top of page

Misure cautelari e omicidio per futili motivi: confermata la custodia in carcere (Cass. Pen. n. 12234/2025)

Con la sentenza n. 12234/2025, la Corte di Cassazione ribadisce che la custodia cautelare in carcere resta la misura adeguata nei casi di grave pericolosità dell’indagato, anche se giovane e incensurato, in presenza di un delitto efferato e apparentemente motivato da ragioni futili. Il versamento di somme a titolo risarcitorio e la disponibilità di una struttura di accoglienza non sono di per sé idonei a giustificare la sostituzione con una misura meno afflittiva.


Il fatto

D. era stato tratto in arresto per l’omicidio volontario aggravato di E., avvenuto il 29 luglio 2023 nel parcheggio di un centro commerciale a Napoli.

Secondo la ricostruzione, D., addetto alla vigilanza, aveva colpito la vittima con un coltello al culmine di uno screzio verbale scaturito da un commento irrispettoso nei confronti di una collega in difficoltà.

Dopo il fatto, D. si era dato alla fuga senza prestare soccorso.

Il ricorso per ottenere la sostituzione della misura custodiale con gli arresti domiciliari presso una comunità terapeutica era stato respinto sia dalla Corte di assise sia dal Tribunale del riesame.


La decisione della Corte

La Cassazione ha confermato il rigetto della richiesta, ritenendo infondate le censure difensive:

  • La motivazione del Tribunale del riesame è stata ritenuta coerente, puntuale e logica, avendo tenuto conto della gravità del fatto, del profilo di personalità dell’indagato e dell’assenza di reali segnali di resipiscenza.

  • La disponibilità di una comunità per il reinserimento sociale non è un elemento nuovo, essendo già stato oggetto di precedente valutazione negativa.

  • Il versamento di una somma in favore dei familiari della vittima (50.000 euro), pur rappresentando un gesto simbolico, è stato ritenuto strumentale e non sufficiente a modificare il quadro cautelare, soprattutto in assenza di una collaborazione effettiva con l’autorità giudiziaria.


Il principio di diritto

In tema di misure cautelari personali, la sostituzione della custodia in carcere con una misura meno afflittiva richiede un mutamento significativo del quadro cautelare. La sola disponibilità a essere inseriti in una struttura e il versamento parziale di somme risarcitorie non sono idonei a superare il giudizio di pericolosità fondato su condotte connotate da violenza gratuita, premeditazione e assenza di autocontrollo.

Hai bisogno di assistenza legale?

Prenota ora la tua consulenza personalizzata e mirata.

 

Grazie

oppure

IMG_3365_edited_edited.png
bottom of page