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Dichiarazioni mendaci e responsabilità civile: rinvio al giudice civile per la valutazione dell'illecito (Cass. Pen. n. 11480/2025)

Con la sentenza n. 11480/2025, la Corte di Cassazione interviene su un rilevante tema di responsabilità civile derivante da dichiarazioni mendaci rese in sede di compravendita di oggetti preziosi.

Anche in assenza di reato, il comportamento illecito può dar luogo a un obbligo risarcitorio qualora abbia indotto in errore la controparte, determinandola a compiere un acquisto che altrimenti non avrebbe effettuato.


Il fatto

La Corte d'Appello di Firenze, con sentenza del 21 novembre 2023, aveva assolto P. e M. dal reato di truffa aggravata in concorso (e, per la sola Passamano, anche di ricettazione), ritenendo insussistenti gli elementi costitutivi del reato e revocando le statuizioni civili in favore di P., esercente un'attività di compro oro.

Parigi aveva acquistato dalla P. alcuni gioielli per 4.350 euro, che la donna aveva dichiarato essere di sua esclusiva proprietà. In realtà, tali beni le erano stati consegnati da M., anch'egli presente alla transazione.

Successivamente, i gioielli erano stati sequestrati e restituiti alla madre del M., che ne aveva denunciato il furto.

La Corte territoriale aveva ritenuto che la dichiarazione mendace fosse un semplice "escamotage commerciale" volto a ottenere un prezzo più favorevole, escludendo però un dolo penalmente rilevante. La parte civile ha quindi proposto ricorso per cassazione ai soli effetti civili.


La decisione della Corte

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, annullando la sentenza impugnata limitatamente agli effetti civili:

  • ha ritenuto sussistenti gravi vizi logici e contraddittori nella motivazione della sentenza d'appello, che aveva recepito in modo acritico le spiegazioni degli imputati;

  • ha evidenziato che è stato accertato che i gioielli non erano di proprietà della P., e che la falsa dichiarazione ha impedito alla parte civile di effettuare i dovuti controlli sulla provenienza;

  • ha escluso che il mendacio potesse essere giustificato come una strategia commerciale, sottolineando che se la verità fosse stata dichiarata, l'acquisto non si sarebbe perfezionato;

  • ha quindi disposto il rinvio al giudice civile competente per valore in grado di appello per la valutazione della responsabilità e del danno.


Il principio di diritto

Anche in caso di assoluzione in sede penale, il giudice di legittimità può annullare la sentenza ai soli effetti civili quando emerga un comportamento illecito suscettibile di avere determinato un danno risarcibile, come accade nel caso di dichiarazioni mendaci che inducano la controparte in errore nella compravendita.

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