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Le sentenze della Corte di Cassazione in tema di reati fallimentari

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Cassazione penale sez. IV, 13/06/2024, n.30617

Guida sotto effetto di droghe: il rifiuto del prelievo di urine non integra il reato se il prelievo ematico è valido

In tema di rifiuto di sottoporsi agli accertamenti per guida sotto l'effetto di sostanze stupefacenti (art. 187, comma 8, Cod. Strada), il reato non è configurabile quando il conducente, pur rifiutandosi di fornire un determinato campione biologico (ad esempio, urine), acconsenta a un diverso tipo di prelievo (ad esempio, sangue) idoneo a verificare la presenza di sostanze stupefacenti.
Per la configurabilità del reato:
a) Non è necessaria l'analisi su più campioni biologici se il prelievo effettuato è tecnicamente idoneo all'accertamento richiesto.
b) Il consenso al prelievo ematico, se fornito, esclude il rifiuto rilevante ai fini penali.
Lo stato di alterazione per guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti deve essere accertato secondo i metodi previsti dall’art. 187 C.d.S., comma 2, attraverso esami biologici, essendo insufficienti i soli indici sintomatici esterni.

Luglio 2024 - Cassazione penale sez. V, 03/07/2024, n.33085

Bancarotta fraudolenta documentale e dolo specifico

In tema di bancarotta fraudolenta documentale, l'occultamento delle scritture contabili, per la cui sussistenza è necessario il dolo specifico di recare pregiudizio ai creditori, consistendo nella fisica sottrazione delle stesse alla disponibilità degli organi fallimentari, anche sotto forma della loro omessa tenuta, costituisce una fattispecie autonoma ed alternativa - in seno all'art. 216, comma primo, lett. b), legge fall. - rispetto alla fraudolenta tenuta di tali scritture, in quanto quest'ultima integra un'ipotesi di reato a dolo generico, che presuppone un accertamento condotto su libri contabili effettivamente rinvenuti ed esaminati dai citati organi.
L'indirizzo in esame ha superato l'interpretazione che tendeva ad equiparare - a riguardo delle condotte riconducibili alla fattispecie di bancarotta fraudolenta documentale nella duplice declinazione, specifica e generica - l'omissione della tenuta della contabilità alla sua conservazione irregolare od incompleta; l'omissione connota l'inesistenza degli adempimenti contabili, ritenuta equivalente alla sottrazione o all'occultamento di scritture esistenti e non consegnate al curatore, purché accompagnata dalla prova dello scopo di trarne un ingiusto profitto o di recare nocumento alla massa creditizia; invece, la cura irregolare o incompleta di un impianto contabile messo a disposizione della curatela, per assurgere all'integrazione del più grave delitto di bancarotta fraudolenta documentale nella forma di cui all'art. 216 comma primo n. 2, seconda ipotesi, R.D. n. 267 del 1942 rispetto a quello di bancarotta semplice di cui all'art. 217 comma 2 del R.D. n. 267 del 1942, deve essere caratterizzata - quanto all'elemento soggettivo - dal dolo generico di "fraudolenza", inteso quantomeno come compiuta rappresentazione che le scritture consegnate alla curatela del fallimento non renderanno possibile la puntuale ricostruzione del patrimonio o dell'andamento degli affari ovvero, in altre parole, come consapevolezza che la tenuta della contabilità sarà potenzialmente idonea ad influire sulla rituale ricostrubilità ed intellegibilità degli accadimenti aziendali da parte degli organi fallimentari.
Pertanto, l'ipotesi di omessa tenuta dei libri contabili può rientrare - in questi termini - nell'alveo della bancarotta fraudolenta documentale di cui all'art. 216 comma 1 n. 2, prima ipotesi, del R.D. n. 267 del 1942, ma solo qualora si accerti (e si dia conto) che scopo dell'omissione sia stato quello di assicurarsi un profitto ingiusto o di recare pregiudizio ai creditori, atteso che altrimenti risulterebbe impossibile distinguere tale fattispecie da quella, analoga sotto il profilo materiale, prevista dall'art. 217 comma 2 L. Fall.

Cassazione penale sez. V, 22/01/2024, n.3741

Contestazione di circostanze aggravanti nel furto: necessità di esplicita esposizione nel capo di imputazione

In tema di furto, non può considerarsi legittimamente contestata in fatto e ritenuta in sentenza la circostanza aggravante di cui all'art. 625, comma 1, n. 7, c.p., configurata dall'essere i beni oggetto di sottrazione destinati a pubblico servizio, qualora nell'imputazione tale natura non sia esposta in modo esplicito, direttamente o mediante l'impiego di formule equivalenti. (In motivazione la Corte ha affermato che la citata circostanza aggravante ha natura valutativa, poiché impone una verifica di ordine giuridico sulla natura della "res", sulla sua specifica destinazione e sul concetto di pubblico servizio, la cui nozione è variabile in quanto condizionata dalle mutevoli scelte del legislatore).

Cassazione penale sez. VI, 24/01/2024, n.12156

Peculato: il medico addetto al servizio di guardia turistica è pubblico ufficiale

In tema di peculato, riveste la qualifica di pubblico ufficiale il medico, anche se assunto con contratto a termine, addetto al servizio di "guardia turistica" - istituito nell'ambito del Servizio Sanitario Nazionale al fine di assicurare continuità assistenziale ai non residenti nei periodi di maggiore afflusso di presenze - poiché svolge l'attività per mezzo di poteri pubblicistici di certificazione, che si estrinsecano nella diagnosi e nella correlativa prescrizione di prestazioni a carico del Servizio stesso. (Fattispecie relativa ad appropriazione delle somme di danaro riscosse dai pazienti a titolo di contributo alla spesa sanitaria).

Cassazione penale sez. IV, 23/01/2024, n.4937

Guida in stato di ebbrezza: prova dell'avviso al difensore tramite testimonianza dell'agente operante

In tema di guida in stato di ebbrezza, la prova dell'avvenuto adempimento dell'obbligo di dare avviso alla persona sottoposta ad esame alcoli metrico della facoltà di farsi assistere da difensore di fiducia, ove non risultante dal verbale (che, peraltro, non è il caso che ci occupa), può essere data mediante la deposizione dell'agente operante, con la conseguenza che l'unico profilo suscettibile di valutazione giudiziale è quello relativo all'attendibilità di tale testimonianza, anche in ordine alle ragioni della mancata verbalizzazione.

Cassazione penale sez. V, 22/05/2024, n.29661

Diffamazione: la continenza espressiva consente termini offensivi se funzionali alla critica

Il requisito della continenza postula una forma espositiva corretta della critica rivolta - e cioè strettamente funzionale alla finalità di disapprovazione e che non trasmodi nella gratuita ed immotivata aggressione dell'altrui reputazione - pur non vietando l'utilizzo di termini che, sebbene oggettivamente offensivi, siano insostituibili nella manifestazione del pensiero critico, non hanno adeguati equivalenti ed hanno anche il significato di mero giudizio critico negativo di cui si deve tenere conto alla luce del complessivo contesto in cui il termine viene utilizzato.

Tribunale Campobasso, 25/01/2024, n.750

Furto aggravato: nascondere beni self-service in borsa configura reato con aggravante della pubblica fede


La condotta dell'imputato che preleva beni esposti in vendita con sistema self-service da un'attività commerciale e li nasconde in una borsa al fine di trarne profitto costituisce un furto aggravato dall'esposizione dei beni alla pubblica fede.

Cassazione penale sez. II, 27/02/2024, (ud. 27/02/2024, dep. 08/03/2024), n.9950

Revisione penale: giudizio sulle nuove prove

Secondo il diritto vivente, non sussiste contrasto fra giudicati agli effetti dell'art. 630, comma 1, lett. a), cod. proc. pen. se i fatti posti a base delle due decisioni, attribuiti a più concorrenti nel medesimo reato, siano stati identicamente ricostruiti dal punto di vista del loro accadimento oggettivo e il diverso epilogo giudiziale sia il prodotto di difformi valutazioni di quei fatti - specie se dipese dalla diversità del rito prescelto nei separati giudizi e dal correlato, diverso regime di utilizzabilità delle prove - dovendosi intendere il concetto di inconciliabilità fra sentenze irrevocabili non in termini di mero contrasto di principio tra le decisioni, bensì con riferimento ad un'oggettiva incompatibilità tra i fatti storici su cui esse si fondano.

Cassazione penale sez. II, 25/06/2024, (ud. 25/06/2024, dep. 09/07/2024), n.27180

Misure cautelari: sulla rilevabilità in cassazione dell'insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari

L'insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ex art. 273 cod. proc. pen. e delle esigenze cautelari di cui all'art. 274 dello stesso codice è rilevabile in cassazione soltanto se si traduce nella violazione di specifiche norme di legge o in mancanza o manifesta illogicità della motivazione. Il pericolo di reiterazione del reato di cui all'art. 274, comma 1, lett. c), cod. proc. pen., deve essere concreto e attuale, fondato su elementi reali, e desunto dalla personalità dell'accusato e dalle modalità del fatto. La scelta della misura cautelare deve essere idonea e proporzionata alle specifiche esigenze di cautela, e la motivazione sull'inadeguatezza degli arresti domiciliari, anche con braccialetto elettronico, è incensurabile in sede di legittimità se sorretta da adeguata motivazione, immune da vizi logici e giuridici.

Cassazione penale sez. III, 10/04/2024, (ud. 10/04/2024, dep. 18/04/2024), n.16175

Immobile precario: non rileva che sia realizzato con materiali non abituali per costruzioni stabili

Per definirsi precario un immobile, tanto da non richiedere il rilascio di un titolo abilitativo, è necessario ravvisare l'obiettiva ed intrinseca destinazione ad un uso temporaneo per specifiche esigenze contingenti, non rilevando che esso sia realizzato con materiali non abitualmente utilizzati per costruzioni stabili.

Cassazione penale sez. II, 13/02/2024, n.10199

Versamento di assegni illeciti sul proprio conto integra ricettazione e non riciclaggio in assenza di attività di occultamento

La condotta di chi versa sul proprio conto corrente o libretto di deposito assegni di provenienza illecita, limitandosi a sostituire le generalità del beneficiario con le proprie, senza alterare gli elementi identificativi dell’istituto bancario emittente o i numeri di serie dei titoli, integra il reato di ricettazione e non quello di riciclaggio.
Ciò avviene perché, in tale circostanza, non si configura un’effettiva attività volta a occultare l’origine illegale dei titoli, bensì una semplice azione finalizzata al loro incasso, assimilabile alla condotta del possessore in malafede che utilizza documenti falsi per riscuotere assegni intestati ad altri.

Precedenti
Cassazione, Sez. 6, n. 24941 del 22/03/2018, Lombardo, Rv. 274725: sottolinea che, senza manomissione degli elementi identificativi del titolo o dell’istituto emittente, la condotta non rientra nel riciclaggio.
Cassazione, Sez. 2, n. 30597 del 20/04/2023, Rizzardini: conferma che il reato configurabile è la ricettazione, in assenza di azioni volte a ostacolare concretamente l’identificazione della provenienza delittuosa.

Cassazione penale sez. I, 12/07/2024, (ud. 12/07/2024, dep. 24/07/2024), n.30393

Connessione: la competenza per territorio si determina con riguardo alla contestazione formulata dal PM

Nell'ipotesi di reati connessi, la competenza per territorio si determina avendo riguardo alla contestazione formulata dal Pubblico ministero, a meno che essa non contenga errori macroscopici ed immediatamente percepibili.

Cassazione penale sez. II, 18/01/2024, n.11123

Estorsione: minaccia di influire sul rinnovo dei contratti a termine per ottenere somme di denaro dai dipendenti

Integra il delitto di estorsione la condotta di chi, avendo la possibilità di intervenire sul rinnovo dei contratti a termine dei dipendenti di una cooperativa, per costringere questi ultimi a versargli somme di denaro illegittimamente richieste, minacci di interferire negativamente sulla decisione di rinnovare tali contratti o di trasformarli in contratti a tempo indeterminato, senza che ciò trovi alcuna giustificazione sul piano delle scelte aziendali.

Cassazione penale sez. II, 04/07/2024, n.27764

Estorsione: violazione della libertà negoziale costituisce ingiusto profitto con danno al contraente-vittima

Integra il reato di estorsione la condotta di chi, ingerendosi in un affare altrui, costringe il contraente-vittima ad una prestazione in violazione della propria autonomia e libertà negoziale. In tal caso, infatti, anche laddove la pretesa sia in qualche modo riferibile al patto originario (che nel caso in esame ne costituisce soltanto l'occasione), l'elemento dell'ingiusto profitto con altrui danno è implicito nel fatto stesso che il contraente-vittima sia costretto al rapporto in violazione della propria autonomia negoziale, impedendogli di perseguire i propri interessi economici nel modo e nelle forme ritenute più confacenti ed opportune.

Giugno 2024 - Cassazione penale sez. V, 13/06/2024, n.32161

Bancarotta fraudolenta: quando i compensi dell'amministratore configurano il reato

A seguito dell'accettazione rituale della carica di amministratore di una società di capitali, quest'ultimo ha diritto al compenso per l'attività svolta e spetta al giudice del merito verificare se, anche in assenza di delibera assembleare o di previsione statutaria in merito alla quantificazione dello stesso, ricorra il delitto di bancarotta preferenziale piuttosto che quello di bancarotta fraudolenta per distrazione, a seconda che il diritto al compenso sia correlato ad una prestazione effettiva o meno e che il prelievo dalle casse sociali sia o meno congruo rispetto all'impegno profuso.

Cassazione penale sez. VI, 12/03/2024, n.17656

Qual è la distinzione tra lite familiare e violenza domestica? Il punto della Cassazione

La linea distintiva tra violenza domestica e liti familiari è netta.
Si consuma il delitto quando un soggetto impedisce ad un altro, in modo reiterato, persino di esprimere un proprio autonomo punto di vista se non con la sanzione della violenza - fisica o psicologica, della coartazione e dell'offesa e quando la sensazione di paura per l'incolumità (o di rischio o di controllo) riguarda sempre e solo uno dei due, soprattutto attraverso forme ricattatorie o manipolatone rispetto ai diritti sui figli della coppia. Mentre ricorrono le liti familiari quando le parti sono in posizione paritaria e si confrontano, anche con veemenza, riconoscendo e accettando, reciprocamente, il diritto di ciascuno di esprimere il proprio punto di vista

Cassazione penale sez. I, 05/04/2024, (ud. 15/11/2023, dep. 05/04/2024), n.13981

Concorso di Persone nel Reato di Porto Illegale di Arma: Importanza della Consapevolezza e Differenza tra Porto e Trasporto di Armi

La Corte ha affermato che per la configurazione del concorso di persone nel reato di porto illegale di arma, è necessario che il soggetto attivo abbia la piena consapevolezza della presenza delle armi e del loro porto illegale, anche se non le abbia materialmente addosso.
Inoltre, viene evidenziata la distinzione tra porto e trasporto di armi, specificando che il reato di porto si configura quando l'arma è prontamente disponibile per un uso immediato.

Cassazione penale sez. III, 20/06/2024, n.36333

Dichiarazione fraudolenta: reato configurato per uso di fatture relative a prestazioni dichiarate ma non eseguite

Integra il delitto di cui dall'art. 2 d.lgs. 10 marzo 2000, n. 74, l'utilizzazione di fatture relative a pagamenti avvenuti a fronte di prestazioni dichiarate ma non eseguite, trattandosi di operazioni meramente simulate e, quindi, inesistenti, in quanto non realmente effettuate, in tutto o in parte, in cui difetta uno degli elementi necessari per l'esistenza della figura contrattuale, con conseguente divergenza tra la realtà commerciale e la sua espressione documentale.

Cassazione penale sez. IV, 08/02/2024, n.11582

Guida in stato di ebbrezza o sotto effetto di droghe: revoca della patente per omicidio stradale e lesioni gravi

Porsi alla guida in stato di ebbrezza alcolica (oltre la soglia di tasso alcolemico prevista dal secondo e dal terzo comma sia dell'art. 589-bis, sia dell'art. 590-bis cod. pen.) o sotto l'effetto di stupefacenti costituisce un comportamento altamente pericoloso per la vita e l'incolumità delle persone, posto in essere in spregio del dovuto rispetto dì tali beni fondamentali. Pertanto, si giustifica una radicale misura preventiva per la sicurezza stradale consistente nella sanzione amministrativa della revoca della patente nell'ipotesi sia di omicidio stradale, sia di lesioni personali gravi o gravissime.

Cassazione penale sez. II, 05/04/2024, n.20748

Riciclaggio: è un reato a condotta complessa tra disponibilità del bene e azioni dissimulatorie

Il riciclaggio è un reato con condotta complessa che presuppone che l'autore - che non deve avere concorso nel reato presupposto - , abbia la disponibilità del bene di provenienza illecita e, dunque, che lo abbia ricevuto; per integrare il reato è indispensabile, tuttavia, che a tale condotta "passiva", che da sola integra il delitto di ricettazione, si aggiunga una azione "positiva" di sostituzione, trasferimento o dissimulazione.
Quando il provento del reato è il denaro, bene per sua natura fungibile e privo di collegamenti immediatamente percepibili con il delitto che lo ha generato, il "trasferimento" da un conto all'altro è condotta con potenzialità dissimulatorie, in quanto è idonea a rendere difficoltosa la rilevazione del collegamento del denaro con il reato presupposto.

Cassazione penale sez. VI, 24/04/2024, n.24717

Peculato: condannato medico in regime "intramoenia" che non versa all'azienda sanitaria quanto di spettanza

Integra il delitto di peculato la condotta del medico dipendente di un ospedale pubblico il quale, svolgendo in regime di convenzione attività intramuraria, dopo aver riscosso l'onorario dovuto per le prestazioni, omette poi di versare all'azienda sanitaria quanto di spettanza della medesima, in tal modo appropriandosene, a condizione che la disponibilità del denaro sia legata all'esercizio dei poteri e dei doveri funzionali del medesimo, e non derivi da un affidamento devoluto solo intuitu personae ovvero da una condotta contra legem. (In applicazione del principio, la Corte ha annullato con rinvio la sentenza impugnata per non aver chiarito se l'imputata, svolgendo le prestazioni sanitarie presso il proprio studio professionale, avesse previamente attivato la procedura di intra moenia allargata, cui era autorizzata, trattenendo quanto aveva riscosso in ragione del proprio ufficio, ovvero avesse operato al di fuori del rapporto con l'amministrazione, in violazione delle norme contrattuali e disciplinari ad esso inerenti).

Cassazione penale sez. V, 04/04/2024, n.21006

Atti persecutori o molestie? Le differenze tra i due reati

Il discrimine tra il reato di atti persecutori (art. 612-bis c.p.) e il reato di molestia o disturbo alle persone (art. 660 c.p.) risiede nelle conseguenze della condotta.
Si configura il delitto di atti persecutori quando le condotte molestatrici sono idonee a causare un perdurante e grave stato di ansia, paura o l’alterazione delle abitudini di vita della vittima, anche se accompagnate da ulteriori comportamenti oppressivi, quali danneggiamenti o minacce.
Si configura il reato contravvenzionale di molestie quando le condotte si limitano a infastidire la vittima, senza provocare gli effetti rilevanti richiesti dall’art. 612-bis c.p.
Inoltre, per l’art. 660 c.p., la condotta deve avvenire in un luogo pubblico o aperto al pubblico o tramite telefono, circostanze che, se mancanti, impediscono la riconduzione del fatto a tale fattispecie.

Giugno 2024 - Cassazione penale sez. V, 20/06/2024, n.29670

Bancarotta fraudolenta documentale: l'occultamento delle scritture contabili

In tema di bancarotta fraudolenta documentale, l'occultamento delle scritture contabili, per la cui sussistenza è necessario il dolo specifico di recare pregiudizio ai creditori, consistendo nella fisica sottrazione delle stesse alla disponibilità degli organi fallimentari, anche sotto forma della loro omessa tenuta, costituisce una fattispecie autonoma ed alternativa - in seno all'art. 216, comma primo, lett. b), legge fall. - rispetto alla fraudolenta tenuta di tali scritture, in quanto quest'ultima integra un'ipotesi di reato a dolo generico, che presuppone un accertamento condotto su libri contabili effettivamente rinvenuti ed esaminati dai citati organi.

Cassazione penale sez. II, 28/02/2024, n.18184

Riciclaggio e autoriciclaggio: definizione estesa dei beni prodotto del reato e confisca

Costituiscono prodotto dei reati di riciclaggio, di reimpiego e di autoriciclaggio non solo i beni oggetto di trasformazione per effetto della condotta illecita, che, in quanto tali, presentano caratteristiche identificative alterate, modificate o manipolate, ma anche i beni e i valori che, pur non avendo subito modificazioni materiali, risultano diversamente attribuiti in termini di titolarità ed ai fini delle regole di circolazione, per effetto di operazioni negoziali. (Fattispecie in cui la Corte ha ritenuto che, ai fini della confisca ex art. 648-quater c.p., fossero stati correttamente intesi come prodotto delle attività di riciclaggio e di autoriciclaggio i veicoli e i beni acquistati con le somme di denaro di provenienza illecita).

Marzo 2024 - Cassazione penale sez. V, 01/03/2024, n.21854

Sul concorso nel delitto di bancarotta impropria da aumento fittizio del capitale sociale

Configura concorso nel delitto di bancarotta impropria da aumento fittizio del capitale sociale, la condotta dell'esperto estimatore che, investito della valutazione di un bene conferito dall'amministratore unico in dissesto, lo sovrastimi falsamente e in misura rilevante nella consapevolezza dell'altrui progetto delittuoso, nonché della probabile diminuzione della garanzia dei creditori e del connesso squilibrio economico.

Cassazione penale sez. II, 10/01/2024, n.5887

Concorso di Reati: Non Assorbimento nell'Ipotesi di Alterazione del Luogo di Custodia di un Bene Seguito da Violenza

Nel caso in cui il luogo di custodia di un bene venga alterato, danneggiato o distrutto seguito da violenza contro una persona, sussiste un concorso di reati e non una ipotesi di assorbimento secondo l'articolo 84 del codice penale tra il reato di danneggiamento e quello di tentata rapina impropria.

Cassazione penale sez. II, 09/05/2024, n.24547

Violenza sessuale: procedibilità d’ufficio anche per connessione probatoria

Ai fini della procedibilità d'ufficio del delitto di violenza sessuale, la connessione di cui all'art. 609-septies, comma 4, n. 4, c.p., non è limitata alle ipotesi contemplate dall'art. 12 c.p.p., ma comprende anche la connessione meramente investigativa prevista dall'art. 371, comma 2, c.p.p.

Cassazione penale sez. II, 05/03/2024, n.10927

Riciclaggio: integra il reato anche l'ostacolo parziale all'accertamento della provenienza illecita dei beni

Integra il reato di riciclaggio il compimento di operazioni volte non solo a impedire in modo definitivo, ma anche a rendere difficile l'accertamento della provenienza del denaro, dei beni o delle altre utilità, in quanto l'obiettivo illecito ben può essere realizzato anche attraverso condotte che non escludono affatto l'accertamento o l'astratta individuabilità dell'origine delittuosa del bene, dal momento che queste ultime evenienze non costituiscono l'evento del reato.

Cassazione penale sez. IV, 07/05/2024, n.19369

Guida in stato di ebbrezza: estinzione del reato e revoca della patente in caso di messa alla prova

In tema di guida in stato di ebbrezza, il giudice che dichiara l'estinzione del reato per l'esito positivo della messa alla prova non può applicare la sanzione amministrativa accessoria della revoca della patente di guida, di competenza del prefetto, di cui agli artt. 223 e 224, comma 3, cod. strada. (In motivazione, la Corte ha precisato che, in ragione della differenza tra l'istituto della messa alla prova, che prescinde dall'accertamento della penale responsabilità, e le ipotesi di applicazione della sanzione sostitutiva del lavoro di pubblica utilità, di cui agli artt. 186, comma 9-bis e 187, comma 8-bis, cod. strada, non trova applicazione la disciplina, ivi prevista, che rimette al giudice l'applicazione della sanzione amministrativa accessoria).

Cassazione penale sez. III, 16/03/2024, n.13226

Nullità dell'interrogatorio di garanzia: non determina la nullità dell'ordinanza di custodia cautelare

La nullità dell'interrogatorio di garanzia in sede di udienza di convalida dell'arresto non determina la nullità dell'ordinanza che dispone la misura della custodia cautelare, essendo quest'ultima un provvedimento distinto ed autonomo rispetto a quello di convalida, ma determina esclusivamente la necessità di compiere un valido interrogatorio nel termine previsto dall'art. 294 cod. proc. pen., a pena di inefficacia della misura.

Cassazione penale sez. IV, 26/06/2024, (ud. 26/06/2024, dep. 08/07/2024), n.26802

Travisamento della prova testimoniale: deve emergere in forma di tale macroscopica

In tema di doppia conforma, il travisamento deve emergere in forma di tale macroscopica o manifesta evidenza da imporre in termini inequivocabili, il riscontro della non corrispondenza delle motivazioni di entrambe le sentenze di merito rispetto al compendio probatorio acquisito nel contraddittorio tra le parti.

Cassazione penale, Sez. 5, 15/10/2024 n. 40884

Misure di prevenzione patrimoniale: il terzo può proporre incidente di esecuzione solo se escluso dal procedimento di confisca

In tema di misure di prevenzione patrimoniale, il terzo che rivendichi la legittima titolarità del bene confiscato chiedendone la restituzione può proporre incidente di esecuzione solo se non ha partecipato al procedimento di applicazione della misura patrimoniale, nel quale può svolgere le deduzioni e
chiedere l'acquisizione di ogni elemento utile ai fini della decisione sulla confisca, sicché, qualora il terzo, formalmente intestatario del bene, partecipi al giudizio di cognizione e non osservi l'onere di allegazione di cui all'art. 2-ter, comma quinto, della legge n. 575 del 1965, il ricorso all'incidente di esecuzione non è
consentito, in quanto servirebbe a porre in discussione il titolo non contestato dal soggetto posto in condizione di rivendicare il suo diritto sul bene e a riproporre in sede di esecuzione questioni già scrutinate dal giudice della prevenzione e che il ricorrente ben avrebbe potuto allegare al suo atto di intervento.

Cassazione penale sez. V, 12/04/2024, n.20152

Autoriciclaggio: distinzione temporale tra reato presupposto e impiego dei proventi illeciti

Nel reato di autoriciclaggio, la condotta si colloca necessariamente dopo la commissione del reato presupposto. Il legislatore ha distinto temporalmente il momento della commissione del reato che genera beni, denaro o altre utilità, dal momento in cui questi vengono impiegati, sostituiti o trasferiti in attività economiche, finanziarie, imprenditoriali o speculative.
La formulazione dell'art. 648-ter.1 cod. pen. evidenzia questa volontà legislativa, utilizzando il gerundio passato ("avendo commesso") per il reato presupposto e il participio presente ("provenienti") per indicare le risorse derivanti da tale reato. Questo crea un chiaro rapporto di “prima” e “dopo” tra il reato generatore dei proventi illeciti e l'impiego di questi nell’attività di autoriciclaggio.

Cassazione penale sez. V, 22/01/2024, n.3741

Furto di energia elettrica: Il PM può contestare l'aggravante e renderlo procedibile d'ufficio se manca la querela?

Nei casi di reati diventati perseguibili solo a querela, se il termine previsto è scaduto senza che la querela sia stata presentata, il giudice deve dichiarare l'improcedibilità, poiché al pubblico ministero non è consentito modificare l'imputazione con l'aggiunta di un'aggravante che renda il reato perseguibile d'ufficio. (Nel caso di furto di energia elettrica, la Corte ha confermato la decisione di improcedibilità in quanto il reato, originariamente perseguibile d'ufficio, era diventato perseguibile solo su querela).

Cassazione penale sez. V, 17/01/2024, (ud. 27/09/2023, dep. 17/01/2024), n.2113

Ricorso per cassazione: sentenza dichiarativa dell'estinzione del reato e motivi attinenti all'ammissibilità della richiesta di sospensione del processo con messa alla prova

Con il ricorso per cassazione proposto nei confronti della sentenza dichiarativa dell'estinzione del reato non possono essere proposti motivi attinenti all'ammissibilità della richiesta di sospensione del processo con messa alla prova, essendo i medesimi preclusi dall'avvenuta decorrenza del termine entro il quale deve essere proposta l'impugnazione avverso l'ordinanza di cui all'art. 464-quater, commi 3 e 7, cod. proc. pen. che dispone la sospensione del giudizio per messa alla prova.

Cassazione penale sez. IV, 29/05/2024, n.26281

La Procura deve provare l'omologazione dell'etilometro e della sua sottoposizione a verifiche periodiche

In tema di guida in stato di ebbrezza, il pubblico ministero ha l'onere di fornire la prova dell'omologazione dell'etilometro e della sua sottoposizione alle verifiche periodiche previste dall'art. 379 reg. esec. cod. strada, nel solo caso in cui l'imputato abbia allegato elementi idonei a contestare l'effettuazione di tali adempimenti, non essendo sufficiente, a tal fine, la mera richiesta del predetto di essere portato a conoscenza dei dati relativi all'omologazione e alla revisione periodica dello strumento. (In applicazione del principio, la Corte ha annullato con rinvio la decisione impugnata, sul rilievo che, a fronte delle specifiche allegazioni difensive circa l'omissione delle verifiche annuali relative all'apparecchio, non era stata presa in esame l'incidenza dell'omesso adempimento sull'effettiva funzionalità dell'etilometro).

Cassazione penale , sez. IV , 29/05/2024 , n. 26281

Guida in stato di ebbrezza: quando la contestazione sull’etilometro obbliga il PM a provare l’omologazione

In tema di guida in stato di ebbrezza, il pubblico ministero ha l'onere di fornire la prova dell'omologazione dell'etilometro e della sua sottoposizione alle verifiche periodiche previste dall'art. 379 reg. esec. cod. strada, nel solo caso in cui l'imputato abbia allegato elementi idonei a contestare l'effettuazione di tali adempimenti, non essendo sufficiente, a tal fine, la mera richiesta del predetto di essere portato a conoscenza dei dati relativi all'omologazione e alla revisione periodica dello strumento. (In applicazione del principio, la Corte ha annullato con rinvio la decisione impugnata, sul rilievo che, a fronte delle specifiche allegazioni difensive circa l'omissione delle verifiche annuali relative all'apparecchio, non era stata presa in esame l'incidenza dell'omesso adempimento sull'effettiva funzionalità dell'etilometro).

Giugno 2024 - Cassazione penale sez. V, 06/06/2024, n.33997

Bancarotta fraudolenta documentale: spetta al vecchio amministratore dimostrare l'avvenuta consegna delle scritture contabili

In tema di bancarotta fraudolenta documentale, è onere dell'amministratore cessato, nei confronti del quale sia provata la condotta di omessa tenuta delle scritture contabili relative al periodo in cui rivestiva l'incarico, dimostrare l'avvenuta consegna delle scritture contabili al nuovo amministratore subentrante.

Gennaio 2024 -Cassazione penale sez. V, 17/01/2024, n.12730

Bancarotta fraudolenta patrimoniale post-fallimentare: condannato imprenditore per aver intrapreso una nuova attività dalla quale ha tratto ricavi

Integra il delitto di bancarotta fraudolenta patrimoniale post-fallimentare la condotta di colui che, dopo essere stato dichiarato fallito, intraprenda una nuova attività dalla quale tragga ricavi consistenti e, comunque, eccedenti i redditi necessari per il mantenimento proprio e della propria famiglia, omettendo di conferirli a favore della procedura concorsuale in corso, in violazione dell' art. 46 legge fall.

Cassazione penale sez. V, 07/05/2024, n.23580

Falso materiale in atto pubblico: l'alterazione dell'indice del fascicolo di parte da parte dell'avvocato

Integra il delitto di falso materiale in atto pubblico fidefacente la condotta dell'avvocato che, nel procedimento civile, alteri l'indice del fascicolo di parte dopo che il cancelliere incaricato lo ha sottoscritto, in quanto siffatta sottoscrizione non è finalizzata, semplicemente, a provare l'avvenuto deposito del fascicolo, ma anche a dare contezza del suo contenuto.

Cassazione penale sez. II, 27/02/2024, (ud. 27/02/2024, dep. 08/03/2024), n.9952

Intercettazioni: onere della parte e rilevanza probatoria

In tema di intercettazioni di comunicazioni, qualora in sede di legittimità venga eccepita l'inutilizzabilità dei relativi risultati, è onere della parte, a pena di inammissibilità del motivo per genericità, indicare specificamente l'atto che si ritiene affetto dal vizio denunciato e la rilevanza degli elementi probatori desumibili dalle conversazioni, posto che l'omissione di tali indicazioni incide sulla valutazione della concretezza dell'interesse ad impugnare

Giugno 2024 - Cassazione penale sez. V, 05/06/2024, n.33063

Bancarotta fraudolenta per distrazione: sussiste in caso di prelievo di somme dalle casse sociali

Integra il delitto di bancarotta fraudolenta per distrazione la condotta dell'amministratore della società fallita che prelevi somme dalle casse sociali, pur se destinate al pagamento di un dipendente a titolo di trattamento di fine rapporto, ovvero al pagamento delle rate, conseguenti ad un contratto di finanziamento stipulato dal dipendente, in favore della società finanziaria a seguito della cessione di credito, essendo tali somme a tutti gli effetti parte del patrimonio della fallita.

Cassazione penale sez. IV, 26/03/2024, n.24096

Una patologia esofagea può incidere sulla valutazione dell'alcoltest?

La motivazione appare lineare e congrua, oltre che priva di contraddizioni evidenti, nell'esplicare le ragioni per cui è stata ritenuta irrilevante la patologia sofferta dal Tr.Pi. ai fini della stima del tasso alcolemico misurato e della presenza in costui di uno stato di ebbrezza alcolica al momento dei fatti, peraltro comprovato anche dalla ricorrenza di ulteriori aspetti, debitamente descritti dagli operanti (equilibrio precario, linguaggio sconnesso, pupille dilatate, occhi lucidi, comportamento di sfida e provocatorio assunto nei loro confronti), del tutto indipendenti dalla "acalasia esofagea".

Cassazione penale sez. IV, 23/01/2024, n.7199

Guida sotto effetto di stupefacenti: necessità di prova dell'alterazione psicofisica oltre all'assunzione per la configurazione del reato

La condotta tipica della contravvenzione di cui all'art. 187 D.Lgs. n. 285 del 1992 non è quella di chi guida dopo avere assunto sostanze stupefacenti, bensì quella di colui che guida "in stato di alterazione psicofisica" determinato da tale assunzione e, pertanto, perché possa affermarsi la responsabilità dell'agente non è sufficiente provare che, precedentemente al momento in cui lo stesso si è posto alla guida, egli abbia assunto stupefacenti, ma altresì che egli guidava in stato di alterazione causato da tale assunzione.
Ciò richiede, quindi, non soltanto l'accertamento del dato storico dell'avvenuto uso di sostanze stupefacenti, ma anche quello dell'influenza sulle condizioni psico-fisiche dell'assuntore durante il tempo della guida del veicolo.
Tale ultimo accertamento può essere dimostrato attraverso gli esami biologici dimostrativi della avvenuta precedente assunzione dello stupefacente in associazione ai dati sintomatici rilevati al momento del fatto (con la valorizzazione delle deposizioni raccolte e del contesto in cui il fatto si è verificato), senza che sia però necessario espletare una specifica analisi medica.

Cassazione penale sez. VI, 22/02/2024, n.9849

Lesioni personali: se cagionate in occasione del delitto di maltrattamenti il reato resta procedibile d'ufficio

Il reato di lesioni personali, quando commesso in occasione del delitto di maltrattamenti, resta procedibile d'ufficio anche in caso di lesioni lievissime e - oggi - di lesioni comuni (come nel caso di specie), per effetto del richiamo operato dall'art. 582, comma 2, cod. pen. all'art. 585 e di questo, a sua volta, al citato art. 576, comma 1, n. 5, cod. pen

Cassazione penale sez. II, 08/03/2024, (ud. 16/02/2024, dep. 08/03/2024), n.9974

Concordato in Appello: Ammissibilità del Ricorso per Cassazione secondo l'Art. 599-bis c.p.p.

Il ricorso per cassazione avverso una sentenza emessa ai sensi dell'articolo 599-bis del codice di procedura penale è ammissibile solo se deduce motivi relativi alla formazione della volontà della parte di accedere al concordato, al consenso del pubblico ministero sulla richiesta e al contenuto difforme della pronuncia del giudice, ovvero alla omessa dichiarazione di estinzione del reato per prescrizione maturata anteriormente alla pronuncia di tale sentenza.

Cassazione penale sez. V, 17/01/2024, (ud. 29/09/2023, dep. 17/01/2024), n.2114

Ricorso per cassazione: il giudicato sostanziale conseguente all'inammissibilità del ricorso preclude la possibilità di rilevare l'eventuale insussistenza della condizione di procedibilità

Il formarsi del giudicato sostanziale conseguente all'inammissibilità del ricorso preclude la possibilità di rilevare l'eventuale insussistenza della condizione di procedibilità.

Cassazione penale sez. II, 26/01/2024, n.9820

L’attenuante della lieve entità nel reato di estorsione richiede una valutazione complessiva del fatto e delle circostanze

L'attenuante della lieve entità del fatto, prevista dall'art. 311 c.p. ed applicabile anche al delitto di estorsione a seguito della sentenza della Corte costituzionale n. 120 del 2023, postula una valutazione del fatto nel suo complesso, sicché non è configurabile se la lieve entità difetti con riguardo all'evento in sé considerato o con riguardo alla natura, alla specie, ai mezzi, alle modalità e alle circostanze della condotta ovvero, ancora, in relazione all'entità del danno o del pericolo conseguente al reato. (In applicazione del principio, la Corte ha giudicato immune da censure la decisione che aveva escluso tale attenuante sul rilievo che l'imputato era recidivo e la vittima era ottantenne).

Cassazione penale sez. II, 23/04/2024, n.23891

Il reato di usura si configura con interessi esorbitanti che presumono lo stato di bisogno della vittima

Per la configurabilità del reato di usura è necessario che sussistano gli estremi della esorbitanza del tasso di interesse praticato, dello stato di bisogno della persona offesa e della conoscenza di tale stato da parte dell'agente. La prova di tali elementi può ritenersi raggiunta anche in base alla sola misura degli interessi, qualora siano di entità tale da far ragionevolmente presumere che soltanto un soggetto in stato di bisogno possa contrarre il prestito alle predette condizioni.

Giugno 2024 - Cassazione penale sez. V, 10/06/2024, n.27480

Bancarotta fraudolenta e bancarotta impropria: quali sono le differenze?

I reati di bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale (artt. 216 e 223, comma primo, L.F.) e quello di bancarotta impropria di cui all' art. 223 comma secondo, n. 2, L.F. hanno ambiti diversi:
- il primo postula il compimento di atti di distrazione o dissipazione di beni societari ovvero di occultamento, distruzione o tenuta di libri e scritture contabili in modo da non consentire la ricostruzione delle vicende societarie, atti tali da creare pericolo per le ragioni creditorie, a prescindere dalla circostanza che abbiano prodotto il fallimento, essendo sufficiente che questo sia effettivamente intervenuto;
- il secondo concerne, invece, condotte dolose che non costituiscono distrazione o dissipazione di attività - né si risolvono in un pregiudizio per le verifiche concernenti il patrimonio sociale da operarsi tramite le scritture contabili - ma che devono porsi in nesso eziologico con il fallimento.

Cassazione penale sez. I, 26/06/2024, n.38623

Riciclaggio e autoriciclaggio con bonifico da remoto: competenza territoriale dell’istituto esecutore

Nel caso di reati di riciclaggio e autoriciclaggio realizzati tramite bonifico da remoto, la competenza territoriale spetta al giudice del luogo in cui si trova l'istituto di credito presso il quale è stato acceso il conto corrente dal quale vengono trasferite le somme di denaro di provenienza illecita. Questo principio si basa sull’esigenza di non anticipare eccessivamente il momento della consumazione del reato, la cui offensività è collegata all'esecuzione dell'ordine di bonifico e non alla sua semplice formulazione. Pertanto, il reato si considera consumato nel luogo in cui l'istituto bancario esegue materialmente l'operazione di trasferimento, piuttosto che nel luogo in cui viene impartita la disposizione da remoto.

Cassazione penale sez. II, 28/02/2024, n.18184

Riciclaggio e autoriciclaggio: il prodotto del reato include beni trasformati e diversamente attribuiti

Costituiscono prodotto dei reati di riciclaggio, di reimpiego e di autoriciclaggio non solo i beni oggetto di trasformazione per effetto della condotta illecita, che, in quanto tali, presentano caratteristiche identificative alterate, modificate o manipolate, ma anche i beni e i valori che, pur non avendo subito modificazioni materiali, risultano diversamente attribuiti in termini di titolarità ed ai fini delle regole di circolazione, per effetto di operazioni negoziali. (Fattispecie in cui la Corte ha ritenuto che, ai fini della confisca ex art. 648-quater c.p., fossero stati correttamente intesi come prodotto delle attività di riciclaggio e di autoriciclaggio i veicoli e i beni acquistati con le somme di denaro di provenienza illecita).Cassazione penale sez. II, 28/02/2024, n.18184

Cassazione penale sez. II, 23/01/2024, n.6864

Il mediatore immobiliare che trattiene la caparra prima della conclusione dell’affare commette appropriazione indebita

Integra il delitto di appropriazione indebita la condotta del mediatore in una compravendita immobiliare che trattenga, a titolo di provvigione, prima che l'affare possa dirsi concluso con la stipulazione, necessariamente nella forma scritta, del contratto - anche preliminare - di compravendita, parte della somma di denaro datagli dal potenziale acquirente per la consegna, a titolo di caparra confirmatoria, al potenziale venditore.

Cassazione penale sez. II, 12/01/2024, n.10939

Ogni trasferimento successivo di denaro di provenienza illecita integra un autonomo atto di riciclaggio

Integra un autonomo atto di riciclaggio, essendo quello di cui all'art. 648-bis c.p. un delitto a forma libera e potenzialmente a consumazione prolungata, realizzabile anche con modalità frammentarie e progressive, qualsiasi prelievo o trasferimento di somme di denaro successivo a precedenti versamenti, pur se eseguito attraverso il trasferimento di denaro di provenienza delittuosa da un conto corrente bancario ad un altro, diversamente intestato e acceso presso un differente istituto di credito. (In motivazione, la Corte ha ribadito che integra tale delitto il compimento di condotte volte non solo ad impedire in modo definitivo, ma anche a rendere difficile l'accertamento della provenienza del denaro, dei beni o delle altre utilità, e ciò anche attraverso operazioni tracciabili).

Cassazione penale sez. II, 16/05/2024, n.25283

Modifica i chilometri dell'autovettura prima di venderla: è truffa contrattuale

La cosiddetta truffa contrattuale ricorre in tutti i casi nei quali l'agente ponga in essere artifici e raggiri, aventi ad oggetto anche aspetti negoziali collaterali, accessori o esecutivi del contratto risultati rilevanti al fine della conclusione del negozio giuridico, e per ciò tragga in inganno il soggetto passivo che è indotto a prestare un consenso che altrimenti non avrebbe prestato, a nulla rilevando lo squilibrio oggettivo delle controprestazioni) relativi alla effettività della deminutio patrimonii.

Luglio 2024 - Cassazione penale sez. V, 02/07/2024, n.33465

Bancarotta documentale: non è necessario che l'omissione annotativa sia perdurata per tutta la vita dell'impresa

Come si desume dalla norma (che parla di sottrazione, distruzione o falsificazione, "in tutto o in parte" dei libri o delle altre scritture contabili) anche la parziale carenza di documentazione integra la fattispecie di cui alla prima parte dell'articolo 216, comma 1, n. 2, r.d. 267/1942.
Non è necessario che detta omissione annotativa sia perdurata per tutta la vita dell'impresa, né che essa riguardi tutte le scritture contabili, ben potendo essere parziale, sia in riferimento all'oggetto che in riferimento allo sviluppo, potendo essa manifestarsi sia in senso diacronico che sincronico. Ciò, peraltro, emerge inequivocabilmente dal testo della disposizione normativa, che chiarisce come la condotta riguarda "...in tutto o in parte ..." le scritture contabili, potendo, quindi, manifestarsi attraverso la radicale carenza di tutte o di parte delle scritture e dei libri contabili e non in una loro tenuta lacunosa, connotata da omissioni annotative, come già detto in precedenza. Si è, inoltre, spiegato, ad ulteriore individuazione del discrimine tra le due fattispecie delineate dalla disposizione di cui all'art. 216, comma 1, n. 2, legge fallimentare, che la fraudolenta tenuta delle scritture, a dolo generico, presuppone un accertamento condotto su libri contabili effettivamente rinvenuti ed esaminati dai predetti organi.

Cassazione penale sez. II, 03/04/2024, n.18864

Appropriazione indebita: esclusa la compensazione con crediti non certi, liquidi ed esigibili

In tema di appropriazione indebita, non può essere eccepita, al fine di esonero da responsabilità, la compensazione con un credito preesistente, ove questo non sia certo, liquido ed esigibile.

Giugno 2024 - Cassazione penale sez. V, 20/06/2024, n.32070

Bancarotta fraudolenta: il dolo del concorrente extraneus

In tema di bancarotta fraudolenta il dolo del concorrente "extraneus" nel reato proprio dell'amministratore consiste nella consapevolezza del fatto illecito e della qualifica del soggetto attivo che ha posto in essere il fatto tipico, nella volontarietà della propria condotta di apporto a quella dell"'intraneus", nell'incidenza causale dell'azione dell'extraneus e nella consapevolezza che essa determina un depauperamento del patrimonio sociale ai danni dei creditori.

Cassazione penale sez. V, 04/04/2024, n.17038

Furto in abitazione: sussiste anche se il reato è commesso nelle pertinenze dell'abitazione

L'esigenza di punire con maggiore severità la particolare pericolosità manifestata da chi, al fine di commettere un furto, non esita ad introdursi in un luogo di abitazione, con la concreta possibilità di trovarsi innanzi al soggetto passivo - sussiste anche quando il reato sia commesso in una immediata pertinenza dell'abitazione: come tale destinata allo svolgimento di attività strettamente complementari e strumentalmente connesse a quelle abitative.

Cassazione penale sez. V, 10/06/2024, n.28110

Furto in abitazione: per l'attenuante del danno lieve va tenuto conto del danno morale subito dalla vittima

In tema di furto in abitazione, ai fini dell'applicazione della circostanza attenuante di cui all'art. 62, comma 1, n. 4), c.p., il giudice deve tenere conto anche del danno morale legato al patimento della vittima per l'intrusione subita nella propria dimora.

Cassazione penale sez. III, 07/03/2024, n.18214

Omesso versamento di ritenute certificate: non basta l'invio all'ADE della dichiarazione del sostituto d'imposta

Ai fini della configurabilità del delitto di omesso versamento di ritenute dovute o certificate, di cui all'art. 10-bis d.lg. 10 marzo 2000, n. 74, nella formulazione risultante dalla parziale declaratoria di incostituzionalità effettuata dalla Corte costituzionale con sentenza n. 115 del 2022, non è sufficiente il solo inoltro, in via telematica, all'Agenzia delle entrate della dichiarazione del sostituto d'imposta, posto che tale adempimento non si traduce nella materiale consegna ai sostituiti della certificazione, né può ritenersi a questa equipollente.

Giugno 2024 - Cassazione penale sez. V, 27/06/2024, n.33460

Bancarotta fraudolenta documentale: l'oggetto del reato può essere rappresentato da qualsiasi documento contabile relativo alla vita dell'impresa

Oggetto del reato di bancarotta fraudolenta documentale può essere rappresentato da qualsiasi documento contabile relativo alla vita dell'impresa, dal quale sia possibile conoscere i tratti della sua gestione, diversamente da quanto previsto per l'ipotesi di bancarotta semplice documentale, in relazione alla quale l'oggetto del reato è individuato nelle sole scritture obbligatorie.

Cassazione penale sez. III, 28/03/2024, n.18615

Dichiarazione fraudolenta con fatture false: rilevanza della falsità ideologica o materiale

In tema di frodi fiscali, è configurabile il reato di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, ai sensi dell’art. 2 del D.Lgs. n. 74/2000, ogniqualvolta il contribuente utilizzi fatture o documenti che attestano operazioni in realtà non effettuate. La configurabilità del reato prescinde dal tipo di falsità, sia essa ideologica o materiale, in quanto il disvalore penale risiede nell’uso di documentazione che altera la veridicità delle dichiarazioni fiscali. Il reato si distingue da quello previsto dall’art. 3 dello stesso decreto, poiché quest’ultimo richiede una falsa rappresentazione delle scritture contabili e l’uso di altri mezzi fraudolenti, con l’obiettivo di ostacolare l’accertamento e raggiungere la soglia di punibilità.

Cassazione penale sez. un., 28/03/2024, n.30016

Estorsione: il danno patrimoniale include la perdita di una concreta possibilità di ottenere un beneficio economico

In tema di estorsione, nella nozione di danno patrimoniale rilevante ai fini della configurabilità del delitto rientra anche la perdita di una seria e consistente possibilità di conseguire un bene o un risultato economicamente valutabile, la cui sussistenza deve essere provata sulla base della nozione di causalità propria del diritto penale.

Cassazione penale sez. fer., 13/08/2024, (ud. 13/08/2024, dep. 14/08/2024), n.32673

Guida contromano e guida sopra le strisce longitudinali: qual è la differenza?

La circolazione contromano - vietata dall'art. 143, commi undicesimo e dodicesimo, del codice della strada - si ha quando il veicolo percorrendo una strada a doppio senso di circolazione invade la corsia destinata alla opposta direzione di marcia ovvero procede nella carreggiata destinata al senso opposto. La disposizione concorre - e non è in rapporto di specialità - rispetto all'art. 146, che invece sanziona la violazione della segnaletica stradale di cui agli artt. 38-43, ipotesi che può ritenersi integrata anche dalla semplice circolazione sopra le strisce longitudinali, senza alcuna invasione della corsia contrapposta (art. 40, comma 10, lettera b).

Tribunale Frosinone, 10/01/2024, n.1848

Violazione degli arresti domiciliari per commettere furto: condotta aggravata

L'indagata agli arresti domiciliari è responsabile del reato di evasione quando lascia la sua residenza senza permesso per andare al negozio di alimentari, e questa condotta è aggravata dal fatto che intendeva commettere un altro reato, come il furto di merce.

Cassazione penale sez. II, 13/03/2024, n.13559

L'aggravante della frode informatica per uso dell'identità digitale si applica anche con credenziali di sistemi privati"

In tema di frode informatica, la nozione di "identità digitale", che integra l'aggravante di cui all'art. 640-ter, comma terzo, cod. pen., non presuppone una procedura di validazione adottata dalla Pubblica amministrazione, ma trova applicazione anche nel caso di utilizzo di credenziali di accesso a sistemi informatici gestiti da privati.

Cassazione penale sez. VI, 12/09/2024, (ud. 12/09/2024, dep. 20/09/2024), n.35378

Omessa notificazione dell'avviso per il giudizio d'appello al difensore di fiducia: nullità insanabile

L'omessa notificazione dell'avviso per il giudizio d'appello al difensore di fiducia dell'imputato determina nullità d'ordine generale insanabile, a nulla rilevando che la notifica sia stata effettuata al difensore d'ufficio, perché l'imputato non può essere privato del diritto di affidare la propria difesa alla persona che riscuota la sua fiducia, riconosciuto dall'art. 6, comma terzo lett. c), CEDU.

Cassazione penale sez. III, 14/12/2022, n.381

Dichiarazione infedele: reato istantaneo perfezionato con la dichiarazione annuale, irrilevante la comunicazione IVA

Il delitto di dichiarazione infedele ha natura di reato istantaneo, che si perfeziona con la presentazione della dichiarazione annuale relativa a una delle imposte indicate nell'art. 4 d.lg. 10 marzo 2000, n. 74, non rilevando, ove sia presentata una dichiarazione ai fini IVA priva dell'indicazione di elementi attivi e passivi, la circostanza che tali dati siano ricavabili dalla coeva comunicazione annuale ai fini IVA di cui all'abrogato art. 8-bis d.P.R. 22 luglio 1998, n. 322, in quanto si tratta di un documento semplificato in cui il contribuente riporta le risultanze complessive delle liquidazioni periodiche, senza tener conto delle eventuali operazioni di rettifica e di conguaglio.(In motivazione la Corte ha specificato che, non essendo detta comunicazione assimilabile alla "documentazione rilevante ai fini fiscali", non può trovare applicazione neppure la causa di non punibilità di cui all'art. 4, comma 1-bis).

Cassazione penale sez. IV, 29/02/2024, n.10483

Guida in stato di ebbrezza: nessun obbligo di avviso al difensore in caso di rifiuto dell'accertamento

Va negata la sussistenza dell'obbligo di dare avviso al conducente della facoltà di farsi assistere da un difensore ai sensi dell'art.114 disp. att. cod. proc. pen. in caso di rifiuto di sottoporsi all'accertamento in quanto la presenza del difensore è considerata funzionale a garantire che l'attuazione di un accertamento tecnico, in quanto non ripetibile, sia condotta nel rispetto dei diritti della persona sottoposta alle indagini.

Febbraio 2024 - Cassazione penale sez. V, 28/02/2024, n.16414

Bancarotta fraudolenta patrimoniale: sussiste anche se il bene distratto ha un valore irrisorio od esiguo

Un bene avente un valore irrisorio od esiguo, ove distaccato dal patrimonio sociale, senza riceverne alcun utile o corrispettivo, determina pur sempre un depauperamento del patrimonio sociale, rilevante ai fini del reato di bancarotta patrimoniale.

Cassazione penale sez. IV, 29/02/2024, n.12178

Guida in stato di ebbrezza: obbligo di avviso al conducente solo per l'alcoltest strumentale e non per il blow test preliminare

In tema di guida in stato di ebbrezza, l'avvertimento della facoltà di farsi assistere da un difensore, ai sensi dell'art. 114 disp. att. c.p.p., deve essere rivolto al conducente del veicolo solo nel momento in cui viene avviata la procedura di accertamento strumentate dell'alcolemia, con la richiesta di sottoporsi al relativo test, ma tali avvisi non devono, invece, essere dati al conducente all'atto del compimento di accertamenti preliminari e meramente esplorativi, quali il blow test.

Cassazione penale sez. V, 14/02/2024, n.8304

Indebita percezione di pubbliche erogazioni: differenza rispetto alla truffa aggravata per assenza di induzione in errore

Il reato di indebita percezione di pubbliche erogazioni si differenzia da quello di truffa aggravata, finalizzata al conseguimento delle stesse, per la mancata inclusione, tra gli elementi costitutivi, della induzione in errore dell'ente erogatore, il quale si limita a prendere atto dell'esistenza dei requisiti autocertificati dal richiedente, senza svolgere una autonoma attività di accertamento, la quale è riservata ad una fase meramente eventuale e successiva.

Cassazione penale sez. fer., 13/08/2024, n.32671

L'amministratore di diritto risponde del reato di omessa dichiarazione come autore principale e non ex art. 40 c.p.

In tema di omessa dichiarazione, il legale rappresentante di un ente che non abbia dello stesso l'effettiva gestione non risponde ex art. 40, comma secondo, cod. pen. per violazione dei doveri di vigilanza e controllo derivanti dalla carica rivestita, ma quale autore principale della condotta, in quanto direttamente obbligato ex lege a presentare le dichiarazioni relative alle imposte sui redditi o sul valore aggiunto di soggetti diversi dalle persone fisiche, che devono essere da lui sottoscritte e, solo in sua assenza, da chi abbia l'amministrazione, anche di fatto.

Cassazione penale sez. II, 16/11/2023, n.49984

Il giudice d’appello non deve rinnovare l’istruttoria se riforma per errore di diritto sulla procedibilità

Il giudice d'appello, che riformi la sentenza di non doversi procedere per tardività della querela, non è tenuto alla rinnovazione dell'istruttoria dibattimentale ex art. 603, comma 3-bis, c.p.p., nel caso in cui il ribaltamento della decisione di primo grado non derivi da una diversa valutazione delle prove dichiarative, ma consegua a errore di diritto del primo giudice sulla sussistenza della condizione di procedibilità. (Fattispecie in tema di appropriazione indebita, aggravata ex art. 61, n. 11, c.p.).

Cassazione penale sez. II, 13/03/2024, n.13557

Circonvenzione di incapace: i requisiti dell’elemento materiale del reato

Ai fini dell'elemento materiale del delitto di circonvenzione di incapace, devono concorrere:
a) la minorata condizione di autodeterminazione del soggetto passivo in ordine ai suoi interessi patrimoniali;
b) l'induzione a compiere un atto che comporti, per il soggetto passivo e/o per terzi, effetti giuridici dannosi di qualsiasi natura, che deve consistere in un'apprezzabile attività di pressione morale e persuasione, che si ponga, in relazione all'atto dispositivo compiuto, in rapporto di causa ad effetto;
c) l'abuso dello stato di vulnerabilità del soggetto passivo, che si verifica quando l'agente, ben conscio della vulnerabilità del soggetto passivo, ne sfrutti la debolezza per raggiungere il fine di procurare a sé o ad altri un profitto.

Cassazione penale sez. VI, 11/04/2024, n.21104

Turbativa d'asta: non si configura il reato nel caso di procedura di concorso pubblico per la designazione di dirigente sanitario

In tema di reati contro la pubblica amministrazione, non è configurabile il delitto di turbata libertà di scelta del contraente, di cui all'art. 353-bis c.p., nel caso di procedura di concorso pubblico per la designazione di un dirigente sanitario, in quanto la procedura di valutazione comparativa tra i candidati a tal fine prevista non è preordinata alla individuazione di un "contraente" per cessione di beni né all'affidamento all'esterno dell'esecuzione di un'opera o della gestione di un servizio.

Cassazione penale sez. V, 23/02/2024, n.13017

Diffamazione televisiva: valutazione del carattere offensivo secondo il telespettatore medio

In tema di diffamazione, il carattere offensivo delle notizie diffuse con il mezzo televisivo deve escludersi quando esse siano incapaci di ledere o mettere in pericolo l'altrui reputazione per la percezione che ne possa avere il "telespettatore medio", ossia colui che non si fermi ad ascoltare solo il titolo del programma televisivo o una parte del discorso, per poi cambiare canale ("telespettatore frettoloso"), ma che, senza un particolare sforzo di attenzione, ascolti l'intervento nella sua interezza e valuti il contesto in cui esso si inserisce. (Fattispecie in cui la Corte ha escluso il carattere diffamatorio dell'intervento televisivo di un giornalista che, riferendosi al sindaco di una grande città, pur contestando l'opportunità di ricevere da un costruttore un cospicuo finanziamento in campagna elettorale, precisava che si era trattato di un finanziamento lecito, nell'ambito di una trasmissione televisiva in cui non si discuteva esclusivamente di corruzione, ma anche di etica e di opportunità politica delle condotte di vari amministratori locali).

Cassazione penale sez. un., 28/03/2024, n.30016

Concorso formale di reati: l’allontanamento violento da una gara pubblica integra turbata libertà e può configurare estorsione

In tema di concorso formale di reati, la condotta di chi, con violenza o minaccia, allontani l'offerente da una gara nei pubblici incanti o nelle licitazioni private, oltre ad integrare il reato di cui all'art. 353 c.p., può integrare altresì quello di cui all'art. 629 c.p., ove abbia causato un danno patrimoniale derivante dalla perdita di una seria e consistente possibilità di ottenere un risultato utile per effetto della partecipazione alla gara.

Cassazione penale sez. III, 14/06/2024, n.28485

Violenza sessuale aggravata su minori di dieci anni: la competenza passa alla Corte d'Assise

A seguito della modifica introdotta dall'art. 13, comma 2, lett. b), l. 19 luglio 2019, n. 69, in vigore dal 9 agosto 2019, competente per materia a giudicare del reato di violenza sessuale aggravata a norma dell'art. 609-ter, ultimo comma, c.p., ove il fatto sia stato commesso nei confronti di persona che non ha compiuto gli anni dieci, è la Corte d'assise e non il Tribunale in composizione collegiale.

Cassazione penale sez. II, 26/01/2024, n.17641

L’esimente ex art. 649 c.p. applicabile anche al delitto di autoriciclaggio

L'esimente prevista dall'art. 649 c.p. trova applicazione anche in relazione al delitto di autoriciclaggio, atteso che esso, pur se posto a salvaguardia dell'ordine economico, è diretto a tutelare anche il patrimonio.

Cassazione penale sez. III, 13/06/2024, n.28723

La violenza sessuale di gruppo richiede la partecipazione attiva e simultanea di più persone

Il reato di violenza sessuale di gruppo (art. 609-octies c.p.) richiede che più persone riunite partecipino alla commissione di atti di violenza sessuale, configurando una fattispecie autonoma e necessariamente plurisoggettiva.
1. La pluralità di agenti è elemento costitutivo del reato, comprendendo anche il caso in cui gli autori siano solo due.
2. La contemporanea presenza di più aggressori accresce la lesività del fatto, determinando una maggiore capacità di intimidazione verso la vittima e un più grave attentato alla sua libertà sessuale.
3. Non è necessario che ogni compartecipe compia direttamente atti di violenza sessuale: è sufficiente un contributo causale, materiale o morale, alla commissione del reato, purché non si limiti a una mera presenza passiva o da spettatore.
4. Ai fini della configurabilità del reato, è essenziale la contemporanea ed effettiva presenza dei compartecipi nel luogo e nel momento della consumazione del fatto, a differenza del mero concorso di persone nel delitto di violenza sessuale (art. 609-bis c.p.).

Cassazione penale sez. V, 17/01/2024, (ud. 17/11/2023, dep. 17/01/2024), n.2121

Odio razziale o etnico: non è integrato semplicemente da un sentimento di generica antipatia

La "propaganda di idee" consiste nella divulgazione di opinioni finalizzata ad influenzare il comportamento o la psicologia di un vasto pubblico e a raccogliere adesioni; l'"odio razziale o etnico" è integrato da un sentimento idoneo a determinare il concreto pericolo di comportamenti discriminatori e non da qualsiasi sentimento di generica antipatia, insofferenza o rifiuto riconducibile a motivazioni attinenti alla razza, alla nazionalità o alla religione; la "discriminazione per motivi razziali" è quella fondata sulla qualità personale del soggetto e non - invece - sui suoi comportamenti.

Gennaio 2024 -Cassazione penale sez. V, 26/01/2024, n.20096

La bancarotta fraudolenta patrimoniale prefallimentare è un reato di pericolo concreto da valutarsi "ex ante"

La bancarotta fraudolenta distrattiva o dissipativa prefallimentare è un reato di pericolo concreto da valutarsi "ex ante", benché riferito al momento della declaratoria dello stato di insolvenza e con riguardo agli atti depauperativi commessi nella c.d. "zona del rischio penale". (In motivazione, la Corte ha precisato che non deve confondersi l'esposizione al pericolo, sufficiente per l'integrazione del reato, con il danno alla massa dei creditori, il quale costituisce un "post factum", irrilevante per la realizzazione della fattispecie).

Maggio 2024 - Cassazione penale sez. V, 03/05/2024, n.25044

Bancarotta fraudolenta patrimoniale: sussiste in caso di operazioni senza vantaggi, assunte con notevole impegno economico-finanziario

Non ricorre l'ipotesi di bancarotta semplice di cui all'art. 217, comma primo, n. 2, legge fall., integrata da operazioni di manifesta imprudenza, ma la più grave ipotesi di bancarotta fraudolenta, nel caso di operazioni che abbiano comportato, in pressoché totale assenza di vantaggi, un notevole impegno economico-finanziario della società, dichiarata poco dopo fallita, atteso che le operazioni imprudenti, realizzate pur sempre nell'interesse dell'impresa, sono quelle in tutto o in parte aleatorie o frutto di scelte avventate, tali da rendere palese a prima vista che il rischio affrontato non è proporzionato alle possibilità di successo.

Cassazione penale sez. II, 24/04/2024, n.18183

Differenza tra esercizio arbitrario delle proprie ragioni ed estorsione: l’intenzione dell’agente distingue i reati

La differenza tra i reati di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza o minaccia (art. 393 c.p.) e estorsione (art. 629 c.p.) risiede principalmente nell’intenzione dell’agente. Nel reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, la violenza o la minaccia è motivata dal desiderio di salvaguardare una propria posizione creditoria che, in teoria, potrebbe essere tutelata in sede giurisdizionale. Al contrario, nel reato di estorsione, la violenza o minaccia è finalizzata a conseguire un profitto ingiusto, ossia una pretesa che va oltre il recupero di un credito effettivo o giustificabile.

Cassazione penale sez. V, 01/10/2024, n.40747

Maltrattamenti o atti persecutori? Cosa succede dopo la fine della convivenza

Nelle ipotesi di cessazione della convivenza "more uxorio", è configurabile il delitto di maltrattamenti in famiglia, e non invece quello di atti persecutori, solo quando tra i soggetti permanga un vincolo assimilabile a quello familiare, in ragione di una mantenuta consuetudine di vita comune o dell'esercizio condiviso della responsabilità genitoriale ex art. 337-ter cod. civ.

Cassazione penale sez. VI, 10/09/2024, n.35786

Violazione dell’art. 570 c.p.: l’incapacità economica deve essere assoluta e incolpevole

L'incapacità economica dell'obbligato, intesa come impossibilità di far fronte agli adempimenti sanzionati dall'art. 570 cod. pen., deve essere assoluta e deve altresì integrare una situazione di persistente, oggettiva ed incolpevole indisponibilità di introiti che non può ritenersi dimostrata sulla base della mera documentazione dello stato formale di disoccupazione dell'obbligato.

Cassazione penale sez. IV, 13/06/2024, n.30617

Non è sanzionabile il rifiuto del prelievo di urine se il conducente ha già effettuato il prelievo ematico

La disposizione di cui all'art. 187, comma 8, Cod. Strada non sanziona il rifiuto opposto ad un particolare prelievo di campioni biologici quanto, piuttosto, la condotta ostativa ovvero deliberatamente elusiva dell'accertamento di una condotta di guida indiziata di essere gravemente irregolare e tipicamente pericolosa.
Non è configurabile il reato previsto dall'art. 187, comma 8, cod. strada, nel caso in cui il soggetto alla guida di un'autovettura rifiuti un tipo di prelievo (ad esempio il prelievo delle urine), acconsentendo ad altro prelievo di liquidi biologici (ad esempio il prelievo ematico), anch'esso idoneo a dimostrare l'assunzione di sostanza stupefacente.

Cassazione penale sez. III, 15/12/2023, n.11168

Violenza sessuale: il consenso non è valido se deriva da abuso delle condizioni di inferiorità

Ai fini della configurabilità del reato di violenza sessuale per abuso delle condizioni di inferiorità fisica o psichica della persona offesa (art. 609-bis, comma 2, n. 1, c.p.), non basta accertare che la vittima abbia apparentemente acconsentito all’atto sessuale. È necessario verificare se tale consenso sia il risultato di una strumentalizzazione delle condizioni di inferiorità della vittima da parte dell’autore del fatto.
L’abuso si configura quando:
a) L’autore sfrutta le condizioni di minorata capacità della vittima, quali la compromessa capacità di comprendere o resistere alla natura dell’atto sessuale.
b) La condotta dell’autore consiste in un’induzione: ovvero nel convincere la vittima a compiere o subire atti che altrimenti non avrebbe accettato.
c) Le condizioni di menomazione, che possono derivare da minore età, limitazioni evolutive, mentali o culturali, vengono utilizzate per ridurre la vittima a mezzo per soddisfare la libidine altrui.

Marzo 2024 - Cassazione penale sez. V, 12/03/2024, n.21860

Bancarotta fraudolenta patrimoniale: le condotte distrattive assumono rilievo in qualsiasi momento siano state commesse

In tema di bancarotta fraudolenta documentale, la tardiva esibizione, nel corso dell'istruttoria dibattimentale, dei libri contabili non è idonea a surrogare gli obblighi di deposito della documentazione contabile che gravano sull'amministratore sia nella fase prefallimentare, sia in quella immediatamente successiva alla comunicazione della sentenza dichiarativa di fallimento, ma piuttosto avvalora e corrobora quegli indici di fraudolenza rilevanti per l'accertamento della sussistenza del reato.

Aprile 2024 - Cassazione penale sez. V, 12/04/2024, n.20153

Bancarotta fraudolenta patrimoniale: sul concorso per omesso impedimento dell'evento dell'amministratore privo di delega

In tema di bancarotta fraudolenta patrimoniale, il concorso per omesso impedimento dell'evento dell'amministratore privo di delega è configurabile quando, nel quadro di una specifica contestualizzazione delle condotte illecite tenute dai consiglieri operativi in rapporto alle concrete modalità di funzionamento del consiglio di amministrazione, emerga la prova, da un lato, dell'effettiva conoscenza di fatti pregiudizievoli per la società o, quanto meno, di "segnali di allarme" inequivocabili dai quali desumere, secondo i criteri propri del dolo eventuale, l'accettazione del rischio del verificarsi dell'evento illecito e, dall'altro, della volontà, nella forma del dolo indiretto, di non attivarsi per scongiurare detto evento, dovendosi infine accertare, sulla base di un giudizio prognostico controfattuale, la sussistenza del nesso causale tra le contestate omissioni e le condotte delittuose ascritte agli amministratori con delega". La pronunzia, in particolare, ha preso in esame la figura dell'amministratore senza delega alla luce della riforma del diritto societario, evidenziando come questi non abbia più un generale obbligo di vigilanza sulla gestione attuata dagli organi delegati, ma, ai sensi dell'art. 2381, comma 6, cod. civ., un dovere di agire informato e di chiedere ragguagli al consiglio di amministrazione, dovere che si attualizza laddove vi sia la conoscenza o di fatti nocivi per la società oppure di indicatori di anomalie che riconducano ad attività nocive.

Cassazione penale sez. VI, 09/04/2024, (ud. 09/04/2024, dep. 10/04/2024), n.14887

Legittimità del mandato di arresto europeo in Caso di interrogatorio dell'imputato

Il mandato di arresto europeo (MAE) può essere emesso anche per consentire l'interrogatorio dell'imputato, senza che sia necessario che egli si sia reso latitante o sia fuggito. Questo è permesso dalla normativa italiana e dalla giurisprudenza consolidata di legittimità.

La competenza per valutare la necessità o meno del mandato di arresto europeo spetta all'autorità giudiziaria dello Stato che lo emette, e non a quella dello Stato di esecuzione. Quest'ultima ha il compito di dare esecuzione al mandato senza sindacare le valutazioni fatte dall'autorità giudiziaria dello Stato di emissione.

L'esecuzione del mandato di arresto europeo può avvenire anche per consentire la partecipazione dell'imputato a un processo pendente, anche se non è stata emessa alcuna misura cautelare nei suoi confronti. L'importante è che l'autorità giudiziaria dello Stato di emissione abbia ritenuto necessaria la presenza dell'imputato per svolgere atti istruttori o per esercitare l'azione penale.

Cassazione penale sez. II, 06/06/2024, n.23907

Estorsione: integra il reato la minaccia di azioni giudiziarie per ottenere somme non dovute o sproporzionate

Integra il reato di estorsione la pretesa azionata in giudizio per scopi eccentrici rispetto a quelli per i quali il diritto è riconosciuto o tutelato, o comunque non dovuti nell'an o nel quantum, onde conseguire un profitto contra ius. In altri termini, integra gli estremi del reato di estorsione la minaccia di prospettare azioni giudiziarie al fine di ottenere somme di denaro non dovute o manifestamente sproporzionate rispetto a quelle dovute, qualora l'agente ne sia consapevole, potendosi individuare il male ingiusto ai fini dell'integrazione del più grave delitto nella pretestuosità della richiesta.

Cassazione penale sez. VI, 27/02/2024, (ud. 27/02/2024, dep. 28/02/2024), n.8766

MAE: rifiuto consegna e prescrizione del reato

Il motivo di rifiuto della consegna basato sull'intervenuta prescrizione del reato, di cui all'art. 18, lett. n), I. 22 aprile 2005, n. 69 (oggi soppresso), assumeva rilevanza per le sole richieste "cautelari", relative cioè a misure restrittive antecedenti l'accertamento fatto in via definitiva, ma non anche per le richieste volte all'esecuzione di una pena inflitta con sentenza definitiva di condanna

Cassazione penale sez. VI, 18/01/2024, (ud. 18/01/2024, dep. 26/01/2024), n.3372

Riesame: se il collaboratore dichiara oltre il termine di 180 giorni, va sottoposto ad una verifica particolarmente penetrante della credibilità intrinseca ed estrinseca

In tema di dichiarazioni rese da collaboratore di giustizia, è necessario "un puntuale giudizio di attendibilità" di quel propalante che ha fornito quelle informazioni oltre il termine di centottanta giorni dalla manifestazione della volontà di collaborare. Il collaboratore va sottoposto ad una verifica "particolarmente penetrante" della credibilità intrinseca e non solo estrinseca delle sue dichiarazioni, da estendere anche alle ragioni della "tardività" di deposizioni rese.

Cassazione penale sez. II, 24/01/2024, n.14394

Furto di energia elettrica: querela e aggravante di pubblico servizio con limiti di procedibilità

In tema di furto di energia elettrica aggravato dall'uso fraudolento, divenuto procedibile a querela per effetto della modifica introdotta dal d.lg. 10 ottobre 2022, n. 150, la contestazione dell'aggravante della destinazione a pubblico servizio, che rende il delitto procedibile d'ufficio, non rileva qualora la stessa sia stata formulata dopo la scadenza del termine per la presentazione della querela da parte della persona offesa.

Cassazione penale sez. IV, 26/03/2024, n.16689

Omicidio stradale: revoca della patente e obbligo di motivazione in assenza di aggravanti

In tema di omicidio stradale il giudice che, in assenza delle circostanze aggravanti della guida in stato di ebbrezza o sotto l'effetto di sostanze stupefacenti, applichi la sanzione amministrativa accessoria della revoca della patente di guida, in luogo di quella, più favorevole, della sospensione, deve dare conto, in modo puntuale, delle ragioni che lo hanno indotto a scegliere il trattamento più sfavorevole sulla base dei parametri di cui all'art. 218, comma 2, cod. strada.

Cassazione penale sez. V, 17/01/2024, n.2125

False dichiarazioni: diritto al silenzio ed informazioni di cui all'art.21 norme att. c.p.p.

Non è punibile l'imputato che, sottoposto ad esame nel corso del processo, fornisca false dichiarazioni in relazione al suo stato di incensuratezza senza che fosse stato edotto del suo diritto al silenzio ai sensi dell'art.64cod.proc. pen. anche in relazione alle informazioni di cui all'art.21 norme att. cod. proc. pen.

Cassazione penale sez. VI, 11/04/2024, (ud. 11/04/2024, dep. 12/04/2024), n.15402

MAE: Motivo facoltativo di rifiuto

Il previsto dall'art. 18-bis, comma 1, lett. b), della legge 22 aprile 2005, n. 69, sussiste solo se, al momento della ricezione della richiesta di consegna, risulti l'effettivo e pregresso esercizio della giurisdizione nazionale sul medesimo reato oggetto del mandato.

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