Se la corte d’appello informa l’imputato che il processo riguarderà solo le statuizioni civili, non può poi decidere sulla responsabilità penale (Cass. Pen n. 10292/2025)
- Avvocato Del Giudice
- 17 mar
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Con la sentenza n. 10292/2025, la Seconda Sezione Penale della Corte di Cassazione ha annullato la condanna per truffa nei confronti di L.A.M., rinviando il caso alla Corte d’Appello di Bologna per un nuovo giudizio.
Il motivo dell’annullamento è la violazione del diritto di difesa e del principio del contraddittorio, poiché la Corte d’Appello aveva erroneamente indicato che il giudizio riguardava solo le statuizioni civili, inducendo la difesa a non presentare motivi nuovi e a non richiedere la trattazione orale.
Il caso: confusione sulla portata del processo d’appello
L.A.M. e M.A.Z. erano state condannate per truffa dal Tribunale di Ravenna il 18 febbraio 2021.
La Corte d’Appello di Bologna, il 23 febbraio 2024, aveva dichiarato prescritto il reato per M.A.Z., mentre aveva confermato la condanna di L.A.M. a sei mesi di reclusione e 300 euro di multa.
Nel decreto di citazione del 13 marzo 2023, la Corte d’Appello aveva espressamente indicato che il processo si sarebbe svolto solo per l’eventuale conferma delle statuizioni civili, poiché il reato risultava prescritto.
Basandosi su questa indicazione, la difesa di L.A.M. non aveva presentato motivi nuovi né chiesto la discussione orale.
All’udienza del 23 febbraio 2024, la Corte d’Appello ha però confermato la condanna di L.A.M. anche sotto il profilo penale, ritenendo che la recidiva reiterata e specifica impedisse la prescrizione.
La decisione della Cassazione
La Suprema Corte ha accolto il ricorso di L.A.M., stabilendo che:
Il diritto di difesa è stato violato per l’erronea indicazione contenuta nel decreto di citazione
Se la Corte d’Appello informa l’imputato che il processo riguarderà solo le statuizioni civili, la difesa ha il diritto di fare affidamento su questa indicazione.
In questo caso, la difesa non ha presentato motivi nuovi e non ha chiesto la discussione orale perché convinta che la questione penale fosse chiusa per intervenuta prescrizione.
Il fatto che la Corte d’Appello abbia poi deciso diversamente, senza avvisare la difesa, ha determinato una grave compressione del diritto al contraddittorio.
La sentenza d’appello è viziata da nullità assoluta per violazione degli artt. 24 e 111 Cost.
L’imputato deve sempre avere la possibilità di difendersi pienamente, soprattutto quando la Corte decide su un punto (la condanna penale) che sembrava già definito.
L’imprevista decisione della Corte d’Appello di confermare la condanna ha sottratto alla difesa la possibilità di esporre le proprie ragioni, violando i principi fondamentali del giusto processo.
Annullamento della sentenza con rinvio per un nuovo giudizio
La Cassazione ha annullato la sentenza nei confronti di L.A.M. e rinviato il caso alla Corte d’Appello di Bologna per una nuova valutazione.
Il giudizio di rinvio dovrà garantire il pieno esercizio del diritto di difesa dell’imputata.
Conclusioni
La sentenza ha affermato in tema di diritto di difesa e processo d’appello:
Se la Corte d’Appello informa l’imputato che il processo riguarderà solo le statuizioni civili, non può poi decidere sulla responsabilità penale senza avvisare la difesa.
Il diritto di difesa è violato quando l’imputato non ha avuto la possibilità di esporre le proprie ragioni su un punto decisivo del giudizio.
Una sentenza d’appello viziata da errore sul perimetro del processo deve essere annullata per garantire il contraddittorio.