top of page

Reati contro il patrimonio

Il reato di autoriciclaggio: tra profili critici e nuove frontiere, il nodo delle criptovalute

Hai bisogno di assistenza legale?

Prenota ora la tua consulenza personalizzata e mirata.

 

Grazie

oppure

Avv. Salvatore del Giudice - Avvocato penalista Napoli

L'autoriciclaggio, disciplinato dall’art. 648-ter.1 c.p., è una fattispecie delittuosa introdotta nel nostro ordinamento con la L. n. 186/2014, finalizzata a reprimere il reimpiego di proventi illeciti da parte dello stesso autore del reato presupposto.

Tale norma, che punisce con pene severe l’impiego, la sostituzione o il trasferimento di beni di provenienza illecita in modo da ostacolare concretamente l'identificazione della loro origine, rappresenta un pilastro del sistema di contrasto al riciclaggio.

Tuttavia, il percorso giurisprudenziale e dottrinale evidenzia ancora molteplici profili problematici.


La questione del "godimento personale"

Uno dei temi più dibattuti riguarda la clausola di non punibilità prevista per l'uso o il godimento personale dei proventi illeciti. Tale disposizione, contenuta al comma 5 dell'art. 648-ter.1, è stata al centro di numerose interpretazioni. La giurisprudenza prevalente ha chiarito che la non punibilità si applica solo laddove il soggetto agente non compia attività dissimulatorie idonee a ostacolare l'identificazione della provenienza delittuosa dei beni.

Questo limite è stato ribadito dalla Suprema Corte in diversi pronunciamenti, sottolineando come la semplice destinazione del bene a uso personale non esoneri dall'accertamento della condotta decettiva.


L'importanza della clausola modale

Un altro nodo critico è rappresentato dalla clausola modale che richiede la capacità decettiva delle condotte poste in essere. La norma mira a sanzionare esclusivamente quelle attività che, oltre a integrare l'impiego, la sostituzione o il trasferimento di proventi illeciti, siano concretamente idonee a ostacolare l'attività investigativa. Tale requisito, se da un lato garantisce una delimitazione della fattispecie, dall’altro solleva questioni interpretative in merito al confine tra condotte penalmente rilevanti e meri atti successivi al reato presupposto.


Il ruolo delle criptovalute

La crescente diffusione delle criptovalute ha aperto nuove frontiere per il reato di autoriciclaggio.

La Cassazione ha chiarito che il trasferimento di proventi illeciti su piattaforme di scambio di bitcoin o altre valute virtuali rientra a pieno titolo nella fattispecie criminosa, poiché tali strumenti offrono un elevato livello di anonimato, facilitando condotte volte a ostacolare la tracciabilità.

La pronuncia n. 27023/2022 rappresenta un punto fermo, estendendo la nozione di "attività speculative" anche a operazioni con valute digitali, considerate come strumenti di investimento.


Prospettive future e profili critici

Nonostante l'efficacia repressiva del reato di autoriciclaggio, permangono alcune perplessità.

La possibilità di configurare tale reato in relazione a un'ampia gamma di delitti presupposto, senza alcuna distinzione in base alla gravità del reato originario, solleva dubbi sulla coerenza del sistema penale.

Inoltre, l'applicazione del principio ne bis in idem sostanziale e la tutela del diritto al silenzio del soggetto agente rappresentano terreni fertili per nuove sfide interpretative.

In conclusione, il reato di autoriciclaggio, pur essendo uno strumento essenziale per il contrasto alla criminalità economica, richiede un continuo affinamento giurisprudenziale per bilanciare esigenze di tutela dell’ordine economico e diritti fondamentali degli imputati.

La rapida evoluzione del contesto tecnologico, come dimostra il caso delle criptovalute, rende necessario un costante aggiornamento delle interpretazioni per garantire l’efficacia e la proporzionalità della risposta punitiva.


Fonti

"Il reato di autoriciclaggio: rassegna di giurisprudenza sui principali aspetti della fattispecie", Responsabilità Civile e Previdenza, fasc.3, 1 marzo 2024.

Mucciarelli, "Qualche nota sul delitto di autoriciclaggio", in Dir. pen. cont., 2015.

Civello, "Autoriciclaggio: teoria e prassi", Anima Juris Ratio, 2022.

Dell’Osso, "Il reato autoriciclaggio: la politica criminale cede il passo a esigenze mediatiche e investigative", Riv. dir. proc. pen., 2015.

Cass. pen., Sez. II, 7-13 luglio 2022, n. 27023 (Criptovalute e autoriciclaggio).

Cass. pen., Sez. II, 26 ottobre-22 novembre 2022, n. 44378 (Bitcoin come attività speculativa).

Cass. pen., Sez. II, 14 settembre-5 ottobre 2021, n. 36180 (Idoneità decettiva delle condotte).

Cass. pen., Sez. II, 7-29 marzo 2019, n. 13795 (Clausola di non punibilità per uso personale).

Cass. pen., Sez. II, 3 dicembre 2019-11 marzo 2020, n. 9755 (Clausola modale).



Un ombrello, 5 euro e un pianerottolo: la Cassazione si interroga sulla nozione di furto in abitazione (Cass. Pen. n. 1691/2024)

La Cassazione sul confine tra bancarotta fraudolenta e autoriciclaggio: le condotte distrattive non bastano, necessario un quid pluris

Insolvenza fraudolenta

Il reato di autoriciclaggio: tra profili critici e nuove frontiere, il nodo delle criptovalute

Danneggiamento: che cos'è il reato previsto dall’art. 635 c.p.

Furto lieve per bisogno e stato di necessità: la Corte annulla una sentenza di condanna di una senzatetto

bottom of page