'autore del reato abbia successivamente compiuto una specifica condotta appropriativa, incompatibile con l'iniziale titolo di possesso, realizzando la cd. interversione del possesso e quindi mutando la propria relazione con il bene.

L'autore del reato da semplice possessore del bene diviene proprietario dello stesso.

La norma di cui all' art. 646 c.p. punisce la condotta del soggetto che, avendo il possesso a qualsiasi titolo di denaro o di una cosa mobile altrui, se ne appropri al fine di procurare a sé o altri un ingiusto profitto. Si tratta di reato a consumazione istantanea e di danno, che si perfeziona con l'interversio possesionis da parte del reo. Il concetto di appropriazione presuppone un'interversione del possesso secondo lo schema tracciato dagli artt. 1141 - 1164 c.c. , ovvero che il soggetto agente smetta di detenere il bene nomine alieno ed inizi a possedere lo stesso animo domini. La condotta tipica si articola, dunque, in due momenti: uno espropriativo, consistente nella definitiva esclusione del legittimo proprietario, ed uno appropriativo, consistente nell'instaurazione di un nuovo rapporto di fatto con l'oggetto con mutato atteggiamento soggettivo.

Il dolo del delitto di appropriazione indebita consiste nella volontà del soggetto attivo del reato di sottrarre indebitamente il bene che gli era stato precedentemente affidato o consegnato per un determinato scopo dal legittimo proprietario.

Il reato di appropriazione indebita previsto e punito dall'articolo 646 del codice penale può essere commesso al fine di ottenere un guadagno economicamente apprezzabile o di arrecare un danno nei confronti del legittimo proprietario.

L'autore del reato di appropriazione indebita deve voler compiere la condotta tipica del reato (rappresentata dalla sottrazione indebita del bene o dal mancato adempimento dell'obbligo di restituzione).

Il dolo può essere diretto (il soggetto attivo manifesta l'intenzione specifica di compiere la condotta appropriativa), o eventuale (l'autore è consapevole che il suo comportamento possa comportare il configurarsi del reato ma agisce lo stesso, assumendosi in tal modo il rischio del suo verificarsi).

Facciamo qualche esempio.

Esempio n.1

Gianluca chiede a Luigi, suo amico, di custodire una somma di denaro di 5.000 euro mentre si reca all'estero per un viaggio di lavoro. Luigi accetta e riceve il denaro.

Durante l'assenza di Gianluca, Luigi utilizza quei 5.000 euro per scopi personali, ad esempio per pagare i propri debiti o acquistare beni di lusso, senza l'autorizzazione di Gianluca.

Come è evidente, Luigi si è appropriato indebitamente del denaro di Gianluca, di cui aveva il possesso a titolo di custodia temporanea.

Esempio n.2

Anna, impiegata di un'azienda, ha in uso un computer portatile aziendale per svolgere le sue mansioni lavorative. Il computer è di proprietà dell'azienda e le è stato affidato per l'uso professionale.

Anna, dopo essere stata licenziata, non restituisce il computer aziendale e continua a utilizzarlo per scopi personali, ignorando le richieste dell'azienda di restituirlo.

Anna si è appropriata indebitamente del computer aziendale, che era stato affidato a lei solo per uso aziendale.


C) Le sentenze in tema di appropriazione indebita

1. Elemento oggettivo del reato di appropriazione indebita


Risponde del delitto di cui all'art. 646 cod. pen. chi, avendo la disponibilità di somme di denaro con espresso vincolo di destinazione, le destini per scopi differenti da quelli predeterminati. Pertanto, integra il delitto di appropriazione indebita la condotta del mediatore in una compravendita immobiliare che trattenga, a titolo di provvigione, prima che l'affare possa dirsi concluso con la stipulazione, necessariamente nella forma scritta, del contratto - anche preliminare - di compravendita, parte della somma di denaro datagli dal potenziale acquirente per la consegna, a titolo di caparra confirmatoria, al potenziale venditore (Cassazione penale sez. II, n.6864/2024)


Non è integrato il reato di appropriazione indebita dal figlio del defunto che abbia effettuato un prelievo sul conto del fratello cointestato del genitore deceduto, dietro accordo tra i due eredi, per far fronte alle spese funerarie e tenendo per se una somma inferiore a quella di spettanza come quota ereditaria delle somme presenti sul conto (Tribunale , Taranto , sez. I , 03/01/2024 , n. 3512).


Le condotte aventi ad oggetto il conferimento di una destinazione ovvero di una collocazione tali da rendere irreperibile il bene oggetto di doverosa restituzione, a seguito della scadenza del contratto di noleggio e/o comodato, integrano il reato di appropriazione indebita (Tribunale , Bologna , sez. I , 21/12/2023 , n. 7183).


Il diritto di querela per il reato di appropriazione indebita spetta anche al soggetto, diverso dal proprietario, che, detenendo legittimamente ed autonomamente la cosa, l'abbia consegnata a colui che se n'è appropriato illegittimamente. (Fattispecie relativa all'appropriazione indebita di beni sottoposti a sequestro preventivo, in cui la querela era stata sporta dal soggetto nominato custode dei beni medesimi Cassazione penale , sez. II , 25/11/2022 , n. 8659).


In tema di appropriazione indebita, non può essere eccepita, al fine di esonero da responsabilità, la compensazione con un credito preesistente, ove questo non sia certo, liquido ed esigibile. (Fattispecie in cui la Corte ha escluso che la sola prestazione di attività lavorativa consentisse all'amministratore di una società di apprendere, a titolo compensativo, le somme versate dai clienti in pagamento delle fatture, non essendo al momento determinata la misura della retribuzione di sua spettanza, nè contrattualmente prevista la facoltà di prelievo diretto degli importi incassati Cassazione penale , sez. II , 01/06/2022 , n. 27884).


In tema di appropriazione indebita, la interversio possessionis può avere ad oggetto un bene ricevuto per effetto di un contratto inefficace, purché diretto a trasferire la proprietà del bene, trattandosi di atto comunque idoneo ad instaurare tra l' accipiens e la res tradita una relazione di fatto sorretta dall' animus rem sibi habendi. (Fattispecie relativa a contratto di vendita concluso da un falsus procurator, che, ottenuta la disponibilità del bene, ometteva di pagarne il prezzo e non dava corso alle richieste di restituzione del proprietario - Cassazione penale , sez. II , 04/10/2023 , n. 46213).


In tema di delitto di appropriazione indebita, la condotta riparatoria tenuta successivamente all'impossessamento del bene non assume rilevanza ai fini della prova della mancanza del dolo, salvo che l'intenzione di restituire il maltolto risulti, in maniera inequivocabile, al momento dell'abuso del possesso e sia accompagnata dalla certezza della possibilità di restituzione (Cassazione penale , sez. II , 29/09/2023 , n. 43839).


Integra il reato di appropriazione indebita e non quello di indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento diversi dai contanti il prevenuto che fosse nella disponibilità della carta di credito della vittima già da un periodo precedente alla condotta criminosa, in quanto delegato al prelievo di somme, tuttavia abbia deciso, ad un momento, di trattenere delle somme per sé ovvero operare prelievi non autorizzati (Tribunale , Potenza , 07/12/2023 , n. 1682).


In tema di appropriazione indebita, il mancato ritiro presso l'ufficio postale della raccomandata con cui l'azienda comunica la volontà di rientrare nel possesso del bene aziendale affidato al dipendente può costituire elemento di prova della consapevolezza dell'imputato dell'obbligo di restituzione, a condizione che ricorrano altri indici dimostrativi di tale conoscenza Cassazione penale , sez. II , 13/09/2023 , n. 42482.


Risponde del reato di appropriazione indebita l'amministratore di più condomìni che, senza autorizzazione, faccia confluire i saldi dei conti attivi dei singoli condomìni su un unico conto di gestione a lui intestato, senza che rilevi la destinazione finale del saldo cumulativo ad esigenze personali dell'amministratore o dei condomìni amministrati, in quanto tale condotta comporta di per sé la violazione del vincolo di destinazione impresso al denaro al momento del suo conferimento (Cassazione penale , sez. II , 03/12/2021 , n. 46875);


In tema di appropriazione indebita, è da ritenersi colpevole l'imputato cui sia stato consegnato dell'oro per effettuare un bracciale e, questi, abbia trattenuto indebitamente l'oro consegnatogli, in evidente violazione degli accordi intercorsi come pure delle norme sul possesso e della correttezza negli scambi commerciali, quale bene giuridico generale protetto dalla norma incriminatrice in questione Tribunale , Gorizia , 07/08/2023 , n. 642.


È responsabile del reato di appropriazione indebita il soggetto che si rifiuti di restituire, smettendo anche di rispondere ai solleciti, l'autovettura della quale aveva disponibilità in forza di un contratto di noleggio nonostante l'avvenuta risoluzione contrattuale di diritto notificata Corte appello , Lecce , 31/07/2023 , n. 798.


Sussiste il reato di appropriazione indebita allorquando l'imputato non si è limitato certo a fornire i propri dati identificativi per l' acquisizione formale della qualifica di amministratore di una società, ma abbia anche sottoscritto di persona il contratto di locazione e la bolla di consegna dei beni, presenziando e partecipando quindi attivamente a tali operazioni, non essendo le sottoscrizioni apposte sugli atti citati mai state disconosciute dallo stesso, anche perché del tutto sovrapponibili a quelle che figurano su altri documenti inseriti nel fascicolo per il dibattimento sicuramente autentici; né, a fronte di simili elementi di giudizio a carico, il prevenuto ha fornito una propria eventuale ricostruzione plausibile alternativa dei fatti in relazione ai quali si è proceduto ed eventuali riscontri delle proprie asserzioni Corte appello , Ancona , 27/07/2023 , n. 1767.


In tema di appropriazione indebita, non può essere eccepita, al fine di esonero da responsabilità, la compensazione con un credito preesistente, ove questo non sia certo, liquido ed esigibile. (Fattispecie in cui la Corte ha escluso che la sola prestazione di attività lavorativa consentisse all'amministratore di una società di apprendere, a titolo compensativo, le somme versate dai clienti in pagamento delle fatture, non essendo al momento determinata la misura della retribuzione di sua spettanza, nè contrattualmente prevista la facoltà di prelievo diretto degli importi incassati - Cassazione penale , sez. II , 01/06/2022 , n. 27884);


Non integra il reato di appropriazione indebita il compimento, da parte dell'amministratore di una società di capitali, di atti di disposizione patrimoniale comunque idonei a soddisfare, anche indirettamente, l'interesse sociale e non un interesse esclusivamente personale del disponente, dovendo escludersi, in tal caso, la divaricazione assoluta tra il titolo del possesso e l'atto di disposizione della res idoneo ad integrare la condotta appropriativa e dovendo altresì ritenersi incompatibile il perseguimento di un interesse societario - in via diretta o indiretta o anche solo putativa - con il dolo specifico del delitto in questione. (Fattispecie relativa a prelevamento dalle casse di una società - cessionaria di ramo di azienda e, quindi, solidalmente obbligata ex art. 14 d.lg. n. 472 del 1997 dei debiti fiscali della cedente - di risorse finanziarie necessarie per il pagamento della prima rata del concordato tributario stipulato con l'Agenzia delle entrate dalla cedente, poi fallita - Cassazione penale , sez. V , 01/12/2021 , n. 4942);


Risponde del delitto di cui all' art. 646 c.p. il mandatario che, avendo la disponibilità di somme di denaro del mandante con espresso vincolo di destinazione, violando il rapporto fiduciario, le destini per scopi differenti da quelli predeterminati. (Fattispecie relativa ad una operazione di cartolarizzazione di provviste finanziarie di una società, di cui era stato deliberato l'accantonamento per il pagamento di oneri fiscali, mediante l'emissione di assegni bancari in favore del nuovo amministratore, da questi successivamente negoziati - Cassazione penale , sez. II , 23/09/2021 , n. 43634);


Il reato di appropriazione indebita di cose ricevute per errore o per caso fortuito, di cui all' art. 647, comma 1, n. 3, c.p. , oggi depenalizzato per effetto del d.lg. 15 gennaio 2016, n. 7 , è configurabile anche nel caso di appropriazione di denaro, riconducibile alla nozione generale di cose, ponendosi la suddetta norma in rapporto di specialità rispetto all' art. 646 c.p. , a nulla rilevando che l'appropriazione del denaro sia espressamente prevista nel medesimo art. 647, comma 1, n. 1 , e nel testo dell' art. 316 c.p. (Fattispecie relativa all'appropriazione di una somma per errore bonificata sul suo conto corrente e non restituita). (Conf. Sez. 2, n. 6951 del 2001 -Cassazione penale , sez. II , 10/09/2021 , n. 45891);


Non integra il delitto di appropriazione indebita, ma solo un inadempimento civilistico, la mancata restituzione della somma corrisposta a titolo di acconto sul prezzo di una vendita futura in esecuzione di un patto di opzione, atteso che il denaro versato in assenza di uno specifico vincolo di destinazione, stante la sua naturale fungibilità, entra a far parte del patrimonio dell' accipiens , perdendo il carattere dell' altruità (Cassazione penale , sez. II , 07/05/2021 , n. 23783);


Integra il delitto di appropriazione indebita la condotta di chi si impossessi di quanto versatogli a titolo di deposito cauzionale infruttifero in esecuzione di un contratto. (Fattispecie relativa alla condotta di un rivenditore di autoveicoli impossessatosi della somma portata da un assegno circolare allo stesso intestato che un acquirente gli aveva consegnato in attesa della concessione di un finanziamento, con l'accordo che la relativa somma sarebbe stata imputata a parziale compensazione del prezzo solo ad avvenuta immatricolazione - Cassazione penale , sez. II , 08/04/2021 , n. 15566).


Integra il delitto di appropriazione indebita la condotta dell'amministratore di una società che cede a terzi il marchio in capo alla società da lui gestita mediante l'alienazione a terzi, trattenendo per sé gli assegni consegnati dall'acquirente in pagamento, versandoli su un conto aperto dal lui aperto, il tutto all'insaputa dei soci. Cassazione penale , sez. II , 20/06/2023 , n. 28548


Il delitto di appropriazione indebita è reato istantaneo che si consuma con la prima condotta appropriativa, nel momento in cui l'agente compie un atto di dominio sulla cosa con la volontà espressa o implicita di tenere questa come propria, con la conseguenza che il momento in cui la persona offesa viene a conoscenza del comportamento illecito è irrilevante ai fini dell'individuazione della data di consumazione del reato e di inizio della decorrenza del termine di prescrizione (Tribunale, Campobasso , 07/02/2023 , n. 81)

2. Elemento soggettivo del reato di appropriazione indebita


L'elemento soggettivo del reato di appropriazione indebita consiste nella coscienza e volontà di appropriarsi del denaro o della cosa mobile altrui, posseduta a qualsiasi titolo, sapendo di agire senza averne diritto, ed allo scopo di trarre per sé o per altri una qualsiasi illegittima utilità Corte appello , Trento , 30/11/2023 , n. 254.


Non integra il reato di appropriazione indebita il compimento, da parte dell'amministratore di una società di capitali, di atti di disposizione patrimoniale comunque idonei a soddisfare, anche indirettamente, l'interesse sociale e non un interesse esclusivamente personale del disponente, dovendo escludersi, in tal caso, la divaricazione assoluta tra il titolo del possesso e l'atto di disposizione della res idoneo ad integrare la condotta appropriativa e dovendo altresì ritenersi incompatibile il perseguimento di un interesse societario - in via diretta o indiretta o anche solo putativa - con il dolo specifico del delitto in questione. (Fattispecie relativa a prelevamento dalle casse di una società - cessionaria di ramo di azienda e, quindi, solidalmente obbligata ex art. 14 d.lg. n. 472 del 1997 dei debiti fiscali della cedente - di risorse finanziarie necessarie per il pagamento della prima rata del concordato tributario stipulato con l'Agenzia delle entrate dalla cedente, poi fallita - Cassazione penale , sez. V , 01/12/2021 , n. 4942);


Non integra il reato di appropriazione indebita, in mancanza della prova del dolo specifico di conseguire un ingiusto profitto o un vantaggio che si ponga come danno patrimoniale cagionato alla società, il trattenimento a titolo di compenso, da parte dell'amministratore di una società di capitali, di somme ricevute dai debitori sociali (Cassazione penale , sez. II , 01/03/2019 , n. 19147);


Il dolo specifico consistente nella finalità di procurarsi un ingiusto profitto attraverso condotte dispositive uti dominus del patrimonio sociale è incompatibile con il perseguimento (in via diretta o indiretta, o anche solo putativa) di un interesse societario da parte dell'agente (Cassazione penale , sez. VI , 20/09/2011 , n. 16362).

3. I rapporti con gli altri reati

Non sussiste rapporto di specialità tra il delitto di appropriazione indebita avente ad oggetto bombole per l'imbottigliamento di gas propano liquido (GPL) e l'illecito amministrativo di riempimento delle bombole in assenza dell'autorizzazione del proprietario delle medesime, di cui all' art. 12, comma 5, d.lg. n. 128 del 2006 , trattandosi di fattispecie in rapporto di eterogeneità, posto che il primo punisce la condotta appropriativa del bene, mentre il secondo sanziona l'attività di illecita utilizzazione dello stesso, configurabile a prescindere dalla sua eventuale precedente appropriazione (Cassazione penale , sez. II , 13/01/2023 , n. 27372).


Risponde del reato di appropriazione indebita, e non di furto aggravato, il soggetto legittimato, in forza di procura generale o speciale, ad operare sul conto corrente altrui che, travalicando i limiti della procura, disponga ultra vires delle somme depositate, ancorché non soggette a vincoli di destinazione o derivanti dall'espletamento di un mandato (Cassazione penale , sez. IV , 12/05/2022 , n. 23129);


Risponde del reato di furto aggravato, e non di appropriazione indebita, il funzionario di banca che disponga del denaro depositato sul conto corrente, in assenza di delega del correntista alla gestione delle somme o senza il rispetto dei vincoli derivanti da tali deleghe (Cassazione penale , sez. II , 03/11/2022 , n. 2098);


La condotta di chi utilizzi indebitamente una carta di credito consegnatagli dal titolare, effettuando, oltre all'operazione delegata, dei prelievi di denaro in suo favore, integra il delitto di cui all' art. 493-ter c.p. e non quello di appropriazione indebita, non avendo il soggetto agente mai conseguito il possesso della carta, ma solo la sua detenzione, limitata nel tempo e nelle finalità (Cassazione penale , sez. V , 05/07/2022 , n. 34768);


Integra il delitto di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato ex art. 316-ter c.p. (successivamente al d.l. 27 gennaio 2022, n. 4 , conv., con modificazioni, dalla l. n. 25 del 2022 , denominato come delitto di indebita percezione di erogazioni pubbliche) la condotta del datore di lavoro che, esponendo falsamente di aver corrisposto al lavoratore somme a titolo di indennità per malattia, ottenga dall'INPS il conguaglio di tali somme, fittiziamente riportate nei flussi UNIEMENS mensili, con quelle da lui dovute a titolo di contributi previdenziali e assistenziali, così percependo indebitamente dallo stesso Istituto le corrispondenti erogazioni in forma di risparmio di spesa (Cassazione penale , sez. VI , 21/06/2022 , n. 29674);


Integra il delitto di furto, e non quello di appropriazione indebita, la condotta del condomino che, mediante allaccio abusivo a valle del contatore condominiale, si impossessi di energia elettrica destinata all'alimentazione di apparecchi e impianti di proprietà comune (Cassazione penale , sez. V , 21/02/2022 , n. 17773);


Integra il delitto di furto – e non quello di appropriazione indebita – la condotta del dipendente di una società di trasporti che si impossessi del carburante eccedente quello necessario per il viaggio prelevandolo dall'automezzo affidatogli, non avendo questi alcun autonomo potere dispositivo o di gestione dei beni in dotazione nell'ambito del rapporto di lavoro subordinato (Cassazione penale , sez. V , 21/06/2021 , n. 37419);


Integra la fattispecie criminosa di appropriazione indebita, e non quella di cui all' art. 316-ter c.p. l'indebita percezione della pensione di pertinenza di soggetto deceduto, conseguita dal congiunto cointestatario del conto corrente su cui sono confluiti i ratei pensionistici, che abbia omesso di comunicare all'Ente previdenziale il decesso del pensionato. (In motivazione la Corte ha precisato che l'unico incombente informativo posto a carico dei congiunto con lui convivente, consiste nella comunicazione dell'evento, entro ventiquattro ore, all'ufficio anagrafe del Comune, come previsto dall'art. 72 del d.P.R. 3 novembre 2000, n. 396, dovendo a ciò conseguire da parte degli enti a ciò preposti, ovvero Comune e, sulla base del Casellario delle pensioni, INPS, l'eventuale ulteriore comunicazione agli altri enti che risultassero erogatori di trattamenti pensionistici in favore del defunto -Cassazione penale , sez. VI , 12/05/2021 , n. 31210);


Integra la fattispecie criminosa di appropriazione indebita, e non quella di cui all' art. 316-ter cod. pen. l'indebita percezione della pensione di pertinenza di soggetto deceduto, conseguita dal congiunto cointestatario del conto corrente su cui sono confluiti i ratei pensionistici, che abbia omesso di comunicare all'Ente previdenziale il decesso del pensionato. (In motivazione la Corte ha precisato che il congiunto del defunto non deve comunicare il decesso all'Ente erogatore, essendo, invece, l'ufficiale di Stato civile tenuto a curare il successivo inoltro all'INPS che, a sua volta, informa i singoli enti erogatori del trattamento pensionistico - Cassazione penale , sez. VI , 24/02/2021 , n. 20346);


Il reato di bancarotta fraudolenta integra una figura di reato complesso ex art. 84 c.p. rispetto a quello di appropriazione indebita, con assorbimento di quest'ultimo in quello di bancarotta, sicché gli stessi fatti, già contestati ex art. 646 c.p., possono essere ricondotti, dopo la pronuncia della sentenza dichiarativa di fallimento, alla fattispecie di bancarotta. (La S.C. ha affermato tale principio ritenendo legittima un'ipotesi di modifica dell'imputazione ex art. 516 c.p.p., operata in dibattimento dal pubblico ministero una volta intervenuta la sentenza di fallimento - Cassazione penale , sez. V , 03/07/2015 , n. 2295);


Sussiste il delitto di truffa e non quello di appropriazione indebita quando l'artificio e il raggiro risultino necessari alla appropriazione (Fattispecie in cui l'imputato, con artifici e raggiri, aveva indotto in distinte occasioni le persone offese a versare alcune somme di denaro in conto acquisto di due automezzi, successivamente mai consegnati - Cassazione penale , sez. II , 18/06/2013 , n. 35798).

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