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Coltiva 14 piante di cannabis per scopi terapeutici: Assolto per particolare tenuità.

Il caso di studio riguarda un processo per coltivazione domestica di marijuana, celebratosi dinanzi al Tribunale di Ferrara (dott. Andrea Migliorelli) e definito con sentenza di assoluzione perché il fatto risulta non punibile in ragione della particolare tenuità di cui all'art. 131 bis c.p.

Tribunale Ferrara, 17/03/2022, (ud. 15/03/2022, dep. 17/03/2022), n.310


RAGIONI IN FATTO E IN DIRITTO DELLA DECISIONE

Il processo.


Con decreto che dispone il giudizio emesso in data 23 giugno 2021, Sa. Lo. e Fa. Pa. venivano chiamati a rispondere dei reati descritti in epigrafe.


All'udienza del 5 ottobre 2021, il Giudice verificava la regolare costituzione delle parti, dichiarando presente il sig. Sa. e assente il sig. Fa., ed ammetteva le prove così come richieste rinviando al 8 marzo 2022 per la loro assunzione.


In tale sede, revocata la dichiarazione di assenza del sig. Fa., si procedeva all'esame del Lgt. Pi. Fo. e del Carabiniere Ch. Sq. che illustravano le operazioni dagli stessi espletate. Successivamente, entrambi gli imputati si sottoponevano all'esame, fornendo la propria versione dei fatti. Infine, si procedeva all'esame del teste della difesa, la sig.ra Bo. Pa., convivente del sig. Fa., che confermava quanto dichiarato dagli imputati. A questo punto, terminato il dibattimento, il Giudice dichiarava l'utilizzabilità degli atti e delle prove assunte e invitava le parti alla discussione, rinviando al 15 marzo 2022 per eventuali repliche e per la lettura del dispositivo.


All'udienza del 15 marzo 2022, all'esito della camera di consiglio, si dava pubblica lettura del dispositivo di sentenza.


La ricostruzione dei fatti.


Il presente processo trae origine dalla segnalazione di alcuni residenti di Via (omissis) nella Frazione (omissis), che avevano avvertito la presenza di un forte odore di marijuana provenire dal civico n. (omissis). Per questa ragione, il (omissis), i Carabinieri predisponevano un sopralluogo in abiti civili. Dopo circa 2 ore, i militari, appostati in osservazione presso l'abitazione segnalata, scorgevano l'arrivo al civico n. (omissis) di un uomo in bicicletta, poi identificato con il sig. Fa., che conversava con il sig. Sa., nel frattempo uscito dal portone del medesimo civico. Successivamente, i due uomini con una carriola si introducevano in un vicoletto che conduceva ad un cortile interno di pertinenza dell'abitazione. Gli agenti si apprestavano a seguirli, giungendo ad una serra caratterizzata da pareti esterne e da una rete ombreggiante, all'interno della quale notavamo immediatamente la presenza di piante di marjuana alte circa 2 metri, trovando i due soggetti intenti a recidere i fiori di alcune piante. A questo punto, i due Carabinieri si qualificavano e chiamavano i rinforzi. Tra questi, il Lgt. Fo. procedeva alla catalogazione e al repertamento di quanto ritrovato nella serra, consistente in 14 piante di marijuana, alte circa 2 metri ciascuna e in stato di maturazione, cisterne per l'acqua e fertilizzanti.


Si procedeva anche alla perquisizione domiciliare verso il sig. Sa., proprietario dell'abitazione presso cui era collocata la serra, e del sig. Fa.. Quanto al primo, venivano rinvenuti diversi recipienti contenenti marijuana, nello specifico due scatole di cartone e un barattolo di vetro, recanti circa 57 grammi di marijuana, due provette contenenti un unico seme di marjuana e alcuni barattoli vuoti di confezioni di marijuana light, 15 confezioni vuote di semi di marijuana, nonché un bilancino di precisione. Non erano presenti denaro o strumenti per il confezionamento, quali plastica o cellophane. Con riferimento al sig. Fa., invece, venivano rinvenuti circa 5 grammi di sostanza di tipo hashish. Anche in questo caso, non veniva trovato materiale per il confezionamento dello stupefacente o denaro contante.


Le successive analisi effettuate presso il Laboratorio Analisi Sostanze Stupefacenti del Comando Provinciale di Bologna confermavano la natura delle sostanze e il relativo principio attivo (circa 8 grammi, pari al 14,23 %) della marijuana rinvenuta presso l'abitazione di Sa. e dell'hashish presente a casa di Fa. (1,47 grammi pari al 30,88%). Inoltre, si procedeva ad analizzare le piante presenti nella serra, verificando, all'esito di essicazione e sfalcio, la presenza di sostanza stupefacenti per circa 7,8 kilogrammi(1), con una percentuale di principio attivo pari allo 0,58%, per un ammontare di circa 45 gr.


Si procedeva pertanto al sequestro penale del materiale rinvenuto e all'arresto in flagranza del sig. Sa. e del sig. Fa..


Nel corso dell'interrogatorio di garanzia, acquisito con il consenso delle parti, il sig. Sa. dichiarava di coltivare la marijuana unicamente per fini personali. Invero, affermava di farne uso da molti anni, quando gli era stato diagnosticato un tumore ed egli aveva trovato beneficio dall'assunzione per via orale di cannabis. In quella sede dichiarava di utilizzare il bilancino di precisione per la pesatura dei prodotti, in particolare dei concimi, e che Fa. era estraneo ai fatti. Nel corso dell'istruttoria dibattimentale, Sa. decideva inoltre di sottoporsi all'esame, precisando quanto in precedenza dichiarato ed in particolare asserendo che il (omissis), giorno dell'intervento dei Carabinieri, non aveva chiamato il sig. Fa. per occuparsi delle piante di marijuana, bensì per aiutarlo a spostare alcuni alberi di agrumi che erano collocati in vasi molto grandi e pesanti. Affermava che gli strumenti di irrigazione trovati nei pressi della piantagione non erano destinati alle piante di cannabis, bensì al proprio orto ed aggiungeva che l'altezza delle piante non era indice di elevata produttività delle stesse: invero, i vegetali si erano innalzati alla ricerca della luce solare, non possedendo rami laterali, tanto che i fiori nascevano solamente nella esigua porzione all'apice. Ribadiva di utilizzare la marijuana unicamente per scopi terapeutici, mangiandola e fumandola, assumendo circa 5 o 6 grammi al giorno e di aver deciso di coltivarla lui stesso da un lato per assicurare la natura biologica del prodotto (dovendolo ingerire) e dall'altro per risparmiare sul costo del bene, in quanto la cannabis acquistata in farmacia, dietro prescrizione medica, aveva un prezzo elevato. Per questa ragione, aveva deciso di coltivare un tale numero di piante una volta l'anno, al fine di averne una scorta sufficiente e dover effettuare un unico raccolto annuale. Egli evidenziava come la cannabis light non avesse le medesime proprietà di quella "ordinaria" e non fosse adatta ai suoi dolori cronici. Produceva, a dimostrazione dell'uso terapeutico dello stupefacente, i certificati medici che attestavano la propria patologia e le prescrizioni del medico curante per l'utilizzo di cannabinoidi(2). Aggiungeva che, in sede di perquisizione, aveva provveduto a consegnare spontaneamente tutta la sostanza stupefacente sottoposta a sequestro.


Anche il sig. Fa. rendeva nel corso del dibattimento una dichiarazione sostanzialmente sovrapponibile con quanto asserito nell'interrogatorio di garanzia. Invero, affermava di essersi recato presso l'abitazione del sig. Sa. per aiutarlo a spostare i vasi di agrumi e di essere amico dell'uomo da moltissimo tempo. Pertanto, asseriva di conoscere perfettamente i problemi di salute che lo affliggevano e di sapere che Sa. coltivava e utilizzava cannabis per scopi terapeutici. Negava di aver mai acquistato marijuana dall'amico, pur ammettendo di aver fumato insieme ogni tanto. Dichiarava di essere assuntore di hashish e marijuana e di fumarla da molto tempo in compagnia della propria compagna, la sig.ra Bo. Pa., acquistandola presso la stazione di (omissis). Affermava di aver lavorato per una ditta sino a che questa non aveva cessato l'attività e di svolgere attualmente lavori saltuari a chiamata, essendo egli un artigiano abile nell'attività manuale.


La sig.ra Bo., ascoltata in udienza, confermava quanto detto dal convivente e dichiarava a sua volta di conoscere i problemi di salute del sig. Sa. e di sapere che coltivava marijuana unicamente a scopi terapeutici. Anche il sig. Fa. e la sig.ra Bo. dichiaravano di aver consegnato spontaneamente le sostanze stupefacenti collocate presso il proprio domicilio, fatto confermato dal Carabiniere Sq..


La valutazione delle prove.


Alla luce dell'istruttoria dibattimentale e delle prove acquisite, i fatti sono apparsi pacifici e sostanzialmente incontestati.


Alcun dubbio è emerso circa la riconducibilità delle piante di marijuana al sig. Sa., essendo la porzione di terreno in cui erano collocate di sua proprietà esclusiva e risultando la circostanza dallo stesso confermata. Con riferimento alle piante, è stata scientificamente provata la potenzialità delle stesse a produrre effetto stupefacente concretamente rilevante. Invero, essendo già giunte a maturazione, è stato possibile procedere a essicazione e sfalcio, operazione dalla quale sono stati ricavati circa 7,8 kilogrammi di prodotto, c