top of page

Niente indennizzo per errore giudiziario se l'imputato ha mantenuto legami con la Mafia (Cass. Pen. n. 7497/2025)

giudice

Con la sentenza n. 7497/2025, la Quarta Sezione Penale della Corte di Cassazione ha affermato in materia di riparazione per errore giudiziario (art. 643 c.p.p.) il seguente principio di diritto: l’assoluzione in sede di revisione non comporta automaticamente il diritto all’indennizzo se l’errore giudiziario è stato determinato da un comportamento gravemente colposo dell’imputato.

La decisione ha dichiarato inammissibile il ricorso di G., che aveva chiesto la riparazione per errore giudiziario dopo essere stato assolto in sede di revisione dall’accusa di associazione per delinquere di stampo mafioso (art. 416-bis c.p.).


Il caso: revisione della condanna per mafia e richiesta di riparazione

L’istante era stato condannato dal GUP del Tribunale di Palermo con sentenza del 5 febbraio 2002 a 5 anni di reclusione per associazione mafiosa, pena poi ridotta a 4 anni dalla Corte d’Appello di Palermo il 22 gennaio 2003.

Dopo una lunga battaglia giudiziaria, la condanna è stata revocata dalla Corte d’Appello di Palermo il 2 marzo 2023, in sede di revisione, sulla base di nuove prove che avevano smentito alcuni elementi chiave della sentenza di condanna.

Tuttavia, la Corte d’Appello di Caltanissetta, con ordinanza dell’8 novembre 2024, ha rigettato la richiesta di riparazione per errore giudiziario, ritenendo che Giordano avesse contribuito con colpa grave al suo stesso errore giudiziario, poiché:

  • Aveva messo a disposizione locali di sua proprietà per riunioni della famiglia mafiosa di Misilmeri, contribuendo così a rafforzare l’accusa nei suoi confronti.

  • Aveva mantenuto rapporti con esponenti della criminalità organizzata, anche dopo la morte di uno dei boss di riferimento, in un agguato di chiara matrice mafiosa.

La difesa ha presentato ricorso per Cassazione, sostenendo:

  • Violazione dell’art. 643 c.p.p. per errata valutazione della colpa grave

La Corte d’Appello non avrebbe tenuto conto del fatto che la revisione della condanna era avvenuta sulla base di nuove prove, che dimostravano la sua estraneità ai fatti.

  • L'errore giudiziario non poteva essere attribuito al comportamento dell’imputato

L’assoluzione in revisione avrebbe dovuto escludere qualsiasi valutazione sulla colpa grave del richiedente.

  • Vizio di motivazione sull’accertamento della colpa grave

La Corte d’Appello aveva valorizzato elementi di contiguità con la mafia, che non erano stati ritenuti sufficienti a determinare la responsabilità penale.


La decisione della Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato inammissibile il ricorso, stabilendo che:

  • L’assoluzione in revisione non implica automaticamente il diritto alla riparazione per errore giudiziario

Il diritto all’indennizzo è escluso se l’errore giudiziario è stato determinato da una condotta gravemente colposa dell’imputato.

  • Il concetto di colpa grave include la frequentazione abituale di ambienti mafiosi

Anche se l’imputato è stato assolto, la sua condotta può aver contribuito a creare l’apparenza della sua colpevolezza, legittimando inizialmente la condanna.

Nel caso di G., la messa a disposizione dei locali per riunioni mafiose è stata ritenuta una condotta oggettivamente idonea a determinare l’errore giudiziario.

  • La valutazione della colpa grave è un giudizio di merito insindacabile in Cassazione

Il sindacato della Cassazione si limita alla verifica della correttezza giuridica della motivazione, senza poter riesaminare nel dettaglio il comportamento del richiedente.

La Corte d’Appello ha motivato in modo logico il diniego della riparazione, evidenziando il contributo dell’imputato all’errore giudiziario.

  • Il rapporto con esponenti mafiosi, anche se non penalmente rilevante, può escludere il diritto alla riparazione

La Cassazione ha chiarito che la colpa grave ostativa alla riparazione per errore giudiziario non richiede una condotta penalmente rilevante, ma solo un comportamento che abbia creato le condizioni per l’errore.

Nel caso di Giordano, il legame con esponenti mafiosi è stato ritenuto un fattore determinante per la sua iniziale condanna.


Conclusioni

La sentenza ha affermato in materia di riparazione per errore giudiziario:

  1. L’assoluzione in revisione non garantisce automaticamente il diritto all’indennizzo, che può essere negato se l’imputato ha tenuto un comportamento gravemente colposo.

  2. Anche comportamenti non penalmente rilevanti possono integrare la colpa grave, se hanno contribuito a creare un quadro indiziario errato.

  3. Le richieste di riparazione devono essere supportate da elementi che escludano qualsiasi contributo causale del richiedente all’errore giudiziario.

  4. La Cassazione non può riesaminare nel merito la valutazione della colpa grave fatta dalla Corte d’Appello, salvo errori di diritto o vizi manifesti di motivazione.

Hai bisogno di assistenza legale?

Prenota ora la tua consulenza personalizzata e mirata.

 

Grazie

oppure

PHOTO-2024-04-18-17-28-09.jpg
bottom of page