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Il pascolo abusivo è un reato istantaneo e non permanente, quindi ogni episodio va valutato separatamente ai fini della prescrizione (Cass. Pen. n. 9158/2025)



Con la sentenza n. 9158/2025, la Sesta Sezione Penale della Corte di Cassazione ha affermato che il pascolo abusivo è un reato istantaneo e non permanente, quindi ogni episodio va valutato separatamente ai fini della prescrizione.

La decisione ha annullato senza rinvio la sentenza della Corte d’Appello di Trieste nei confronti di G.D.D., rideterminando la pena e dichiarando prescritto uno degli episodi contestati.


Il caso: reati di pascolo abusivo e mancato riconoscimento della prescrizione

G.D.D. era stato condannato dal Tribunale di Pordenone il 21 marzo 2022 per introduzione e abbandono di animali nel fondo altrui e pascolo abusivo (art. 636 c.p.), oltre ad altri reati minori.

La Corte d’Appello di Trieste, il 7 maggio 2024, aveva confermato la condanna, ma con una pena superiore rispetto a quella di primo grado, riconoscendo comunque la prescrizione per alcuni episodi.

Uno degli episodi di pascolo abusivo, avvenuto il 15 dicembre 2013, era già prescritto prima della sentenza d’appello, ma il giudice non ne aveva tenuto conto nel calcolo finale.

La difesa ha presentato ricorso per Cassazione, contestando:

  • Mancata dichiarazione di prescrizione per l’episodio del 15 dicembre 2013

Il difensore ha sostenuto che la Corte d’Appello aveva calcolato erroneamente il termine prescrizionale, considerando solo l’episodio del gennaio 2014 e trascurando quello del 2013, che era già prescritto prima della sentenza d’appello.

  • Violazione del divieto di reformatio in peius

La Corte d’Appello, pur avendo riconosciuto la prescrizione di alcuni reati, aveva comunque aumentato la pena rispetto alla sentenza di primo grado, in violazione dell’art. 597, comma 3, c.p.p.


La decisione della Cassazione

La Suprema Corte ha accolto il ricorso e annullato in parte la sentenza, rideterminando la pena, stabilendo che:

  • Un reato si considera prescritto anche se vi sono più episodi in continuazione, se uno di essi è già estinto

Il pascolo abusivo è un reato istantaneo e non permanente, quindi ogni episodio va valutato separatamente ai fini della prescrizione.

L’episodio del 15 dicembre 2013 doveva essere considerato prescritto prima della sentenza d’appello, e la Corte avrebbe dovuto eliminarlo dal computo della pena (Cass. Sez. 2, n. 38703/2015, Varago).

  • Il giudice d’appello non può aumentare la pena se l’imputato è l’unico a impugnare

Se l'appello è presentato solo dall’imputato, la Corte d’Appello non può in alcun modo aumentare la pena rispetto alla sentenza di primo grado, pena la violazione dell’art. 597, comma 3, c.p.p.

Nel caso in esame, la Corte d’Appello ha erroneamente rideterminato la pena in modo più severo, nonostante avesse dichiarato prescritti alcuni reati.

Poiché il calcolo della pena era errato, la Cassazione ha provveduto direttamente alla rideterminazione, eliminando l’aumento illegittimo.

La nuova pena è stata fissata in 10 mesi e 2 giorni di reclusione e 210 euro di multa, tenendo conto dell’episodio prescritto e delle circostanze attenuanti.

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