La responsabilità del gestore del sito per i contenuti diffamatori pubblicati online (Trib. Nola n. 2147/25 - GM Di Iorio)
- Avvocato Del Giudice

- 23 apr
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La pronuncia del Tribunale di Nola del 15 gennaio 2025 (n. 2147) affronta con rigore il tema della responsabilità penale del gestore di un sito internet per la diffusione di contenuti diffamatori, pubblicati da terzi, ma non rimossi nonostante la loro natura manifestamente lesiva dell'altrui reputazione. Il caso si inserisce nel più ampio dibattito giurisprudenziale sul ruolo dell'amministratore di pagine web e sulle implicazioni della libertà di manifestazione del pensiero, specialmente online.
2. Fatto
L'imputato VI.Gi. era titolare di un sito internet su cui, tra il maggio e il settembre 2017, venivano pubblicati numerosi articoli a cadenza ravvicinata, con contenuti gravemente diffamatori nei confronti di Ca.Er., Presidente dell'Ordine Nazionale dei Biologi.
Le pubblicazioni lo indicavano falsamente come indagato e rinviato a giudizio per falso ideologico, accusandolo inoltre di brogli elettorali, peculato e gestione opaca dei fondi dell'Ordine.
Tali contenuti, ben noti nella comunità professionale di riferimento, furono confermati in giudizio da testimoni e documenti acquisiti agli atti.
3. Decisione
Il Tribunale ha ritenuto pienamente provata la responsabilità dell'imputato, sia sul piano oggettivo che soggettivo. Sul piano oggettivo, è stato evidenziato come la diffusione sul web garantisse la massima pubblicità ai contenuti offensivi, determinando l'aggravante di cui all'art. 595, comma 3, c.p.
Quanto al profilo soggettivo, il giudice ha sottolineato come la posizione di gestore del sito configuri un obbligo di controllo e vigilanza: la mancata rimozione dei contenuti, per un lungo periodo, equivale ad una consapevole tolleranza degli stessi.
Ne deriva una responsabilità penale diretta, anche per dolo eventuale.
Escluse le attenuanti generiche, la particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.) e l'applicazione del minimo edittale assoluto, il giudice ha inflitto una pena di 8 mesi di reclusione, riconoscendo tuttavia la sospensione condizionale della pena.
4. Principio di diritto
Il gestore di un sito web risponde del reato di diffamazione aggravata se non provvede tempestivamente alla rimozione di contenuti denigratori pubblicati da terzi, in ragione della posizione di garanzia derivante dall'amministrazione del sito stesso.




