Con la sentenza in argomento, il Tribunale di Udine (Dott.ssa Camilla Del Torre) ha affermato che, in tema di rissa ex art. 588 c.p. , va mandato assolto l'imputato che si sia limitato ad una mera difesa passiva, senza prendere parte direttamente alla colluttazione.

Tribunale Udine, 24/02/2022, (ud. 18/02/2022, dep. 24/02/2022), n.317
Svolgimento del processo
Con decreto di citazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Udine in data 18/3/21, l'odierno imputato veniva citato a giudizio davanti a questo Tribunale per rispondere del reato a lui ascritto in rubrica (unitamente a Al.Fa., Ro.Ri., Pa.Ca., Be.Ja. e Ni.El.).
All'udienza dibattimentale di data 9/7/21, avendo tutti i coimputati chiesto l'ammissione a riti alternativi, separata la posizione dell'odierno imputato e dichiaratane l'assenza, veniva aperto il dibattimento e le parti formulavano le rispettive richieste di prova. Ammesse le prove richieste dalle parti, all'udienza del 21/9/21 venivano acquisiti, con il consenso delle parti, quanto a Cr.Ad., verbale di s.i.t. rese il 3 dicembre 2019 e il 17 luglio 2020 e verbale di individuazione fotografica del 4 dicembre 2019, nonché, quanto a Ma.Lu., il verbale di s.i.t. rese il 3 marzo 2020 e il verbale di individuazione fotografica di pari data; il Pm e la difesa producevano documentazione e si dava corso all'esame di Cr.Ad. (con domande a chiarimento rispetto alle deposizioni già rese), Pi.Ru., Ma.Go. e Gi.Mo..
All'udienza del 16/11/21 si dava corso all'esame di Be.Ja., Ma.Pe. e Si.Ca..
Il 21/1/22 si dava corso all'esame di Ni.El. e Ma.Bo. e veniva dichiarata chiusa l'istruttoria.
Infine, all'udienza del 18/2/22, il Pm e il difensore dell'imputato concludevano come da verbale ed il Tribunale pronunciava sentenza come da dispositivo.
Motivi della decisione
Dovrà essere pronunciata sentenza di assoluzione dell'odierno imputato per il reato a lui ascritto.
Cr.Ad., gestore del "Ba.St." in località Ri. a Udine, sentito a s.i.t. in data 3 dicembre 2019, ha dichiarato che il precedente 10 novembre 2019, alcune ore dopo l'incontro di calcio di serie A "(...)" disputatosi allo Stadio Fr., verso le ore 20.45, erano entrati nel suo locale alcuni avventori, precisamente un gruppetto di dieci persone le quali, dopo aver ordinato alcune birre, si erano messi a discutere tra loro. All'interno del bar vi erano anche altre persone. Era arrivato poi un altro frequentatore del locale, un certo Al., il quale si era messo a parlare con delle persone. Dopo una decina di minuti Al. aveva proferito ad alta voce una frase inneggiante ad ideologie politiche di estrema destra, frase che aveva scatenato la reazione del citato gruppetto di persone che aveva iniziato ad insultarlo. Ad. a quale punto aveva invitato Al. e gli altri ragazzi ad uscire dal locale, dove i toni si erano accesi ulteriormente. Ad. allora aveva chiamato da parte Al. e aveva invitato il gruppetto di ragazzi ad allontanarsi. Uno di loro, però, dopo aver fatto il giro della chiesa del Ri., era tornato vicino ad Al., strattonandolo per un braccio. Ad. aveva abbandonato i ragazzi ed era rientrato nel suo locale. Una decina di minuti più tardi gli avevano chiesto di entrare nel locale Al., che perdeva sangue dal naso, unitamente a Gi.Mo. e a Pa.Ne.. Il gruppetto di dieci ragazzi era rimasto all'esterno del bar, battendo i pugni sui vetri del locale ed urlando ad alta voce.
In data 4 dicembre 2019 Ad., richiesto di effettuare una individuazione fotografica, ha riconosciuto senza ombra di dubbio l'odierno imputato come uno dei soggetti facenti parte del gruppetto di dieci persone che aveva avuto lo scontro con Al.. Sentito nuovamente a s.i.t. il 17 luglio 2020, Ad. ha precisato che esattamente quando aveva lasciato Al. fuori dal suo locale era iniziata la rissa, dal momento che aveva percepito delle urla.
Ad., sentito in dibattimento con domande a chiarimento, ha dichiarato di non avere assistito direttamente alla rissa e di non ricordare esattamente cosa avesse fatto l'odierno imputato all'interno del suo locale, ma di ricordare solo del gruppetto di dieci persone che aveva alzato i toni verso Al., aggredendolo verbalmente, prima che lui li invitasse ad uscire (1).
Ma.Lu., sentito a s.i.t. il 3 marzo 2020, ha dichiarato che nel pomeriggio del 10 novembre 2019 si era recato presso il "Ba.St.", dove, circa venti minuti dopo la conclusione della partita, erano giunte una quindicina di persone che avevano iniziato ad infastidire gli avventori del bar, entrando ed uscendo più volte dal locale. In particolare tre dei soggetti del citato gruppo avevano preso di mira un ragazzo, provocandolo con questioni politiche. Anche su invito del titolare del locale, tutte queste persone erano state fatte uscire. Poco dopo Lu. aveva sentito delle urla provenire dall'esterno del locale, portandosi fuori per vedere cosa stesse accadendo. Attirato dalle grida si era portato dietro la chiesa dove aveva visto il ragazzo prima citato che veniva colpito dall'altro gruppo di persone. Mentre Gi.Mo., Pa.Ne., la ragazza di Lu. e quella di Pa. avevano cercato di calmare gli animi, Lu. aveva condotto all'interno del bar il ragazzo ferito. Il titolare del bar aveva chiuso le porte impedendo agli altri ragazzi di entrare. Gli stessi, dopo aver tirato dei forti colpi sulle vetrate del bar per rientrare, si erano allontanati.
Lo stesso Lu. in data 3 marzo 2020 ha riconosciuto l'odierno imputato con una percentuale dell'80% come uno dei ragazzi facenti parte del gruppo, aggiungendo "non l'ho notato fare altro".
Il Lgt Pi.Ru., in servizio presso la Sezione Radiomobile Carabinieri di Udine, sentito in dibattimento, ha dichiarato che la sera del 10 novembre 2019 aveva fatto un intervento presso il bar "Al.St." in località Ri. a Udine dal momento che erano state segnalate delle problematiche con alcuni avventori. Giunto presso il locale, il teste aveva identificato anche l'odierno imputato tra i soggetti che si trovavano in quel momento all'esterno del bar. Al momento dell'intervento la situazione era tranquilla, anche se poi gli animi si erano di nuovo riaccesi al sopraggiungere di altre persone. In particolare, vi era stata una discussione tra due gruppi, l'uno composto da Fa., Fo. e Pe. e l'altro da Se., Pe., Ca., Ca. e Ba..
L'Isp. S. Ma.Go., in servizio presso la Questura di Udine, ha dichiarato che aveva accertato che il Se., il giorno dei fatti, precisamente cinque ore prima della denunciata rissa, era entrato allo stadio per vedere la partita dell'Udinese in compagnia di Ni.El., Pa.Ca., Er. e Ma.Bo. (gli stessi, poi, si erano anche seduti vicini). Ha chiarito che la zona ove era avvenuta la rissa non era coperta da impianti di videosorveglianza. Ha aggiunto che l'imputato era risultato positivo allo SDÌ per violazione delle norme sulla disciplina degli stupefacenti e per guida sotto l'influenza di alcool.
Gi.Mo., sentito in dibattimento, ha dichiarato che il 10 novembre 2019, dopo la partita di calcio dell'Udinese, si trovava all'esterno del "Ba.St." ai Ri. quando, attorno alle ore 17.30, era iniziata una discussione tra Al.Fa. (da lui già conosciuto in quanto frequentatore dello stadio), che in quel momento era in compagnia di Paolino Ne. e Ma.Lu., e un gruppo di ragazzi (il teste non ha ricordato i motivi per cui era scaturita tale discussione). Un componente del citato gruppo aveva invitato il resto della compagnia ad andare a casa e a lasciare perdere, ripetendo più volte che erano tutti lì per tifare la stessa squadra e che non c'era motivo per litigare. In quel frangente Fa. si era allontanato dal bar, venendo rincorso da tre ragazzi del gruppetto che lo avevano colpito con dei pugni in faccia. Fa. era stato poi colpito da un quarto soggetto, sopraggiunto alle spalle dei primi tre, ed era caduto a terra. A quel punto tutti i ragazzi del gruppetto avevano iniziato a prenderlo a calci in faccia, immobilizzandolo. Era allora intervenuto il Mo., riuscendo a far alzare Fa.; mentre i ragazzi si allontanavano in direzione dello stadio, Mo. aveva accompagnato Fa. all'ingresso del bar, in quanto lo stesso voleva offrirgli da bere. Mentre Mo. e Fa. si ripresentavano all'esterno del bar, una parte del gruppetto dei ragazzi era tornata sul posto con fare minaccioso; Mo. e Fa. si erano rifugiati all'interno del locale, chiedendo al titolare di chiudere a chiave le porte e di chiamare le F