top of page

Inammissibile il ricorso che si limita a contestare la ricostruzione dei fatti e le esigenze cautelari (Cass. Pen. n. 9402/2025)

Corte di cassazione

Con la sentenza n. 9402/2025, la Quinta Sezione Penale della Corte di Cassazione ha stabilito che il ricorso per cassazione avverso un’ordinanza di custodia cautelare è inammissibile se si limita a contestare genericamente la ricostruzione dei fatti e la valutazione delle esigenze cautelari, senza indicare specifiche violazioni di legge o illogicità manifeste.

La decisione ha dichiarato inammissibile il ricorso di D., confermando la decisione del Tribunale del Riesame di Messina, che aveva rigettato la richiesta di sostituzione della custodia cautelare in carcere con misure meno afflittive.


Il caso: furto in abitazione e contestazione della custodia cautelare in carcere

D., indagato per furto in abitazione, si trovava in custodia cautelare in carcere, misura confermata sia dal GIP che dal Tribunale del Riesame di Messina, i quali avevano ritenuto che sussistesse un concreto pericolo di reiterazione del reato.

Con ordinanza dell’8 agosto 2024, il Tribunale del Riesame aveva rigettato l’istanza di sostituzione della misura cautelare, evidenziando:

  • L’esistenza di precedenti penali recenti a carico dell’indagato, che indicavano una personalità spregiudicata e refrattaria al rispetto delle regole.

  • Il rischio concreto di reiterazione del reato, considerato che il furto era stato commesso utilizzando strumenti di comunicazione a distanza, rendendo inefficaci eventuali misure meno afflittive come gli arresti domiciliari.

Il difensore di De Florio ha presentato ricorso per Cassazione, contestando:

  • L’errata qualificazione giuridica della condotta

La difesa ha sostenuto che il reato contestato sarebbe dovuto rientrare nell’alveo della truffa e non del furto, in quanto il trasferimento del possesso della cosa era avvenuto con il consenso del soggetto passivo.

  • La violazione degli artt. 274 e 311 c.p.p. nella valutazione delle esigenze cautelari

Secondo la difesa, non sussisteva un reale pericolo di reiterazione del reato, e il Tribunale aveva adottato motivazioni generiche senza considerare la possibilità di misure alternative alla detenzione.


La decisione della Cassazione

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso, stabilendo che:

  • Il ricorso per cassazione in materia cautelare non può essere utilizzato per contestare genericamente la ricostruzione dei fatti

Il controllo di legittimità non consente una nuova valutazione delle prove o della gravità degli indizi di colpevolezza, ma si limita a verificare l’adeguatezza della motivazione del provvedimento impugnato (Cass. Sez. U, n. 6402/1997, Dessimone).

Nel caso in esame, la difesa non ha indicato specifiche violazioni di legge né illogicità manifeste, limitandosi a riproporre censure di merito già valutate dal Tribunale.

  • Il pericolo di reiterazione del reato può essere desunto dai precedenti dell’indagato e dalle modalità del fatto

Il Tribunale ha adeguatamente motivato il rischio di recidiva, evidenziando la gravità del reato e i precedenti specifici dell’indagato (Cass. Sez. 2, n. 9212/2017, Sansone).

L’uso di strumenti telematici per la commissione del reato giustifica il rigetto della richiesta di arresti domiciliari, in quanto tale misura non garantirebbe un’effettiva limitazione dell’attività criminosa.

  • La Cassazione non può riesaminare il giudizio sulle esigenze cautelari se la motivazione del Tribunale è adeguata e non illogica

Il controllo della Suprema Corte si limita a verificare che la decisione del Tribunale sia motivata in modo logico e coerente, senza entrare nel merito della valutazione delle esigenze cautelari.

Nel caso in esame, la motivazione del Tribunale è risultata conforme ai criteri stabiliti dalla giurisprudenza.


Conclusioni

La sentenza ha affermato in tema di misure cautelari e impugnazioni:

  1. Il ricorso per cassazione contro un’ordinanza cautelare è inammissibile se si limita a contestare la valutazione dei fatti senza indicare specifiche violazioni di legge.

  2. La Cassazione non può riesaminare il giudizio sugli indizi di colpevolezza o sulla gravità del reato, ma solo verificare la logicità della motivazione.

  3. Il pericolo di reiterazione del reato può essere desunto da precedenti specifici e dalle modalità della condotta criminosa.

  4. L’uso di strumenti telematici per commettere il reato giustifica il rigetto degli arresti domiciliari, se non idonei a prevenire la recidiva.

Hai bisogno di assistenza legale?

Prenota ora la tua consulenza personalizzata e mirata.

 

Grazie

oppure

PHOTO-2024-04-18-17-28-09.jpg
bottom of page