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Reati Tributari - D.lgs. n.74/2000

Art. 4 D.lgs. n. 74/2000 - Dichiarazione infedele

1. Fuori dei casi previsti dagli articoli 2 e 3, è punito con la reclusione da due anni a quattro anni e sei mesi chiunque, al fine di evadere le imposte sui redditi o sul valore aggiunto, indica in una delle dichiarazioni annuali relative a dette imposte elementi attivi per un ammontare inferiore a quello effettivo od elementi passivi inesistenti, quando, congiuntamente:

a) l'imposta evasa è superiore, con riferimento a taluna delle singole imposte, a euro centomila;

b) l'ammontare complessivo degli elementi attivi sottratti all'imposizione, anche mediante indicazione di elementi passivi inesistenti, è superiore al dieci per cento dell'ammontare complessivo degli elementi attivi indicati in dichiarazione, o, comunque, è superiore a euro due milioni.

1-bis. Ai fini dell'applicazione della disposizione del comma 1, non si tiene conto della non corretta classificazione, della valutazione di elementi attivi o passivi oggettivamente esistenti, rispetto ai quali i criteri concretamente applicati sono stati comunque indicati nel bilancio ovvero in altra documentazione rilevante ai fini fiscali, della violazione dei criteri di determinazione dell'esercizio di competenza, della non inerenza, della non deducibilità di elementi passivi reali.

1-ter. Fuori dei casi di cui al comma 1-bis, non danno luogo a fatti punibili le valutazioni che complessivamente considerate, differiscono in misura inferiore al 10 per cento da quelle corrette. Degli importi compresi in tale percentuale non si tiene conto nella verifica del superamento delle soglie di punibilità previste dal comma 1, lettere a) e b).

 

Per un approfondimento leggi "Quando la dichiarazione infedele dei redditi diventa reato: come prevenire il rischio penale"

 

Le sentenze in tema di dichiarazione infedele

Il reato di dichiarazione infedele, previsto dall’art. 4 del D.lgs. 10 marzo 2000, n. 74, rappresenta una delle fattispecie del diritto penale tributario.

La sua configurabilità ha sollevato, nel tempo, numerose questioni interpretative sia sul piano sostanziale che processuale, dando luogo a un articolato corpo giurisprudenziale.

Di seguito riportiamo le principali sentenze in materia, in ordine cronologico.


2025

L’omessa dichiarazione di criptovalute può integrare il reato di dichiarazione infedele

Cassazione penale, sez. III, n. 8269/2025

Integra il fumus del delitto di dichiarazione infedele l’omessa indicazione, nella dichiarazione dei redditi, dei proventi conseguiti tramite l’accredito di criptovalute, derivanti dalla cessione di opere d’arte o dell’ingegno digitali, incorporate in un non fungible token, nel caso in cui il valore normale dei menzionati proventi, convertiti in valuta corrente, superi le soglie di punibilità previste dal disposto di cui all’art. 4 d.lgs. 10 marzo 2000, n. 74, costituendo l’ammontare di tale accredito reddito imponibile ai sensi degli artt. 53 e 54 d.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917


2024

L'integrale pagamento del debito tributario può incidere sulla particolare tenuità del fatto nel reato di dichiarazione infedele

Cassazione penale, Sez. III, n. 4145 del 2025 (ud. 4 dicembre 2024, dep. 31 gennaio 2025

Nei reati tributari, il pagamento integrale o parziale del debito può incidere nella valutazione della particolare tenuità dell'offesa ai sensi dell'art. 131-bis c.p., specie dopo la riforma del 2022 e l'introduzione del comma 3-ter all'art. 13 D.Lgs. 74/2000.


Dichiarazione infedele: condanna confermata per contabilità parallela e accordi su prestazioni senza fattura

Cassazione penale sez. III, 11/04/2024, n.26527

In tema di adeguatezza della motivazione, non è censurabile in sede di legittimità la sentenza del giudice di appello che fondi il giudizio di colpevolezza sul principio del cui prodest, qualora sia supportato da elementi di fatto ulteriori, di sicuro valore indiziante. (Fattispecie relativa a delitto di dichiarazione infedele, in cui la Corte ha ritenuto corretta la motivazione di condanna che aveva valorizzato il rinvenimento di contabilità parallela in "nero" e numerose testimonianze su accordi tra imputato e clienti per prestazioni senza fattura).


Responsabilità penale per dichiarazione infedele: La delegabilità formale e i limiti dell'affidamento a professionisti

Cassazione penale sez. III, 14/10/2024, (ud. 14/10/2024, dep. 22/11/2024), n.42822

In tema di reati tributari, l'affidamento ad un professionista per la predisposizione e presentazione della dichiarazione dei redditi non esonera il legale rappresentante di una società dalla responsabilità penale, salvo la presenza di una delega formale e preventiva. Il dovere di presentare dichiarazioni corrette è personale e indelegabile, sebbene la trasmissione telematica dell'atto sia delegabile.


Dichiarazione infedele: rilevanza delle allegazioni fattuali e responsabilità gestionale di fatto

Corte appello Napoli sez. VI, 28/06/2024, n.7517

In tema di reati tributari, ai fini della configurabilità del reato di dichiarazione infedele ex art. 4 D.lgs. 74/2000, è necessario considerare le regole fiscali per la quantificazione dell'imponibile come base di calcolo, tenendo conto dei costi non contabilizzati solo in presenza di allegazioni fattuali che ne provino l'esistenza. La responsabilità penale per i reati tributari è configurabile anche in capo a chi eserciti attività gestoria di fatto, richiedendosi il dolo specifico di evasione delle imposte.


2023

Dichiarazione infedele: configurabile per omissione di quadri essenziali ai fini del reddito imponibile

Cassazione penale sez. III, 17/01/2023, n.18532

Integra il delitto di dichiarazione infedele la presentazione di una dichiarazione dei redditi in cui siano stati lasciati in bianco quadri nei quali avrebbero dovuto essere indicate voci essenziali per la determinazione del reddito complessivo imponibile e degli importi conseguentemente dovuti a titolo di imposta, essendo l'omessa compilazione assimilabile a una dichiarazione negativa. (Fattispecie relativa a imputato che aveva omesso la presentazione della dichiarazione IVA e che, nel modello unico delle persone fisiche, non aveva compilato il quadro relativo alla medesima imposta, così rappresentando, in difformità dal dato reale, di non aver prodotto reddito imponibile ai fini dell'imposta sul valore aggiunto).


Dichiarazione infedele: sussiste se sono lasciati in bianco quadri di voci essenziali 

Cassazione penale , sez. III , 17/01/2023 , n. 18532

Integra il delitto di dichiarazione infedele la presentazione di una dichiarazione dei redditi in cui siano stati lasciati in bianco quadri nei quali avrebbero dovuto essere indicate voci essenziali per la determinazione del reddito complessivo imponibile e degli importi conseguentemente dovuti a titolo di imposta, essendo l'omessa compilazione assimilabile a una dichiarazione negativa. (Fattispecie relativa a imputato che aveva omesso la presentazione della dichiarazione IVA e che, nel modello unico delle persone fisiche, non aveva compilato il quadro relativo alla medesima imposta, così rappresentando, in difformità dal dato reale, di non aver prodotto reddito imponibile ai fini dell'imposta sul valore aggiunto).


Omessa dichiarazione e dichiarazione infedele: responsabilità penale dell'amministratore e accertamenti induttivi

Tribunale Cassino, 04/09/2023, n.1495

Il reato di omessa dichiarazione di cui all'art. 5 D.Lgs. n. 74/2000 e il reato di dichiarazione infedele ex art. 4 D.Lgs. n. 74/2000 si configurano laddove, attraverso accertamenti induttivi validamente compiuti dall’amministrazione finanziaria e utilizzati come prova in sede penale, si dimostri la mancata presentazione della dichiarazione o la falsa indicazione di ricavi, con dolo specifico volto all’evasione delle imposte. La responsabilità dell’amministratore unico o del legale rappresentante della società è accertata sulla base delle norme civilistiche e penal-tributarie, con l’applicazione delle pene accessorie e la confisca per equivalente del profitto del reato.


2022


Dichiarazione infedele: reato istantaneo perfezionato con la dichiarazione annuale, irrilevante la comunicazione IVA

Cassazione penale sez. III, 14/12/2022, n.381

Il delitto di dichiarazione infedele ha natura di reato istantaneo, che si perfeziona con la presentazione della dichiarazione annuale relativa a una delle imposte indicate nell'art. 4 d.lg. 10 marzo 2000, n. 74, non rilevando, ove sia presentata una dichiarazione ai fini IVA priva dell'indicazione di elementi attivi e passivi, la circostanza cche tali dati siano ricavabili dalla coeva comunicazione annuale ai fini IVA di cui all'abrogato art. 8-bis d.P.R. 22 luglio 1998, n. 322, in quanto si tratta di un documento semplificato in cui il contribuente riporta le risultanze complessive delle liquidazioni periodiche, senza tener conto delle eventuali operazioni di rettifica e di conguaglio.(In motivazione la Corte ha specificato che, non essendo detta comunicazione assimilabile alla "documentazione rilevante ai fini fiscali", non può trovare applicazione neppure la causa di non punibilità di cui all'art. 4, comma 1-bis).


Dichiarazione infedele: può concorrere con gli altri reati dichiarativi (art. 2, 3 e 5 Dlgs 74/2000) 

Cassazione penale , sez. III , 16/03/2022 , n. 20050

Ciascuno dei delitti dichiarativi previsti dagli artt. 2, 3, 4 e 5 d.lg. 10 marzo 2000, n. 74, sanziona condotte tra loro diverse, non costituenti modalità alternative di realizzazione dello stesso reato, in quanto volte a evadere, per ogni anno, le imposte sui redditi o sul valore aggiunto mediante dichiarazioni differenti ovvero mediante la violazione dell'obbligo di presentare entrambe le dichiarazioni, sicché, ricorrendone i presupposti, può trovare applicazione l'istituto della continuazione ove, in relazione a un medesimo anno, siano realizzate diverse condotte tipizzate dalle indicate norme incriminatrici.

2021

Sequestro preventivo per dichiarazione infedele: necessità di motivazione specifica sul fumus commissi delicti

Cassazione penale sez. II, 13/04/2021, n.20990

In tema di sequestro preventivo per il reato di dichiarazione infedele, ai sensi dell’art. 4 del D.Lgs. n. 74/2000, il fumus commissi delicti deve essere supportato da concreti e persuasivi elementi di fatto, che consentano di collegare l’evento alla condotta dell’indagato. La motivazione del provvedimento cautelare deve specificare le dichiarazioni fiscali rilevanti, i periodi d’imposta, i ricavi omessi e le imposte evase per ogni singolo anno e contribuente, oltre a dimostrare il superamento delle soglie di punibilità previste dalla normativa tributaria. La sola sproporzione tra redditi dichiarati e patrimonio accumulato non è sufficiente a configurare il fumus commissi delicti, né può supplire alla mancanza di una motivazione puntuale sui singoli elementi costitutivi del reato.


Non sussiste il rapporto di specialità tra il reato di dichiarazione infedele e gli illeciti amministrativi del D.Lgs. n. 471/1997

Cassazione penale sez. III, 15/10/2021, n.2245

Tra il reato di dichiarazione infedele di cui al D.Lgs. n. 74 del 2000, art. 4, e gli illeciti amministrativi di cui al D.Lgs. n. 471 del 1997, art. 1, comma 2, e art. 5, comma 4, non sussiste il rapporto di specialità


Dichiarazione infedele: omessa dichiarazione di somme all'estero non configura reato ex art. 4 D.Lgs. 74/2000

Cassazione penale sez. VI, 04/05/2021, n.19849

Non integra il reato di dichiarazione infedele l'omessa dichiarazione di mere somme di denaro detenute all'estero, riguardando la disposizione dell'art. 4 d.lg. n. 74 del 2000 esclusivamente la condotta di chi, al fine di evadere le imposte dei redditi o sul valore aggiunto, presenta una dichiarazione infedele relativa a quelle imposte, laddove le somme di denaro detenute da un contribuente italiano su conto corrente di una banca estera (così come uno strumento finanziario o un bene immobile) non sono di per sé sole parte del reddito imponibile del contribuente italiano, nel quale rientrano esclusivamente le rendite - "id est" gli interessi conseguiti da un investimento finanziario - che il bene detenuto all'estero dovesse eventualmente produrre. (Principio affermato in fattispecie di reato di riciclaggio).


Dichiarazione infedele: mancata compilazione dei quadri RG/RF rilevante ai fini del reato ex art. 4 D.Lgs. 74/2000

Cassazione penale sez. III, 22/12/2021, n.5141


In tema di reati tributari, la mancata compilazione del quadro RG/RF non esclude l'integrazione del reato di dichiarazione infedele, ai sensi dell’art. 4 del D.Lgs. n. 74/2000. Va riconosciuta la rilevanza di tali omissioni ai fini della configurabilità del reato.

La mancata dichiarazione di elementi rilevanti in specifici quadri della dichiarazione non impedisce la qualificazione del fatto come dichiarazione infedele.


Dichiarazione infedele: non sussiste in caso di omessa dichiarazione di denaro detenuto all'estero

Cassazione penale , sez. VI , 04/05/2021 , n. 19849

Non integra il reato di dichiarazione infedele l'omessa dichiarazione di mere somme di denaro detenute all'estero, riguardando la disposizione dell' art. 4 del d.lgs. n. 74 del 2000 esclusivamente la condotta di chi, al fine di evadere le imposte dei redditi o sul valore aggiunto, presenta una dichiarazione infedele relativa a quelle imposte, laddove le somme di denaro detenute da un contribuente italiano su conto corrente di una banca estera (così come uno strumento finanziario o un bene immobile) non sono di per sé sole parte del reddito imponibile del contribuente italiano, nel quale rientrano esclusivamente le rendite - id est gli interessi conseguiti da un investimento finanziario - che il bene detenuto all'estero dovesse eventualmente produrre. (Principio affermato in fattispecie di reato di riciclaggio.


Non sussiste il rapporto di specialità tra il reato di dichiarazione infedele e gli illeciti amministrativi del D.Lgs. n. 471/1997

Cassazione penale sez. III, 15/10/2021, n.2245

Tra il reato di dichiarazione infedele di cui al D.Lgs. n. 74 del 2000, art. 4, e gli illeciti amministrativi di cui al D.Lgs. n. 471 del 1997, art. 1, comma 2, e art. 5, comma 4, non sussiste il rapporto di specialità.


2020

Dichiarazione infedele: in caso di Sas, l'imposta si calcola con riguardo al reddito dei singoli soci 

Cassazione penale , sez. III , 14/09/2020 , n. 31195

Ai fini della configurabilità del reato di dichiarazione infedele di cui all' art. 4, d.lgs. 10 marzo 2000, n. 74 , nell'ipotesi di società in accomandita semplice, tenuta a presentare le dichiarazioni ai fini delle imposte sui redditi con imputazione del risultato di esercizio direttamente a ciascun socio, in proporzione alla sua quota di partecipazione, l'imposta sui redditi evasa deve essere calcolata avendo riguardo al reddito dei singoli soci.


Dichiarazione infedele: sussiste anche se l'evasione riguarda redditi di derivazione illecita 

Cassazione penale , sez. III , 14/02/2020 , n. 18575

Il reato di dichiarazione infedele dei redditi ai fini Irpef di cui all' art. 4 d.lg. n. 74 del 2000 sussiste anche qualora l'evasione di imposta riguardi redditi di derivazione illecita, salvo che i relativi proventi siano stati assoggettati a sequestro o confisca penale nello stesso periodo di imposta in cui si è verificato il presupposto impositivo, dal momento che solo in tale ipotesi i provvedimenti ablatori determinano, in relazione al principio della capacità contributiva di cui all' art. 53 Cost. , una riduzione del reddito imponibile. (In applicazione del principio, la Corte ha affermato che non rileva, ai predetti fini, il provvedimento ablatorio disposto contestualmente alla sentenza di condanna di primo grado, quale ulteriore conseguenza sanzionatoria ex art. 12-bis d.lg. n. 74 del 2000).


Dichiarazione infedele e imponibilità dei redditi confiscati: rilevanza del periodo d'imposta per il sequestro

Cassazione penale sez. III, 14/02/2020, n.18575

In tema di reati tributari, l’imponibilità dei proventi derivanti da attività illecite, ai sensi dell’art. 14, comma 4, della L. n. 537/1993, è esclusa qualora i redditi siano sottoposti a sequestro o confisca nel medesimo periodo d'imposta cui si riferisce il provento. Il sequestro o la confisca disposti in un periodo d’imposta successivo, come conseguenza della sentenza di condanna, non determinano una riduzione del reddito imponibile, in quanto l’ablazione interviene come misura sanzionatoria e non incide sulla capacità contributiva nel periodo in cui è avvenuto l’illecito.


Dichiarazione infedele IRPEF: reato configurabile anche su redditi illeciti, salvo sequestro o confisca nello stesso periodo

Cassazione penale sez. III, 14/02/2020, n.18575

Il reato di dichiarazione infedele dei redditi ai fini Irpef di cui all'art. 4 d.lg. n. 74 del 2000 sussiste anche qualora l'evasione di imposta riguardi redditi di derivazione illecita, salvo che i relativi proventi siano stati assoggettati a sequestro o confisca penale nello stesso periodo di imposta in cui si è verificato il presupposto impositivo, dal momento che solo in tale ipotesi i provvedimenti ablatori determinano, in relazione al principio della capacità contributiva di cui all'art. 53 Cost., una riduzione del reddito imponibile. (In applicazione del principio, la Corte ha affermato che non rileva, ai predetti fini, il provvedimento ablatorio disposto contestualmente alla sentenza di condanna di primo grado, quale ulteriore conseguenza sanzionatoria ex art. 12-bis d.lg. n. 74 del 2000).


Dichiarazione infedele: calcolo dell'imposta evasa per società in accomandita semplice basato sul reddito dei singoli soci

Cassazione penale sez. III, 14/09/2020, n.31195

Ai fini della configurabilità del reato di dichiarazione infedele di cui all' art. 4, d.lgs. 10 marzo 2000, n. 74 , nell'ipotesi di società in accomandita semplice, tenuta a presentare le dichiarazioni ai fini delle imposte sui redditi con imputazione del risultato di esercizio direttamente a ciascun socio, in proporzione alla sua quota di partecipazione, l'imposta sui redditi evasa deve essere calcolata avendo riguardo al reddito dei singoli soci.

2019

Dichiarazione infedele: errore sulla norma tributaria non esclude il dolo, salvo incertezza inevitabile

Cassazione penale sez. III, 08/04/2019, n.23810

Ai fini dell'integrazione del reato di dichiarazione infedele, previsto dall'art. 4 d.lg. 74 del 2000, la mancata conoscenza, da parte dell'operatore professionale, della norma tributaria posta alla base della violazione penale contestata, costituisce errore sul precetto che non esclude il dolo ai sensi dell'art. 5 c.p., salvo che sussista una obiettiva situazione di incertezza sulla portata applicativa o sul contenuto della norma fiscale extrapenale, tale da far ritenere l'ignoranza inevitabile. (In applicazione del principio, la Corte ha considerato inapplicabile anche l'art. 47 c.p. nel caso di errore sulla efficacia sanante della dichiarazione integrativa rispetto a quanto riportato falsamente nella dichiarazione originaria annuale).


Dichiarazione infedele: reato istantaneo perfezionato con la presentazione della dichiarazione annuale

Cassazione penale sez. III, 08/04/2019, n.23810

Il delitto di dichiarazione infedele, previsto dall'art. 4 d.lg. 10 marzo 2000, n. 74, integra un reato istantaneo che si perfeziona al momento della presentazione della dichiarazione annuale, non rilevando l'eventuale presentazione di una successiva dichiarazione integrativa.


Dichiarazione infedele: patteggiamento solo in caso di integrale pagamento del debito 

Cassazione penale , sez. III , 02/10/2019 , n. 47287

In tema di reati tributari, per i delitti di dichiarazione infedele e di omessa dichiarazione previsti dagli artt. 4 e 5 d.lg. 10 marzo 2000, n. 74, la richiesta di applicazione della pena è ammissibile solo quando vi sia stato l'integrale pagamento del debito tributario prima della dichiarazione di apertura del dibattimento di primo grado pur se dopo la formale conoscenza, da parte dell'autore del reato, di accessi, ispezioni, verifiche o dell'inizio di qualunque attività di accertamento amministrativo o di procedimenti penali, diversamente operando la causa di non punibilità prevista dall' art. 13, comma 2 , del medesimo d.lg.


Dichiarazione infedele: non esclude la sussistenza del dolo la mancata conoscenza della norma 

Cassazione penale sez. III, 08/04/2019, (ud. 08/04/2019, dep. 29/05/2019), n.23810

Ai fini dell'integrazione del reato di dichiarazione infedele, previsto dall'art. 4 d.lg. 74 del 2000, la mancata conoscenza, da parte dell'operatore professionale, della norma tributaria posta alla base della violazione penale contestata, costituisce errore sul precetto che non esclude il dolo ai sensi dell'art. 5 c.p., salvo che sussista una obiettiva situazione di incertezza sulla portata applicativa o sul contenuto della norma fiscale extrapenale, tale da far ritenere l'ignoranza inevitabile. (In applicazione del principio, la Corte ha considerato inapplicabile anche l'art. 47 c.p. nel caso di errore sulla efficacia sanante della dichiarazione integrativa rispetto a quanto riportato falsamente nella dichiarazione originaria annuale.


Dichiarazione infedele: esclusa l'applicazione del falso innocuo o grossolano per reati tributari

Cassazione penale sez. III, 07/11/2019, n.8969

In tema di reati tributari, i principi giurisprudenziali in materia di falso innocuo o grossolano non trovano applicazione in relazione alla fattispecie di dichiarazione infedele di cui all'art. 4 d.lg. 10 marzo 2000, n. 74, in quanto l'indicazione di elementi attivi per un ammontare inferiore a quello effettivo o di elementi passivi inesistenti nella dichiarazione annuale, da cui discende il non corretto calcolo dell'imposta e la sua mancata corresponsione, non richiede alcun carattere ingannatorio, essendo sufficiente che sia stata posta in essere al fine di evadere le imposte sui redditi e sul valore aggiunto.


Ridefinizione del reato di dichiarazione infedele: limiti di punibilità e sottofatturazione

Cassazione penale sez. III, 27/03/2019, n.19228

Con il D.Lgs. n. 158 del 2015, il legislatore ha ridefinito il reato di dichiarazione infedele (art. 4, D.Lgs. n. 74/2000) riducendo l’intervento penale ai soli fatti connotati da particolare disvalore. In tale ambito, sono punibili la mancata dichiarazione di ricavi, l’indebita riduzione dell’imponibile mediante costi inesistenti e la sottofatturazione. Tuttavia, la natura fraudolenta è stata esclusa per le sottofatturazioni e per le mere violazioni contabili senza connotazioni fraudolente, circoscrivendo così l’applicazione penale a condotte ideologicamente false ma non fraudolente, con soglie di punibilità precise per l’imposta evasa e per gli elementi attivi sottratti.


Dichiarazione infedele: parametro di calcolo imposta Ires non è norma integratrice della fattispecie

Cassazione penale , sez. III , 29/01/2019 , n. 11520

In tema di successione di leggi penali, la modificazione in melius della norma extrapenale richiamata dalla disposizione incriminatrice esclude la punibilità del fatto precedentemente commesso solo se attiene a norma integratrice di quella penale. (Fattispecie, in tema di dichiarazione infedele, in cui la Corte ha affermato che il parametro di calcolo dell'imposta Ires, modificato dall' art. 1, comma 61, l. 28 dicembre 2015, n. 208 , non è norma integratrice della fattispecie penale, lasciando del tutto immutati gli elementi costitutivi e la soglia di punibilità del reato previsto dall' art. 4 d.lg. 10 marzo 2000, n. 74).


Dichiarazione infedele: si perfeziona con la presentazione della dichiarazione annuale

 Cassazione penale sez. III, 14/12/2022, n.38

Il delitto di dichiarazione infedele ha natura di reato istantaneo, che si perfeziona con la presentazione della dichiarazione annuale relativa a una delle imposte indicate nell'art. 4 d.lg. 10 marzo 2000, n. 74, non rilevando, ove sia presentata una dichiarazione ai fini IVA priva dell'indicazione di elementi attivi e passivi, la circostanza che tali dati siano ricavabili dalla coeva comunicazione annuale ai fini IVA di cui all'abrogato art. 8-bis d.P.R. 22 luglio 1998, n. 322, in quanto si tratta di un documento semplificato in cui il contribuente riporta le risultanze complessive delle liquidazioni periodiche, senza tener conto delle eventuali operazioni di rettifica e di conguaglio.(In motivazione la Corte ha specificato che, non essendo detta comunicazione assimilabile alla "documentazione rilevante ai fini fiscali", non può trovare applicazione neppure la causa di non punibilità di cui all'art. 4, comma 1-bis1).


Dichiarazione infedele: Qual è il momento consumativo del reato?  

Cassazione penale sez. III, 08/04/2019, n.23810

Il delitto di dichiarazione infedele, previsto dall'art. 4 d.lg. 10 marzo 2000, n. 74, integra un reato istantaneo che si perfeziona al momento della presentazione della dichiarazione annuale, non rilevando l'eventuale presentazione di una successiva dichiarazione integrativa.


Dichiarazione infedele: non si applicano i principi in materia di falso innocuo e grossolano 

Cassazione penale , sez. III , 07/11/2019 , n. 8969

In tema di reati tributari, i principi giurisprudenziali in materia di falso innocuo o grossolano non trovano applicazione in relazione alla fattispecie di dichiarazione infedele di cui all' art. 4 d.lg. 10 marzo 2000, n. 74 , in quanto l'indicazione di elementi attivi per un ammontare inferiore a quello effettivo o di elementi passivi inesistenti nella dichiarazione annuale, da cui discende il non corretto calcolo dell'imposta e la sua mancata corresponsione, non richiede alcun carattere ingannatorio, essendo sufficiente che sia stata posta in essere al fine di evadere le imposte sui redditi e sul valore aggiunto.



2018


Dichiarazione infedele: se la dichiarazione è la stessa non c'è concorso con la frode fiscale 

Cassazione penale , sez. III , 17/01/2018 , n. 41260

In materia di reati tributari, il carattere residuale del reato di dichiarazione infedele, di cui all' art. 4 d.lg. n. 74 del 2000 , esclude il concorso con il delitto di frode fiscale, previsto dall' art. 2 d.lg. n. 74 del 2000 , quando la condotta materiale abbia ad oggetto la medesima dichiarazione, mentre non opera nel caso in cui siano contestate condotte diversa, una per le omissioni di elementi attivi del reddito e l'altra per elementi passivi inesistenti.


2017

Dichiarazione infedele: sussiste se si modifica la dichiarazione per occultare la base imponibile 

Cassazione penale sez. III, 21/04/2017, n.38016

In tema di violazioni finanziarie, ricorre il reato di dichiarazione infedele in presenza di comportamenti simulatori – nella specie negozi collegati tra loro apparentemente finalizzati a cessione di partecipazione societaria – preordinati alla “immutatio veri” del contenuto della dichiarazione ex art. 4 del d.lg. n. 74 del 2000 ed integranti una falsità ideologica che connota il fatto evasivo incidendo sulla veridicità della dichiarazione per occultare in tutto o in parte la base imponibile, sicché non si applica la disciplina dell'abuso del diritto ex art. 10-bis della l. n. 212 del 2000 che ha portata solo residuale.


Dichiarazione infedele: non rileva la scorretta classificazione di elementi attivi esistenti 

Cassazione penale , sez. III , 22/03/2017 , n. 30686

In tema di dichiarazione infedele, le modifiche normative introdotte dall'art. 14 d.lg. 24 settembre 2015 n. 158 nel d.lg. 10 marzo 2000 n. 74 - consistite nell'abrogazione dell'art. 7 e nell'inserimento, all'art. 4, del comma 1-bis, ai sensi del quale non si tiene conto, per la configurabilità del reato, della non corretta classificazione di elementi attivi oggettivamente esistenti, effettuata in violazione dei criteri di competenza, inerenza e indeducibilità - hanno determinato una parziale abolitio criminis della norma incriminatrice, con gli effetti sul giudicato previsti dall'art. 2, comma secondo, cod. pen.


Dichiarazione infedele: va valutata anche la contabilizzazione delle giacenze di magazzino 

Cassazione penale , sez. III , 01/12/2016 , n. 43817

In tema di dichiarazione fiscale infedele, la contabilizzazione delle giacenze di magazzino non è priva di una connotazione valutativa, cosicchè, ai fini dell'accertamento della sussistenza del reato, trova applicazione il margine di tolleranza del 10% di cui all'art. 4, comma 1-ter, d. lgs. 10 marzo 2000, n. 74, introdotto dal d.lgs. 24 settembre 2015, n. 158. (Fattispecie in tema di sequestro preventivo, in cui la S.C. ha ritenuto immune da censure il provvedimento del tribunale del riesame che, sulla base del suddetto principio, aveva revocato la misura.

Le ultimissime dalla Cassazione

Sequestro di crediti d’imposta: i limiti per i terzi estranei al reato tributario
Cassazione penale sez. VI, 11/09/2024, (ud. 11/09/2024, dep. 13/11/2024), n.41798
Amministratore di fatto: criteri rigorosi per l'accertamento della responsabilità nei reati tributari
Cassazione penale sez. III, 17/09/2024, (ud. 17/09/2024, dep. 14/11/2024), n.41891
Omesso versamento IVA: rilevanza della crisi di liquidità causata da fatture insolute e mancati pagamenti della PA
Cassazione penale sez. III, 01/10/2024, (ud. 01/10/2024, dep. 11/11/2024), n.41238
Fatture false ed evasione fiscale: la configurabilità del dolo specifico anche senza effettivo utilizzo
Cassazione penale sez. III, 01/10/2024, (ud. 01/10/2024, dep. 22/11/2024), n.42819
Responsabilità penale per dichiarazione infedele: La delegabilità formale e i limiti dell'affidamento a professionisti (Cass. Pen. n.42822/2024)
Cassazione penale sez. III, 14/10/2024, (ud. 14/10/2024, dep. 22/11/2024), n.42822
Ridefinizione del reato di dichiarazione infedele: limiti di punibilità e sottofatturazione (Cass. Pen. n.19228/2019)
Cassazione penale sez. III, 27/03/2019, n.19228
Dichiarazione infedele: reato istantaneo perfezionato con la presentazione della dichiarazione annuale (Cass. Pen. n.23810/2019)
Cassazione penale sez. III, 08/04/2019, n.23810
Dichiarazione infedele: errore sulla norma tributaria non esclude il dolo, salvo incertezza inevitabile" (Cass. Pen. n.23810/19)
Cassazione penale sez. III, 08/04/2019, n.23810
Reati tributari: contabilità semplificata non esonera dall’obbligo di tenuta dei libri e scritture contabili
Cassazione penale sez. III, 08/04/2019, n.24152
Non punibilità per i reati tributari ex art. 4 e 5 D.Lgs. 74/2000 in caso di ravvedimento operoso e pagamento integrale
Cassazione penale sez. III, 22/10/2019, n.48029
Reati tributari: richiesta di pena ammessa solo con pagamento del debito prima del dibattimento
Cassazione penale sez. III, 02/10/2019, n.47287
Dichiarazione infedele: esclusa l'applicazione del falso innocuo o grossolano per reati tributari (Cass. Pen. n.8969/2021)
Cassazione penale sez. III, 07/11/2019, n.8969
Dichiarazione infedele e imponibilità dei redditi confiscati: rilevanza del periodo d'imposta per il sequestro (Cass. Pen. n.18575/2020)
Cassazione penale sez. III, 14/02/2020, n.18575
Dichiarazione infedele IRPEF: reato configurabile anche su redditi illeciti, salvo sequestro o confisca nello stesso periodo (Cass. Pen. n.18575/2020)
Cassazione penale sez. III, 14/02/2020, n.18575
Dichiarazione infedele: calcolo dell'imposta evasa per società in accomandita semplice basato sul reddito dei singoli soci (Cass. Pen. n.31195/2020)
Cassazione penale sez. III, 14/09/2020, n.31195
Dichiarazione infedele: omessa dichiarazione di somme all'estero non configura reato ex art. 4 D.Lgs. 74/2000
Cassazione penale sez. VI, 04/05/2021, n.19849
Non sussiste il rapporto di specialità tra il reato di dichiarazione infedele e gli illeciti amministrativi del D.Lgs. n. 471/1997 (Cass. Pen. n. n.2245/2021)
Cassazione penale sez. III, 15/10/2021, n.2245
Dichiarazione infedele: mancata compilazione dei quadri RG/RF rilevante ai fini del reato ex art. 4 D.Lgs. 74/2000
Cassazione penale sez. III, 22/12/2021, n.5141
Dichiarazioni integrative: applicabilità dell’art. 4 D.Lgs. 74/2000 per superamento delle soglie di punibilità
Cassazione penale sez. III, 18/11/2022, n.10726
Dichiarazione infedele: reato istantaneo perfezionato con la dichiarazione annuale, irrilevante la comunicazione IVA (Cass. Pen. n.381/2022)
Cassazione penale sez. III, 14/12/2022, n.381
Dichiarazione infedele: configurabile per omissione di quadri essenziali ai fini del reddito imponibile (Cass. Pen. n.18532/2023)
Cassazione penale sez. III, 17/01/2023, n.18532
Dichiarazione infedele: condanna confermata per contabilità parallela e accordi su prestazioni senza fattura (Cass. Pen. n.26527/2024)
Cassazione penale sez. III, 11/04/2024, n.26527
Obbligo di dichiarazione dei redditi in Italia per società estere con stabile organizzazione
Cassazione penale sez. III, 27/11/2019, n.10098
Omessa dichiarazione IVA: competenza del giudice penale nel determinare l'imposta evasa basata su dati reali
Cassazione penale sez. III, 28/11/2019, n.9959
Omessa dichiarazione dei redditi: applicabilità della non punibilità per tenuità del fatto con importo vicino alla soglia
Cassazione penale sez. III, 20/02/2020, n.16599
Dichiarazione dei redditi tardiva oltre 90 giorni: considerata omessa ma rilevante per la riscossione delle imposte
Cassazione penale sez. III, 12/06/2020, n.23176
Omessa dichiarazione: responsabilità principale dell'amministratore di fatto e concorso del prestanome
Cassazione penale sez. II, 22/12/2020, n.8632
Omessa dichiarazione dei redditi: non punibilità per tenuità del fatto se l'importo è vicino alla soglia di 50.000 euro
Cassazione penale sez. III, 13/05/2021, n.35403
Omessa dichiarazione: applicabile solo in caso di inesistenza totale del documento o mancata trasmissione"
Cassazione penale sez. III, 22/12/2021, n.5141
Reati tributari: obbligo di dichiarazione per il legale rappresentante di società cancellata ma attiva
Cassazione penale sez. III, 16/03/2022, n.20050
Omessa dichiarazione: responsabilità diretta del legale rappresentante anche senza gestione effettiva"
Cassazione penale sez. III, 16/03/2022, n.20050
Omessa dichiarazione ex art. 5 D.Lgs. 74/2000: sufficiente la qualifica di amministratore
Cassazione penale sez. III, 21/09/2022, n.46674
Reati tributari: esclusione della punibilità per tenuità del fatto applicabile per lieve sforamento della soglia
Cassazione penale sez. III, 23/09/2022, n.42614
Omessa dichiarazione: il socio non amministratore risponde solo per i redditi a lui imputabili
Cassazione penale sez. III, 12/10/2022, n.5577
Reati tributari: l’omessa dichiarazione dei redditi societari non integra reato per gli eredi dei soci"
Cassazione penale sez. III, 06/12/2022, n.8743
Omessa dichiarazione: responsabilità dell'amministratore di diritto anche se prestanome per mancata vigilanza
Cassazione penale sez. III, 16/12/2022, n.20664
Elemento soggettivo nel reato di omessa dichiarazione: superamento della soglia come dolo o condizione oggettiva di punibilità
Cassazione penale sez. V, 03/02/2023, n.21638
Reati tributari: determinazione dell’imposta evasa basata su elementi documentali e non su presunzioni
Cassazione penale sez. III, 14/03/2023, n.17214
La mancata compilazione di un quadro della dichiarazione non configura il reato di omessa dichiarazione
Cassazione penale sez. III, 16/05/2023, n.32130
Omessa dichiarazione: per il dolo specifico serve più della consapevolezza dell'imposta evasa
Cassazione penale sez. III, 04/07/2023, n.44170
IVA dovuta anche su fatture false, indipendentemente dall’incasso, con obbligo di dichiarazione
Cassazione penale sez. III, 24/10/2023, n.10233
Reati tributari: i proventi illeciti costituiscono reddito imponibile anche se utilizzati per ripianare debiti altrui
Cassazione penale sez. III, 30/01/2024, n.10461
Sequestro preventivo e confisca: obbligo di motivazione del periculum in mora per il delitto di indebita compensazione
Cassazione penale sez. III, 04/11/2022, n.49491
Reati tributari: indebita compensazione configurabile per crediti d’imposta ceduti legati al superbonus 110%
Cassazione penale sez. III, 16/11/2022, n.45558
Indebita compensazione: il reato ex art. 10-quater è a consumazione prolungata, non permanente
Cassazione penale sez. III, 18/11/2022, n.2351
Indebita compensazione ex art. 10-quater: reato configurato per omesso versamento di debiti tributari e non tributari"
Cassazione penale sez. III, 01/12/2022, n.552
Indebita compensazione: perfezionamento del reato con l’ultimo F24 e calcolo del profitto confiscabile
Cassazione penale sez. III, 10/02/2023, n.23962
Confisca diretta per indebita compensazione: somme sul conto della società come profitto del reato
Cassazione penale sez. III, 24/10/2023, n.6576
Indebita compensazione: art. 10-quater non richiama la definizione di crediti inesistenti dell’art. 13 D.Lgs. 471/1997
Cassazione penale sez. III, 14/11/2023, n.6
Indebita compensazione: competenza territoriale definita dal luogo dell’ultima utilizzazione del credito inesistente
Cassazione penale sez. III, 14/11/2023, n.3038
Indebita compensazione: irrilevante ai fini penali la definizione di crediti inesistenti ex art. 13 D.Lgs. 471/1997
Cassazione penale sez. III, 14/11/2023, n.6
Indebita compensazione: reato configurato per uso di crediti inesistenti, indipendentemente dalla natura del tributo
Cassazione penale sez. II, 14/12/2023, n.13541
Indebita compensazione: consumazione del reato e competenza territoriale
Cassazione penale sez. III, 14/02/2024, n.23935
Indebita compensazione: configurabile senza produzione del modello F24 se la prova è fornita con altri mezzi
Cassazione penale sez. III, 14/02/2024, n.24254
Indebita compensazione: obbligo di verifica delle condizioni del credito d’imposta acquisito tramite cessione
Cassazione penale sez. III, 14/02/2024, n.24254
Indebita compensazione: superamento della soglia di punibilità per crediti inesistenti valutato su base annua
Cassazione penale , sez. III , 19/04/2024 , n. 30092
Dichiarazione fraudolenta: reato configurato per divergenze documentali oggettive, soggettive e sovrafatturazione
Cassazione penale sez. II, 12/01/2024, n.8310
Reati tributari: rilevanza della divergenza tra realtà e documentazione nelle false fatture ex art. 2 D.Lgs. 74/2000
Cassazione penale sez. III, 22/03/2024, n.29347
Dichiarazione fraudolenta con fatture false: rilevanza della falsità ideologica o materiale
Cassazione penale sez. III, 28/03/2024, n.18615
Reati tributari: dichiarazione fraudolenta configurabile per operazioni inesistenti e dolo eventuale con finalità evasiva
Cassazione penale sez. III, 11/04/2024, n.32106
Reati tributari: l'affermazione della natura fittizia degli elementi passivi è legittima se i fornitori sono inesistenti e le fatture generiche
Cassazione penale sez. III, 12/04/2024, n.29355
Dichiarazione fraudolenta: il reato si consuma con la presentazione della dichiarazione mendace agli uffici finanziari
Cassazione penale sez. III, 23/05/2024, n.34394
Dichiarazione fraudolenta: reato configurato per uso di fatture da contratto apparente per occultare somministrazione irregolare di manodopera
Cassazione penale sez. III, 23/05/2024, n.34408
Reati tributari: accesso al patteggiamento subordinato al pagamento integrale del debito tributario
Cassazione penale sez. III, 31/05/2024, n.24340
Dichiarazione fraudolenta: reato configurato per uso di fatture relative a prestazioni dichiarate ma non eseguite
Cassazione penale sez. III, 20/06/2024, n.36333
Dichiarazione fraudolenta: esclusa per importi in fattura maggiorati ma effettivamente corrisposti
Cassazione penale sez. III, 20/06/2024, n.36333
Dichiarazione fraudolenta ex art. 2 D.Lgs. 74/2000: è un reato di pericolo che si perfeziona con la presentazione della dichiarazione
Cassazione penale sez. III, 14/06/2024, n.38488
Reati tributari: continuità normativa tra le versioni del reato di dichiarazione fraudolenta ex art. 3 D.Lgs. 74/2000
Cassazione penale sez. III, 06/06/2024, n.37642
Reati tributari: visto di conformità leggero IVA senza presupposti costituisce contributo concorsuale al reato di dichiarazione fraudolenta
Cassazione penale sez. III, 13/02/2024, n.14954
Indebita compensazione di crediti non spettanti: configurabilità per compensazione sia verticale che orizzontale
Cassazione penale sez. III, 25/06/2024, n.39478
Dichiarazione fraudolenta e infedele: prevalenza dell’art. 2 D.Lgs. 74/2000 per condotte fraudolente
Cassazione penale sez. III, 28/06/2024, n.38494
Dichiarazione fraudolenta con fatture false: configurazione del reato e differenza con l'art. 4 D.Lgs. 74/2000
Cassazione penale sez. III, 04/07/2024, n.39483
Reati tributari: distinzione tra gli articoli 2, 3 e 4 del D.Lgs. 74/2000 sulla base della natura fraudolenta
Cassazione penale sez. III, 04/07/2024, n.39971
Reati tributari: responsabilità penale per uso di fatture false se dimostrata l’inesistenza delle operazioni e la natura di 'cartiera' delle società
Cassazione penale sez. III, 09/07/2024, n.33280
Il delitto di dichiarazione fraudolenta mediante utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti è un reato istantaneo
Cassazione penale sez. fer., 29/08/2024, n.36458
Reati tributari: configurabile la dichiarazione fraudolenta anche se la falsa documentazione è creata dall’utilizzatore
Cassazione penale sez. III, 14/02/2024, n.13364
Dichiarazione fraudolenta: adempimento del debito tributario esclude il sequestro preventivo del profitto del reato
Cassazione penale , sez. III , 20/06/2024 , n. 32282
Reati tributari: non punibile l’indicazione di fatture con prezzi non congrui se l’operazione è reale
Cassazione penale sez. III, 14/03/2024, n.26520
Omesso versamento di ritenute certificate: non basta l'invio all'ADE della dichiarazione del sostituto d'imposta
Cassazione penale sez. III, 07/03/2024, n.18214
Omesso versamento di ritenute dovute o certificate: non può farsi riferimento al criterio della sede effettiva del contribuente
Cassazione penale sez. III, 16/05/2024, n.32280
L'amministratore di diritto risponde del reato di omessa dichiarazione come autore principale e non ex art. 40 c.p.
Cassazione penale sez. fer., 13/08/2024, n.32671
Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti
Cassazione penale sez. fer., 08/08/2023, n.34824
Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti: sulla violazione del principio di correlazione tra accusa e sentenza
Cassazione penale sez. V, 21/09/2023, n.43778
Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti: è integrato, con riguardo alle imposte dirette, anche dall'inesistenza soggettiva
Cassazione penale sez. III, 27/09/2023, n.50314
Omesso versamento IVA: in tema di competenza territoriale
Cassazione penale sez. I, 24/09/2014, n.44274
Omesso versamento IVA: responsabilità del liquidatore di società
Cassazione penale sez. III, 29/10/2014, n.5921
Omesso versamento IVA: questione di legittimità costituzionale
Cassazione penale sez. III, 11/11/2014, n.52038
Omesso versamento IVA: questioni intertemporali
Cassazione penale sez. III, 25/11/2014, n.15824
Omesso versamento IVA: non punibilità per particolare tenuità del fatto
Cassazione penale sez. III, 05/05/2015, n.40774
Omesso versamento IVA: annullamento senza rinvio
Cassazione penale sez. V, 03/06/2015, n.25532
Omesso versamento IVA: imputato assolto per fallimento e dismissione cariche sociali
Tribunale Perugia, 04/06/2015, n.747
Omesso versamento IVA: configurabilità del dolo eventuale
Cassazione penale sez. III, 24/06/2015, n.34927
Omesso versamento IVA: non punibilità per particolare tenuità del fatto
Cassazione penale sez. III, 09/09/2015, n.43599
Omesso versamento IVA: assenza di rapporto di specialità con truffa aggravata
Cassazione penale sez. III, 17/11/2015, n.15922
Omesso versamento IVA: particolare tenuità del fatto
Cassazione penale sez. III, 19/11/2015, n.18680
Omesso versamento di IVA: causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto
Cassazione penale sez. III, 20/11/2015, n.13218
Omesso versamento IVA: la particolare tenuità del fatto e l'ammontare non pagato
Cassazione penale sez. III, 19/01/2016, n.9936
Omesso versamento IVA: ammissione al concordato preventivo e responsabilità penale
Cassazione penale sez. III, 04/02/2016, n.12912
Omesso versamento IVA: definizione di profitto del reato
Cassazione penale sez. III, 09/02/2016, n.28223
Omesso versamento IVA: l'oggettiva impossibilità di adempiere rileva solo se dovuta a causa di forza maggiore
Tribunale Bari sez. II, 15/02/2016, n.845
Omesso versamento IVA: assoluzione
Tribunale Napoli Nord sez. I, 22/02/2016, n.286
Omesso versamento IVA: integra causa di forza maggiore l’assoluta impossibilità di scelta e non la semplice difficoltà
Tribunale Bari sez. II, 22/02/2016, n.969
Omesso versamento IVA: sulla responsabilità del liquidatore subentrato
Cassazione penale sez. III, 24/02/2016, n.14744
Omesso versamento IVA: il curatore fallimentare non può proporre opposizione al sequestro neppure agendo in rappresentanza dei creditori
Cassazione penale sez. III, 01/03/2016, n.23388
Omesso versamento IVA: il debito deve risultare da dichiarazione del contribuente
Cassazione penale sez. III, 21/04/2016, n.38487
Omesso versamento IVA: il liquidatore subentrato risponde per gli omessi versamenti
Tribunale Bari sez. II, 26/04/2016, n.2310
Omesso versamento IVA: l'omessa azione di recupero crediti esclude l'esimente della forza maggiore
Tribunale Terni, 10/05/2016, n.624
Omesso versamento IVA: il dolo è integrato dalla condotta omissiva posta in essere nella consapevolezza della sua illiceità
Tribunale Bari sez. II, 16/05/2016, n.2706
Omesso versamento IVA: sull'interruzione della prescrizione
Cassazione penale sez. III, 07/06/2016, n.44584
Omesso versamento IVA: sempre sequestrabile il denaro nei conti correnti della società
Cassazione penale sez. III, 05/07/2016, n.37172
Omesso versamento IVA: Prescrizione del reato di evasione dell'Iva
Tribunale Como, 13/07/2016, n.1599
Omesso versamento IVA: sulla formula di assoluzione in caso di mancato superamento della soglia di punibilità
Tribunale Napoli Nord sez. II, 18/07/2016, n.1676
Omesso versamento IVA: sulla formula assolutoria da utilizzare in ipotesi di mancata integrazione della soglia di punibilità
Tribunale Napoli Nord sez. I, 22/09/2016, n.1864
Omesso versamento IVA: sull'esclusione dei principi della sentenza Taricco
Cassazione penale sez. III, 16/12/2016, n.16458
Omesso versamento IVA: sulla configurabilità del reato
Tribunale Spoleto, 17/01/2017, n.11
Omesso versamento IVA: sull'adempimento del debito tributario prima della dichiarazione di apertura del dibattimento di primo grado
Cassazione penale sez. III, 19/01/2017, n.29544
Omesso versamento IVA: ne risponde l'amministratore in carica al momento in cui sorge l'obbligo di versamento
Cassazione penale sez. III, 20/01/2017, n.18834
Omesso versamento IVA: sulla scriminante della crisi di liquidità
Cassazione penale sez. III, 01/02/2017, n.15235
Omesso versamento IVA: è sufficiente il consapevole inadempimento dell'imprenditore
Cassazione penale sez. III, 15/02/2017, n.35786
Omesso versamento IVA: sull'ammissione alla procedura di concordato
Cassazione penale sez. III, 15/02/2017, n.35786
Omesso versamento IVA: quando la crisi di liquidità ha efficacia esimente
Tribunale Campobasso, 21/02/2017, n.29
Omesso versamento IVA: legittimo il procedimento penale avviato dopo l applicazione di una sanzione sugli stessi fatti
Corte giustizia UE sez. IV, 05/04/2017, n.217
Omesso versamento IVA: sui doveri dell'imprenditore
Cassazione penale sez. III, 12/04/2017, n.39500
Omesso versamento IVA: la crisi di liquidità non esclude la responsabilità
Cassazione penale sez. III, 12/04/2017, n.39503
Omesso versamento IVA: sul dolo del reato
Cassazione penale sez. III, 21/04/2017, n.47596
Omesso versamento di IVA: sulla crisi di liquidità del debitore
Tribunale Bari sez. II, 23/05/2017, n.2155
Omesso versamento IVA: sulle differenze con il reato di ritenute dovute o certificate di cui all'art. 10-bis del d.lgs. 10 marzo 2000 n. 74
Cassazione penale sez. III, 12/07/2017, n.3647
Omesso versamento IVA: sulla responsabilità dell’amministratore subentrante
Cassazione penale sez. III, 20/07/2017, n.55482
Omesso versamento IVA: sulla responsabilità del curatore fallimentare
Cassazione penale sez. III, 11/10/2017, n.9466
Omesso versamento IVA: va assolto l'imputato se prima della scadenza per il versamento è ammesso al concordato preventivo
Cassazione penale sez. IV, 17/10/2017, n.52542
Omesso versamento IVA: sull'ammissione al concordato con pagamento parziale dell'imposta
Cassazione penale sez. IV, 17/10/2017, n.52542
Omesso versamento IVA: non sussiste se il pagamento dei crediti anteriori era stato vietato dal tribunale
Cassazione penale sez. IV, 17/10/2017, n.52542
Omesso versamento IVA: sull'ordine del Giudice del fallimento di non effettuare pagamenti
Cassazione penale sez. IV, 17/10/2017, n.52542
Omesso versamento IVA: sulla "crisi di liquidità" dell'imprenditore
Cassazione penale sez. III, 09/11/2017, n.11035
Omesso versamento IVA: la somma da versare in caso di mancato versamento IVA è quella risultante dalla dichiarazione del contribuente
Cassazione penale sez. III, 17/11/2017, n.14595
Omesso versamento IVA: l’applicazione della confisca è sottratta alla discrezionalità del giudice
Cassazione penale sez. III, 23/11/2017, n.4750
Omesso versamento IVA: in caso di nuove soglie di punibilità vanno revocate anche le condanne definitive
Cassazione penale sez. III, 28/11/2017, n.10810
Omesso versamento IVA: per accertare il dolo generico va valutata la possibilità di adempiere al pagamento nel termine di legge
Cassazione penale sez. III, 01/12/2017, n.29873
Omesso versamento IVA: la crisi di liquidità giustifica solo se imprevedibile e non altrimenti superabile
Cassazione penale sez. III, 17/01/2018, n.40440
Omesso versamento IVA: sui casi di applicabilità del regime di "IVA per cassa"
Cassazione penale sez. III, 23/01/2018, n.6220
Omesso versamento dell'Iva: il contribuente non può dedurre il mancato pagamento della fattura
Cassazione penale sez. III, 23/01/2018, n.38594
Omesso versamento IVA: sull'abolizione parziale del reato
Cassazione penale sez. III, 13/03/2018, n.15172
Omesso versamento IVA: gli Stati membri non possono avviare procedimenti se nei confronti del soggetto è già stata emessa sanzione amministrativa
Corte giustizia UE grande sezione, 20/03/2018, n.524
Omesso versamento Iva: sulla non punibilità per crisi economica
Cassazione penale sez. III, 28/03/2018, n.37089
Omesso versamento IVA: va condannato l'imprenditore che sceglie di pagare altro, in caso di crisi aziendale
Cassazione penale sez. III, 28/03/2018, n.46684
Omesso versamento IVA, per il superamento della soglia di punibilità non rilevano gli interessi dovuti per il versamento trimestrale
Cassazione penale sez. III, 28/03/2018, n.46953
Omesso versamento IVA: il superamento della soglia di punibilità è elemento costitutivo
Cassazione penale sez. III, 28/03/2018, n.46953
Omesso versamento IVA: la mancata riscossione delle fatture emesse comporta la mancanza del dolo generico nel reato
Tribunale Milano sez. II, 18/04/2018, n.2136
Omesso versamento IVA: legittima la nuova soglia di rilevanza penale
Corte giustizia UE grande sezione, 02/05/2018, n.574
Omesso versamento IVA: va escluso il dolo se l'imprenditore, in caso di crisi, si attivi con una strategia per fronteggiarla
Corte appello L'Aquila, 16/05/2018, n.1266
Omesso versamento IVA: differenze con il delitto di omesso versamento di ritenute dovute o certificate di cui all'art. 10 bis del d.lgs. 10 marzo 2000 n. 74
Tribunale Chieti, 16/05/2018, n.408
Omesso versamento IVA: non sussiste il dolo se l imprenditore ha richiesto di pagare mediante rateizzazione
Corte appello L'Aquila, 16/05/2018, n.1266
Omesso versamento di IVA: differenze con il reato di omesso versamento di ritenute
Tribunale Chieti, 16/05/2018, n.408
Omesso versamento dell'IVA: l'imposta dovuta va valutata sulla base della dichiarazione annuale
Cassazione penale sez. III, 18/05/2018, n.2563
Omesso versamento IVA: ininfluente la presentazione di domanda di ammissione al concordato preventivo
Cassazione penale sez. III, 23/05/2018, n.49795
Omesso versamento Iva: quando è irrilevante la crisi aziendale ai fini della punibilità
Cassazione penale sez. III, 07/06/2018, n.39211
Omesso versamento debito IVA: non può disporsi il sequestro se il debitore è stato ammesso al concordato con pagamento dilazionato dell'imposta
Cassazione penale sez. III, 08/06/2018, n.39696
Omesso versamento IVA: non può essere giustificato con il pagamento dei lavoratori dipendenti
Cassazione penale sez. III, 06/07/2018, n.52971
Omesso versamento IVA: sull’accordo per la rateizzazione del debito tributario
Cassazione penale sez. III, 13/07/2018, n.48375
Omesso versamento IVA: sono ininfluenti i pagamenti successivi al perfezionamento del reato
Cassazione penale sez. III, 21/09/2018, n.8521
Omesso versamento Iva: sulla non punibilità per crisi finanziaria dell'impresa
Cassazione penale sez. III, 10/10/2018, n.16035
Omesso versamento IVA: sulla responsabilità del liquidatore subentrante
Cassazione penale sez. III, 09/11/2018, n.54699
Omesso versamento IVA: sulla rilevanza della crisi d'impresa
Cassazione penale sez. III, 13/11/2018, n.12906
Omesso versamento IVA: si ha particolare tenuità solo se l'omissione riguarda una somma prossima alla soglia di punibilità
Cassazione penale sez. III, 13/11/2018, n.12906
Omesso versamento IVA: l'imprenditore deve dimostrare di avere adottato tutte le misure idonee a scongiurare la crisi
Tribunale Torre Annunziata, 22/11/2018, n.2584
Omesso versamento IVA: il ravvedimento operoso non è condizione per il patteggiamento
Cassazione penale sez. III, 23/11/2018, n.10800
Omesso versamento IVA: non rileva lo stato di crisi finanziaria della precedente gestione se vi era consapevolezza della crisi di liquidità
Cassazione penale sez. III, 12/12/2018, n.9
Omesso versamento dell'Iva: competenza per territorio e domicilio fiscale del contribuente
Cassazione penale sez. III, 10/01/2019, n.17060
Omesso versamento di IVA: irrilevante la presentazione di domanda di ammissione al concordato preventivo
Cassazione penale sez. III, 12/02/2019, n.25315
Omesso versamento IVA: quando la crisi finanziaria e di liquidità integra l'esimente per la mancanza di dolo
Tribunale Terni, 12/02/2019, n.159
Omesso versamento IVA: sulla definizione di reati della stessa indole in caso di omesso versamento di ritenute previdenziali
Cassazione penale sez. III, 15/02/2019, n.29400
Omesso versamento IVA: sulla esclusione della colpevolezza per crisi di liquidità
Cassazione penale sez. III, 21/03/2019, n.23796
Omesso versamento IVA: se ha causato il dissesto integra il delitto di causazione del fallimento per effetto di operazioni dolose
Cassazione penale sez. V, 05/04/2019, n.30735
Omesso versamento IVA: sull'esclusione della punibilità per particolare tenuità del fatto
Cassazione penale sez. IV, 11/04/2019, n.18804
Omesso versamento IVA: sulla rilevanza della presentazione della domanda di ammissione al concordato preventivo
Cassazione penale sez. III, 17/05/2019, n.39310
Omesso versamento IVA: è richiesto il dolo generico e non rilevano i motivi della scelta dell'agente di non versare il tributo
Cassazione penale sez. III, 05/06/2019, n.42522
Omesso versamento IVA: sull'onere di allegazione in caso di crisi di liquidità
Cassazione penale sez. III, 06/06/2019, n.41602
Omesso versamento IVA: sul sgravio e l'annullamento della cartella
Cassazione penale sez. III, 13/06/2019, n.36309
Omesso versamento IVA: in tema di non corrispondenza tra debito dichiarato e contabilità dell impresa
Cassazione penale sez. III, 18/06/2019, n.35193
Omesso versamento IVA: sul momento consumativo
Cassazione penale sez. III, 18/06/2019, n.44293
Omesso versamento IVA: sulla rilevanza dell'inadempimento dei clienti
Cassazione penale sez. III, 20/06/2019, n.38482
Omesso versamento IVA: l'imprenditore non può dedurre il mancato pagamento della fattura né lo sconto bancario della fattura
Cassazione penale sez. III, 27/06/2019, n.41070
Omesso versamento IVA: non può essere giustificato, ai sensi dell art. 51 c.p., dal pagamento degli stipendi dei lavoratori dipendenti
Cassazione penale sez. III, 04/07/2019, n.36709
Omesso versamento IVA: in tema di dolo
Cassazione penale sez. III, 16/09/2019, n.45694
Omesso versamento IVA: in tema di variazione dell imponibile in senso favorevole al contribuente
Cassazione penale sez. III, 24/09/2019, n.6506
Omesso versamento IVA: la crisi economica dell'azienda come scriminante
Corte appello Ancona, 26/09/2019, n.1075
Omesso versamento IVA: sulla crisi di liquidità
Cassazione penale sez. III, 01/10/2019, n.1431
Omesso versamento IVA: sulla prova del dolo
Cassazione penale sez. III, 04/10/2019, n.50007
Omesso versamento IVA: l'imprenditore deve provare di avere posto in essere tutte le misure idonee a reperire la liquidità necessaria per adempiere il proprio debito fiscale
Cassazione penale sez. III, 04/10/2019, n.50007
Omesso versamento IVA: non rileva la circostanza che la società attraversi una fase di criticità e destini risorse finanziarie per far fronte al pagamento di debiti ritenuti più urgenti
Cassazione penale sez. III, 04/10/2019, n.50007
Omesso versamento IVA: in tema di IVA all'importazione
Cassazione civile sez. trib., 16/12/2019, n.33118
Omesso versamento IVA: è sempre escluso che le difficoltà economiche possano integrare la forza maggiore penalmente rilevante
Cassazione penale sez. III, 28/01/2020, n.8519
Omesso versamento IVA: in tema di crisi di liquidità l imputato deve provare di avere adottato misure idonee a fronteggiarla
Cassazione penale sez. III, 29/01/2020, n.17806
Omesso versamento IVA: la presentazione della domanda di concordato non esclude la punibilità tributaria
Cassazione penale sez. III, 05/02/2020, n.13327
Omesso versamento IVA: in caso di crisi di liquidità, l'imputato deve dimostrare di aver messo in campo misure, anche sfavorevoli per il suo patrimonio personale
Cassazione penale sez. III, 17/06/2020, n.25982
Omesso versamento IVA: sulla competenza per territorio dell'ufficio dell'Agenzia delle entrate
Cassazione civile sez. trib., 15/07/2020, n.14985
Omesso versamento IVA: in caso di crisi di liquidità se l'imprenditore preferisce adempiere ad altre obbligazioni non sussiste la forza maggiore
Cassazione penale sez. III, 23/07/2020, n.25433
Omesso versamento di IVA: sulla crisi di liquidità dell'impresa e forza maggiore idonea ad escludere la colpevolezza
Corte appello Ancona, 05/10/2020, n.972
Omesso versamento dell'IVA: sulla condotta dolosa o consapevole del cessionario
Tribunale Pescara, 12/10/2020, n.1131
Omesso versamento IVA: sulla configurabilità dell'esimente della forza maggiore
Corte appello Ancona, 13/10/2020, n.1039
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