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Errato posizionamento del sondino nasogastrico e mancato controllo radiologico: medico condannato.

Errori manovre

Il caso di studio riguarda una sentenza della corte di cassazione pronunciata in un procedimento penale a carico di un dirigente medico, accusato di aver cagionato colposamente il decesso di un paziente ricoverato per un ciclo intensivo di riabilitazione a seguito di ischemia cerebrale.

In particolare, secondo il pubblico ministero, il medico aveva proceduto alla rimozione del sondino nasogastrico ed aveva posizionato il nuovo sondino nella trachea anziché nell'esofago, determinando così la perforazione del bronco con conseguente passaggio di materiale alimentare nello spazio pleurico di destra.

Ed ancora, secondo l'accusa, il medico, per negligenza, aveva omesso di operare i dovuti controlli, secondo quanto prescritto dalle linee Guida e dalle buone prassi, per la verifica del corretto posizionamento del sondino.

All'esito del processo di primo grado, il medico venivano condannato per il reato di omicidio colposo e la sentenza veniva confermata anche nel successivo giudizio di appello.

Avverso la sentenza di condanna pronunciata dal giudice di appello, l'imputato proponeva ricorso per cassazione.

Analizziamo nel dettaglio la decisione della suprema corte.

Autorità Giudiziaria: Quarta Sezione della Corte di Cassazione

Reato contestato: Omicidio colposo ex art. 590 c.p. per omissione diagnostica

Imputati: S.L. dirigente medico

Esito: Ricorso inammissibile (condanna definitiva) - sentenza n.39015/22 (ud. 21/09/2022, dep. 17/10/2022)


Indice:

1. L'accusa e la doppia sentenza di condanna

2. I motivi di ricorso per cassazione del medico condannato

2.1 Omessa motivazione sul mancato controllo radiografico per il posizionamento del sondino

2.2 Mancato riconoscimento del grado lieve alla imperizia nel posizionamento della sonda

2.3 Assenza della motivazione in ordine al mancato controllo del corretto posizionamento del sondino tramite radiografia

2.4 Mancata applicazione della normativa più favorevole al medico

2.5 Eccessività della pena

2.6. Dichiarazione della prescrizione del reato

3. La decisione della corte: il ricorso è inammissibile

3.1 La rilevanza della perizia medico legale per l'accertamento della responsabilità penale dell'imputato

3.2 La ricostruzione dei fatti operata dalla corte di appello è logica

3.3 La mancata adozione delle linee guida da parte del medico

3.4 L'irrilevanza della scelta nella nutrizione adottata dal medico

3.5 La correttezza nella scelta del regime sanzionatorio

3.5 La preclusione alla declaratoria di prescrizione

4. Dispositivo


1. L'accusa e la doppia sentenza di condanna

La Corte d'appello di Messina, con sentenza del 30 giugno 2021, ha confermato la condanna nei confronti di S.L. nella qualità medico in servizio presso il centro Neurolesi "(Omissis)" (e del responsabile civile) in ordine al delitto di omicidio colposo in danno di A.L. ivi ricoverato (con la stessa sentenza è stata invece revocata la condanna dell'Azienda Sanitaria Provincia